Oggi ho dovuto tenere il passo con i giovani,cioè partire tardi, e andare in fretta, se non bastasse l’ora tarda, ancora una sosta caffè,ho dovuto mio buon grado rispettare le loro esigenze,ma in contraccambio hanno deciso che l’intinerario l’ho decidessi io,però che rispettasse dei parametri ben precisi:che sia,breve,un bel panorama,che si ci possa usare un pò le mani sulla roccia,ma soprattutto,richiesta quasi impossibile in questa domenica di bel tempo,non incontrare gente!

Propongo la Rocca Jarea,ma non per la normale che già li per se è pochissimo frequentata,ma per la dorsale e cresta sud con partenza da Villaretto attraversando tutta la foresta dell’Alevè fuori sentiero,tranne il primissimo tratto. Proposta accettata,Nadia non c’è mai stata Vanni non se la ricorda più, infine io anche si l’ho già salita tantissime volte,ma quando si attraversa l’Alevè non si passa mai nel medesimo posto,quindi è nuova anche per me!

Quindi ad un’ora vergognosa per partire (sono le 9.30)ci avviamo per il sentiero del lac Bagnour,ma solo per il primissimo tratto, appena possibile ci anneghiamo nel fitto del bosco,nessuna traccia umana e di sentiero, vado su ad istinto,senza poter vedere la nostra meta. Poi finalmente con tanta fortuna e un pizzico d’intuito guadagnano la dorsale finale,dove ci appare in tutta la sua eleganza la nostra montagna. Lasciamo la foresta alle spalle per salire interminabili pietraie,intercalate da qualche passaggietto su roccia. Presto arriviamo sul tratto finale,ormai anche se facile è quasi tutta arrampicata,Jolie si comporta egregiamente, il “terzo” in placca lo supera agevolmente ma...quando si tratta di qualche tratto verticale,occorre fare il “passa-cane”cioè passare Jolie a forza di braccia... Evitiamo l’ultimissimo tratto che porta direttamente in vetta,aggirando le difficoltà con un traversone. Il terreno umido profuma intensamente di genepy (poi capirò il perché...) ancora un’ ultimo passaggietto ed eccoci in vetta,io arrivo terzo,riesco a rimanere sul podio(eravamo solo in tre) Jolie non conta perché lei è “hors categorie”

Quanta neve c’è ancora dai 2600 in su,ci prende il magone,allora guardiamo il panorama solo più verso la pianura. Arriva il momento del digestivo,Vanni tira fuori la bottiglia del genepy, con occhio incredulo vede che si è versato quasi tutto dello zaino,gasp!. Ora capisco l’odore di genepy durante la salita...

Scendiamo passando per il passo del Ranco,quindi sosta obbligatoria al Grande Albero,dove trovando ancora una zolla di neve riusciamo perfino a giocare tirandoci delle “maloche” di neve,le ultime della stagione. Poi saliamo sull’Albero offrendoli una bella palla di neve come rito propiziatorio per la prossima stagione sciistica,lui pare apprezzare l’offerta abbracciandoci tra i suoi rami...

Discesa veloce fino al Bagnour ,dove ci si presenta una spettacolo orripilante,sulle verdi distese,sono sdraiati arrostendo al sole grossi pancioni che si rotolano nell’erba come dei leoni marini. Soffermando lo sguardo vediamo transitare stancamente gambe di sedano che sorreggono glutei flacidicci e cadenti,sembra la fiera della cellulite!Salutiamo coloro con cui rischiamo di inciamparci,ma siamo ricambiati da sguardi insofferenti, sono tutti intenti a fare il pieno di raggi ultravioletti. Voltiamo lo sguardo a questo carnaio,per buttarci giù direttamente su Villaretto,naturalmente quasi tutto fuori sentiero. Poco prima del villaggio passiamo vicino a un paio di asini,loro ci guardano, ci vengono incontro,con la loro testa ed un raglio ci salutano,finalmente abbiamo incontrato qualche "umano"...


data:19- giugno-2011
località partenza:Villaretto di pontechianale
quota partenza:1582 mt.
quota vetta:2756 mt.
dislivello:1174 mt.
difficoltà:F

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