Siamo già stati diverse volte al rifugio Bagnour, ma sempre utilizzando la via più breve (e più battuta) con partenza da Castello; questa volta la 'nostra guida' e amico Gilberto ci propone la salita da Casteldelfino; i 700 metri di dislivello da coprire ci consiglierebbero di rinunciare (Pietro non ce la farebbe), ma, consultata la mappa, con un piccolo escamotage riusciamo a trovare il modo di raggiungere facilmente il gruppo: saliamo in auto fino a borgata Alboin (superato Casteldelfino, al primo tornante svoltare sulla deviazione con indicazioni per Bertines Alboin, continuare sulla stradina asfaltata fino al suo termine nella piccola piazzetta della frazione Alboin; poi a piedi a sinistra della fontana si imbocca la mulattiera in piano) e intercettiamo il gruppo risparmiando alla mascotte quasi 200 m di dislivello; nonostante il tempo perfettamente autunnale (nuvole e nebbia) il percorso si rivela assolutamente piacevole: il sentiero alterna tratti più ripidi ad altri più rilassanti, salendo attraverso il bellissimo bosco dell'Alevè, e lungo il percorso Gilberto ci illustra tanti aspetti interessanti, dalla semi-sconosciuta vita dei licheni (convivenza forzosa tra un'alga e un fungo), alla storia nocciolaia 'smemorata' che dimentica i suoi depositi di pinoli e così contribuisce ad ampliare il bosco, al 'misterioso' gamberetto autoctono del lago Secco. Giunti alla meta, il tempo freddo e umido ci induce a lasciare i panini nello zaino e ad un più piacevole ritrovo conviviale ai tavoli del rifugio: tradotto una bella e buona polenta graditissima anche da Pietro! Insomma questo sentiero 'alternativo' si è rivelata una bella scoperta e soprattutto grazie a tutta la compagnia non ci siamo 'quasi' accorti della mancanza dell'unico assente: un pò di sole!
Data: 23-09-2012
Quota max: 2020
Partenza da: Alboin (Casteldelfino)
Quota partenza: 1495
Dislivello: 525
Zona: Valle Varaita
Difficoltà: E
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