Da tempo volevo percorrere il famoso e ben pubblicizzato 'Sentiero Attrezzato Panorama' di Pila alla Punta della Valletta, ed oggi, in questa stupenda giornata di sole, la scelta cade su questo percorso che promette magnifici panorami sulle vallate circostanti. L'opuscolo informativo raccattato qualche settimana fa in un ufficio turistico della Vallée, consiglia di utilizzare le seggiovie di Chamolé e del Couis per portarsi in cresta, ma... non sia mai!... da un'occhiata alla carta infatti, subito appare estremamente interessante, il percorso integrale della cresta, con raggiungimento di ben 9 cime! Manca ancora qualche minuto alle 5.30, quando lascio l'auto al grande parcheggio superiore di Pila, oltre il tunnel, e mi incammino alle prime luci del mattino, lungo la sterrata che porta alle Grange Lioutegsaz. Superate le costruzioni, inizia il bel sentiero che, con un mezzacosta nel bosco, sul versante nord della Punta de la Pierre, ne raggiunge la cresta nord-ovest, dove si incrocia il sentiero proveniente da Ozein. Un'oretta e poco meno di 400 m di dislivello fin qui, ma adesso si inizia a salire sul serio! Il sentiero sale deciso con qualche tornante ancora nel bosco, quindi esce sugli ampi pendii erbosi superiori, ben noti ai tanti frequentatori della montagna in veste invernale. Seguendo la traccia che più in alto si perde un po', ma puntando all'ormai vicina sommità, in breve si sbuca in cresta e, in pochi passi si tocca la croce di vetta. La giornata è serena e l'aria abbastanza fresca ma, proprio pochi minuti fa è arrivato il sole a scaldare l'ambiente... mi fermo un attimo per mangiucchiare qualcosa. Uno sguardo alla cresta da percorrere che da qui si può osservare nella sua interezza... beh, siamo solo all'inizio, la faccenda è davvero ancora molto lunga! Mi incammino nella calda luce del mattino. Velocemente il sentiero, mantenendosi fedelmente sulla cresta, scende ad un colletto, quindi risale brevemente toccando la Punta del Drinc, contrassegnata da un grosso ometto. Superati dei ripetitori e una caratteristica zona rocciosa, si scende quindi fino al Colle del Drinc, attraversato dal sentiero che collega Pila a Cogne. Nuova ripida salita e, in pochi minuti, anche la Punta del Couis è raggiunta. In cima, oltre ad una croce, si trova il piccolo ma accogliente Bivacco Arno, aperto ed accessibile. Nuova discesa fino al colletto successivo, quindi si riprende a salire, costeggiando una ripida parete rocciosa sul versante Cogne, fino alla quota 2702 m, dove si trovano una croce e una tavola d'orientamento. Superato un cantiere in attività per la costruzione della stazione di arrivo di un altro impianto, proprio sulla cresta... una breve salita porta quindi alla spianata detritica della Platta di Grevon. Si torna a scendere, puntando a quello che appare il tratto più complesso della cresta. Il sentiero infatti, aggira numerosi spuntoni rocciosi e con bellissimo percorso, in parte attrezzato con corde fisse, inutili con queste condizioni della montagna, quindi con un traverso sul lato Cogne, si porta alla base della rocciosa sommità della Punta di Mompers, che si raggiunge superando alcuni lastroni inclinati. La discesa sul lato opposto è più agevole, lungo una traccia detritica che prosegue lungo la cresta raggiungendo quindi la ormai non distante Punta Tsasetze. Pochi passi e l'ampio colle Tsasetze, crocevia di sentieri è raggiunto... due orette circa dalla Punta della Pierre... da qui inizia, ben segnalato, il Sentiero Panorama. Si comincia risalendo l'erboso pendio di fronte, quindi la traccia si riporta sul filo della cresta e raggiunto un panoramico spuntone roccioso, ecco l'inizio della ferrata. Da qui la Punta Valletta appare ancora abbastanza distante e la cresta da percorrere, piuttosto laboriosa. Mi attrezzo con imbrago, caschetto e set da ferrata e... si comincia! Primo tratto con ripida calata per discendere il torriore e portarsi al colletto sottostante, segue quindi l'esposto traverso, a mio avviso il punto più delicato dell'intero percorso, in cui è davvero necessaria un minimo di auto-assicurazione... per il resto, qualche tratto più ripido, ma nel complesso in effetti si potrebbe tranquillamente percorrere senza attrezzatura. Il sentiero prosegue infatti interamente protetto dai cavi con bel percorso a saliscendi, mantenendosi di preferenza, sul versante lato Cogne, quindi porta, con alcuni tratti più verticali, fin sotto al cono detritico-roccioso della Punta Valletta, che si raggiunge con un ultimo passaggio verticale ma ben attrezzato. Finalmente tocco la croce della Punta Valletta, dalla quale si può osservare un bellissimo panorama e un bel dettaglio sul Monte Emilius, proprio di fronte. Una firma sul libro di vetta e riparto per la discesa. Seguendo la traccia detritica, in breve si arriva sotto il Mont Belleface che raggiungo con una brevissima deviazione dal sentiero principale, quindi proseguo nella discesa fino all'ampio colle sotto alla Testa Nera. Un'ultima breve salita e anche la sommità della Testa Nera è conquistata. Qui incontro i primi umani di oggi, con i quali scambio qualche battuta. Ritornato al colletto, scendo direttamente per il ripido sentiero che porta alla stazione superiore della seggiovia, zona ben affollata... anche troppo! Pochi passi sulla sterrata a sx, quindi direttamente lungo la ripida pista da sci sulla dx, che velocemente mi riporta al parcheggio e all'auto... 7h 30', pause comprese, per questo bellissimo giro.
Data: 04 settembre 2010 Quota max: 3090 m Partenza da: Pila Quota partenza: 1867 m Dislivello: 1700 m Zona: Valle d'Aosta Difficoltà: F
Ultimo tratto verticale.
Panorama dalla Punta Valletta.
Panorama verso la Valle d'Aosta.
Primo piano sull'Emilius.
Gran Paradiso.
La croce sulla Punta Valletta.
Rifugio Arbole.
In discesa sulla cresta nord della Punta Valletta.
