Una traversata fra la val Chiavenna e la val Bodengo, con pernottamento all'alpe Manco, 1750. Salita da Era per la strada di Paiedo (con qualche scorciatoia), si prosegue oltre Paiedo fino alla fine della strada (1109), dall'ultimo tornante a sx, si stacca il sentiero per l'alpe Campedello, buono e ben segnalato. Dopo una mezz'ora si raggiunge un bivio segnalato su un roccione, Manco/Campedello a sx, Sambosina a dx, si prende a sx e dopo una bella salita nel bosco di larici e abeti bianchi si arriva al limite del bosco all'alpe Campedello (1753, in rovina, una sola baita in efficienza). Su un masso, vicino a una fontana, un'altra scritta Manco. Qui inizia un lungo traverso che prima sale verso una spalla, poi prosegue a saliscendi per aggirare uno sperone che scende dalla punta AnnaMaria. Un costone roccioso può essere aggirato scendendo (le segnalazioni indicano così) o prendendo una traccia che resta in quota, abbastanza esposta. Abbiamo fatto questo, non so con quanto vantaggio. Qui si comincia a vedere l'alpe Manco a circa 1 km, poi il sentiero entra in terreno detritico, fine delle difficoltà, e raggiunge in salita l'alpeggio (1750). Il bivacco, accoglientissimo, è l'ultima baita a dx in alto, sotto un roccione. E' tutto pieno di segnalazioni e istruzioni, antrare nel locale di sotto, prendere la chiave del locale superiore nella cassetta nel locale di sotto, andando via chiudere l'acqua, chiudere questo e quello. Una certa difficoltà per trovare dove APRIRE l'acqua (sta nel locale di sotto, nell'angolo in alto a sx), poi il gas nel gabbiotto delle bombole, la luce sembra non voglia accendersi, ma basta aver pazienza, l'impianto elettrico per fortuna non richiede interventi. La stufa fuma, stenta un po' a partire, lo sportello è rotto e precipita a terra, va alimentata dai cerchi superiori (manca il gancio per toglierli, ci arrangiamo con il forchettone). Ceniamo con una bella pastasciutta, e andiamo a dormire alle 9, un po' stanchini dopo circa 1600m di dislivello. Il giorno dopo partiamo alle 8.30, il cielo è un po' velato e grigio (poi schiarisce), saliamo in breve alla bocchetta di campo (1900 e rotti) e scendiamo per un sentiero ripido ma molto bello all'alpe Campo (una delle tante di questo nome), un gruppo di baite in perfetto ordine in un bellissimo ripiano d'erba circondato dalle cime che separano dalla val Darengo, e sul ciglio di un impressionante scivolo che precipita per 600m sulla val Bodengo. Il sentiero si mantiene sul lato dx, scende a precipizio ma sempre ottimo. Vedo una interessante deviazione a dx che porta all'alpe Borlasca e di nuovo in val Mengasca e s.Pietro (sarà per un'altra volta). In valle ci diranno che dall'alpe campo si può scendere a Bodengo traversando il pianoro, in direzione del m.Cucco e poi seguendo il filo di cresta fino a Bodengo. Sarà, lì non ci sono segnalazioni in questo senso. E' segnalata invece la salita alla bocchetta del cannone, bivacco Ledù, quindi alta via del Lario e capanna Como. Anche questo, per un'altra volta... Bene, dopo la discesa precipitosa arriviamo all'alpe Garzelli, ormai quasi allo sbocco e da qui è in pratica una passeggiata fino alla val Bodengo che si raggiunge a pra Pincè, dove passa la strada, noi restiamo sulla dx del torrente fino a Bedolina (altro villaggio da fiaba) poi si scende in fondo alla gola fino al ponte in pietra sul Boggia (anno 1837) e da qui risaliamo alla strada coll'intenzione di chiedere un passaggio. Che troviamo arrivando a Donadiv, nella persona del gentilissimo sig. Bruno de Agostini, pensionato dopo 30 anni di lavoro alla centrale elettrica di Cigolino, che ci accompagna addirittura fino alla macchina a Era! risparmiandoci una decina di km di cammino. Lo ringraziamo di nuovo.
Data: 12-13 ottobre 2008 Quota max: 1920 Partenza da: Era Quota partenza: 300 Zona: val Chiavenna Difficoltà: E