Finalmente riesco a far svegliare l'orso Danilo dal suo letargo invernale (soffre molto il freddo) e lo convoco per una gita, sperando, all'insegna del sole. Complice il cambio dell'ora e la sua famosa pigrizia, la sveglia non è delle più mattiniere, ma confidiamo di recuperare salendo. Infatti arriviamo a San Giacomo di Demonte con molte auto parcheggiate e numerosi scialpinisti già partiti. Dalle case della bella frazione, imbocchiamo un vallone incassato e ombroso seguendo una stradina innevata, salvo un paio di punti. Dopo circa 30' il vallone lascia spazio all'anfiteatro di cime della comba di San Giacomo: un vero spettacolo, con molteplici possibilità di gite ad ogni esposizione. Qui si prende a salire sul serio, percorriamo una evidente dorsale al centro della comba, in direzione del Passo Borel; il percorso è abbastanza ripido, ma consente di salire velocemente di quota. Essendo in piena esposizione sud la neve inizia a scarseggiare nella parte bassa, e molti tratti sono un po' spelacchiati. Il caldo si fa sentire, e anche la neve ne risente e di tanto in tanto cede sotto il nostro (ma sopratutto il mio) peso. A quota 2000 m. circa un breve tratto quasi pianeggiante, prima di riprendere la salita su un ampio pendio-dorsale direttamente sotto il colle. Da qui la neve è nuovamente abbondante e portante, così saliamo spediti. Decidiamo di non passare direttamente dal colle (ci sono delle cornici da superare) e tagliamo a sinistra con un traverso un po' fastidioso, in direzione della cima del Borel. Raggiungiamo così la dorsale nelle vicinanze dell'anticima, e da qui il breve strappo finale per la vetta. Naturalmente il vento fresco anche oggi non si fa desiderare, ma rispetto alla val di Susa sembra di essere in calma piatta. Pausa pranzo alla roccette dell'anticima, al riparo dal vento. Danilo vorrebbe pisolare a lungo, ma riesco a convincerlo a proseguire verso la cima dell'Omo, non molto lontana. Discesa quindi al passo Borel seguendo l'ampissima dorsale, e poi breve risalita sul versante opposto, proprio mentre raffiche di vento fortissime iniziano a farsi sentire. Toccata e fuga sulla vetta, e poi è il momento di scendere. L'unico punto senza cornice è per tornare sul pendio di salita è sopra il Passo Borel. I pendii alti sono meravigliosi per le racchette, firn e grandi scivolate garantite. Questo fino a 2000 m., perchè poi sotto la neve ha mollato alla grande, ma si sapeva; noi siamo per le gite a bassa velocità, con lunghe soste in punta, ma altrimenti come fai a goderti una gita? Parte bassa del percorso simile ad un forno, tant'è che ci togliamo felpa e pantaloni lunghi, sostituendoli con abbigliamento decisamente estivo, la montagna in primavera, per fortuna, è anche questo. Ritorniamo a San Giacomo quando ormai tutte le auto presenti al mattino sono sparite.
Data: 28 marzo 2010 Quota max: 2299 Partenza da: San Giacomo di Demonte Quota partenza: 1312 Dislivello: 1100 totali Zona: Valle Stura Difficoltà: MR