Home | Foto | Video | Notizie | Agenda | GPS | Articoli | Meteo | WebCams | Contattaci | Aiuto

Menu principale

Album foto

Foto a caso

Album Foto > Album personali > ste67 5551 immagini in 389 albums visti 442107 volte
Da San Giorio al rifugio Amprimo e al bosco del Sapei



Un bel giro lungo vecchie mulattiere fortunatamente recuperate e segnalate con ottima cartellonistica oltre ai classici segnavia bicolore.
Un modo alternativo di salire al rifugio Amprimo partendo direttamente da San Giorio di Susa.
Punto di partenza via C.Carli per poi imboccare la via Martinetti al termine della quale, a monte di un pilone, inizia il tracciato della mulattiera che ho seguito fino ad oltre la b.ta Martinetti, a valle della b.ta Grangia, fino ad un bivio nei pressi di un pilone, ove la cartellonistica indica il bivio tra il sentiero 513b ( diretto alla Città) e il 526 a.
Seguendo quest'ultimo per un breve tratto fino in corrispondenza di un fabbricato rustico ove abbandonato il percorso principale, seguendo tracce di sentiero tra i prati e zone boscate e superando un torrente su di un ponte molto rustico, arrivo alla borgata Ballai.
Da questa borgata seguo il bellissimo tracciato che sale ai Gros e che poi, confluendo su una sterrata, raggiunge la fontana Uget in località La Gerpula, provvista anche di tavolino in legno.
Oltre la fontana, seguendo la mulattiera, raggiungo il rifugio Amprimo.
Per il rientro, dal rifugio segueo il sentiero che mi porta a Travers a Mont ove vado ad esplorare il bosco del Sapei, posto a monte della frazione, seguendo, in ripida salita, il tracciato di alcune piste forestali che s'inerpicano nel fitto bosco di abeti.
Per il rientro a valle ho seguito la mulattiera 513 che da Cortavetto scende alla Città e poi passando dalle borgate Re e Grangia mi riporta al percorso fatto all'inizio della salita.
Un suggerimento per gli appassionati di MTB potrebbe essere quello di percorrere l'ampia mulattiera 513b, in discesa, partendo dalla b.ta Città, ovviamente a patto di possedere buoni freni.
Buone gite

Data: 11/6/2013
Quota max: 1385 m
Partenza da: San Giorio ( To) parcheggio in via Carlo Carli
Quota partenza: 440 m
Dislivello: 945
Zona: Bassa Val di Susa
Difficoltà: E

21 Immagine(i), Inserita il 14/06/2013

Un giro della Meina e punta Aquila.



Un anno fa avevo percorso il vallone del rio Meinardo , transitando nei pressi del monte Uja, per salire da Forno di Coazze al monte Bocciarda .
Al termine della salita, l'ultima parte della quale si svolgeva su pendii inerbiti privi di traccia, avevo incontrato il sentiero di cresta, segnato con tacche bicolori, che porta dalla punta Aquila al monte Bocciarda.
A tal proposito avevo intenzione di compiere la salita all'Aquila risalendo il vallone del Meinardo, fino ad intercettare il sentiero di cresta, transitando dal colle della Meina fino a giungere alla punta Aquila.
Un pomeriggio, partendo dal parcheggio dell'alpe Colombino, punto classico di partenza per l'Aquila, scendo fino al Colletto del Forno ove seguendo la sterrata che porta a Forno di Coazze arrivo fino al bivio per la Pisi.
In corrispondenza di una traccia di un vecchio skilift e poco a monte di una baita in pietra inizia il tracciato che risale il vallone del Meinardo che per una buona parte risulta battuto .
Seguo la traccia fino al punto in cui scompare nei rododendri sotto alla punta dell'Uja. A questo punto anzichè salire sulla destra ( senso di marcia in salita) nei ripidi pendii inerbiti dell'Uja mi lascio tentare da una serie di nevai sul versante sinistro che sembrano promettere bene. La scelta si rivelerà errata in quanto la neve che all'inizio è portante si rivelerà sfondosa e richiederà molta più fatica del necessario.
Raggiunta la cresta spartiacque con la val Chisone trovo il sentiero battuto che seguo, in discesa, verso il vicino colle della Meina dal quale non sale alcun sentiero dal lato val Sangone . Al colle, quotato 1974 m, incontro la prima e speriamo unica, vipera dell'anno. Oltre il colle risalita in direzione di una punta innominata sulle carte ( punta Meina ? ) quotata 2092 m che avevo raggiunto quest'inverno con la neve.
Oltre la punta breve discesa ad un colletto ed ultima salita del giorno alla vicina punta Aquila.
Discesa su neve per il primo tratto e poi lungo i tracciati estivi con presenza di pietre smosse che obbligano a transitare a margine della strada dis ervizio dei vecchi impianti.
Resta un bel giro anche se la scelta di risalire il nevaio, per uscire dal vallone del Meinardo, non è stata delle migliori .
Buone gite

Data: 1/06/2013
Partenza da: Alpe Colombino parcheggio classico di salita alla punta Aquila.
Dislivello: Complessivo 1160 m
Zona: Valsangone Giaveno - Coazze (To)
Difficoltà: E ( tratto EE per la salita nel vallone del Meinardo)

16 Immagine(i), Inserita il 04/06/2013

Alla ricerca del sentiero per l'Alpe Bocciarda.



L'obiettivo era di ricercare il sentiero che da Perosa Argentina saliva all'Alpe Bocciarda posta nelle vicinanze della omonima punta sulla cresta spartiacque tra le valli Chisone e Sangone. ( segnavia 344)
Partendo dalla borgata Rio Agrevò e passando su un sentiero di servizo di un canale irriguo e salendo poi su tracce nel bosco ho raggiunto la vecchia mulattiera, molto bella ma purtroppo segnata solo da sbiaditi segnavia di color rosso.
Il tracciato, nella parte fuori dal bosco, un poco si perde e dopo aver tagliato, seguendo una traccia di sentiero, i pendii posti al di sotto della punta Bocciarda ho raggiunto un sentiero contrassegnato da tacche bianco rosse sbiadite che mi ha permesso di raggiungere un punto panoramico posto poco a valle dell'alpe Bocciarda ben visibile anche se ancora immersa nella neve.
Non volendo pestare neve termino in questo punto la gita ben contento di aver trovato il sentiero.
In discesa ho seguito la mulattiera principale e la pista sterrata in cui essa confluisce poco a monte della cascata della Pissa.
Con l'occasione ho dato un occhiata anche alla bella cascata per poi rientrare alla borgata Rio Agravò in corrispondenza del ponte sul rio omonimo.
Un bel giro su itinerari purtroppo scarsamente segnalati ancor meno battuti da escursionisti.
Buone gite


Data: 26/05/2013
Quota max: 2000
Partenza da: Perosa Argentina (To) a valle località Rio Agrevò
Quota partenza: 730
Dislivello: 1270
Zona: Val Chisone
Difficoltà: EE

17 Immagine(i), Inserita il 30/05/2013

La cascata della Pissa.



Durante la gita al Truc Lausà avevo notato che alla base del versante del Monte Bocciarda, a monte dell'abitato di Perosa Argentina era visibile una notevole cascata che ho poi scoperto chiamarsi cascata della Pissa.
In occasione di un giro di esplorazione nella zona ho raggiunto la zona della cascata che si trova a monte della borgata Rio Agrevò lungo il torrente omonimo ed è indicata dalla presenza della bacheca raffigurata nella foto allegata alla presente relazione. La cascata, è bella e merita una visita nel periodo in cui la portata d'acqua è più consistente.
Nei boschi a monte della borgata Rio Agrevò ho poi percorso un sentiero lungo un canale irriguo spettacolare che porta al punto di presa del canale intagliato direttamente nella roccia.


Data: 26/05/2013
Partenza da: Borgata Rio Agrevò Perosa Argentina ( To)
Quota partenza: 780
Zona: Val Chisone - Perosa Argentina (To)

8 Immagine(i), Inserita il 28/05/2013

Da Pomaretto al Truc Lausà.



Escursione con partenza dalla bograta Masselli di Pomaretto seguendo il sentiero che parte nei pressi del ponte sul torrente Germanasca e che sale alle borgate di Fort Louis e poi di Albarea per proseguire fino alla borgata San Tommaso.
Da quest'ultima borgata ho seguito la pista forestale che confluisce nella strada sterrata diretta al colle LAs Arà che ho seguito fino al valico.
Dal colle, ove si può arrivare anche salendo da Pramollo e da dove inizia il sentiero diretto al Gran Truc, mi sono diretto al vicino Truc Lausà per poi scendere al Piano Bruciato e brevemente risalire ad un vicino punto panoramico ove è presente una bacheca in legno.
Ridisceso al Piano Bruciato, nei pressi di una palina in legno inizia la traccia di sentiero per rientrare a Pomaretto. Occorre prestare attenzione a dei segni di vernice rossa tracciati sui larici che servono ad individuare il punto di partenza del tracciato che purtroppo non è corredato di cartellonistica ne di segnavia.
Individuato il sentiero ho inizato a scendere a valle, lungo un percorso immerso nel bosco, molto bello, che purtroppo confluisce in una pista forestale che ha praticamente cancellato l'originale tracciato che scendeva fino in fondo valle.
La pista scende fino ad un punto ove ne incrocia altre e seguendo quella più a sinistra sono arrivato alla borgata Clot di Boulard . Durante la discesa lungo la pista ho accorciato leggermente il percoso seguendo ove possibile la traccia del vecchio sentiero che a tratti è ancora visibile.
Oltre la borgata Clot seguendo in parte la strada ed oltrepassando le borgate Gilli e Subeirand sono rientrato alla borgata Masselli, punto di partenza del giro.

Data: 12/05/2013
Partenza da: Pomaretto ( To) frazione Masselli.
Dislivello: Complessivo 1100 m.
Zona: Val Chisone Comune di Pomaretto ( To)
Difficoltà: E

17 Immagine(i), Inserita il 14/05/2013

I ponti del Gran Dubbione.



Escursione su sentieri facili e molto belli, perfettamente segnalati mediante cartelli precisi presenti un poco ovunque.
Partenza da Dubbione nei pressi del ponte di Annibale ove seguo un tratto di strada che termina nei pressi di un cancello di una villa, oltre prosegue il sentiero contrasseganto dal n° 347 che sale alla chiesetta di Serforan transitando nei pressi di quella che fu la Cantina del Gallo e che ora è solo più un rudere.
Oltre la chiesetta, al bivio, proseguo lungo il percorso diretto alla comba Gleisassa che è anche chiamato il percorso dei 7 ponti e che seguo fino alla borgata Rocceria.
Da Rocceria salgo lungo la strada in direzione di Serremoretto per poi scendere fino alla b.ta Traversi dalla quale risalgo, sempre su strada, al ponte Vincent ove ha inizio il sentiero che mi porterà al colle del Besso.
Partendo da Dubbione ho impiegato 2 ore e 50 minuti per raggiungere il colle lungo il percorso descritto.
Al colle breve affaccio in val Sangone ed è già ora discendere seguendo il percorso di salita fino al ponte della strada posto a valle della borgata Traversi ove ha inizo il sentiero che scende a valle percorrendo la Comba Traversi. Anche questo tracciato è molto bello e presenta un punto ove si attraversa il torrente su di un ponte in pietra ad arco.
Raggiunto il ponte delle Piane devo risalire fino alla chiesetta di Serforan non prima però di aver dato un'occhiata al vicino ponte di Costabella .
Raggiunta la chiesetta di Serforan non resta che rientrare a valle ripercorrendo il tracciato fatto durante la salita.
In questo tratto di percorso sono presenti numerosi pannelli ad illustrazione di episodi avvenuti durante il periodo della Resistenza e oggi che è il 25 aprile non è male dargli una lettura.


Data: 25/04/2013
Partenza da: Dubbione di Pinasca (To)
Dislivello: Complessivo 1030 m
Zona: Bassa val Chisone - Comune di Pinasca ( To) - località Dubbione
Difficoltà: E

20 Immagine(i), Inserita il 27/04/2013

Fontana Guraja



In occasione di una precedente escursione nella quale avevo salito il monte S. Giorgio e poi il Pietraborga, scendendo verso Sangano, avevo notato le indicazioni per la fontana Guraja e mi ero ripromesso di fare, in futuro, un sopralluogo.
Cogliendo l'occasione di un fine settimana piovoso che non invoglia a fare grandi spostamenti, decido di andare a vedere la fontana Guraja salendo prima alla vetta del m.te San Giorgio e poi passando per il Rubataboè.
Raggiunto poi il colle del Pre scendo lungo il sentiero nel vallone verso Sangano fino a raggiungere il cartello in legno che indica il sentiero per la fontana Guraja che in breve, con una leggera risalita, raggiungo.
Scopro che la fontana, con annessa statuetta della Madonna, è stata ricostruita dopo che una frana, nel 1994, aveva distrutto quella originale. A tal proposito consiglio chi volesse approfondire l'argomento di consultare il sito
www.3confini.it, ove è ben descritta la storia della fontana.
Dalla fontana proseguo poi lungo sentieri e strade sterrate fino a raggiungere il pilone di S. Isidoro nei pressi della regione Merlino.
Nei pressi del pilone ha inizio una traccia di sentiero che sale in direzione della strada sterrata che porta in vetta al m. San Giorgio e che in essa confluisce nei pressi della bacheca dedicata alla betulla.
Raggiunta la strada anzichè rientrare al punto di partenza, per il puro gusto di camminare, proseguo in direzione della vetta del S. Giorgio che raggiungo per la seconda volta nella giornata accumulando così poco più 1000 m di dislivello.
Un buon allenamento nonostante il meteo non favorevole.

Data: 20/04/2013
Partenza da: Piossasco - Ca Dorina inizio pista sterrata per il Monte San Giorgio
Dislivello: complessivo 1040 m
Zona: Piossasco (To)
Difficoltà: E

4 Immagine(i), Inserita il 23/04/2013

Alla punta ed al passo della Mulattiera risalendo le piste da sci ( chiuse).



Salita alla punta e al passo della Mulattiera sfruttando le piste da sci ormai chiuse . Partenza dal piazzale del Melezet percorrendo la pista n° 25 Guglia Rossa fino allo Chesal.
A seguire tratto pianeggiante fino ad imboccare la pista 27 Thabor fino a raggiungere l'impianto di Vallon Cros ove a monte dell'arrivo, in breve, si raggiunge la cresta e la punta della Mulattiera.
Spettacolare vista sulla sulla punta Charrà innevata.
Proseguito, per sfizio, sul filo di cresta con percorso sali- scendi fino a raggiungere il passo della Mulattiera.
Ritorno a valle lungo il medesimo percorso di salita.


Data: 13/04/2013
Quota max: 2467
Partenza da: Melezet (To)
Quota partenza: 1370
Dislivello: 1097
Zona: Bardonecchia - Alta Val Susa

17 Immagine(i), Inserita il 16/04/2013

Salita al Musinè da Pian d'la Feia e la via del canalone.



Escursione al Musinè con salita dal bel tracciato che porta a Pian d'la Feia partendo dalla mulattiera acciottolata che sale a Sant'Abaco poco sopra il campo sportivo di Caselette, inizia, sulla destra, il sentiero che ad un certo punto transita nei pressi di una fontana. Ho trovato il percorso più gradevole di quello classico della cresta della croce.
Tra l'altro è ben battuto segno che sono molti quelli che lo percorrono.
Giunto in vetta ho deciso di scendere sul versante sud per provare a salire il sentiero denominato via del canalone, la cui partenza è posta nei pressi di una vasca dell'acqua sulla quale è riportata la denominazione della via. Avevo notato l'indicazione durante una precedente salita lungo il sentiero del versante sud.
La via del canalone, divertente quanto basta per un normale escursionista, è contrassegnata da ometti in pietra e bolli in vernice bianca. Occorre solo evitare di imboccare le vie di arrampicata, cosa possibile seguendo le indicazioni presenti in loco.
In merito alla via del canalone occorre fare i complimenti a chi ha curato la tracciatura del percorso che è veramente divertente.
Raggiunta nuovamente la vetta del Musinè discesa lungo il tracciato classico fino alla partenza nei pressi del campo sportivo.
A questo punto, per pura curiosità ho seguito la strada sterrata che parte a fianco della fontana raggiungendo prima le indicazioni riguardanti un antico acquedotto e poi i resti del centro sportivo ove è presente un vecchio skilift ormai abbandonato.
Finita l'esplorazione rientro, sempre lungo la sterrata, fino al campo sportivo e poi in piazza Cays, punto di partenza.


Data: 3/4/2013
Partenza da: Caselette (To) piazza Cays
Dislivello: Complessivo 1000 m
Zona: Caselette (To)
Difficoltà: E (EE - Tratti F per salire il percorso del canalone)

15 Immagine(i), Inserita il 05/04/2013

Anello nei boschi del Talucco per i monti Parpaiola, Balmella, Faie e 7 confini.



Passeggiata ad anello con partenza da Cantalupa nei pressi della borgata Scrivanda con percorso vario su piste sterrate, sentieri e tratti percorsi in mezzo al bosco senza traccia alcuna.
Il percorso si è snodato dal colle dell'Infernetto per poi scendere al Talucco e risalire alle borgate Costabella, Cutas e Crepalupo fino a raggiungere, passando nei boschi, la sterrata che porta al colle del Cro nei pressi del bivio ove è presente la diramazione per la località Fraita.
Da questo colletto salita al monte Parpaiola, completamente immerso nella vegetazione, per poi ritornare sulla sterrata diretta al colle del Cro.
Seguendo la sterrata, oltrepassato il col Lubè salita al vicino monte Balmella per poi raggiungere il colle del Cro e da qui risalire, su neve, al monte Fajè e al vicino monte sette Confini.
Da quest' ultimo monte discesa al colle Sperina e poi rientro alla borgata Scrivanda passando da Casa Canada.
Giro per appassionati delle passeggiate nei boschi che tocca modesti rilievi immersi nella vegetazione e scarsamente panoramici che ha richiesto, complessivemente 5 ore per essere effettuata.
Una curiosità ; transitando sulla pista sterrata nei pressi della b.ta Cutas, sopra al Talucco, sono visibili delle sculture in legno a forma di totem realizzati da qualche artista locale.


Data: 23/03/2013
Partenza da: Cantalupa (To) b.ta Scrivanda.
Dislivello: complessivo 1100 m
Zona: Cantalupa e poi Talucco - colle del Cro
Difficoltà: E

21 Immagine(i), Inserita il 24/03/2013

389 albums in 39 pagina(e) 1 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 39

Accesso
Nome utente:

Password:


Registrati

Hai perso la password?

Condividi

Cerca
Google


Ricerca avanzata


Installa motore di ricerca

Utenti connessi
117 utenti sono connessi

Iscritti: 0
Visitatori: 117

altri...

Pubblicità

   


Google
LaFiocaVenMola.it - info@lafiocavenmola.it