La Cima Ciantiplagna è un must per ogni biker che si rispetti, più volte in passato sono salito ma mai partendo dal basso, quindi da Susa o Meana. Scelgo di partire da Meana (giusto per risparmiare 150 m di dislivello) e risalire verso il Colle delle Finestre, salita già percorsa un mese fa in occasione del Giro d'Italia. Oggi però è meglio salire con calma, sia perchè l'umidità è notevole (per fortuna non c'è il sole) sia perchè la salita non finisce al colle, sia perchè non c'è lo stimolo che dava la moltitudine di ciclisti di quel giorno. In circa due ore sono al colle, semi-deserto, con timido sole alternato a nuvoloni che si addensano, oggi il panorama sarà scarso. Breve pausa poi è ora di riprendere le fatiche; scendo per 100 m sul lato Val Chisone fino ad incontrare a destra la deviazione per la Cima Ciantiplagna, lungo l'antica strada militare che collegava Colle delle Finestre al Gran Serin. Il fondo è buono se non ottimo, me la ricordavo molto più brutta; certo le pendenze sono sempre attorno al 10%, ma è un piacere pedalare su questo percorso. La prima parte di strada taglia le pendici del Monte Pintas con percorso suggestivo, a tratti a picco sul Pian dell'Alpe. Poi una serie di tornantini permette di raggiungere il Colle della Vecchia, dove il vallone si apre e si addolcisce, e con ampie svolte tra prati verdi e fiori, si risale alla Punta del Mezzodì, che non posso esimermi dal salire (2 minuti a piedi). Rimontato in sella, affronto le ultime rampe sotto la Cima Ciantiplagna, che di tanto in tanto mostra la sua croce. Arrivato nei pressi del sentiero che si stacca per la cima, lascio la bici ma decido prima un'altra deviazione per raggiungere la vicina Roche Pertuse, una estetica cresta di rocce ed erba solcata da comodi sentierini. Vista dal colle della Vecchia questa cima ha comunque un suo perchè. Ritorno alla bici e finalmente mi decido a completare le fatiche (di salita) toccando in 15' a piedi la Cima Ciantiplagna. Dopo 4 ore 2 2300 m di dislivello una meritata pausa ci vuole, nel mentre arrivano altri bikers saliti dalla Val Chisone con i quali scambio due battute. Aspetto ancora un po' il panorama, ma oggi niente, e allora non resta che iniziare la lunga discesa; scendo sul versante opposto a quello di salita, direzione colle delle Vallette. anche qui la strada mi sembra molto più bella di alcuni anni fa; dal colle inizia un tratto in falso piano con un solo breve tratto franato da percorrere a piedi, fino al Gran Serin, che vedo a stento a causa della nebbia fitta che mi accompagna. Poco prima dei casermoni, si stacca a destra lo sterrato che scende verso il Frais, non particolarmente bello in quanto eroso dalle piogge, parecchio ripido e sassoso; ancora mi chiedo come avessi fatto a pedalarlo in salita anni fa. Lunga discesa nelle nebbie che rendono ancora più selvaggio l'ambiente, è raro incontrare persone, solo qualche mucca al pascolo. Poi nei pressi dell'Alpe Arguel il fondo migliora e si entra nel fitto bosco, oggi ricordava più l'autunno che la piena estate. E finalmente con un timido sole raggiungo il Frais. A questo punto ci sarebbero parecchie alternative di discesa, ma per oggi ho dato a sufficienza, quindi scelgo il veloce asfalto che mi riporta su Gravere e poi Meana a conclusione di questo stupendo giro ad anello.
Data: 09/07/2011 Quota max: 2849 Partenza da: Meana Quota partenza: 681 Dislivello: 2300 totali Zona: Valle di Susa, Val Chisone Difficoltà: BC/BC