Spesso una gita viene ricordata per la meta raggiunta, per le condizioni trovate, per il divertimento che ha saputo regalarci... Quella fatta domenica sarà sicuramente ricordata da me per due motivi completamente diversi da quelli sopra citati: uno per la compagnia e l'allegra giornata che ne è scaturita e due, ben più importante, per la gioia che ho saputo cogliere negli occhi di Enrica, mia moglie... Nei giorni di maltempo abbiamo cercato di catalogare un pochino le foto fatte in tutti questi anni...dalle prime uscite in montagna di qualch anno fa, alle vacanze, ai viaggi...ma il commento che più mi ha colpito è stato quando, guardando la foto di una gita al Pagarì, lei mi ha detto...'Che bello quando potevamo andare in montagna tranquilli'... Mi si è stretto un nodo alla gola fortissimo... Quando l'anno scorso ero rimasto ai box per il problema al crociato avevo sicuramente patito la cosa, ma sapevo che prima o poi sarei tornato ai miei amati monti...Gli amici, i miei, Enrica, mi avevano sempre incoraggiato e sostenuto...quanto tempo sarebbe trascorso era poco importante...sapevo che con un po' di fortuna e buona volontà avrei presto rimesso lo zaino in spalla...e così è stato... Ma oggi il motivo che, in tutto questo periodo, ha tenuto Enrica lontano dai monti è diverso, molto più importante...molto più profondo...
Trovarsi lassù nel silenzio più assoluto, di fronte magari ad un tramonto o ad un'alba fiammeggianti, davanti ad un pendio di neve completamente immacolato, all'interno di un meraviglioso bosco di faggi o di conifere, cogliere l'essenza del trovarsi al riparo tra le mura di un rifugio, con la persona che si ama o con gli amici è davvero impagabile... Sapere che queste sono le stesse emozioni che lei prova e sapere al tempo stesso che le sono un pochino precluse, bhè....................
Ecco perchè la gita di domenica è stata per me (e credo anche per Enrica) una delle più belle delle ultime fatte... La situazione tranquilla a casa, la possibilità di restare in zona e di rientrare per pranzo, ha fatto si che si ci potesse organizzare per un'uscita...
E così con Andrea, Federica, Lorena ed Emanulele abbiamo risalito la val corsaglia sino a Pra di Roburent, obiettivo Monte Alpet. Abbiamo optato per un itinerario improvvisato, volendo a tutti i costi battere l'intera via, attreversando dapprima un fitto bosco di castagni in direzione del colle di Navonera, risalendo poi gli ampi prati superiori ed infine i boschi di faggio a ridosso della cima vera e propria. La fatica (quando era il mio turno, con le ciaspole voleva dire battere con la neve sino alle anche!!) di battere è stata sicuramente ripagata dall'ambiente fiabesco attraversato...la neve caduta nella notte era ancora ben aggrappata ai rami degli alberi e tutto era ovattato e silenzioso...pendii immacolati tutti per noi...a due passi da casa!!!!!!! Inoltre seguendo questo itinerario siamo riusciti a rimanere lontano dagli impianti di risalita, e di accorgerci solo in cima della loro presenza...
La giornata ha poi riservato un'ultima gradita sorpresa...Emy, (moglie di Andrea) non essendosi aggregata alla combriccola, ha voluto rendersi partecipe comunque, restando a casa al calduccio si, ma dietro ai fornelli a spadellare per tutti...il freddo, il vento ed il repentino rannuvolarsi ci hanno spinto poi ad accelerare il rientro a casa, dove un pranzetto coi fiocchi, bagnato da ottimo vino ha chiuso definitivamente i conti con questa domenica fuori dall'ordinario...
Anche se la neve era da favola (anche se forse troppa!), le lasagne deliziose, il vino come nettare e la compagnia ottima...serberò per me il sorriso di Enrica come il regalo più prezioso di questa gita...con la speranza che ve ne possano essere altre............
e buone gite a tutti
Data: 12/02/2012 Quota max: 1611 Partenza da: Pra di Roburent Quota partenza: 1014 Dislivello: 597 Zona: Valle Corsaglia Difficoltà: MR