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Escursionismo : Anello dei Monti Piccaro, Croce, Sopra Toirano e Acuto, da Borghetto Santo Spirito
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 06/12/23 17:52
Notizia riferita al: 25/11/23
Letture: 531

La temperatura nelle vallate del cuneese si è ultimamente abbassata sensibilmente, pertanto decidiamo, con Maria Teresa, mia moglie, di andare a provare un nuovo anello, da tempo pensato, nel ponente della riviera ligure.
Il meteo promette, con un sole splendente, quasi dieci gradi in più rispetto al cuneese e quindi ci sono le condizioni ideali per affrontare il percorso sulla dorsale che divide la Val Varatella di Toirano e Borghetto Santo Spirito. dalla Valle Ibà di Ceriale e Albenga, con un itinerario comprendente l'ascesa delle cime dei Monti Piccaro, Croce, Sopra Toirano e Acuto. Il tutto in un anello con ascesa da Borghetto e discesa su Peagna e Ceriale.
La base, dalla quale partiamo, è l'agriturismo Val Varatella di Borghetto e da questo, zaino in spalla, andiamo ad imboccare la salita di via Villaggio Torino sulla lunga scalinata risalente tra il verde dei giardini delle ville collinari. Al termine della scala proseguiamo sulla sinistra per un centinaio di metri trovando l'ingresso Nord del Parco del Monte Piccaro e l'ottima segnaletica del CAI di Loano che ci informa sul tempo di 40 minuti per arrivare al Monte Piccaro e un'ora e quaranta minuti per il Monte Croce.
Ci immergiamo nel sottobosco della rigogliosa macchia mediterranea di timo, maggiorana, erica (in dialetto 'u brùgu', dalla cui radice delle piante adulte si ricavavano i fornelli delle pipe), ginestra, corbezzolo, mirto, cisto, leccio, lentisco, salsapariglia...ma il vero padrone di casa, nella parte bassa della collina è il pino domestico caratterizzato dall'inconfondibile forma ad ombrello.
Il sentiero con fondo roccioso è subito impegnativo e continua a salire deciso fino a congiungersi con la sterrata proveniente dal castello Borelli, con pendenza più abbordabile, ma con fondo rovinato dal ruscellamento dell'acqua piovana.
La prima vista di ampio respiro l'abbiamo poco più avanti, raggiunto il tornante della strada, dove troviamo un piccolo spiazzo con una panchina in legno e terrazza panoramica da cui poter ammirare in lontananza il mare e le sue meravigliose sfumature.
Continuiamo ignorando il sentiero sulla destra, che raggiunge pure la cima del Monte Piccaro dal versante Nord (consigliabile nella stagione più calda), e siamo ricompensati da una vista degna di nota: magnifici scorci sul castello Borelli, occhieggiante tra la pineta, sullo sfondo delle tonalità di colori del mare che vanno a fondersi con quelli del cielo.
Raggiungiamo così il colletto della Madonnina del Piccaro (253m). A SO è chiaramente individuabile la sommità del Monte Piccaro (281m) colonizzata da varie tipologie di ripetitori, ma la cosa migliore da vedere si trova a poche decine di metri dal colletto percorrendo il sentierino della dorsale verso NE sul poggio panoramico dove sorge la cappella votiva della Madonna della Guardia, protettrice di Borghetto Santo Spirito. Da qui si può ammirare la costa che va da Noli sino a Capo Mele.
Seguendo le indicazioni procediamo verso il Monte Croce, ora su sentiero - contornato da vegetazione arbustiva con specie inconsuete come lo scòtano (o albero della nebbia) e il terebinto (o scornabecco, simile al lentisco), insieme al ginepro e alla ginestra spinosa – in saliscendi, ma più avanti la salita diventa dura. Particolarmente nell'ultima parte verso la vetta del Monte Croce l'erta è ingrata, vuoi per la pendenza, vuoi per il terreno brullo, bruciato da recenti incendi che dal sottostante Poggio Rotondo (341m) hanno raggiunto questa dorsale.
Una volta arrivati in cima al Monte Croce (541m), il panorama riuscirà però a ripagarci dello sforzo fatto. Tra gli apici più elevati appartenenti alle Alpi Liguri, questo è senza dubbio il più vicino al mare, tale da riuscire a distinguere bene le imbarcazioni in navigazione in prossimità della costa, ma anche per individuare, tra la bruma, il profilo settentrionale della Corsica!
Sulla cima incontriamo due giovani escursionisti di Pietra Ligure con i quali ci scambiamo la cortesia dello scatto fotografico di vetta dopodiché li salutiamo poiché noi, prima del ritorno, abbiamo in programma ancora due obiettivi: il Monte Sopra Toirano e il Monte Acuto.
Affrontiamo la ripida discesa del versante occidentale del Monte Croce e ci apprestiamo a salire i restanti trecento metri di dislivello.
Passo dopo passo, allietati dalla vista che il sentiero sulla dorsale ci permette sui due versanti: a destra dal mare di Borghetto e Loano sù verso Toirano, Boissano e Balestrino (con la frazione Cuneo) sovrastati dal Monte Carmo; a sinistra, dal mare di Ceriale, Albenga e dell'isola Gallinara, la piana di Albenga scintillante di serre, fin sù a Peagna (dove scenderemo al ritorno), avendo di fronte il monte Pesalto che delimita la Valle Ibà.
Raggiungiamo il bivio che scende verso Toirano e subito appresso la cima, se così si può chiamare un ripiano della cresta, del Monte Sopra Toirano (621m).
Continuiamo ancora sulla gravosa rampa tra una prateria di 'Cistus' che a vederli fioriti in primavera deve essere uno spettacolo favoloso e, con un ultimo strappo tra le rocce calcaree affioranti, veniamo accolti dall'abbraccio della croce di vetta del Monte Acuto (748m).
Lo spettacolo è pressapoco lo stesso già visto dal Monte Croce, ma considerevolmente ampliato dalla maggiore quota.
Qualcuno ha avuto la felice idea d'installare due comodi sgabelli nella parte sottovento dello spartiacque che ben si prestano per goderci al tepore del sole il panino della meritata sosta pranzo.
Per il ritorno senza farci mancare l'immancabile anello, abbiamo in programma la discesa nella valle Ibà e quindi proseguiamo in cresta incamminandoci in direzione del santuario di Monte Croce e del Poggio Grande fino ad arrivare ad una 'casella', cioè una delle numerose semplici strutture a capanna interamente costruite in pietra che s'incontrano tra i pascoli dei monti liguri. Tali costruzioni che ricordano vagamente un piccolo nuraghe, venivano utilizzate come punto di appoggio da pastori e contadini.
Continuiamo fino ad una successiva casella diroccata e poco dopo incrociamo il sentiero sulla sinistra, denominato 'Sentiero delle Fontane' (anche se in verità di fontane non ne abbiamo proprio viste), che scende nel vallone di Ibà con un lungo traversone. All'inizio, date le numerose tracce, è facile perderlo, ma continuando la discesa il tracciato diventa ben evidente.
Con alcune serpentine il tracciato si abbassa verso l'abitato di Peagna (frazione di Ceriale) ed è facilmente percorribile salvo l'ultimo tratto, prima di raggiungere l'asfalto, ove gli scavi per il passaggio del gasdotto senza un corretto ripristino, hanno reso difficoltosi alcuni passaggi.
Da qui, per tornare a Borghetto c'è solo più da camminare su strade e comodi sentieri percorrendo via Castellaro che, nei pressi del panoramico Poggio Castellaro, confluisce nella Via degli Alpini. Si cammina sempre tra il verde dei lecci, corbezzoli e mirti con splendida vista sul mare dell'isola Gallinara che il sole declinante colora di calde sfumature pastello.
Avvicinandoci all'autostrada, ad un secco tornante che porta in discesa verso Ceriale, deviamo a sinistra sulla sterrata denominata via Panoramica, che si mantiene a monte dell'A10 fin dove questa penetra nella galleria sotto il monte Piccaro, dopodiché la supera scendendo a valle e raggiungendo l'asfalto di via Ville. Subito appresso imbocchiamo sulla sinistra via Piccardone, sterrata che si trasforma presto in sentiero saliscendi sul capo Santo Spirito fino a giungere, tra un folto boschivo, presso il castello Borelli, splendida struttura a picco sul mare, che spicca tra le verdi pinete di Borghetto Santo Spirito. Tale struttura, di proprietà privata, fu edificata, alla fine dell’Ottocento, dall'ingegner Borelli sul luogo dove un tempo era l’ex convento di Santo Spirito, sorto a sua volta sui resti di un’antica villa romana. Bartolomeo Borelli (1829-1905) fu un ingegnere ferroviario, che collaborò con Germain Sommeiller alla progettazione del traforo del Frejus sulla linea Torino-Lione, costruito tra il 1857 e il 1871, e ne diresse i lavori dello scavo del versante Sud. Fu deputato e dal 1892, senatore del Regno d’Italia.
Transitiamo accanto ai merletti delle mura del castello, tuttora in fase di ristrutturazione per trasformarlo in un resort di lusso, e scendiamo sul sentiero a gradoni fino al piano dell'Aurelia e da lì, attraversando il centro storico di Borghetto, torniamo al punto di partenza chiudendo così questo grandioso anello, che reputo tra i più belli del ponente ligure.
Consigliabile da fare in primavera per la rigogliosa fioritura che si può ammirare, in particolare dei 'Cistus'.
Escursione effettuata il 25 novembre 2023
Compagnia dell'Anello in formato ridotto, composta da Adriano e Maria Teresa
Località di partenza: Borghetto Santo Spirito 9m
Punto più elevato raggiunto: Monte Acuto 748m
Dislivello cumulato in ascesa: 938m
Sviluppo complessivo del percorso: 16,1 km
tempo in movimento: 5h 30'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 6/12/2023 20:52  Aggiornato: 6/12/2023 20:52
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 670
 Re: Anello dei Monti Piccaro, Croce, Sopra Toirano e Acut...
Descrizione del percorso: Adriano
Fotovideocronaca: Adriano e Maria Teresa
Tracciato GPS, elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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