Una stellata da mettere i brividi ci accoglie a Pian delle Gorre… L'aria è fresca, molto più di quanto mi sarei aspettato…bene… Accendiamo le frontali ed in silenzio, come per non disturbare la natura che riposa, sistemiamo gli zaini con tutto l'occorrente...si parte… La strada è abbastanza nota a tutti, ma farla di notte, ha davvero pregi inimmaginabili...sali senza curarti della distanza, del dislivello…nulla solo un passo dietro l'altro... Troviamo la prima neve ben oltre il bivio tra il sentiero che sale in direzione del rifugio Garelli e quello che prosegue invece verso il vallone ed il laghetto del Marguareis…fortunatamente è di buona consistenza e ci permette di salire piuttosto rapidamente. Un attimo di pausa, vogliamo ammirare quello che ci viene regalato…spegniamo le frontali…sembra impossibile ci siano così tante stelle…silenzio… Il versante destro orografico è completamente sgombro di neve ed anche se abbiamo le racchette (a dir la verità Andrea se le è dimenticate!), preferiamo portarle sulle spalle, ma salire su sentiero pulito ed asciutto…attraversiamo quindi il rio sottostante e ci portiamo su una traccia di sentiero che lambisce la neve… Le prime luci dell'alba ci accolgono quasi nei pressi del Laghetto del Marguareis, ad est tutto si incendia, mentre nel vallone inizia a soffiare una leggera brezza…ci guardiamo intorno…non c'è anima viva…solitario anche il sentiero che porta al rifugio Garelli… Il pensiero corre a poco meno di un anno fa'…ero qui con Serena, Stefano, Fabrizio…amici coi quali volevo condividere il mio ritorno alla montagna, su una Montagna simbolo per me nei giorni della riabilitazione… Ed eccomi qua oggi, con Andrea e Fabrizio…tentando la salita in giornata…per molti non vorrà dire nulla, per me è il segno di quanto posso sempre ringraziare… Ci prepariamo per affrontare la parte più divertente e di sicuro fascino della gita…solo più 600 mt ci separano dalla regina delle alpi liguri. La neve è davvero bellissima, una farina pressata su fondo duro, che permette una salita agevole e non troppo faticosa…l'idea è di alternarci a batter traccia (ci sono solo segni di passaggi con gli sci), ma dopo pochi 'tornanti' inizio ad accusare un crampo alla gamba…la pigrizia nel tirar fuori la borraccia dallo zaino durante l'avvicinamento e la paura che l'acqua fresca sullo stomaco causasse problemi, sta dando i suoi effetti peggiori…ho carenza di sali…mi impongo una pausa, cerco con qualche esercizio di rilassare i muscoli, bevo e cerco di apportare più energia al corpo possibile…l'idea di fermarmi e non proseguire si fa largo, avrei la possibilità di aspettare Fabry ed Andrea alla base del canale… Sarà l'apporto di polase, sarà un pezzo di cioccolato da far resuscitare i morti, fatto sta che da qua sino all'uscita al colle dei genovesi non ho più problemi, certo, non posso dare il cambio a Fabry che traccia m'intero canale, ma riesco a salire abbastanza agevolmente. L'ambiente è davvero straordinario, sopra di noi un cielo blu che più blu non si può, gioca con neve e roccia a creare contrasti quasi commuoventi… Questa volta, rispetto alle precedenti, siamo all'inizio della stagione ed il sole non è ancora così alto da entrare prepotentemente a scaldare la parte mediana del canale…si limita a lambire parte delle rocce…è comunque ancora presto e noi siamo quasi fuori dalle difficoltà…resta solamente da superare il salto di roccia. E' incredibile…quest'anno pare ci sia molta più neve, ma il salto di roccia è completamente scoperto e, man mano che ci si avvicina, l'inclinazione diventa decisamente più interessante…le picche fanno il loro dovere e lo stridere della neve sotto le becche è davvero emozionante. Superato anche l'ultimo ostacolo (corde fisse ancora in buono stato) su neve decisamente beton da punte dei ramponi usciamo al colle dei genovesi…il cuore è leggero… Non siamo ancora in cima, ma la soddisfazione è grande… Il muscolo che già prima mi ha dato problemi, urla tutta la sua rabbia per averlo sottoposto allo sforzo…è questione di un attimo…basta un po' di riposo…ripercorro mentalmente la strada che mi separa dalla fine reale delle difficoltà…si posso andare avanti… Giungiamo in cima baciati da un sole caldo, non un alito di vento…e da un silenzio così assordante che fa quasi male…Non c'è nessuno…siamo soli… Guardiamo il rifugio, laggiù, pare ancora immerso nel sonno invernale… Ci godiamo un'ora di relax assoluto, d' altronde sono da poco passate le 9, ed abbiamo tutto il tempo dalla nostra parte..qualche foto, due chiacchiere, progetti futuri e lontani, sogni ad occhi aperti…quando inizia a soffiare un'arietta piuttosto fredda decidiamo che è il momento di abbandonare la vetta e dirigerci verso l'ultima fatica di giornata, la discesa per il canale dei torinesi… Spesso è quasi più complicato affrontare la discesa dai torinesi che la salita dai genovesi…il vento infatti lavoro molto l'uscita del canale e la sua esposizione fa si che vi sia sempre un accumulo di neve dura… Ma questa è una stagione ed un'annata strana…l'accumulo c'è, ma non è così verticale come altre volte l'ho già trovato e la neve…bhè che dire della neve…perfetta… Affrontiamo il primo tratto di discesa delicata vista la presenza di affioramenti rocciosi mai visti, poi un plasir assoluto…farina, da lacrime agli occhi…la degna conclusione di una giornata meravigliosa, da ricordare… Una volta usciti dal canale non ci resta che sfruttare gli ampi spazi ancora ben innevati e dirigerci verso valle…uno sguardo indietro…tutto immacolato…solo le nostre tracce…non saranno i meravigliosi disegni che solo uno sciatore sa tracciare sulla tela bianca, ma rendono bene l'idea della gioia del trovarsi soli in un ambiente simile…
Che dire, è stata la gita perfetta…vuoi per la compagnia, vuoi per la soddisfazione, vuoi perché il Marguareis ha per me un valore particolare, vuoi per quel cielo blu…
Oppure, vuoi perché dagli errori si impara sempre qualcosa…
Data: 31/03/2012 Quota max: 2651 Partenza da: Pian delle Gorre Quota partenza: 1032 Dislivello: 1619 Zona: Alpi Liguri Difficoltà: PD