Prima alpinistica dell'anno, riesco a reclutare Alberto che era già stato al Gelè ma ci torna volentieri. Partiamo sabato pomeriggio, caldissimo e afoso, per fortuna a Ollomont la storia cambia, un bel temporale ha appena rinfrescato l'ambiente, è l'ideale per iniziare a camminare. Al parcheggio un nutrito gruppo si sta preparando per andare vero il Velan, temevamo di avere un bivacco strapieno.
Iniziamo la salita, subito molto ripida nella pineta, qualche goccia di pioggia scende, se non altro rinfresca. Dopo la monotona salita nel bosco, usciamo finalmente sui pascoli superiori, accolti da qualche raggio di sole, ed il panorama si apre decisamente. Passate alcune baite, ci ritroviamo in un bellissimo pianoro solcato da tantissimi ruscelli, davvero uno spettacolo. Intravediamo su un cucuzzolo alla nostra destra il Bivacco Regondi, ma manca ancora la risalita tortuosa del costone sotto i Morion, che con numerosi tornantini porta ad un primo lago, poi ad un secondo e finalmente al bel bivacco posto in posizione panoramica. Oltre a noi 3 signori genovesi e due francesi. Non perdiamo tempo e prepariamo cena, Alberto cucina una pasta e fagioli che farà sentire i suoi frutti l'indomani, io tra formaggi e affettati potrei aprire una gastronomia. Dopo le innumerevoli foto al tramonto, ci rintaniamo in branda, un po' disturbati da una motosega umana, il sonno come sempre avviene nei rifugi non è proprio il massimo.
Domenica mattina sveglia attorno alle 6, in effetti potevamo essere anche più mattinieri, ma va bene così. Ore 7 partiamo, una prima discesa spaccagambe fa perdere un centinaio di metri di dislivello, passando accanto ad un lago dal colore azzurro, poi inizia l'immane pietraia alla base della morena, un dedalo di roccioni e nevai, per fortuna ometti e bolli non mancano. Un tratto più ripido conduce alla morena superiore, che percorriamo sulla dorsale concatenando i tratti puliti dalla neve. Attorno ai 2900 m. calziamo i ramponi, il sole è ancora nascosto dai Morion e si sale bene, fino alla base del pendio (detritico a fine stagione) sotto il ghiacciaio. Uno strappo più ripido e un breve traverso ci portano finalmente sul ghiacciaio, dove troviamo il mondo, tante cordate partite dal Rifugio Crete Seche. Ci accodiamo, senza legarci perchè il ghiacciaio è in ottime condizioni, fino al pendio finale, breve ma ripidino. E qui piacevole incontro: Gianluca (Gbona) e Francesca! Qualche zig zag e finalmente siamo alle roccette sotto la vetta, che si salgono senza difficoltà! Purtroppo il panorama è un po' limitato da nubi convettive, ma questo non toglie soddisfazione per aver raggiunto questa bella cima. Sosta foto e poi si riparte, perchè la fioca è già mola, infatti il caldo oggi si fa sentire. Discesa che tuttavia si rivela abbastanza veloce e con neve che tiene discretamente. Decidiamo di tenere i ramponi continuando sul ghiacciaio e poi su lingue di neve il più possibile, anche se questo vuol dire sprofondare diverse volte. Tornati alla morena, ci attende la risalita al Bivacco, davvero l'avrei evitata. Pausa pranzo, e poi si riparte, sempre carichi come muli con tutti i nostri averi. Ma un problema ben presto ci affliggerà: gli scarponi nuovi di Alberto fanno male, è costretto a toglierne uno e camminare senza. Dopo un attimo di sclero durante il quale lui scaglia bastoncini e altri oggetti a distanza siderale con tanto di urlo disumano, propongo la soluzione 'ciabatte made in cina 5 euri'. Alberto le calza e sembra avere le ali ai piedi, fatico a stargli dietro! Solo sul finale è costretto a cedere, a causa del terreno res scivoloso dall'ennesimo scroscio di pioggia. Torniamo alla macchina con il bel sole, ci cambiamo e raggiungiamo Ollomont per l'appuntamento con una bella birra, con tanto di baccagliamento alla simpatica barista!
Ottima gita, ottima compagnia e ambiente superlativo, è iniziata la stagione estiva!
Data: 4 e 5 luglio 2009 Quota max: 3519 Partenza da: Glacier (Ollomont) Quota partenza: 1549 Dislivello: 2200 totali Zona: Valle di Ollomont Difficoltà: F
