Viso, parete nord. Reverendo W.A.B Coolidge con Christian e Ulrich Almer il 28 luglio 1891, omaggio del 7.5.2011, discesa in sci. Difficoltà sciistica 5.4, E3 - alpinistica:D (IV/3, M). Prima discesa in sci: Nino Viale il 22 luglio 1975, accompagnato da Claudio Bodrone che a piedi lo riprendeva con la cinepresa (!), saliti dalla parete sud. Riassunto relazione da Guida dei monti d’Italia di Michelangelo Bruno. Dal bivacco Villata 2680 m. salire il canalone Coolidge inferiore va gradualmente restringendosi tra le cupe pareti che lo rinserrano, seguire il tronco sinistro (E) formato da un canalino che si sale integralmente (55-60°) e per ripida strettoia rocciosa (pass. di III) raggiungere il Ghiacciaio pensile Coolidge. Elevarsi sul ghiacciaio in direzione del canale (dei tre presenti) visibile a sinistra, molto ripido: canalone Coolidge superiore, salirlo superando un restringimento (55°), giungendo all’elegante e ripida cresta nevosa detta Corda molla. Seguire la cresta sul filo fin sui lastroni che sorreggono la cresta NNO. Da qui due possibilità: a) seguire la cresta NNO fino in vetta (passi di III, massi instabili); b: salire il canale di sinistra e un incassato colatoio (30 m., 60°) poi, per il pendio terminale alla vetta (50°). Note per la discesa in sci. Con buone condizioni di innevamento partire dalla ripida rampa a 70 m. sotto la vetta (impossibile partire dalla vetta, risalti rocciosi non sciabili) con pendenza sui 55° in due strettoie e scendere cosi’ alla sella nevosa detta Corda molla. Sotto la Corda molla prestare attenzione all’eventuale ghiaccio affiorante e continuare in un bel tratto dove il couloir si allarga a pendio. Superare una strettoia alla meglio secondo le condizioni e continuare mentre il canalone si allarga nuovamente negli ampi spazi del Ghiacciaio pensile Coolidge (da qui eventuale scappatoia verso le Cadreghe). . Scenderlo sino alla ripida strettoia rocciosa che si passa con i ramponi e continuare in sci per il canalone Coolidge inferiore verso il conoide e Pian Regina. Racconto discesa del 7 maggio 2011.Partiti con Roby Garnero dal bivacco Villata su un Coolidge inferiore ben ghiacciato nella notte, troviamo, salendo, una neve ancora invernale pressata e superiamo senza problemi il risalto-strettoia di accesso al Ghiacciaio pensile, poi nel Coolidge superiore, Corda molla e scivolo superiore sin contro le rocce. Uscita verso destra in cresta su un tratto di misto, delicato per rocce instabili ricoperte di neve procedendo (tratto alpinistico, niente ski) tra folate di vento e turbinii di neve sino in vetta, con attenzione per non smuovere pietre sugli altri 4 simpatici sciatori incontrati sul Coolidge. Ritornati sotto le rocce con una calata in doppia, calziamo gli attrezzi ed inizia la festa. Si parte sul ripido serio, 55° tuttavia addolciti da una neve gradevole, guardando giù in basso la “Corda molla” che scompare e riappare nelle ventate di nuvola. Arriviamo alla Corda molla e proseguimento su buon fondo nevoso di fianco alle placche di ghiaccio, pendio da sogno sino alla strettoia (qualche metro da passare senza sci) e continuazione su neve splendida sino al Ghiacciaio pensile. Discesa con i ramponi della strettoia sotto il Ghiacciaio pensile e continuazione della festa sino ai pressi di Pian Regina. In salita il Coolidge inferiore era una crosta durissima ed ora con il sole, come l’Araba Fenice, si è rigenerato e la neve è ritornata soffice invernale. Parafrasando Bonfort: c’est le reve et le décor, je ne vous dis pas, dis pas, ah, ah.
bivacco Villata nido d'aquila
Roberto Garnero in salita, nel tratto sopra la Corda molla
Roby verso la vetta
In vetta, vento e turbinii di neve
Roby prime curve nel couloir, sopra la Corda molla
Mario nelle strettoie sopra la Corda molla
Roby cattivissimo
Mario pensa al Reverendo W.A.B Colidge
Mario e neve buona
Roby scende verso il ghiacciaio pensile
Mario pennella il ghiacciaio pensile Coolidge, a sx le Cadreghe e il Visolotto
Mario scende il risalto sotto il ghiacciaio pensile, da passare a piedi