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Escursionismo : Punta Pian Paris, bella gita autunnale nel Parco Orsiera - 30 Settembre 2007
Autore: Andrea81 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 03/10/07 18:10
Notizia riferita al: 03/10/07
Letture: 1893

Questa è una di quelle giornate che se guardi fuori dalla finestra ti dici è meglio girarsi e tornare a letto, o al massimo è adatta per andare a funghi.
Ma siccome a funghi c'ero stato già il giorno precedente (senza risultati positivi), e di stare a poltrire per me non se ne parla, perchè non andare in un bell'ambiente come il parco Orisiera, scegliendo una gita modesta per altitudine ma non per l'ambiente in cui si svolge.
Opto per la Pian Paris, che anche con la neve recente non dovrebbe presentare problematiche. Raggiunto Sn Giorio salgo in auto fino alla borgata Travers a Mont, luogo di partenzsa e arrivo dell'anello che ho in mente. Dl parcheggio si seguono le indicazioni per il Rifugio Amprimo, passando accanto al Lago Paradiso delle Rane per poi addentrarsi nel fitto bosco. Attorno nebbie e umidità, ma non freddo. In breve si tocca il Rifugio Amprimo, e superatolo il sentiero si fa più ripido, dopo un'altra mezzora si tocca l'Alpe Balmetta e di qui il Bel Rifugio Toesca, sempre su sentiero ottimamente segnalato. Si prosegue seguendo i cartelli per il Colle del Sabbione, tralasciando le altre molteplici deviazioni per le Bergerie Orsiera, Colle Aciano e Porta del Villano. Toccati i rudere dell'Alpe Balmerotto, si deve fare attenzione a non smarrire la flebile traccia, che passa sulla sinistra delle case, per poi riprendere più evidente a salire con ripide svolte sul pendio erboso, fino a raggiungere il Colle del Sabbione 2560 m. Si inizia a pestare un po' di neve, da 5 cm fino a 20 cm in zone di accumulo, fino al colle l'esposizione è Nord, mentre sugli altri versanti la neve è quasi del tutto svanita. Da quota 2400 circa esco fuori dalle nebbie, accolto da un vento settentrionale fresco e da un' atmosfera dantesca, con nubi sopra e sotto, nebbie che si infrangono sulle pareti rocciose, davvero suggestivo. Dal colle si segue la cresta sulla sinistra, in direzione dell'evidente Punta Pian Paris, seguendo vaghe tracce, aggirando sul lato meridionale un affioramento roccioso (a meno che non si voglia affrontarlo direttamente con facile arrampicata) proseguendo fino alla croce di vetta della Pian Paris, 2738 m. Sulla cresta solo qualche chiazza di neve e accumuli da vento. Paesaggio non limpido ma molto bello, con il mare di nubi sulla pianura e delle velature più alte, che via via svaniscono regalando alcuni raggi di sole. Sosta consueta in cima e poi si riparte, invece di scendere sul percorso dell'andata voglio traversare sulla Valgravio, luogo ancora inesplorato o quasi per me. Ridiscendo i pendii erbosi della Pian Paris in direzione del colle di Malanotte, dove ritrovo il sentiero proveniente dal Colle del Sabbione. Dal colle di Malanotte si inizia a scendere, il sentiero piuttosto malandato, indicato però da numerosi paletti, tuttavia basta scendere lungo il valloncello, verso il Pian delle Cavalle.
Fino a qui tutto facile...peccato che da quota 2300 sono di nuovo in una fittissima nebbia, visibilità 10-15 m. Aggiungete che non conosco la zona, aggiungete che il sentiero si perde nei pascoli ed è poco segnato.. risultato, la discesa sarà un'avventura.
Da Pian delle Cavalle pedo ogni traccia, non si vede nulla. Allora dimentico i sentieri e sfodero intuito, cartina ma soprattutto il fattore C. So di dovermi spostare verso il versante destro idrografico del pianoro per non rischiare di finire sul sentiero che risale alla Porta del Villano (lo considero come ultima spiaggia), allora lo attraverso e miracolo mi imbatto nei ruderi dell'Alpe Pian delle Cavalle. Mi sento molto più rilassato anche se non reperisco ancora la traccia che troverò poco più a valle.
Continua la discesa accanto al torrente Gravio, tra le nebbie echeggiano dei rumori che incutono timore, capisco ben presto che sono i versi dei numerosissimi cervi presenti nella zona. Finita la discesa su un pendio arrivo al punto di attraversare il fiume, ma dopo il ponte la traccia sparisce, altro momento di panico.
Girovago un po', probabilmente su me stesso dato che ad un certo punto noto che il fiume scorre dalla parte opposta a quella che pensavo essere la didcesa: STAVO RISALENDO!!
vago senza meta e senza orientamento, cerco di costeggiare il ruscello il più possibile, consapevole di dovermi imbattere nell'Alpe Mustione prima o poi. Quando sono ormai rassegnato ecco il secondo miracolo! Il pilone e l'alpeggio. Sono salvo. A dire il vero il sentiero continuo a non vederlo, ma mi tengo sulla dorsale che scende dall'alpeggio con il fiume sotto sulla mia destra, devo ravanare per un po' tra erba alta e rovi poi cosa vedono i miei occhi? una tacca di vernice sbiadita su un piccolo sentiero. Finalmente mi sento più sereno e proseguo la discesa senza più perderlo, transitando al Rifugio Valgravio.
Da qui per ritornare all'auto mi tocca ancora mezzora quasi pianeggiante seguendo il bel Sentiero dei Franchi.
Insomma una bella gita in un ambiente selvaggio. Le prime anime vive le ho incontrate al Rifugio Valgravio alle 15.30, eccetto due temerari avvistati sulla Rocca Nera in lontananza. Per il resto solo animali, molti camosci, degli stambecchi proprio sulla Punta Malanotte, delle Pernici Bianche che quando si alzano in volo sbattendo forte le ali ti fanno prendere un infarto. Sentiti molti cervi e anche qualche cinghiale.
Classica giornata autunnale, ma in certe occasioni si sente la necessità di queste escursioni prive di difficoltà, sapendo di essere in assoluta solitudine, quasi fuori dal mondo.

Data: 30 Settembre 2007
Quota max: 2738
Partenza da: Travers a Mont (San Giorio)
Quota partenza: 1250
Dislivello: 1488
Zona: Valle di Susa Parco Orsiera Rocciavrè
Difficoltà: E (EE con neve e nebbia)

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