Un anello per il monte S. Giorgio da Piossasco passando per il Rubata Boe
Località di partenza: Cà Dorina mt. 386 Dislivello complessivo: mt. 580 Tempo di salita: 3 ore c.ca Tempo di discesa: 1 ora c.ca Difficoltà: E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore
Il primo rilievo significativo della lunga dorsale di monti separante il bacino della Chisola da quello del Sangone è il monte S. Giorgio ora posto in zona protetta perché attorno ad esso si estende un ampio parco naturale. Brullo sino agli inizi del secolo scorso, è stata poi riforestato impiantando il pino nero, specie pioniera che ben si adatta ai versanti aridi e asciutti tipici di questo monte. Il furioso incendio che l’ha percorso nel febbraio del 1999, costato la vita al volontario AIB David Bertrand, medaglia d’oro al valor civile, ha distrutto gran parte della vegetazione che solo ora si sta riprendendo grazie alla nascita di novellame di pino nero e di altre specie che stanno lentamente rioccupando gli spazi lasciati vuoti dall’ingente devastazione. Numerosi sentieri solcano i pendii di questo monte: anche alcune strade interdette ai mezzi privati li percorrono come quella che dalla borgata Campetto sale alle Prese passando per il colle di Pre a cui si aggiunge quella costruita dagli alpini negli anni sessanta del secolo scorso che dall’abitato di Piossasco s’alza lungamente sul versante nord raggiungendo la vetta passando per il colle della Serva. Poiché le vie d’accesso al monte S. Giorgio, diciamo le più conosciute, sono molto praticate, questo itinerario, di proposito, almeno nella prima parte, percorre sentieri poco conosciuti a molti rappresentando una ulteriore alternativa per chi voglia salire diversamente in vetta al S. Giorgio o voglia solo camminare per sentieri posti alle pendici di questo monte.