A distanza di 8 anni esatti (o quasi, 15 giugno 2003) torno all'Orsiera, anche se sembra passato un secolo e in mezzo tante altre montagne raggiunte. Anziché fare come la gente normale che parte dal Rifugio Selleries, noi partiamo da Seleiraut (raggiungibile tramite una strada asfaltata stretta e tortuosa) ma il sentiero n.2 che porta al Selleries è un valore aggiunto alla gita, perché molto bello e in un ambiente selvaggio; prima si passa in fitto bosco, poi in una pineta ricca di rododendri attualmente in fiore, e quindi attraversato il torrente ci si alza di quota risalendo i pascoli sottostanti al Rifugio, a circa un'ora dalla partenza. Tra nebbie che salgono e si dissolvono proseguiamo la nostra salita a monte del Rifugio, passando accanto all'alpeggio e rintracciando il bel sentiero 337, che risale i pascoli sovrastanti, toccando prima la Bergeria Ciardonnet e poi poco più in alto il Lago Ciardonnet, con il ghiaccio in fase di fusione. Qui ci appare il conoide del canale dell'Orsiera, con davanti invece la Cresta Dumontel oggi presa d'assalto (scopriremo poi essere un corso Cai). Attraversiamo qualche nevaio portante, resti di slavine, e riprendiamo a salire tra chiazze di neve recente e detriti fino all'ingresso vero e proprio del canalino, che si presenta ancora innevato (nel 2003 era già secco). C'è solo una traccia del giorno prima presumibilmente, la sfruttiamo e grazie alla neve morbida ma non scivolosa saliamo senza ramponi, con la picca in mano anche se non è indispensabile in queste condizioni. Il canale è breve, sui 100 m di dislivello con pendenza tra i 35 e i 40 con un tratto più ripido breve sui 45, ma oggi è piacevole salire ed è un peccato sia così corto, tanto che arriviamo rapidamente al colletto dell'Orsiera, o meglio passiamo leggermente sotto uscendo da un intaglio laterale sulla destra. Posato l'armamentario 'attacchiamo' le roccette per la Punta Nord, la più alta, solo il primo muretto con passaggi di II crea qualche difficoltà a causa della pietra liscia e umida, poi il percorso torna più facile e si mantiene sulla cresta, qualche chiazza di neve e qualche altra roccetta da superare, e siamo in punta! Peccato per il panorama quasi inesistente ma va bene così. Ridiscesi al Colletto, il passaggio scabroso l'abbiamo superato con la corda del saggio Clot, grazie anche alla presenza di due chiodi per assicurazione. Poi, considerato che il tempo teneva ancora e ogni tanto qualche sprazzo di sereno faceva capolino, decidiamo di salire anche sulla Punta Sud, anche qui qualche roccetta da superare e passaggi su cenge rocciose ampie, e siamo alla croce di vetta, dove ci concediamo la meritata pausa pranzo. Intanto sulla Punta Nord c'è il tutto esaurito per l'arrivo del corso dalla cresta. Nebbia più umida ci invita a iniziare la discesa, un po' di disarrampicata, e poi siamo nel canale, ravanato dai numerosi passaggi; ramponi anche in questo caso inutili, anzi si scende benissimo lasciandosi scivolare (picca in mano per precauzione). Finita la festa ricomincia la pietraia e i nevai e in breve siamo al Lago Ciardonnet, dove riprendiamo il sentiero di salita (nella nebbia) che rapidamente ci riporta al rifugio, affollato, dove una sosta è d'obbligo. C'è anche tempo per incontri con esseri mitici (in ciabatte vero Enzo?) e poi già a Seleiraut, dove arriviamo con un timido sole. Dopo tanti anni è stato un piacere tornare all'Orsiera, specialmente con il canale ancora innevato, un buon test per provare anche questo tipo di terreni. Grazie a Clot che quando le difficoltà aumentano è sempre pronto, e a Wonder Ale che come al solito ha condotto le operazioni sia a salire che a scendere.
Data: 12 giugno 2011 Quota max: 2890 Partenza da: Seleiraut Quota partenza: 1550 Dislivello: 1400 totali Zona: Val Chisone Difficoltà: F/F+