Passando per la val Clarea e vedendo il grande bacino costruito dall’Enel, mi sono sempre chiesto dove mai finisse tutta l’acqua lì accumulata. Ora lo so. Il nuovo impianto idroelettrico Pont Ventoux – Susa ha sostituito i due impianti Salbertrand – Chiomonte del 1910 e Chiomonte – Susa del 1923 e rappresenta la più grande opera idroelettrica in esercizio in Italia. L’intero complesso è in grado di illuminare una città di mezzo milione di abitanti avendo una potenza installata di 150 MW e una producibilità di 458 milioni di Kwh annui. L’impianto utilizza le acque della Dora Riparia tra Pont Ventoux (Oulx) e Susa e parzialmente del suo affluente di sinistra, il rio Clarea. Dall’opera di presa, l’acqua della Dora viene convogliata verso un canale derivatore che si estende per più di 14 km in galleria sino a raggiungere il serbatoio di regolazione giornaliera della val Clarea capace di contenere 561.000 metri cubi, derivando una portata massima di 33 metri cubi d’acqua al secondo. Dal serbatoio della val Clarea parte una galleria in pressione lunga 4,2 alla quale fa seguito una condotta forzata sotterranea lunga 1300 mt. che coprendo un dislivello di 515 mt. raggiunge i due gruppi di produzione della centrale in caverna di Giaglione-Venaus: uno turbina-alternatore ed un altro turbina-alternatore-pompa. A valle della centrale, mediante un canale di restituzione in galleria lungo 1600mt, l’acqua derivata viene raccolta nel bacino delle gorge di Susa, capace di 420.000 metri cubi, creato con una diga artificiale ad arco-gravità alta c.ca 30 mt. e quindi rilasciata a valle nel corso naturale della Dora. Questo bacino regola il deflusso delle acque da rilasciare nella Dora e consente l’accumulo di acqua che viene ripompata nelle ore notturne nel serbatoio della val Clarea rendendola così disponibile per la produzione di energia nelle ore diurne, quando la richiesta è maggiore. Nella grande caverna di Giaglione- Venaus sono alloggiate due gigantesche turbine che girano grazie all’acqua che spinge sulle loro pale a cucchiaio e che proviene dall’invaso della val Clarea. In parallelo una pompa serve a far risalire l’acqua già utilizzata nel bacino sovrastante per essere poi riutilizzata nelle ore di maggior necessità. Questo impianto è entrato in funzione nel 2006, con due anni di ritardo a causa di gravi problemi idrogeologici incontrati nella sua realizzazione. Il progetto iniziale è stato ampiamente modificato e la sua localizzazione spostata più a valle di c.ca 600 mt. perché nel massiccio d’Ambin i lavori avevano incontrato un grande lago sotterraneo ed un sottosuolo poco consistente nonostante l’utilizzo di grandi quantità di calcestruzzo armato. Questo di Pont Ventoux – Susa è stato il primo impianto per il quale è stata attuata la procedura VIA (Valutazione d’impatto ambientale). Ideato secondo i più avanzati schemi funzionali di rispetto dell’ambiente, di sicurezza e di efficienza produttiva, consente un risparmio annuo pari a 86.000 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) e una mancata emissione di 258.000 t/anno di CO2.
DALLE ULTIME INFORMAZIONI RICEVUTE LA FUNZIONALIDA' DELL'IMPIANTO E' AL 42%. PERTANTO LE VECCHIE CENTRALI DI CHIOMONTE E SUSA CONTINUANO A FUNZIONARE REGOLARMENTE.