Salita al Monte Rognoso dal Colle della Frai, vicino al Colle del Lis, con discesa sul lato opposto, scendendo fino alla borgata Suppo e risalita fino al punto di partenza. Le notizie che ho trovato in rete concordavano su una salita faticosa tra pietraie e terreno ripido, senza sentiero. Sono stato fortunato a trovare un sentiero ma la salita è comunque faticosa per via del terreno impervio. Lasciata l’auto al Colle della Frai ho seguito il sentiero che scende verso Suppo fino al bivio per la Falesia di Mompellato: le notizie che ho trovato concordavano nel salire prima della falesia. In effetti pochi metri prima della falesia una debole traccia sale verso destra. Salendo si vedono in alto parecchi muretti a secco: guardando con attenzioni si vede che alcuni sostenevano le curve di un sentiero. Questa traccia sale tagliando il ripido pendio immediatamente a destra (salendo) delle rocce della falesia. Dopo un po’ la traccia tende a svanire ed è spesso occupata da alberi caduti, ma non è difficile ritrovarla ogni tanto mentre si continua a salire a fianco delle rocce. Verso quota 1500 il bosco termina e si sale su terreno più aperto fino alla sommità della falesia, quotata 1537 sulla carta Fraternali. Da qui si ha finalmente una bella visuale sulla vallata e sul pendio ancora da salire. Si tratta di risalire la parte ripida e erbosa fino ad arrivare ad una zona di prati aperti a circa 1750 metri di quota. Sopra i prati inizierà la pietraia finale. Stavo per rassegnarmi a salire come capita quando ho notato un sentiero che dal colletto alla fine della falesia si sposta verso sinistra (ovest). Il sentiero è segnato con molte macchie di vernice e ometti, così lo ho seguito. Questo sentiero sale spostandosi fino alla cresta successiva, che è molto meno ripida. Poco prima della cresta segni e ometti finiscono, ma ho deciso di seguire comunque il sentiero: raggiunta la cresta le tracce salgono aggirando le rocce più grandi con un percorso abbastanza comodo. A volte la traccia sparisce nei prati più estesi, come spesso succede, per ricomparire dove il terreno è più roccioso. Un po’ di esperienza aiuta, ma non è difficile seguirla fino ad una grossa roccia spaccata a quota 1744, dove iniziano i larghi prati superiori. In effetti, con prati così estesi, in passato serviva un sentiero per portare le mucche: tutto sta nell’avere la fortuna di trovarlo. Spero comunque che la traccia GPS allegata possa aiutare i futuri escursionisti. Da qui non resta che salire l’estesa pietraia che porta alla cima. Prima ho tentato di salire direttamente ma le rocce della pietraia sono molto grandi e il cane aveva difficoltà a procedere, così sono salito spostandomi verso sinistra dove è visibile una fascia erbosa che ho raggiunta abbastanza rapidamente. Qui la salita era a più a portata del cane che mia, dato che il pendio è molto ripido e l’erba scivolosa. Comunque alla fine sono arrivato in cima, mentre osservavo la processione che saliva alla Punta della Croce. Io avevo contato sei persone ad occhi nudo, scendendo ho incontrato alcuni di loro che mi hanno detto che c’era circa una dozzina di persone. Non male, data la giornata livida e fredda. Poi sono sceso fino al colletto a ovest: anche qui ci sono pietraie e rododendri. Oggi erano coperti da un po’ di neve così non si vedeva dove si mettevano i piedi rendendo la discesa difficoltosa. Dal colletto la neve è sparita ed è comparso un sentiero che mi ha portato fino a Suppo. Da qui sono risalito fino all’auto completando il giro. In sostanza un giro interessante, ma decisamente da amatori del genere. Non stupisce che questa cima sia poco frequentata.
Data: 09/11/2016 Quota max: 1952 Partenza da: Colle del Lis Quota partenza: 1337 Dislivello: 715 Zona: Valle di Susa Difficoltà: EE