Dopo la bella serata al CAI Almese con Ivan Guerini è inevitabile non pensare all'arrampicata esplorativa o almeno provarci...ovviamente rapportando il tutto alle nostre modestissime capacità. La scelta per la nostra esplorazione cade su un mio vecchio progetto...o meglio sulla prima parte...il resto spero di completarlo nella stagione invernale: il versante nord della Torre d'Ovarda. Non si può nemmeno dire che sia un versante inesplorato, molte sono le vie e le relative varianti, ma indubbiamente le ripetizioni sono veramente poche e di conseguenza tutto è da scoprire. L'idea iniziale era quella di salire la via Hatz ma alla fine abbiamo probabilmente percorso la variante Ferreri sullo zoccolo basale e uno sperone a destra della Hatz nella parte alta uscendo in corrispondenza dell'ometto della spalla ovest della torre. La salita complessivamente non è tecnicamente difficile II/III/III+ max, ma l'ingaggio è notevole, la linea non è obbligata e proprio per questo bisogna valutare molto bene dove passare, inoltre la qualità della roccia è mediocre, lichenosa e ricoperta da fini detriti. Inoltre nella parte alta anche un po' di neve e verglas hanno reso il tutto 'interessante'. Poi, usciti sull'anticima ci viene la malaugurata idea di raggiungere il punto culminante seguendo il filo di cresta...un'altra impresa non indifferente, nuovamente non tanto per le difficoltà tecniche ma per la roccia totalmente marcia e instabile con passaggi molto esposti. Terminata questa seconda inaspettata avventura non ci resta che scendere per la via 'normale' che, non avendola risalita, non è proprio così intuitiva e comoda... In ogni caso alla fine è uscito un bel gitone, avventuroso e 'didattico' per imparare a muoversi su terreni molto poco plaisir. Con il socio Pasquale.
Data: 21/09/2013 Quota max: 3075 m Partenza da: Alpe Ovarda Quota partenza: 1890 m Dislivello: 1400 m Zona: Valle di Viù Difficoltà: PD+