Non è possibile! Guardo e riguardo le previsioni del tempo, ma non sono più le stesse che si visualizzavano al mattino. Venerdì sera imperversavano i temporali e le previsioni non erano delle più incoraggianti. Dopo aver consultato due o tre siti meteo decido di andare nelle Marittime dove prevedono una finestra di bel tempo per il sabato fin verso le 15.Così decido di andare a fare il canale di neve e ghiaccio che porta in punta alla Cima del Souffi. Da pochi giorni hanno recensito la salita di questo canale e sembra che ci sia ancora neve, a parte una spaccatura non ci dovrebbero esserci dei problemi. La sveglia suona prestissimo, peccato che mi riaddormento. Poco dopo, tanto dopo, mi sveglio e guardo l'orologio, mi è sembrato di aver chiuso gli occhi per un minuto invece sono passati 40 minuti. Giù dal letto e in pochi minuti sono in macchina diretto alle Terme di Valdieri. Quando arrivo, proprio davanti alle terme, il ponte e la carreggiata stradale sono intasati da decine di mucche. Hanno appena scaricato cinque camion e stanno cercando di radunarle per portarle al Gias delle Mosche. Ci sono almeno una dozzina di persone che con urla, incitamenti spingono la mandria sulla strada. Chiaramente con la macchina non si passa. Mi dicono di portar pazienza che nel giro di un quarto d'ora la strada sarà libera. Intanto arrivano altre vetture e la coda inizia ad allungarsi. Per non perdere tempo mi fermo a bordo strada per cambiarmi ed indossare gli scarponi, almeno è un lavoro già fatto e non perdo tempo. Mi rimetto in marcia ed arrivo sul lungo pianoro del Gias delle Mosche, le mucche sono tutte al torrente a dissetarsi, le altre macchine hanno proseguito per il fondo valle. Parcheggiata la macchina torno verso le terme a cercare la traccia che sale nel vallone del Souffi. Solitamente mi piace pianificare le mie uscite, leggere le relazioni, studiare l'itinerario sulle cartine, ecc.ecc., invece questa volta avendo deciso all'ultimo momento non ho grandi nozioni. Mi ricordo che l'inizio dovrebbe essere vicino al secondo ponticello e niente di più. Così quando sono nelle vicinanze della grossa valanga e pensando di essere ormai vicino al ponticello vedo una traccia che entra nel bosco. La prendo e quasi subito mi rendo conto che non può essere quella giusta, mi chiedo come fanno i ripidisti a salire con gli sci sullo zaino? Devo decidere; o tornare indietro oppure andare avanti spostandomi più a sinistra. Decido di proseguire ben sapendo che mi farò un bel cu..! Infatti salgo per ripidi pratoni, trovandomi delle barriere rocciose sui miei passi, qualcuna riesco ad aggirarle, su altre mi devo arrampicare. Procedo senza sapere esattamente dove mi trovo, su un terreno per niente simpatico e dicendo più volte; mai più!!!! Mi rendo conto che se mi dovessi far male in un posto come questo sarebbero veramente poco simpatico, guai a scivolare! Poi a forza di spostarmi a sinistra, scavalcando cambi di pendenza, torrenti, seguendo tracce di camosci arrivo finalmente nel vallone del Souffi, sbuco proprio a lato del conoide di ingresso del canale. Rispetto alle fotografie fatte la settimana prima la neve si è veramente assottigliata. Dagli sfasciumi mi calo verso la parte innevata, calzo i ramponi e decido di percorrere la lingua innevata sul lato destro del conoide finché si raccorderà con il lato sinistro alla base del canalino, Ormai il conoide al centro tra le due lingue innevate presenta una larga fascia di sfasciumi. Arrivato alla base del canale decido di percorrere il lato sinistro, anche qui c'è un isolotto roccioso che divide il pendio in due parti. Risalgo su neve dura il ripido pendio dove ci sono tracce del temporale della sera precedente, ogni tanto si intravedono chiazze più bianche, si tratta di grandine che è coesa con la vecchia neve. Strana cosa, è meglio stare sulla neve vecchia, è durissima e i ramponi fanno buona presa, invece in alcuni punti la grandine non è portante e si sprofonda un po'. Risalgo il canalino fino ad una prima spaccatura dove pianto le picche nella parte superiore e supero la crepa. Da qui in avanti il percorso si fa interessante, la pendenza aumenta fino a toccare per qualche decina di metri i 50°, poi il ghiaccio termina contro un masso per poi riprendere subito sopra. Bei passi di misto con i ramponi ai piedi, per un attimo penso di fare una foto ma subito dopo mi convinco che la cosa migliore è di rimanere concentrato e di togliersi in fretta dalla situazione. Ripreso il pendio, sempre su neve/ghiaccio proseguo fino ad un'altra spaccatura. Ormai più che un canale è una goulotte larga non più di due metri, dopo dieci metri circa la neve finisce e con qualche passo su terra e detriti mi ritrovo al colletto. La vista sul gruppo dell'Argentera è veramente spettacolare; 'Ricordi' e nuovi 'Progetti'. Non mi resta che andare in cima al Souffi, fare un po' di fotografie e poi divallare verso il rifugio Bozano e portarmi al parcheggio. Quando scendo guardo e riguardo da dove sono salito e mi rendo conto che ho sbagliato alla grande l'avvicinamento; e mi dico 'mai più senza studiare bene il percorso'.
Data: 27/06/2009 Quota max: 2616 Partenza da: Gias delle Mosche Quota partenza: 1569 m Dislivello: 1047 m Zona: Valle Gesso Difficoltà: PD++