In fuga dai 32 gradi della pianura, pensiamo ad un giro nel gruppo dei 3 signori, che Marco curiosamente non conosce. Una telefonata alla gestora del rifugio Trona soliva ci garantisce l'apertura ad personam, partiamo da Gerola il 13 verso le 11, dalla stazione della funivia dell'enel, e saliamo per la valle della pietra, prima con moderata salita, poi, al bivio per il rifugio Falc, per una rampa senza tregua nel bosco. Arriviamo ai prati dell'alpe verso le 15 (andiamo piano), il rifugio è ancora chiuso, e aspettiamo con fede. La gestora Elisa arriverà con la spesa verso le 18. Se fossimo di quelli attenti all'inquinamento elettromagnetico ce la daremmo a gambe, il rifugio sta esattamente sotto un megaelettrodotto. Buona cena, si parla col la Elisa, veniamo informati del fardello di burocrazia (e spese) sulle spalle dei gestori di rifugi, e degli occhiuti controlli dell'ASL. Il mattino partiamo verso le 7,30, saliamo in breve alla bocchetta di Trona, vista sulla val varrone, prendiamo la via breve per il FALC (ferant alpes laetitiam cordibus) , lo troviamo inaspettatamente aperto, su verso la forcella di piazzocco, poi la groppa del 3 signori. Qui si cominciano ad incontrare altri gitanti, in buona parte pensionati (è martedì), arriviamo su alle 10.30, insiema ad un folto gruppetto. Discussioni per la discesa. Volendo fare un anello, Marco vorrebbe passare per il rifugio Benigni e Pescegallo, io propendo per un percorso più breve e penso più interessante, lago rotondo, lago zancone, e ancora pescegallo, o forse fenile. Alla fine, carte alla mano, vinco io. Discesa alla boccheta dell'inferno, risalita alla selletta di fronte, 2500, facile contro ogni apparenza, e di là un canalino detritico precipita sul lago, 250 metri sotto, bellissimo, fuori dal mondo, circondato da paretoni da ogni parte, col pizzo di Trona incombente. Da lì altra lunga scarpata verso la val pianella, poi lago zancone, curiosamente definito 'il lago più bello delle orobie' su due guide (suppongo sia la sindrome del copia e incolla), in realtà normale, e certo meno suggestivo del lago rotondo più sopra. Costegiamo questo, in alto, poi il lago di trona fino all'altezza della diga, incrociamo un'ottima mulattiera che ci porta fina alla sella del pich, qui troviamo un segnale per fenile, che eviterebbe di andare a pescegallo. Qui Marco propone di dividerci: lui scenderà a pescegallo (400m di discesa) e io a Fenile e alla macchina (900m) per poi recuperarlo a pescegallo, così da dare sollievo alle sue provate ginocchia. Così facciamo, io dopo una iniziale difficoltà nel trovare il sentiero scendo in meno di un'ora per una lunga serie di tornanti nel bosco arrivo a fenile alle 17 e alla macchina alle 18.
Data: 13 e 14 settembre 2011 Quota max: 2554 Partenza da: Gerola alta Quota partenza: 1050 Zona: Orobie Difficoltà: E