Sabato e domenica ho avuto due conferme importanti legate al mio modo di vivere la montagna in inverno...una per giorno...una per gita... Ma partiamo da sabato...
Lo so, non praticando lo scialpinismo, mi pregiudico un sacco di gite, un sacco di itinerari, un sacco di cose...ma chi ha detto che con le racchette da neve non possa ugualmente trarre profonda soddisfazione da ciò che riesco a fare?
Sembra assurdo, ma molto spesso, negli occhi di chi alla partenza è 'costretto' ad indossare le racchette sembra di cogliere un po' di rassegnazione, quasi come se non avere gli sci ai piedi ti faccia sentire 'diverso'!!! Inoltre, molto spesso si sentono su vari forum e siti dedicati, critiche di skialp nei confronti dei racchettari per la distruzione della traccia di salita, quasi che, chi ha indosso un paio di ciastre debba esclusivamente dedicarsi ad un escursionismo a quote ridotte, girovagare per boschi o sentieri di collina.
Con Serena ed Andrea venerdì dibattiamo su quale meta sia più azzeccata per una gita...anche per noi la ricerca della neve è importante, non c'è cosa più odiosa che camallarsi le racchette sulla schiena!!! Alla fine optiamo per la Rocca d'Orel, sopra Palanfrè... Alla partenza incontriamo parecchi skialp tutti diretti al Colombo, perchè, a detta loro, l'esposizione più a nord dei suoi pendii è preferibile per la discesa ..e come dargli torto, l'idea di scendere su pietre non è il massimo. A prima vista però, pare che il pendio di salita verso la nostra meta sia piuttosto carico di neve e la rocca ci appare da subito in tutto il suo splendore, anche se alle sue spalle minacciose nuvole nere fanno capolino..che ilmeteo.it si sia sbagliato? E' da questa estate che con Andrea ci basiamo sulla precisione delle previsioni che il sito è in grado di fornire...non siamo MAI stati 'presi in giro' e per oggi si prospettava una giornata di sole pieno.. Con questo dubbio avanziamo a grandi passi... Siamo solo noi cantava Vasco... ...ed infatti, voltandoci indietro, non vediamo nessuno seguire le nostre tracce... Raggiungiamo un Gias posto alla base del pendio finale e subito ci rendiamo ancora più conto della scelta azzeccata...La neve è piuttosto abbondante e nessuno è salito prima di noi...ci sarà da lavorare a battere la traccia, ma non siamo forse venuti anche per questo? la fatica non ci spaventa e la soddisfazione una volta giunti in cima sarà ancora maggiore, per una volta saremo noi ciaspolatori ad aprire le danze per chi verrà dopo... Ci alterniamo al comando, cercando di evitare che Serena passi davanti... Noooooo...non perchè vogliamo evitarle la fatica o per la paura che si stanchi...assolutamente no... E' che lei sarebbe per evitare di perdere tempo a salire facendo cateaux, lei preferirebbe tirare 'dritto per dritto' ... Finalmente dietro di noi giungono i primi due skialp inseguitori che, a poco dal colle, ci raggiungono e ci danno il cambio a tracciare... Giungiamo sullo spartiacque e davanti a noi si apre un vista a dir poco spettacolare...anche il cielo sembra regalarci qualcosa di meraviglioso e di lì a poco non c'è più traccia di nubi scure all'orizzonte...qual meraviglia, siamo sul Pianard e non tira un alito di vento...davanti a noi Matto, Argentera, Aste ed Oriol paiono disegnate su un gigantesco quadro...la neve è in grado di rendere un po' più magica la vista dei monti..Lontano il RE domina sulla vasta pianura... La rocca d'Orel è lì a due passi, ma vedendo la linea di salita da seguire ed il fatto che nessuno si è diretto lassù, optiamo per fermarci.. Il sole caldo, l'assenza di vento, una vista spettacolare...cosa possiamo desiderare di più??... Dopo un pasto degno di un re, conculso con l'immancabile sangria, decidiamo che è ora di rientrare...cerchiamo la parte di pendio più ripido e ci gettiamo a capofitto verso valle... Credo che un pochino sia quello che cercano e desiderano anche gli scialp...farina, sbuffi di neve tutt'intorno, pare davvero di volare...non disegnamo arabeschi sulla tavola bianca, ma la sensazionedi libertà, di leggereza, di vita che si prova in discesa è davvero unica, meravigliosa... Mi sembra di essere tornato bambino di colpo...non ci sono pensieri, non ci sono problemi, non c'è tristezza...ridi perchè sei felice...sei felice perchè vivi tutto questo... Anche Serena, titubante all'inizio, prende confidenza con il 'mezzo' e pure lei corre felice a perdifiato in tutto quell' oro bianco... In un quarto d'ora siamo in fondo al vallone...stanchi, forse più di quanto non fossimo all'arrivo in cima, ma basta guardarsi negli occhi per capire che oggi la fatica non ha spazio nel nostro cuore...
La conferma che ho avuto oggi è quella che anche con le racchette si ci può divertire...anche con loro si può dare libero sfogo al bambino che è ben presente in noi...magari non arriveremo mai a voltarci indietro per vedere le curve disegnate sui pendii, ma credetemi avreste dovuto vedere il nostro sorriso alla fine della discesa...
Un saluto doveroso a Serena che si è subito adeguata al nostro modo un po' poco ortodosso di vivere la discesa e con la quale abbiamo condiviso una giornata davvero bellissima sotto tutti i punti di vista. E ad Andrea che, spero per lui, mi ha accompagnato per l'ultima volta con le racchette... Credo di aver perso un compagno ciaspolatore, ma l' amico di tante avventure tra i monti quello no...sperando, per le prossime volte, che abbia la pazienza di apettare un povero ciaspolatore!!
e buone gite a tutti...
Data: 05/12/2009 Quota max: 2306 Partenza da: Palanfrè Quota partenza: 1300 Dislivello: 1006 Zona: Valle Vermenagna Difficoltà: BR