La meta di oggi proviamo a raggiungerla da una base insolita. Anzichè da Demonte o dal Vallone di Frise proviamo dal Vallone di Valloriate.
Percorrendo la Valle Stura di Demonte, poco dopo l'abitato di Gaiola, si svolta a destra verso Valloriate (795m) e di qui si continua risalendo il vallone omonimo. Giunti a Molino, al bivio con paline in legno, si tiene la destra e si raggiunge Chiapue e dopo 1 km circa, ad un ponte con bivio, si tiene la sinistra per Sapè (indicazione Colle Ortiga).
La strada sale decisa e successivamente si ignora la diramazione a destra per Gorrè e si raggiungono le case Sapè. Poco prima della cappella della Madonna di Sapè (1220m) la strada diventa sterrata. Qui lasciamo l'auto, ma si potrebbe proseguire su buona strada per altri 3-4 km. Dalla bella chiesetta un tornante verso destra si inerpica nel bosco con pendenza costante; all’ uscita del bosco si incontra una malga e successivamente la sterrata, sempre con buon fondo, prosegue tra prati, una faggeta ed infine una bellissima abetaia (Bosco delle Fate).
Si abbandona ora il Vallone di Valloriate e si procede nel Vallone della Costa. Percorsi 9 km circa da Valloriate, si incontra la strada che sale da Demonte, e più avanti uno spiazzo più ampio dove giace una vecchia roulotte abbandonata. Continuando la salita tra abeti e larici si raggiunge, poco prima del colle, una bella radura dalla quale si prospetta una deliziosa panoramica sulla lontana Rocca Radevil (1957 m) mentre a sud restano ben visibili tutte le cime delle Marittime.
Si oltrepassa un gias, dopodiché il fondo comincia a peggiorare e dopo 2 km, superata un’ ultima rampa, si arriva al Colle dell’Ortiga (1774m).
Curiosità storica: tra il 7 ed 8 agosto del 1744, proprio al Colle dell’Ortiga si svolse una grande battaglia tra le truppe dell’armata franco-spagnola e quelle piemontesi che dovettero soccombere. Alcuni resti di quella battaglia pare giacciano ancora nel sottosuolo del Colle, motivo per cui ancora oggi tanti appassionati di armi o cose antiche salgono da queste parti attrezzati di metal detector per setacciare i prati con lo scopo di recuperare ciò che rimane di quell’antica battaglia.
Ottimo è il paesaggio che si prospetta sul vallone di Coumboscouro e, a nord, verso il Monviso mentre la Rocca Radevil si staglia sulla sinistra.
Qui si ferma Osvaldo che, in convalescenza per problemi ad un ginocchio, deve limitare l'attività.
Riprendiamo il cammino seguendo il sentiero della "Curnis Auta" (tacche bianco-rosse) e ci dirigiamo in direzione della Radevil superando una china arrotondata.
Aggirando verso sinistra il primo tratto, ci portiamo sul retro della cresta. Tagliando obliquamente sull’erba, abbandoniamo il sentiero che si dirige verso la Rocca Pergo e, risalito un corto tratto verso le rocce finali, raggiungiamo con facilità l’ometto di pietre eretto sulla cima.
Scendendo con un traverso sul versante sud-ovest riprendiamo il sentiero della "Curnis Auta" e con un lunghissimo percorso che attraversa la conca alla base del versante sud della Rocca Pergo Piccola, prima su pietraia e poi su erba, raggiungiamo il crinale della dorsale Stura-Grana poco sotto l'ampia cima del monte Prapian (2205m).
E' questo il punto più alto dell'odierna camminata e, complice la splendida giornata autunnale, godiamo di un panorama eccezionale in tutte le direzioni.
A dimostrazione della bontà climatica della giornata raccomando di ammirare, nella fotocronaca, l'abbigliamento di "Bertu", mitico alpinista ultrasettantenne, che abbiamo incrociato nei pressi della Rocca Pergo!
In discesa teniamo il sentiero del crinale che ci porta dritti dritti all'attacco della parete rocciosa ovest della Pergo Piccola, la cui cima raggiungiamo aggirandola sulla destra, per salire l'ultimo tratto dal lato sud-est, in divertente arrampicata in canalino (alcuni passaggi di difficoltà F).
In discesa ritorniamo quindi sul sentiero percorso per la salita al Prapian chiudendo così un primo breve anello (ci voleva, noo!) e continuando a scendere chiudiamo anche un secondo mini-anello (adesso basta con stì anelli!) formato dalla salita e discesa sui due versanti della Rocca Radevil.
Al Colle dell'Ortiga ritroviamo Osvaldo che in tutta tranquillità è già salito sul Beccas del Mezzodì (buon segno per la ripresa del suo ginocchio!) ed ha già fatto lo spuntino.
Per fortuna non ha bevuto tutto il genepy e perciò, dopo il nostro spuntino, possiamo rinfrancarci a base di genepy e arquebuse (genebus®).
Il miglior commento conclusivo per questa escursione è sicuramente quello che Angelo ha scritto su FB e che riporto integralmente: "7.11.2013 bella, anzi bellissima, gita in montagna Valli Stura/Grana con gli amici della Compagnia degli anelli: Adriano, Antonio e Osvaldo. Raggiunte tre cime: Rocca Radevil mt.1957 (cima elegante), monte Prapian mt. 2197 (cima Coppi, la piu' alta) e Rocca Pergo Piccola mt. 2128 (cima alpinistica classificabile F+)."

Escursione effettuata il 7 novembre 2013
Località di partenza: Borgata Sapè di Valloriate (Valle Stura di Demonte - CN)
Quota di partenza: 1220 m.
Quota max : 2197 m.
Dislivello cumulato in ascesa: 1200 m. circa
Distanza totale: 21 km circa
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da: Adriano, Angelo, Antonio e Osvaldo
Difficoltà: EEL* (F il tratto finale della Rocca Pergo Piccola)
*L = percorso lungo! (ma si può accorciare salendo un po' più su con l'auto)

Tracciato gps

fotocronaca di R.Radevil, R.Pergo e M.Prapain