Oggi la Compagnia dell'Anello si trova in una delle ultime propaggini delle colline del Roero dove già iniziano i profili più morbidi del Monferrato e precisamente a Cisterna d'Asti, bellissimo borgo abbarbicato in cima alla collina e alle rocche caratteristiche del Roero, appena dopo Canale in direzione di San Damiano d'Asti.
Qui ci è stato segnalato un bel percorso ad anello che, oltre a valorizzare il tortuoso centro storico di Cisterna, fiancheggiandone le Chiese ed il possente muraglione del castello medievale di sommità, discende pregiati anfiteatri di vigneti geometrici, affacciandosi su pregevoli vallette agrarie, e risale due estesi crinali di boschi di cresta incontaminati. Lungo l'itinerario s'incontra la “pietra della maternità” e, nella radura della cappella dedicata a Sant'Anna, il “Cristo delle rocche”, una magnifica scultura dell'artista canalese Gino Scarsi.
Con mia moglie Maria Teresa arriviamo da Cuneo a Cisterna e parcheggiamo l'auto in piazza Rino Rossino, dove troviamo ad attenderci Carla, che arriva dalla più vicina Alba e che è stata la scopritrice dell'odierno giro.
Zaino in spalla, imbocchiamo via Duca D’Aosta in direzione nord, incrociando la Chiesa di S. Giuseppe e fiancheggiando il possente muraglione medievale del castello.
Oggi si festeggia la “Giornata della Liberazione” ed è doveroso soffermarci presso la lapide che ricorda i caduti che permisero la liberazione dal giogo nazi-fascista. Qui viene ricordato iI Maggiore Adrian Alexander Hope dell'esercito inglese, paracadutato a Monesiglio in Langa il 4 febbraio del 1945 che arriva fin qui presso la postazione partigiana di Cisterna dove accidentalmente muore mentre si occupa dell'organizzazione e della distribuzione dei rifornimenti lanciati dagli aerei inglesi nelle campagne circostanti.
Giunti davanti alla Chiesa parrocchiale dei santi Gervasio e Protasio, che fronteggia l’ingresso del castello e che è anche sede del ricchissimo «Museo di Arti e Mestieri di un tempo», proseguiamo per la strada che costeggia la Chiesa con una decisa discesa che immette in via Giovanni XXIII.
In prossimità della Cappella di San Sebastiano teniamo la destra e all’incrocio successivo svoltiamo a sinistra mantenendo la strada in discesa (Via 24 Maggio) che porta al termine del centro abitato. Giunti ad un bivio in prossimità di una cabina elettrica, svoltiamo a sinistra per rimanere sulla strada principale, che diventa via Mattutina e giungiamo all’antica Chiesa dei Ss. Gervasio e Protasio. La Chiesetta sorge sul sito dell’antica parrocchiale di Cisterna, su una collinetta panoramica situata tra l’abitato e le frazioni Verzeglio e Valmellana. Nel Seicento, la parrocchiale fu spostata nell’Oratorio dedicato a Santo Spirito, situato sotto il castello e la vecchia parrocchiale fu abbandonata.
A questa chiesa è legata una leggenda di fondazione che narra del passaggio, nella sottostante Valle S. Matteo, dell’esercito del Barbarossa. Grazie all’intervento dei Santi Gervasio e Protasio (patroni del paese) le canne oblique, che caratterizzavano l’antica armatura delle vigne, furono interpretate dall’esercito nemico come le lance di soldati, pronti ad opporsi all’invasione. Barbarossa e il suo esercito decisero così di passare oltre e di deviare in direzione di Canale, risparmiando lo scontro in paese. Il miracolo è documentato nella pala d’altare della chiesa che raffigura i Santi Gervasio e Protasio e, al centro, un riquadro in cui è raffigurata una chiesa con le canne che spuntano dietro al tetto.
Pochi passi dopo la Chiesetta dei Ss. Gervasio e Protasio si giunge a un nuovo bivio, e si continua per la strada asfaltata di sinistra che sale leggermente (indicazioni sentiero San Gervasio - Belriguardo - Toirane) e che dopo pochi metri dal suo imbocco diventa sterrata.
In questo tratto si può ammirare il panorama dato dalle colline coltivate e da un geometrico anfiteatro di vigneti.
Lo sterrato termina all’incrocio con una strada asfaltata, Via 24 Maggio, che imbocchiamo a destra nella direzione che scende, ma dopo pochi passi l'abbandoniamo mantenendo la destra e immettendoci in una stradina sterrata in leggera salita.
Continuiamo a camminare sul sentiero principale, in leggera salita, ignorando i sentieri laterali che servono per raggiungere vigneti e campi coltivati, e arriviamo ad un incrocio tra strade sterrate.
Qui imbocchiamo la via di sinistra che porta a percorrere per circa 1,6 km la parte più selvaggia ed ombrosa del Sentiero dei Pini Silvestri, immerso in un bosco di cresta fitto e umido, caratterizzato dalla presenza di noccioli, che fa parte della Riserva Naturale "The Truffle Hunters" (i cacciatori di tartufi).
Non è la stagione giusta per i tartufi, ma è il posto e il momento giusto per dedicarsi alla caccia dei teneri germogli del “luvertin”, cioè il luppolo selvatico (Humulus lupulus), conosciuto anche come asparago selvatico, e Carla e Maria ne raccolgono una buona scorta pregustando già, da cuoche sopraffine qual sono, le deliziose frittatine, e non solo, che riusciranno a cucinare.
Al termine di questo lungo tratto e in corrispondenza del cartello che indica l’inizio della Riserva svoltiamo a sinistra sulla Strada Provinciale n.10, la percorriamo per circa 600 m e svoltiamo a destra per immetterci nel sentiero che conduce a «Sant’Anna - Mottarone - Bosco dei bambini»: questo sentiero sale in modo deciso fino al raggiungimento di un grande masso popolarmente detto "pietra di Sant'Anna " o "pietra della maternità", dove pare le donne del paese andassero in processione propiziatoria. La dedicazione del pilone limitrofo a S.Anna, che insieme a Sant’Agata ed alla Madonna, era considerata la protettrice delle gestanti e delle nutrici, è ulteriore testimonianza di questa devozione popolare. A Cisterna, per spiegare l'arrivo di un neonato agli altri bambini, si diceva che andavano a prenderlo "sota a peřa 'd Sant'Ana" (sotto la pietra di Sant'Anna)".
Poco più avanti il sentiero spiana e si raggiunge un'amena radura dove c'è la piccola cappella dedicata a Sant’Anna con accanto un “campanile” formato da due pali che sorreggono una piccola campana. Al centro della radura, sullo sfondo di tre maestose querce, è ambientata la splendida scultura bronzea del “Cristo delle rocche”, opera dell'eclettico artista di Canale Gino Scarsi (che per modestia si autodefinisce fabbro). Quest'opera, che rappresenta il Cristo risorto, fu eretta in occasione del Giubileo del 2000 in questo luogo caro agli abitanti di Cisterna e diventato un piccolo santuario, luogo di preghiera e di raccoglimento, di rifugio e ristoro.
Il posto è troppo bello per non dedicarci una tranquilla sosta pranzo e un po' di relax al tepore del sole di questa magnifica giornata primaverile.
Da qui l’itinerario si caratterizza per una seconda estesa parte di bosco di cresta, lontano da coltivi e esistenza umana, percorrendo un crinale dove si può apprezzare la presenza di numerosi esemplari di pino silvestre, castagno e rovere.
A un certo punto si incontrano le indicazioni per il Pilone e Pineta di Santa Rita con sottotitolo “deviazione consigliata”. Raccogliamo l'invito e in breve raggiungiamo il pilone al centro di un bosco di Pino silvestre con punto panoramico sul castello e sulle case più in alto di Cisterna che s'intravedono aldilà della profonda forra tra le rocche che ci separano.
Torniamo alla deviazione e proseguiamo sul sentiero che troviamo più sotto, in due punti, ostruito da frane che rendono il passaggio particolarmente difficoltoso.
Raggiungiamo comunque il fondovalle del Rio Valleoscura e imbocchiamo il percorso a destra in direzione Cisterna d’Asti.
Proseguendo per il sentiero costeggiamo il Bosco dei Bambini e il Bosco della Costituzione, un’area verde attrezzata, utilizzata come aula all’aperto dalle scuole cisternesi, in un virtuoso progetto di comunità che valorizza gli articoli della Costituzione narrati a misura di bambino.
Al termine della salita svoltiamo a sinistra sulla strada asfaltata di via Italia che ci riconduce in piazza Rino Rossino, luogo di partenza e arrivo della camminata e del nostro bell'anello.
(cit.: https://www.ecomuseodellerocche.it/it/)
Escursione effettuata il 25 aprile 2025
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da Adriano, Carla e Maria Teresa
Località di partenza: Cisterna d'Asti 338m
Punto più elevato raggiunto: Pilone S. Rita 357m
Dislivello cumulato in ascesa: 388m
Sviluppo complessivo del percorso: km 9,3
Tempo in movimento: 3h
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc