Un anello nel vallone degli Invincibili - Eventuale ascesa al monte Costigliole
Località di Partenza: Piazzole oltre la borgata Bessè mt. 1030 Tempo complessivo: 6 ore e 30 minuti c.ca Dislivello: mt. 1200 Difficoltà: EE Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 7 Val Pellice Fraternali Editore
L’aspro vallone degli Invincibili, per l’ambiente suggestivo e selvaggio ancora integro che offre, ma soprattutto per l’importanza storica che riveste, è da considerarsi uno dei siti più interessanti della val Pellice. La dicitura sulla bacheca all’inizio dell’itinerario dice: “ In questo vallone, tra “barme” e anfratti quasi inaccessibili, trovarono rifugio e riparo molti valdesi che si videro costretti a lasciare le loro case di fondovalle a seguito della revoca dell’editto di Nantes del 1685. Questi, favoriti dalla profonda conoscenza di quei luoghi e sorretti dalle proprie convinzioni, diedero parecchio filo da torcere agli eserciti del duca di Savoia che non riuscirono ad avere ragione di questi ribelli”. L’anello s’inoltra in questo vallone raggiungendo gli alpeggi di Barma d’Aut e di Subiasco. Poi, con un lungo traverso in quota, ci si porta al colle Chiot di Cavallo per salire, volendolo, sul monte Costigliole. Altrimenti, scesi all’alpe Caugis si torna a valle percorrendo il lungo, interminabile sterrato di servizio all’alpeggio, percorso che si può abbreviare con qualche scorciatoia.
Prime indicazioni a fondovalle
Altre indicazioni alla borgata Bessè
Bacheca con gli itinerari da Villar Pellice - L'anello del vallone degli Invincibili
Sentiero da subito ben segnato
L'attraversamento del primo ruscello
Il re del vallone, il monte Cornour
La traccia percorre un vallone selvaggio
Ardite pareti rocciose
La traccia che taglia il pendio
Soluzione ardite e ingegnose
Si passa tra le rocce
Bel faggio a lato del sentiero
Sul versante opposto la traccia che scende a Sarsenà, sopra Bobbio
In vista dell'alpe di Barma d'Aut
Passando sotto la Roccia Pejroun
In vista dell'alpe di Subiasco
La Roccia Pejroun
Vaccera, monte Servin e la cresta che sale verso il Gran Truc