C’è un paese della valle di Susa, arroccato su di un ripido pendio, che, durante i miei giri alla ricerca di posti insoliti, ha destato in me, più di altri, un senso di desolazione e sconforto: questo paese è Maffiotto posto al temine della strada che da Condove sale alla borgate montane. Tutti si fermano alla chiesa di Prarotto, punto di partenza per la Patanua e la Lunella; nessuno va oltre non essendoci veramente alcuna ragione per proseguire. Accanto ad alcune case ristrutturate ve ne sono altre in completo stato di abbandono, persino crollate: la maggioranza. Lo sviluppo abitativo e la grande chiesa, insolita per un borgo montano, persino un ampio, abbandonato cimitero, testimoniano un passato diverso fatto dalla presenza di tanta gente che viveva di duro lavoro; montanari che con grandi sacrifici restavano legati alla loro terra che pur sempre dava loro qualcosa per sopravvivere. Una cosa, tra tante, ha destato la mia curiosità: una scritta su di una casa, tuttora ben conservata, che recita: “ Cantina dei Calzolai”. Questa storia vera è ambientata a Maffiotto e la trama si dipana tra la fine dell’800 e l’inizio del 900.