Il “Sentiero delle Coccinelle” iniziato in sordina, sta avendo un importante successo. E continua ad espandersi: dopo il tratto delle Coccinelle Rosse è ora realtà anche quello delle Coccinelle Gialle.
Bisogna dare atto a chi ha avuto l'idea e a coloro che hanno creduto nel progetto, lavorando sodo e volontariamente per la sua realizzazione, che questo significa amare il proprio territorio. Affrancare aree invase dalle sterpaglie, dai rovi e da discariche abusive significa pure tutelare non a parole, ma con i fatti la difesa dell'ambiente. Mettere a disposizione di tutti il risultato di questo lavoro significa infine dare un ammirevole esempio (che vale molto più di tante parole) per valorizzare la cultura, la storia, l'arte e l'economia locale.
Ma vediamo com'è stata l'evoluzione di questa iniziativa.
Il sentiero delle Coccinelle Rosse è stato ideato e portato avanti prima da un gruppo di Roata Rossi a cui si è aggiunto in seguito un gruppo di Passatore, mentre il sentiero delle Coccinelle Gialle, inizialmente portato avanti dal gruppo di Roata Rossi unitamente alla famiglia Martini, è stato in seguito fortemente supportato da un gruppo di San Pietro del Gallo. A questi si è infine aggiunto un gruppo di Caraglio, coordinato dall’assessore comunale Gosmar, per riattivare il sentiero che corre lungo il Grana sul loro territorio. È pure stato realizzato il tratto a monte del motocross che ha permesso il collegamento con i percorsi esistenti ed il congiungimento con il territorio di Valgrana. Gli stessi gruppi sono ora impegnati nel mantenimento e miglioramento dei tracciati. Marcello, uno degli ideatori, ci dichiara “È stata un’opera collettiva che ha impegnato a lungo i partecipanti, ma che ha permesso il recupero e la valorizzazione di spazi un tempo marginali, ora offerti alla disponibilità comune. Siamo felici e fieri di questa realizzazione e di vedere quante persone la fruiscono e ne godono i benefici. Il territorio è stato anche bonificato sia grazie ad interventi personali che con l’ausilio dei gruppi “Plastic Free” appositamente organizzati. Oggi il sentiero è ben tenuto, rispettoso del territorio e delle attività agricole e non che si svolgono nelle vicinanze con cui finora è riuscito a convivere con equilibrio. Ci piacerebbe vedere questo lavoro svilupparsi anche a valle e ci auguriamo quindi che le comunità di San Benigno, di Tarantasca e di Centallo trovino un motivo di interesse in tal senso. Tutti noi siamo disponibili a dare una mano: il nostro sogno è un sentiero rispettoso e gestito che si sviluppi lungo tutto il corso del Grana”.
La Compagnia dell'Anello, dopo le Coccinelle Rosse ha voluto anche provare il percorso delle Coccinelle Gialle, più lungo e già ottimamente tracciato e segnalato, che man mano verrà arricchito con le piacevolezze già patrimonio del primo tracciato.
Zaino in spalla, partiamo dal parcheggio sulla sinistra, appena dopo il ponte sul Grana, dopo Passatore in direzione di San Pietro del Gallo, dove una tabella ci indica l'ingresso del sentiero che, fin dopo Caraglio, corre lungo la sinistra orografica del torrente Grana.
Ci accompagna Marcello, fornito di robuste cesoie per liberare il percorso da rami che il maltempo dei giorni precedenti possa aver abbattuto ostruendo il tracciato, e notiamo subito la portata del corso d'acqua sensibilmente superiore a quella che normalmente siamo abituati a vedere nel Grana. Il sentiero a tratti lambisce la sponda del torrente e bisogna quindi, in caso di piena, prestare particolare attenzione.
Arriviamo nel punto in cui il Grana viene sottopassato, tramite un sifone, da un ramo del canale Miglia, canale che deriva la sua portata d'acqua dal fiume Stura tramite una presa a valle del Ponte del Sale, permettendo così l'irrigazione dei campi di una vasta zona sulla riva sinistra del Grana.
Più avanti usciamo per un breve tratto dal sentiero per renderci conto di una importante attività utile per un duplice obiettivo ambientale. Si tratta di un'ampia fossa derivante da una cava ormai dismessa che deve essere riempita e ciò sta avvenendo utilizzando i residui di lavorazione della silice provenienti dalla Sibelco, permettendo così uno smaltimento sicuro di questo materiale inerte che nei tempi passati andava normalmente ad intorbidire l'acqua dei torrenti Vermenagna e Gesso.
Proseguendo, sorpassiamo l'ingresso della Cava Tomatis di Tetto Bianco intravedendo verso il torrente il relativo guado di servizio, nel momento del nostro passaggio non agibile a causa della piena.
Continuiamo il nostro cammino, costeggiando i campi ben coltivati e ci avviciniamo a Caraglio sovrastato dalla collina di Madonna del Castello con le quinte di Montemale e delle prime propaggini della Valle Grana.
Sottopassiamo il ponte della Sp 422 e poco avanti deviamo verso l'interno andando ad intercettare la stradina campestre che porta al parcheggio poco distante del Mercatò Local di Caraglio.
Fin qui abbiamo percorso circa 7 km e le alternative sono quelle di tornare indietro sullo stesso percorso oppure, se si è premurati di portare preventivamente un'auto nel vicino parcheggio del supermercato, tornare comodamente con l'automezzo.
Noi in effetti un'auto qui l'abbiamo portata, ma il nostro programma prevede di completare il percorso fino a Valgrana e ritornare qui con un anello che lambisce la collina di Caraglio.
Questo potrebbe anche dare lo spunto per dividere il tragitto in due tranche: l'una Passatore-Caraglio e l'altra Caraglio-Valgrana.
Seguendo a sinistra il segnale della coccinella continuiamo sullo sterrato che ci immette sull'asfalto di Via Bernezzo. Svoltiamo a manca e dopo 150 metri curviamo a destra su Via Mistral che, sempre su asfalto, ma tornando a costeggiare il Grana, raggiunge la strada e il ponte per Vallera.
Superato il ponte imbocchiamo sulla destra la strada che porta all'impianto di motocross di Caraglio e qui in un'attrezzata area per pic-nic, seppur con l'accompagnamento in sottofondo del rombo delle moto, ci concediamo una pausa ristoratrice.
Riprendiamo il percorso, ora sulla destra orografica del Grana, seguendo il sentiero, per lunghi tratti realizzato di bel nuovo con un impegnativo lavoro per congiungerlo ai tratti già esistenti fino ad arrivare allo sbarramento della presa del Bedale del Molino, canale irriguo a servizio dell'area agricola a valle dell'abitato di Valgrana.
Qui il sentiero raggiunge l'asfalto di Via Fontanile e in breve arriviamo a Valgrana dove il navigatore Garmin ci informa che da Passatore abbiamo percorso 12,5 Km.
Fedeli al nome del nostro gruppo, per il ritorno andiamo a cercare un percorso che ci permetta di fare l'immancabile anello e allora attraversiamo il paese di Valgrana e c'incamminiamo sulla strada per Montemale imboccando sulla destra, dopo l'area sportiva, Via della Croce, strada sterrata che s'inoltra in mezzo a prati, frutteti di Madernassa e peschi per arrivare alla chiesetta di San Bernardino, costruita da Bernardino Isoardi nel 1632 in seguito al voto per la terribile peste bubbonica che decimò la popolazione di Valgrana. Stiamo camminando su uno dei vari sentieri Valgranesi e precisamente sul Sentiero delle Rane così chiamato perché questa parte pianeggiante un tempo era una palude con importante presenza di questi anfibi. Seguendo le indicazioni sui matitoni infissi agli incroci raggiungiamo Roata Martini, borgata sovrastata dal Poggio Ciappin che si trova su Via Bottonasco, e di qui, proseguendo in direzione di Caraglio, superiamo Roata Fresia oltre la quale svoltiamo a sinistra su Via Onorea.
Questa stradina permette di collegarci con Via Paniale da cui diparte, sulla destra, un ottimo sentiero semipianeggiante con vista panoramica su Caraglio che raggiungiamo e attraversiamo per arrivare all'auto presso il parcheggio del Mercatò, completando così un bell'anello e l'intero, nuovo di zecca, Sentiero delle Coccinelle Gialle che avevamo programmato.
Escursione effettuata il 18 aprile 2025
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da Adriano, Caterina, Dario, Giuseppe, Marcello e Maria Teresa
Località di partenza: Passatore
Dislivello cumulato in ascesa: 240m
Sviluppo complessivo del percorso: 19,6 km
Tempo in movimento: 5h 30'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
Mappa satellitare Wikiloc