Cambio di programma all'ultimo momento, dopo la defezione di uno dei figli e nipote. Dalla Valsesia alla val Bregaglia. Propongo a L il pizzo Stella dormendo al bivacco Chiara e Walter al passo di Lei, L come sempre accomodante non fa obiezioni, c'è da scegliere fra tre percorsi e scegliamo il più lungo, che ha dei vantaggi logistici, quello con salita da Piuro e laghi dell'Acquafraggia. Iniziamo la salita verso le 10, fa caldo e umido. Io sono già abbastanza stanco a Savogno, praticamente all'inizio. Poi l'Alpigia, la rampa per il lago, il lago, che finalmente riesco a vedere (l'anno scorso in ottobre abbiamo visto solo la bufera di neve), qui sono quasi al lumicino (dopo 1600 m), poi il laghetto superiore, la bellissima conca di Piangesca (che non sono tanto in vena di apprezzare), e da qui, ahimè, ci sono ancora 600m da salire, in un vallone di grandi massi, non molto amichevole. Incrociamo una folta compagnia di tedeschi, che traversano dalla val di lei verso la bregaglia, stupisce vedere questa folla così fuori dal mondo. Questo tratto mi pesa molto, adotto il regime di 200 passi e sosta, e alla fine anche meno. Verso metà lascio libero L di raggiungere il bivacco, e non lo vedo più. Finisce che io arrivo verso le 18, dopo che L è lì da più di un'ora, anzi ridiscende per venirmi incontro. Ora tira un vento gelido, le mani non le sentiamo più, ci ficchiamo sotto le coperte per recuperare la sensibilità. Guardiamo la strada che dovremmo fare domani, e non è molto chiaro. Sopra il bivacco, verso la cima, c'è una cima secondaria, la carta indica di lì, ma spostandosi un po' si vede che non c'è un collegamento fra questa cima secondaria e la principale, mah... Passiamo la notte da soli, il vento cessa verso le 2-3, la mattina è grigio e coperto. Fra il tempo poco promettente, la via incerta, le mie forze che sono ancora prossime allo zero, lasciamo perdere la vetta e puntiamo su un anello per il passo di Avero, un traverso più basso verso i laghi e la discesa verso Dasile. Si sale quindi al di là del vallone di salita al crinale, poi a dx verso il pizzo Sommavalle, 2800 e rotti, da lì una discesa per cresta, abbastanza caprina, verso il passo d'Avero. Incontriamo un pastore che ci dà notizia di un sentiero che scende direttamente da Carmezzano (un alpeggio nel primo vallone dopo il passo), e pensiamo di prendere questo. Quindi, in vista dell'alpeggio, lasciamo il bello e segnatissimo sentiero e scendiamo a Carmezzano, con radi segni , dopo di che più niente, erba alta, infilarci giù di lì alla cieca non mi va, e risaliamo - altri 150m - sul sentiero buono. Altre due sellette, e poi si precipita su Piangesca, al secondo dei laghi, breve tratto in comune con l'andata, fino all'alpeggio di Ponciagna, sotto i laghi, da qui prendiamo una variante sulla dx, verso Serigna, Corbia e Dasile. Dopo Serigna (ruderi), inizia un laborioso traverso roccioso che sta alto sul vallone dell'acquafraggia, con un po' di saliscendi, di cui farei a meno, infine, come dio vuole raggiungiamo il crinale a circa 1850. Qui, in una radura dove troviamo una bella famiglia di porcini, vediamo lo sbocco di un sentiero discreto (non segnato) che dovrebbe essere quello che viene da Carmezzano. Poi si scende, si scende, arriva Corbia, ormai nella civiltà, Dasile, e infine Piuro dove chiudiamo il giro, con 2900-3000 m di discesa delle ginocchia.
Data: 4-5 settembre 2010 Partenza da: Borgonuovo di Piuro (Chiavenna) Zona: val Bregaglia Difficoltà: E
Savogno là in fondo
funghi
gli abeti della valle sembrano tutti malati
prime case di corbia
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discesa verso Dasile
bella amanita muscaria
la terrazza di Dasile e (600m sotto) il fondovalle