Le racchette da neve chiedono una pausa di riposo e, volentieri, le accontentiamo andando a cercare qualche percorso senza neve.
La meta prescelta è l'altopiano di Caprazoppa, sul confine tra Borgio Verezzi e Finale Ligure, sorretto da paretine di falesia dalle caratteristiche sfumature di colore giallo rosato.
La partenza avviene da Borgio Verezzi imboccando, appena dopo il passaggio a livello, la strada per Verezzi (Via Nazario Sauro) che si segue per un centinaio di metri dopodiché si devia a destra in Via della Cornice.
Giunti al termine del tratto in asfalto si continua sul fondo sterrato di quella che era la vecchia strada napoleonica, o meglio dell'antica Aurelia (Julia Augusta) migliorata verso la fine del 1700 per consentire il passaggio delle truppe francesi con la loro pesante artiglieria al comando del generale Massena.
Si cammina tra i colori ed i profumi della macchia mediterranea incontrando le piante caratteristica di questa: lentisco, ginestra, salsapariglia, alaterno, ginepro, pino, caprifoglio, cisto...
Si possono individuare anche alcune piante di carrubo, pianta qui abbastanza diffusa nei tempi passati e recentemente rivalutata.
Si oltrepassa il valloncello del rio Fine e si lascia lo sterrato principale per svoltare a sinistra imboccando un viottolo sassoso che transita in un lecceto e prosegue in panoramica salita in vista delle strutture rocciose calcaree del monte Caprazoppa frequentate dagli appassionati di free climbing e, in basso, sulla vecchia cava Ghigliazza e sulla costa.
In questa zona, in passato, vennero aperte numerose cave per l'estrazione della Pietra di Verezzi ove operavano pure minatori esperti provenienti dalla zona del Mombracco e in particolare da Barge (CN).
Si arriva così sull'altopiano di Caprazoppa dove il bellissimo sentiero divaga in saliscendi tra la macchia, ora più fitta, fino a giungere alla chiesa dedicata a San Martino Vescovo patrono di Verezzi. Accanto a questa il Santuario dedicato alla Madonna e davanti una grande campana denominata “la campana della mamma”.
Ampio panorama sulle quattro frazioni di Verezzi (Crosa, Roccaro, Piazza e Poggio), sulla piana di Borgio, Pietra Ligure e Loano nonché sulla dorsale delle cime dei monti Piccaro, Croce e Acuto e verso ovest sull'imponente monte Carmo.
Si scende ora sull'acciottolato alla frazione Crosa che deriva il proprio nome da “corrosa” per l'esistenza di numerose grotte scavate nella roccia utilizzate un tempo come abitazioni e ora per uso agricolo. Colpisce di questo abitato l'uso quasi esclusivo della pietra locale per le costruzioni, per l'acciottolato dei viottoli e per gli alti muri a secco che li fiancheggiano.
Al termine del paese si scende a sinistra in un sinuoso viottolo, che attraversa la strada per Gorra e scende alla caratteristica e deliziosa piazzetta Sant'Agostino della frazione Piazza.
Dopo aver degustato uno squisito menù di pesce presso l'Antica Osteria Saracena del Bergallo torniamo alla piazzetta e imbocchiamo, sotto il porticato dell'angolo sud-occidentale, via Roccaro che in breve porta all'omonima frazione che deve il suo nome al fatto di essere costruita su un rilievo roccioso.
Si svolta quindi a sinistra e, seguendo le indicazioni per Borgio, si scende tra terrazzamenti, in buona parte incolti, ma che conservano ancora tracce di coltivazione di viti, mandorli e ulivi.
Al termine del sentiero inizia una ripida strada asfaltata che giunge a Borgio nei pressi dell'ingresso della grotta di Valdemino e poco più in basso chiude l'anello di questa distensiva escursione-passeggiata.

Escursione effettuata il 28 febbraio 2015
Compagnia dell'anello formata da: Adriano, Angelo, Franco, Giovanna, Maria Teresa e Osvaldo
Località di partenza: Borgio Verezzi (SV) 10m
Punto più elevato raggiunto: Caprazoppa 300 m
Dislivello cumulato in ascesa: 335m
Sviluppo del percorso: 8 km
Difficoltà: T (vedi scala difficoltà)
Tracciato gps
fotocronaca
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