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Escursionismo : Anello del Monte Roccerè e della Grotta di Balmascura, da Sant'Anna di Roccabruna
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 22/04/25 02:47
Notizia riferita al: 06/03/25
Letture: 292

Oggi la Compagnia dell'Anello prova un bel giro ad anello comprendente il Monte Roccerè e la Grotta di Balmascura utilizzando oltre alle piste forestali esistenti i tracciati di sentieri relativamente recenti appositamente studiati per valorizzare quello che si riteneva uno dei più importanti siti di arte rupestre dell'età del Bronzo a livello europeo per la concentrazione di incisioni, con oltre 35.000 coppelle in circa 20.000 mq.
Recentemente (autunno del 2023), una relazione geologica del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e della Vita dell'Università degli Studi di Genova, richiesta dal Comune di Roccabruna e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Piemonte, ha invece chiarito che le formazioni presenti sul sito sono fenomeni completamente naturali, risalenti alla fase terminale dell'Ultimo Massimo Glaciale e che le coppelle/incavi si sarebbero formate naturalmente a causa del “weathering pits”, (letteralmente in italiano: “fosse di erosione”).
Ciò nulla toglie all'interesse dell'escursione non fosse altro per il panorama straordinario che regala la vetta del Roccerè e per la particolarità dell'ampia Grotta di Balmascura che invece ha un'importanza archeologica per i reperti ivi trovati.
Per completezza d'informazione c'è anche da segnalare un recente fatto che ha interessato la vasta abetaia del versante occidentale del Roccerè. Si tratta della gran quantità di abeti che una tempesta di vento ha ultimamente abbattuto. Sono a centinaia gli esemplari di abete rosso letteralmente sradicati che giacciono in intrichi impenetrabili sui sentieri e sulle piste forestali. Non siamo ai livelli della tempesta Vaia che nel 2018 ha messo orizzontali vaste superfici di abeti tra la Val di Fiemme e la Valsugana, ma è comunque un evento significativo del cambiamento climatico anche nelle nostre valli.
Ma veniamo alla nostra escursione. Con mia moglie Maria Teresa, saliamo in auto da Dronero deviando presto per Roccabruna e proseguendo poi fino alla frazione di Sant'Anna (1247m) dove parcheggiamo nel piazzale antistante la chiesa del '700, recentemente elevata allo status di “Santuario dei nonni”.
Da qui, zaino in spalla, c'inoltriamo sulla strada pianeggiante che più avanti si biforca: a sinistra verso San Damiano Macra e a destra verso il Colle della Ciabra. Noi prendiamo la rotabile sulla destra che sale nella fitta abetaia trovando ogni tanto qualche tronco caduto di traverso che chiude il passaggio, ma fin qui tutti superabili agevolmente. Più sopra, a quota di circa 1400m., trascuriamo a destra la carrareccia che si dirige all'area del capanno Boscuola (sarà il nostro percorso di ritorno per chiudere l'anello) e proseguiamo su pendenze a tratti impegnative, superando l'impluvio del Cumbal Funta Verna.
Arrivati a quota 1540m. troviamo il bivio che permette di raggiungere il Colle della Ciabra in due modi: tirando dritto tramite sentiero oppure svoltando a destra sulla pista forestale. Ricordando che la pista forestale è un po' più lunga, ma meno ripida, optiamo per questa, ma giunti ai due tornantini troviamo un groviglio di piante abbattute che non lascia alcuna possibilità di transito, obbligandoci a faticose deviazioni nel bosco circostante per aggirarle.
Arriviamo comunque al Colle della Ciabra (1712m), buon punto panoramico sulla “Strada dei Cannoni”, strada costruita dall'esercito piemontese nel 1744, per arginare l'avanzata dell'armata franco-spagnola. Oggi è riconosciuta per la spettacolarità del suo tracciato, che permette di percorrere lo spartiacque tra le valli Maira e Varaita godendo di splendidi panorami sui gruppi montuosi di testata delle due valli e sul vicino gruppo del Monviso. La carrareccia, che ha uno sviluppo di circa 40 km, inizia dalla Colletta di Rossana (Comune di Busca) e si conclude al Colle della Bicocca (Comune di Elva).
Nel momento in cui abbiamo effettuato l'escursione a questa quota ed oltre abbiamo trovato neve, ma non in quantità tale da richiedere l'uso delle racchette o ciastre che dir si voglia. Solo nel tratto più ripido di salita al Roccerè abbiamo ritenuto per prudenza di calzare i ramponcini.
Fatte poche decine di metri in direzione del Roccerè, troviamo sulla destra l'indicazione del tracciato per raggiungerne la cima a quota 1829m. Il monte Roccerè è una delle cime situate sulla lunga e panoramica dorsale che dal monte san Bernardo sale verso il Pelvo d’Elva dividendo la valle Maira dalla valle Varaita. È sicuramente il punto più panoramico del nostro itinerario e non perdiamo l'occasione per soffermarci e perdere gli occhi tra le bellezze naturali che ci circondano a 360 gradi.
Successivamente, seguendo le indicazioni per Balmascura scendiamo sul versante orientale del Roccerè con alcuni passaggi tra grossii massi giungendo ad un'ampia sella prativa dove il sentiero, a stretti tornanti, discende deciso sulla destra regalando ottimi scorci sulla severa struttura rocciosa che ha meritato a questa cima il nome di “Roccerè”.
Perdiamo rapidamente quota e sparisce ogni traccia di neve, pertanto giunti su uno sperone roccioso possiamo togliere i ramponcini e avviarci su un traverso tra gli arbusti fino a giungere a un'incombente parete rocciosa sotto la quale ci appare la bella grotta di Balmascura (1675m). Si tratta di un eccezionale riparo naturale che ha suscitato interesse da parte degli studiosi anche a causa di una importante e perenne sorgente al suo interno. Nel 2016 alcuni scavi archeologici in prossimità di questa grotta riportarono alla luce le ceramiche dell'età del Bronzo, una punta di freccia in quarzo, un probabile raschiatoio e carboni: una importante prova della frequentazione del sito nel periodo 2000/2500 a.C. All'ingresso della grotta troviamo “Il Trono del Ré”, un anfratto a forma trapezioidale con due sedute, da sempre chiamato dai locali “careo del ré” (sedile del rè), che viene illuminato pienamente dall'alba del solstizio d'inverno.
Riprendendo il cammino, trascuriamo il sentiero sulla sinistra che risale alla “Strada dei Cannoni” e imbocchiamo il sentiero sulla destra con indicazione per Sant'Anna che scende a tornanti nel rado bosco aggirando alcuni salti di roccia. Un tratto più ripido è agevolato da una corda, utile in caso di terreno bagnato e scivoloso e più in basso, a quota 1480m., incrociamo il “Sentiero Balcone” congiungente la borgata Castello di Roccabruna a Sant'Anna.
Seguiamo questo bel sentiero che in saliscendi attraversa il bosco misto, supera l'impluvio del Rio Roccabruna e giunge ad una costruzione in legno con tetto in lamiera, Capanno Boscuola (1433m), realizzato a ricordo dell'incendio del 1990 e utilizzato per attività didattiche.
Continuando il cammino raggiungiamo la cresta divisoria tra il versante Sud e il versante Ovest del Roccerè e ci ritroviamo quindi nella fitta abetaia citata in partenza. La differenza è che in questo punto, maggiormente esposto al vento, la quantità di alberi sradicati e caduti è impressionante e non permette di proseguire nella pista forestale. Siamo costretti quindi a scendere al meglio nel bosco, destreggiandoci tra i tronchi caduti fino a raggiungere la rotabile utilizzata in salita e seguendo questa in discesa ritorniamo a Sant'Anna.
Escursione effettuata il 6 marzo 2025
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da Adriano e Maria Teresa
Località di partenza: Sant'Anna di Roccabruna 1247m
Punto più elevato raggiunto: Monte Roccerè 1829m
Dislivello cumulato in ascesa: 647m
Sviluppo complessivo del percorso: 8,9 km
Tempo in movimento: 3h 30'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 22/4/2025 15:21  Aggiornato: 22/4/2025 15:21
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 759
 Re: Anello del Monte Roccerè e della Grotta di Balmascura...
Descrizione del percorso: Adriano
Fotovideocronaca: Adriano e Maria Teresa
Tracciato GPS, elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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