Sabato ho avuto l'ennesima conferma di un pensiero che da sempre mi porto dietro ... Non bisogna per forza salire sulla cima di un monte, raggiungere la meta che ti sei prefissato per riempirti l' anima di sensazioni uniche...a volte basta la giusta compagnia, il silenzio assordante delle vallate, un cielo blu a fare da contrasto al bianco della neve e roccia meravigliosa che trasuda emozioni... Ebbene, sabato è stato tutto questo...ma partiamo con ordine...
Venerdì con Andrea, ipotizziamo una possibile meta per il giorno dopo... Le previsioni meteo sono buone, resta il fatto che c'è da decidere se andare con le racchette, restando vicini a casa, o azzardare una destinazione più lontana, con la possibilità di tornare con la coda tra le gambe... Dopo i 'fasti' settembrini ci sarebbe piaciuto concludere degnamente la stagione con la salita su Rocca la Meja, per me sarebbe stato un gradito ritorno ed una prima in condizioni pseudo invernali, per Andrea una prima assoluta, ma un po' gli impegni di ognuno, un po' la neve caduta ad inizio novembre, spengono i nostri propositi... Poi accade qualcosa di assolutamente imprevisto (): le temperature dell'ultimo periodo sciolgono in fretta la neve caduta e ci regalano una piccola finestra di condizioni prima dell'arrivo della nuova perturbazione. La web cam, posta nei pressi del Santuario, lascia intravedere parte della strada che porta al colle Fauniera e sembra sgombra da neve... E' deciso, si tenta Rocca la Meja.
Si unisce a noi il Brun che, forse intimorito dalla lunga camminata, preferisce ritardare il più possibile il momento della partenza e quindi non mette la sveglia () e, una volta sceso da letto, vaga per la casa alla ricerca delle racchette da neve. ()...
Quando finalmente arriviamo a Castelmagno una brutta sorpresa ci attende poco sopra il santuario. Un residuo della nevicata di inizio mese ostruisce buona parte della strada...mettersi con le picche a scavare per permettere il passaggio della macchina sarebbe un lavoro lungo, estenuante e, magari senza senso. Optiamo per la soluzione più logica, anche se in cuor mio già si fa largo l'idea che difficilmente riusciremo a raggiungere la cima.Parcheggiamo lauto e pian piano ci incamminiamo a piedi. Salendo un po' (comunque troppo ) su asfalto, un po' per prati ed un po' su neve, dopo quasi un'ora e mezza arriviamo al Colle Fauniera. Il monumento a Marco Pantani ci accoglie...ci guardiamo intorno, la consapevolezza di essere soli lassù rende l' atmosfera davvero unica...c'è un silenzio davvero assordante...quest'angolo di alpi è davvero affascinante, sembra di essere all'interno di uno dei tanti report fotografici che mi affascinano su internet...non siamo neanche a 2.500 mt, eppure pare un angolo di paradiso... La via che ci separa dalla nostra meta è ancora lunga, dobbiamo ridiscendere di un po' in direzione del colle di Valcavera, seguendo la strada che porta a Demonte. Attreversiamo un stretta gola dove il vento 'ha fatto il suo giro' ed ha giocato con la neve creando dune meravigliose e, sempre più soli, giungiamo finalmente al colle di Valcavera. Oramai è quasi fatta (SI FA X DIRE!!!)..La Meja non è molto lontana, dobbiamo solo arrivare al colle d' Ancoccia e lei apparirà in tutto il suo splendore ai nostri occhi... Purtroppo le lancette dell'orologio corrono all'impazzata e quando finalmente scolliniamo è, a mio parere, troppo tardi...se i ricordi non mi ingannano so che, dal medesimo punto nel quale ci troviamo, ci avevo messo due orette ad arrivare in cima... A malincuore decidiamo di rinunciare... Vederla lì, davanti a noi, stagliata nel cielo terso, regina assoluta della zona è davvero una sensazione indescrivibile...con gli occhi percorro passo a passo il sentiero di accesso, il primo traverso,il primo canale, sino in cima...le condizioni, almeno da distante, paiono ottimali...sgombro da neve il primo tratto, innevato per tutta la sua lunghezza il canale. Alla sua sinistra, l'inconfondibile mole dell'Oronaye fa da degno contorno al paesaggio... Vista l'ora e la fame decidiamo che è il momento di trovarci un luogo riparato per il pranzo, avviandoci sulla strada del ritorno... Seguiamo quindi il sentiero in direzione del colle del Mulo e ci accampiamo a bivaccare...il solito ben di Dio fuoriesce dagli zaini, ma è il tocco finale a rendere speciale il pasto. Come già capitato sul Bric di Costa Rossa, prepariamo un ultimo bicchiere di vino con pezzi di mela e mandarino, creando così un'ottima sangria fai da te... Purtroppo la strada da compiere è ancora lunga e non possiamo permetterci una pausa pranzo troppo lunga...commettiamo quindi l'errore di proseguire in direzione del Colle del Mulo, credendo di poter facilmente e più rapidamente giungere alla Fauniera (la mia ignoranza mi portava a credere che colle del Mulo e colle della Fauniera fossero la medesima cosa )... Scolliniamo e ci troviamo in piena parete nord dove la neve non portante ci fa sprofondare sino al ginocchio...proseguire risulta quasi impossibile, soprattutto in termini di tempo!!! Ritorniamo sui nostri passi ed optiamo per un percorso alternativo, per 'cresta', cercando di perdere meno quota possibile sino al Colle di Valcavera... Con qualche difficolta, ma anche col divertimento per la nuova variante giungiamo nuovamente alla Fauniera...ora non ci resta che la lunga discesa sino alla macchina... Faccio qualche passo, mi volto indietro e vedo la statua di Pantani stagliarsi contro il cielo che sta già assumendo i colori vivaci del tramonto...oggi quassù ci siamo solo noi...respiro a pieni polmoni l'aria fresca della sera e mi avvio sulla strada del ritorno...
Non abbiamo raggiunto la meta prefissata...non abbiamo 'conquistato' nessuna cima, ma ciò che mi è rimasto dentro è forse ancor più forte...e poi come si sa, la montagna è sempre lì...scenderà la neve a coprirla, spunterà il sole a scaldarla, ma lei resterà sempre in attesa che qualcuno arrivi sin lassù, sulla sua cima!
Un saluto ai compagni odierni: Andrea e Brun che hanno condiviso con me fatica, risate spensierate e la gioia di una giornata leggera...
e buone gite a tutti
Data: 28/11/2009 Quota max: 2530 Partenza da: Castelmagno Quota partenza: 1800 ca Dislivello: 680+150 Zona: Valle Grana Difficoltà: EE