Ancora una bella giornata di esplorazione! Vi chiederete chi o cosa sono il cieco e l'abbandonato.....la storia è lunga....
Tutto inizia venerdì sera...sono stanco e già mi gusto un sabato tranquillo senza sveglia e tutto dedicato alla famiglia...alle 21:00 squilla il telefono: 'domani si va alla sud della Sarasina ci sei?' 'Mha, non so, preferivo domenica, ci penso e poi ti dico'. Alle 21:05 rispondo con un sms: 'ok, alle 5:40 sono da te!' Come sempre soffro di 'corruttite facile'...e l'idea di esplorare la parete sud della Punta Sarasina mi acchiappa. Naturalmente il corruttore è l'alchimista Enzo. Guide per questa esplorazione i local Enrico M. e Luca G. ad oggi i massimi esperti della zona! Si parte con le frontali e la prima parte della salita si svolge nel bosco, non particolarmente fitto, ma insidioso se non si sa esattamente dove passare. Una breve discesa (quasi da corda doppia ) e siamo nel canale/conoide che raccoglie tutto il versante sud della Sarasina. I segni di una o più enormi valange sono terrificanti, muri di neve altri 5 metri, piante enormi spezzate come dei fuscelli, crateri stile meteorite.... La salita continua con l'incognita del passaggio, infatti il canalone sembra morire contro le barre rocciose... Si sale come al solito, un pò distanziati per sicurezza e ogniuno al suo passo. Io sono davanti ed Enzo chiude (...o meglio insegue ), giunto al fondo del conoide la simpatica scoperta: si passa e ci sono ben 3 possibilità: un canalone a destra, uno ripido e stretto al centro e un altro elegante e sinuoso a sinistra. Con Enrico M. si decide di provare il canale centrale, il più diretto alla vetta, quello che sembra un canale 'cieco'...così proseguo deciso curioso di vedere se il canale stretto e incassato permette di uscire sui pendii superiori. Ambiente notevole, guglie rocciose, un breve tratto in ghiaccio e sono sul pendio superiore. Dietro vedo i soci Enrico, Luca e .... direi Enzo ma di Enzo non c'è traccia! Avrà fatto tappa, arrivo al sole e aspetto. Intanto mi raggiungono i soci ma di Enzo nessuna traccia; la sinuosità del canale non permette di vedere molto ma ormai i tempi non quadrano, per quanto si sia fermato dovremmo vederlo. Aspetta aspetta inizio a preoccuparmi, faccio un lungo traverso a destra fino ad una selletta che permette di vedere il canale di destra...mi affaccio e nulla! Sono preoccupato, mi sembra anche di sentire qualcuno che grida....al che penso che sia successo qualcosa.... Scendo, evito anche di mettere gli sci per fare prima, scendo sempre più di corsa, passo il tratto ghiacciato ed esco dal canale cieco...ma di Enzo nessuna traccia! Sono perplesso, sotto di me solo il conoide svalangato....che sia finito in qualche buco...mi sento un pò idiota ma accendo l'arva per sentire se c'è qualcosa di strano....nulla! Non so più cosa pensare , mi guardo attorno ma tracce non ce ne sono (la neve è dura e solo le punte del rampone lasciano un minuscolo segno). Bhooo, accendo il cervello e mi dico: nel canale di destra non c'è, in quello centrale nemmeno, o è stato rapito dagli alieni, o è tornato a casa, o ha preso il canale di sinistra. Direi che la più probabile è la terza...ma il canale dopo pochi metri gira e non permette di vedere la parte alta...apparenti tracce nessuna. Per vedere meglio salgo di 50 metri circa nel canale di destra che permette una buona visuale....all'improvviso mi sembra di vedere qualcosa, mi fermo, controllo meglio e siii è lui ....l'Enzo abbandonato....ma...ma che ca...zo ci fa lassù quasi in cresta??? Urlo ma siamo troppo distanti... Ok e ora io cosa faccio?!? Mha, o aspetto qui, o risalgo il canale cieco e avviso i soci che è tutto ok, o salgo il canale dell''abbandono' dietro ad Enzo. Mentre ridiscendo al bivio, dal canale cieco spunta Luca, anche lui preoccupato...lo rassicuro e così decidiamo di dividerci. Ingrano la quarta e inizio la salita in questo bellissimo canale stretto e sinuoso in basso, largo e rettilineo in alto. Il percorso sembra corto, in realtà non finisce mai...infatti scopriremo che sono più di 500 metri di solo canale. Nella parte alta la neve è decisamente più molle ma l'ottima traccia di Enzo mi rende la vita decisamente più facile. Finalmente raggiungo lo spallone a quota 2110 metri circa poco sotto la vetta e ritrovo l'abbandonato Enzo....che mi spiega la disavventura. Poco prima del bivio si era fermato per una 'pausa tecnica', appena ripartito alza lo sguardo e non vede più nessuno, cerca tracce ma nulla...un pò sconfortato per l'abbandono valuta le tre possibili strade e sceglie quella esteticamente più bella e così prende a sinistra accorgendosi solo successivamente dell'errore. Alla fine tutto bene...o quasi, poco prima di iniziare a scendere mi prende una fitta allucinante all'altezza del rene che mi piega in due dal dolore ....non è la prima volta, forse un problema muscolare o forse più facilmente un calcolino o qualcosa di simile che ogni tanto decide di ricordarmi che forse è meglio farsi vedere! Con mooolta calma mi riprendo e iniziamo la discesa che è spettacolare, mai impegnativa ma di soddisfazione su ottima neve. Intanto, sull'altro fronte, i soci Enrico e Luca trovano il passaggi giusti e riescono ad uscire in vetta... E così anche questa avventura alla sud della Sarasina si conclude bene con ben due nuove inedite linee di discesa...un cieco e un abbandonato...
Data: 21 Febbraio 2009 Quota max: 2110 m Partenza da: Strada tra Prageria e Rio Agrevo - Perosa Argentina Quota partenza: 785 m Dislivello: 1350 m + 200m di munta e cala Zona: Valle Chisone Difficoltà: 4.1/E1...veri...
Alle 21:05 rispondo con un sms: 'ok, alle 5:40 sono da te!' 
) e siamo nel canale/conoide che raccoglie tutto il versante sud della Sarasina.
), giunto al fondo del conoide la simpatica scoperta: si passa e ci sono ben 3 possibilità: un canalone a destra, uno ripido e stretto al centro e un altro elegante e sinuoso a sinistra. 
, mi guardo attorno ma tracce non ce ne sono (la neve è dura e solo le punte del rampone lasciano un minuscolo segno).
Urlo ma siamo troppo distanti...
