Considerata la farina trovata la settimana precedente, tutta la compagnia si trova d'accordo nello scegliere come meta la Rognosa di Sestriere per il canale Nord Ovest. Al mattino di sabato 15 novembre ci presentiamo in folto gruppo sul piazzale del Sestriere, accolti da una giornata molto bella. Iniziamo a traversare nel bosco pensando di essere soli, ma oltre il lago iniziamo a vedere nuovi arrivi. Alla fine ci ritroveremo in vetta in 19! Nnn male per essere di sbato a inizio stagione... I dintorni sono innevati in modo inusuale per la stagione, anche se verso confine pare esserci meno neve. Si vedono tracce di attività sciatoria un po' ovunque. Quando iniziamo a scendere, salvo porre un po' di attenzione nei primi metri sotto la vetta dove qualche pietra è appena coperta, ci godiamo un'ottima farina sino al lago. Qualcuno del gruppo scende poi sino a Borgata, ma la pista triturata dai gatti non è il massimo, altri scendono a Borgata seguendo il tracciato di una seggiovia e trovano neve migliore. Altri ancora rientrano al Colle e tornano a recuperare gli irriducibili... Il giorno dopo, domenica 16, rimaniamo solo in due e decidiamo, come mezzo Piemonte del resto , di andare alla Costiera dell'Uja. Al tornante dopo il rifugio Muzio troviamo un divieto di transito, che decisiamo di rispettare. Altri non lo faranno, ma così và questo paese... Saliamo quindi sulla destra orografica, memori di innevamenti d'altri tempi che rendevano quel percorso piacevole. Riusciamo a passare, ma servirebbe ben più neve per poi scendere di li. Raggiunto il vallone del Carro decidiamo di non seguire la traccia principale che dopo breve inizia a risalire nella boschina e seguiamo la strada sino in fondo al vallone, per poi risalire direttamente da ovest verso la punta. E' una scelta azzeccata perchè la traccia è ottima e la neve fenomenale. Giunti in vetta scendiamo una prima volta il versante ovest, ma è talmente spaziale la farina che decidiamo di ripellare e dalla vetta ritorniamo a scendere integralmente il canalino ovest che scende dal colletto poco dietro la vetta E' una vera macchina da farina, abbondante e leggera. I pendii continuano invitantiquando la pendenza diminuisce e la neve rimane bella sino in fondo, anche dove avremmo pensato di trovare massi o pietre, lo spessore di neve è notevole a giungiamo alla stradina senza toccare le solette. La stradina è ben innevata e la discesa piacevole sino al ponte e quindi alla sbarra. Di qui, irriducibili, riusciamo a sfruttare lingue di neve nei prati per raggiungere il fondo del pianoro, dove finalmente mettiamo gli assi in spalla e con 10 minuti di marcia ritorniamo all'auto.