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Alpinismo : Compleanno sulla Maladecia...e un pò di storia...31-luglio-2010
Autore: Jacolus (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 02/08/10 10:09
Notizia riferita al: 02/08/10
Letture: 1441

Avere molti amici vuol dire avere anche molte ricorrenze da festeggiare,oggi è la volta di Vanni,che supera il mezzo secolo... con noi si è aggregata “l’ultimo”acquisto della compagnia,la nostra giovane mascotte,che tra una gara di mountain bike e l’altra ogni tanto trova il tempo di venire su con noi, vecchi e logori Matusalemme.
La gita del compleanno deve essere breve ma già di un certo impegno. Impegno sopratutto per portare gli zaini stracarichi di cibi e di bevande,ma che sia anche una salita diretta per avere il tempo di fermasi quasi una mezza giornata in vetta...
Decido per la “Maladecia”,al ché ho subito delle obbiezioni per il suo nome tutt’altro che “allegro” ma siamo nel vallone dell’Orgials che significa “cimitero”,propongo loro altre alternative lì attorno,come la “Testa Rognosa della Guercia” oppure il monte “Aver” anticamente “averno”,cioè “inferno”,poi lì vicino c’è anche il colle dei “Morti”... Non mi lasciano finire di elencare tutte le alternative che mi obiettano che questo luogo e molto più adatto alla famiglia Adams che a festeggiare un compleanno, preferiscono la prima che ho proposto,che ha confronto delle altre pare quasi una montagna allegra!
Quindi..saliamo in auto il vallone dell’Orgilas,Ho specificato in “auto”perché esso e meta di interminabili code di pellegrini chi in corteo orante salgono a piedi al santuario di Sant’Anna di Vinadio a quota 2010 metri.
Prima di raccontate le solite cavolate di una gita festaiola vorrei spiegare l’origine di questo luogo di culto:
“La leggenda vuole che questo santuario sia stato edificato in seguito ad una apparizione di Sant’Anna (madre della Madonna) alla pastorella Anna Bagnis nel lontano 1300...
Storicamente,(e comunque più concreta) l’origine del santuario è connessa all’assistenza ai viandanti lungo il sentiero che attraversa l’attuale passo di Sant’Anna (allora colle di Brasca),collegava Vinadio con Isola e la valle Tinea. Quì la comunità di Vinadio promosse l’erezione di una chiesa –ospizio che dal colle prese il nome della “beate vergine di Brasca”Il più antico documento che ne parla risale al 1307:nella casa della “beata Maria di Brasca”fu infatti rogato l’atto col quale i rappresentanti di Vinadio e Isola posero fine alle lunghe liti per il regolamento dei rispettivi confini comunali riguardanti il possesso dei territori di Riofreddo,Orgials,Theisina,Saumma,Laus Corborant etcc...
Infine un documento del 1547 riguardando il pellegrinaggio al santuario,stilava testualmente così:”Concorre colà il giorno di Sant’Anna,da lungo anzi lunghissimo tempo,con grave fatica di viaggio,anche per l’aspro sito del monte che è difficile e alto,e più freddo che gli altri del luogo,e pieno di ghiaccio...”
Infine durante l’ultimo periodo bellico il santuario diventa base militare dell’esercito italiano,assiste allo sbandamento della IV armata nel settembre del ’43,ospita successivamente i partigiani,quindi le truppe tedesche di occupazione,infine il presidio delle truppe reppublichine. I soldati francesi vi irrompono alla liberazione dal colle della Lombarda,mentre le truppe anglo-americane si divertono scorazzando con la loro jeep lungo la strada militare costruita prima della guerra.
Forse mi sono dilungato un po troppo con questi ricordi storici che sfumano nel mito,ma torniamo alla gita: Si parte da quota 2000 mt. l’aria è frizzante,vediamo il canalone della Maladecia in piena ombra,pare ancora più”maledetto”. Praticamente non ci sale nessuno,manca quasi totalmente traccia di sentiero,ma questo è il bello, cercare!
Ci sono già stato qualche volta ma ormai non mi ricordo più,la demenza senile avanza,ma in un certo senso e bello perché anche quando si ripete un’intinerario sembra che sia la prima volta!
Salendo vogliamo avere certezze,non ci sono “ometti” ,ma anche se non sappiamo l’intinerario preciso ne costruiamo alcuni. Per fortuna ci siamo solo noi,Jolie non abituata a questi terreni va avanti e indietro facendo cadere delle pietre. Però è anche vero che lei intuisce i passaggi su roccia,e ci indica la via migliore. se la cava bene ad arrampicare,i passaggio di I° e qualcosa in più li supera agevolmente.
Durante la salita siamo accompagnati dal suono festante delle campane,i primi rintocchi chiamavano a raccolta i fedeli,poi con una gran sarabanba annunciavano messa granda.
Quasi a mezzogiorno allarghiamo sulla vetta tutto quel ben di dio che abbiamo portato per festeggiare il nostro amico,cioè:Insalata di pomodori,acciughe in salsa rossa,peperoncini piccanti,vino a volontà, etcc..
Sotto di noi nel vallone si sente in brulichio dei “merenderos”, ogni tanto il vento porta su il profumo inebriante di braciole alla brace,e il loro allegro vociare... non capisco perché la fantasia popolare ha battezzato queste vette con nomi così portatori di sventura,in un luogo bello come questo...
Il tempo passa,mi ricordo di una volta che in Provenza vidi una meridiana con sotto scritta una massima:(passo lou temps,passo lou ben!) noi oggi abbiamo fatto tesoro di questo motto,ed abbiamo passato lassù benissimo il nostro tempo. Sentiamo le campane che annunciano la messa vespertina, è ora di scendere,naturalmente,anche se il percorso è obbligato ci sbizzarriamo di scendere sempre “fuori traccia”su placche levigate e ripidissimi pendii erbosi,per la gioia delle nostre ginocchia.
Arrivati all’auto volgiamo lo sguardo verso la Maladecia,che per noi è stata “Benedecia”essa è indorata dai raggi del sole della sera,immaginiamo in canale innevato...dimentico dell’età e “de lou temps qui passo”edonisticamente esprimo il desiderio di un giorno calarlo con gli sci, faccio subito dei proseliti,magari tentare nel periodo del mio compleanno che cade in inverno,la stagione che più mi piace.Di fronte a questo voglia insana di ripido,ci mettiamo davanti tanti “ma”...ma... sopratutto mai metterci limiti,almeno di sognare....


data:31-luglio-2010
località di partenza:uno slargo a quota 2030 per la strada del colle della Lombarda
quota di partenza:2030
quota vetta:2748 mt.
difficoltà:F.

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Autore Commento
pgas
Inviato: 2/8/2010 12:03  Aggiornato: 2/8/2010 12:03
Guru
Iscritto: 5/12/2007
Da: Cuneo
Inviati: 159
 Re: Compleanno sulla Maladecia...e un pò di storia...31-l...
Bella la Maladecia!!
Ci son stato un paio d'anni fa.. ma ho visto (dalla foto) che voi almeno avete azzeccato il luogo di partenza, noi seguendo il libro siam partiti da un "tournichè" più in basso salendo proprio tutto fuori traccia... in discesa poi siam passati dal lago come voi ed è stato meglio..
Ma hanno raddrizzato la croce? Che me la ricordavo storta...
comunque una punta non lunga ma ben ben bella!!
E auguri a Vanni!
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