Il Mondolé è sempre una valida alternativa, come lo é stato sabato quando le previsioni incerte non suggerivano di spostarsi molto lontano, mentre la montagna 'di casa' prometteva una gita veloce e una grande varietà di itinerari possibili. Con Massimo e Fabrizio scegliamo di avventurarci da Prato Nevoso, su percorso già noto a me in parte, a loro completamente, per dare anche un'occhiata ad una possibile alternativa nuova per tutti. Risaliamo quindi fino alla Balma e traversiamo sotto le Rocche Giardina, rigorosamente a impianti chiusi, in modo da toglierci velocemente la parte 'brutta' del percorso (solo per la presenza degli impianti e del conseguente affollamento). L'idea è quella di imboccare il canale degli Ippopotami ed eventualmente ripiegare su quello dei Torrioni se vi fossero le condizioni. Appena ci spostiamo in pieno versante nord la neve diventa in breve da trasformata primaverile ad abbondante farina invernale. Oltretutto non si vedono significative tracce di salita, ma solo di discesa lungo il canale. Massimo (ormai battezzato 'Il Ciaspolatore' ) batte traccia sfruttando i suoi attrezzi, io scelgo di passare dagli sci ai ramponi per affrontare il primo tratto ripido. Fabrizio, oggi tornato ciaspolatore, segue il mio cambio di attrezzi e cominciamo ad arrancare nella scia di Massimo...una volta tanto le parti sono invertite e, come per una legge del contrappasso, tocca a noi affondare nelle sue tracce. In breve lui si porta all'attacco del largo canale degli Ippopotami mentre io e Fabrizio ci alterniamo in testa per raggiungerlo. Completato anche per Massimo il cambio materiale cominciamo a risalire faticosamente affondando fino al ginocchio, a tratti fino a metà coscia, nella neve farinosa. L'attacco dei Torrioni è subito lì a sinistra, provo ad avvicinarmi, ma la neve accumulata mi porta ad affondare fino al petto...di qui non si passa. Fabrizio prova poco più a monte, ma con lo stesso risultato. Oggi sarà 'Ippopotami'... Con grande fatica guadagnamo quota e usciamo sul ciglio del caratteristico 'cratere', dove ci appare l'elegante linea del canale Fedelippogor, il nostro ultimo sforzo. Per fortuna è già tracciato, anche se per il primo tratto la traccia di sci non ci aiuta visto che ormai siamo tutti con i soli ramponi. Le condizioni della neve sono comunque anche qui ottime...farina abbondante ben legata al fondo, con rischio veramente minimo. Perfino le piccozze che abbiamo portato in abbondanza sono teoricamente inutili, io in effetti preferisco procedere con i bastoncini. Arrancando nuovamente ci portiamo sulla recente traccia, che allevia decisamente lo sforzo. La pendenza comunque è sostenuta e costante e il dislivello si fa sentire tutto... Superiamo la strettoia al di sopra della quale la neve si fa via via più compatta, fino agli ultimi pochi metri dell'uscita dove è quasi marmorea. Non resta che l'ultimo tratto in cresta lungo la 'normale' per raggiungere la vetta, già discetamente affollata. Il tempo finora ci ha accompagnati e ha confermato la bontà della nostra scelta: le vallate più a nord sono avvolte nelle nubi mentre sopra di noi una finestra di cielo sereno ci regala un bel sole, accompagnato però in vetta da un venticello tagliente. Non prolunghiamo molto la sosta e ci avviamo in discesa, ognuno per il versante più congeniale. I ciaspolatori puntano direttamente alla Balma lungo il versante est, dove ci diamo appuntamento, io scendo il primo tratto lungo la normale su neve durissima, fino al bordo ovest del cratere per poi puntarne il fondo sul bel pendio di neve trasformata che sta 'mollando' sotto il sole. Piego a sinistra e mi porto all'imbocco del canale degli Ippopotami. le condizioni sono ottime: la neve, anche se parecchio ravanata, è ancora farinosa e abbondante e oggi 'perdona' molto. Con qualche timore mi accingo a scendere su pendenze per me finora inusuali, ma come spesso accade fa più impressione a guardarlo che ad affrontarlo. Il canale è sempre largo e anche se in leggera contropendenza permette ampia libertà di traiettoria. Prendo così in fretta confidenza e in un attimo sono in fondo, dove seguo il percorso di salita su pendio praticamente vergine di neve farinosa, un po' pesante, ma sempre godibile... E' stato un attimo...quasi senza accorgemene il mio 'primo' canale e' alle spalle Non resta che il noioso traverso verso la Balma e da qui su pista fino all'auto.
Anche se breve è stata un' ottima gita, per l'ambiente (dagli impianti in su sempre suggestivo), la compagnia, il tempo, le condizioni della neve e, per me, per aver affrontato un percorso nuovo in salita e in discesa.
Un grazie ai compagni ciaspolatori, per la compagnia e per aver tracciato per gran parte il percorso... questo mi ha permesso di risparmiare un po' di energie per la discesa!