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Escursionismo : Un anello per il monte Colombano dal colle del Lis
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 17/11/15 11:29
Notizia riferita al: 13/11/15
Letture: 1285

Un anello per il monte Colombano dal colle del Lis

Località di partenza: Colle del Lis mt. mt. 1310
Dislivello complessivo: mt. 425
Tempo di salita: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n ° 9 Basse valli di Lanzo – Alto Canavese – La Mandria – Val Ceronda e Casternone Fraternali Editore

Partendo dal colle del Lis, valico che dalla bassa valle di Susa permette di comunicare con la valle di Viù, questo itinerario guadagna da prima il colle Portìa percorrendo lungamente lo stradello che quasi lo raggiunge. Saliti a questo colle e traversando alla base delle rocce sulle quali emerge “Il Pilone” si prosegue poi sino al successivo, il colle Lunella. Da questa ampia depressione che come la prima dà sulla valle del Casternone, una lunga diagonale ascendente conduce sul crinale per la valle della Ceronda, al Bal delle Masche, dove di poco più avanti sorge il Pilonetto. Proseguendo per cresta si guadagna infine la minuscola croce posta sul grosso ometto in vetta al monte Colombano. Scesi al colle Grisoni si ritorna percorrendo, ora in senso inverso, l’ interminabile stradello che riporta al colle del Lis.
Il tratto intermedio di questo itinerario, dal Pilonetto al monte Colombano con la discesa al colle Grisoni, pur non presentando particolari difficoltà, è riservato ad escursionisti esperti sviluppandosi il percorso prevalentemente su estese pietraie e su ammassi rocciosi dove non esiste traccia, avendo una particolare attenzione soprattutto sul tratto discendente dalla vetta del monte al colle Grisoni.
Questa gita è da riservarsi per il tardo autunno o per la primavera, sciolte le nevi che poco si fermano su questi assolati pendii. Data la sua particolare posizione, dal monte Colombano la vista s’apre ampissima sui monti, sulle valli e sulle borgate adagiate sui versanti sino alla pianura.

In bassa valle di Susa, rasentati gli abitati di Almese e Villardora, si prosegue per il colle del Lis che si raggiunge al termine di un lungo tratto ascendente superando per via Rubiana, numerose borgate e case sparse. Nel punto in cui la strada comincia a scendere nella valle di Viù, un ampio piazzale consente di parcheggiare l’auto.
A margine di questo, là dove si trovano delle bacheche, delle indicazioni suggeriscono come raggiungere varie località subito individuando lo stradello che s’inoltra per il colli Portìa, Lunella e Grisoni che si percorrerà lungamente sino al bivio per il primo colle. Alternando lunghi tratti in piano ad altri dove si scende o si sale, sempre di poco, la strada a fondo naturale, attraversando un pendio ammantato di larici, superato un modesto rio presso una casetta e poi un’estesa pietraia, piacevolmente raggiunge infine il bivio per il colle della Portìa nei pressi di una fresca fontana. Qui giunti si lascia la strada per il colle Grisoni, che si percorrerà per tornare, per l’ampia traccia lastricata che, fatte alcune svolte, raggiunge in ascesa la cappella – rifugio al colle della Portìa trovando nel punto alcune indicazioni.
Questo valico, altrimenti detto “La sosta”, permette di scendere a Valdellatorre nella valle del Casternone. Qui giunti si prende la segnata traccia che sale un aperto pendio facendosi da subito ripida. Le svolte che seguono portano al punto in cui traversando tra le rocce si guadagna un erboso pianoro dove, volendolo, lasciata per un momento la traccia principale, in breve si sale, tra gli ammassi affioranti e gli invadenti noccioli, al minuscolo bianco Pilone posto alla sommità.
Tornati di basso, si riprende a traversare, prima scendendo, poi con lungo tratto pianeggiante sotto le rocce del crinale, sin dove termina. Rasentando di poco a monte una casetta, un agriturismo, facilmente si raggiunge l’ampia depressione del colle Lunella dove una bacheca illustra il “Sentiero dei partigiani”. Qui si trova l’indicazione per ascendere al monte Colombano segnalato a c.ca un’ora. La traccia che si prende, un’ampia diagonale ascendente, taglia lungamente il pendio, per magri pascoli e rocce affioranti, incontrando per via la fonte Ciarma, alla quale conviene far provvista d’acqua, raggiungendo infine le ampie praterie del crinale, al Bal delle Masche, dove un sentiero scende nella valle della Ceronda. Stando sempre sul frastagliato crinale si raggiunge più in là, volendolo, il Pilonetto, minuscola edicola posta in una panoramica posizione. Tornati indietro alle praterie, al Bal delle Masche, occorre ora individuare la traccia che porta in vetta al monte Colombano che si raggiungerà stando prevalentemente sulle rocce del crinale. Priva di segnature, gli unici riferimenti sono dati dagli ometti che, provvidenziali, per tutta la durata del percorso segneranno la via peraltro obbligata dovendo stare quasi sempre sulle rocce di cresta. Passando su un versante, oppure sull’altro, di più quasi sempre sul filo, prestando la dovuta attenzione si attraversa tra le rocce e gli ammassi accatastati, brevi tratti erbosi, salendo e scendendo, a seconda delle asperità. Così lentamente progredendo ci si avvicina alla cima del monte che infine si raggiunge dopo aver scalato, come fossero gradinature, un enorme cumulo di massi sovrapposti. La vetta del monte Colombano, mt. 1658, è contrassegnata da un piccola croce posta in cima ad un grosso ometto. Balcone sulle Alpi, da questa la visuale s’apre ampissima in tutte le direzioni: sui monti, sulle valli sino alla pianura.
3 ore c.ca dal colle del Lis.
Il tratto che segue, che porta al sottostante già visibile colle Grisoni, è il più impegnativo dell’intero percorso. Quasi tutto fatto a pietraia, presenta un tratto intermedio erboso, con rocce affioranti, di più facile accesso e percorrenza. Anche qui sono da ricercare e da seguire i riferimenti che comunque ci sono: degli ometti che segnano la discesa al colle, che però facilmente si possono perdere. Prestando la dovuta attenzione, specie nei tratti più ripidi, di salto in salto, gradatamente si scende così raggiungendo al fondo la bacheca posta presso la modesta depressione del colle Grisoni dove transita il sentiero che scende nella valle di Viù a Molar del Lupo. Qui giunti per portarsi allo stradello che riconduce al colle del Lis ci sono due possibilità: abbassarsi per le praterie sotto il colle sino a raggiungerlo, oppure percorrere il sentiero “Dei partigiani”, di recente risegnato che traversa lungamente in basso tra le pietraie. In entrambi i casi si transita, più avanti, per le Case Giuglitera. Di qui in avanti la traccia migliora. Al successivo bivio si prende a destra seguendo l’indicazione per il colle del Lis. Fatte alcune svolte discendenti, si prende ad attraversare passando di sotto il crinale congiungente il colle Lunella al colle Portìa, ora dalla parte opposta, trascurando, nel procedere, alcune deviazione che portano alle borgate montane. Così continuando si raggiunge la fontana presso il bivio per il colle Portìa, dove l’anello si chiude. Rifacendo in senso inverso la strada già percorsa si ritorna infine al grande piazzale del colle del Lis.
2 ore e 15 minuti c.ca dalla vetta del monte Colombano.

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