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Escursionismo : Un insolito sentiero per la Galleria Gianfranco,la borgata Fontane e la Roccia Spezzata
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 15/06/12 19:07
Notizia riferita al: 15/06/12
Letture: 2081

Un insolito sentiero per la Galleria Gianfranco, la borgata Fontane e la Roccia Spezzata

Località di partenza: Slargo nei pressi del ponte Pomeifrè sul Germanasca mt. 1000
Dislivello: 400 mt. c.ca
Tempo di salita: 1 ora e 15 minuti c.ca
Tempo di discesa: 45 minuti c.ca
Difficoltà: E/EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone
Fraternali Editore

Spesso alcuni sentieri che frequentiamo hanno dei tratti insoliti che ci sorprendono, come il 236 che partendo dal ponte Pomeifrè sul Germanasca, raggiunge l’abbandonata galleria Gianfranco, ex miniera di talco, per terminare alla borgata Fontane, frazione di Salza in val Germanasca. Inizialmente, seguendo il corso del torrente, si percorre un tratto della vecchia mulattiera che univa il fondovalle con Prali prima che si costruisse la strada nel 1907; raggiunte poi alcune case fatiscenti, forse un tempo dei mulini, la traccia oltrepassava il corso d’acqua su un ponte di legno e riprendeva a salire dalla parte opposta portandosi verso il successivo ponte della Gianna. Qui arrivavano anche i blocchi di marmo provenienti dalla cave della Rocca Bianca: alcuni di questi abbandonati in riva al torrente testimoniano questo fatto.
Poi si prende a salire e le ripetute svolte sul ripido pendio portano ad superare una parete rocciosa percorrendo alcune spettacolari cenge esposte, attrezzate, mai pericolose, che richiedono però una certa attenzione. Raggiunto l’ingresso, ora chiuso, della galleria Gianfranco, in pochi minuti si esce alla borgata Fontane, frazione del comune di Salza.
Oltre il ponte della Gianna la mulattiera per Prali, tenendosi ancora sulla sinistra idrografica del torrente, raggiungeva un punto caratteristico: la Roccho Eiclapà, la Roccia Spezzata. Al fondo le indicazione per raggiungere questo sito ora sconvolto da lavori inerenti la costruzione di una nuova centrale idroelettrica.

Giunti a Pinerolo occorre continuare nella valle del Chisone, direzione Sestriere sino a Perosa Argentina, dove si lascia la valle principale per svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Perrero, Prali e le valli del Germanasca.
Superati gli abitati di Pomaretto, più avanti Perrero ed il ponte Rabbioso sul Germanasca di Massello, continuando in direzione di Prali, presso quello successivo, il ponte Pomeifrè, dove pure troviamo la miniera di talco in esercizio, si lascia l’auto ai lati della strada.
Prima di attraversare il ponte si entra nell’ampio parcheggio antistante gli uffici della miniera percorrendo uno stradello che al fondo, a margine di una discarica dei residui delle lavorazioni del minerale, diventa la piacevole traccia che s’inoltra costeggiando per un po’ il torrente Germanasca. Salendo sempre moderatamente e restando su questa che era la vecchia mulattiera per Prali, più avanti troviamo alcuni edifici da tempo abbandonati e fatiscenti oltre i quali si comincia decisamente a salire tra i cespugli odorosi di lavanda selvatica. Le svolte che seguono, via via più ravvicinate sull’erto pendio, permettono di raggiungere una spettacolare parete rocciosa che si supera percorrendo delle cenge protette, un tantino esposte, mai pericolose, con corrimano d’acciaio, che richiedono un certo grado di attenzione. Veramente un bel tratto di sentiero. Poi, attraversato un provvidenziale ponticello, si continua allo stesso modo raggiungendo alla sommità la scalinata in pietra che precede di poco alcuni edifici abbandonati e l’ingresso della Galleria Gianfranco, miniera di talco da tempo chiusa. Superato un secondo ponticello, subito si raggiunge un bivio dove si procede diritti sull’ampia traccia che permetteva di trasferire il minerale, subito trovando una struttura ristorativa oltre la quale uno stradello consente di raggiungere la borgata di Fontane, frazione di Salza.
1 ora e 15 minuti dal ponte Pomeifrè.
Volendolo, si può fare un giro più ampio: da questa borgata si può salire sino al colletto delle Fontane e da questo al colle di Serrevecchio, scendendo alla borgata di Serrevecchio per poi ritornare per strada sterrata alla borgata di Fontane.
Altrimenti, ripercorrendo l’itinerario di salita, si ritorna al parcheggio nei pressi del ponte Pomeifrè sul torrente Germanasca.
45 minuti c.ca da Fontane.
Data la brevità del percorso si consiglia:
VARIANTE PERLA ROCCHO EICLAPA’ (Roccia spezzata)
Superato il ponticello di legno subito dopo la Galleria Gianfranco, lasciata la traccia che prosegue diritta per Fontane, si prende a sinistra seguendo l’indicazione “Strade dei Valdesi”.
Il sentiero che si percorre s’inoltra da prima in piano per poi cominciare scendere, sempre aiutati da corrimano in corda. Superata una pietraia e rientrati nel bosco proseguendo si perviene al fondo ad un bivio. A destra si sale a Fontane, mentre continuando diritti, per il “Sentiero di Valle”, si esce al grande edificio della Miniera dove, seguitando sullo stradello asfaltato che scende, si raggiungono prima le strutture di “Scopriminiera” e poi al termine il caratteristico tunnel posto sulla strada provinciale per Prali. Fatti alcuni metri, poco oltre un grosso palo in cemento sul ciglio, parte sulla sinistra un sentiero interdetto che inizialmente s’inoltra sotto il muraglione della strada per poi raggiungere una zona sconvolta dai lavori per la realizzazione di una centrale idroelettrica. Percorrendo un tratto di sterrato subito si trova il sito dove sorge la Roccho Eiclapà, caratteristica Roccia Spezzata. Oggi, 15 giugno 2012, tra le rocce spezzate non transita più il sentiero per Prali, ma una grossa tubazione che alimenterà la nuova centrale. Gli scavi sono a vista e mi è stato permesso di andare solo sin lì, non oltre. Mi è anche stato detto che, entro l’autunno, tutto sarà ripristinato.
Ritornati poi al grande edificio della miniera, si riprende il sentiero già percorso sino al bivio per Fontane. Diritti si prosegue per la Galleria Gianfranco, verso monte si va a Fontane. Se si sceglie questa soluzione, subito si supera una modesta costruzione, l’ex deposito di dinamite, oltre il quale la traccia si alza nel bosco e superando, più avanti, uno stradello, s’immette sulla strada per Fontane, borgata che si raggiunge. Inoltrandosi tra le case e superata la fontana lo stradello raggiunge la cabina elettrica posta vicina al cimitero. Qui giunti, lasciata la strada che prosegue per il Colletto delle Fontane, si prende la destra e poi, poco sotto, lo stradello sulla sinistra che porta ad una struttura ristorativa dove parte la traccia che in breve raggiunge la Galleria Gianfranco.
Questa variante, compresa la salita alla borgata Fontane, richiede mediamente un tempo aggiuntivo di c.ca un’ora.



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