Con la giornata di oggi si inizia a fare sul serio, il riposo e la breve camminata di ieri saranno per giorni un lontano ricordo. Il quarto giorno è quello che dovrebbe permetterci un acclimatamento migliore, dato che partiamo da circa 3900, saliremo fino a quota 4600, e ridiscenderemo ad un altro campo nuovamente a quota 3900. Sarà un importante banco di prova in vista dell'ascesa finale. Sevglia come al solito prima dell'alba, ci attendono circa 7 ore di marcia. Il sole spunta presto da dietro il Kibo e scioglie il ghiaccio che nella note si era formato sulle tende. Nella frenesia dei preparativi, nel nostro gruppo c'è chi inciampa nel tirante di una tenda, con la conseguenza di ritardare di mezz'ora la partenza, fortunatamente nulla di grave. Si inizia a camminare su una salita lieve e costante, all'inizio faccio molta fatica a spezzare il fiato e respirare, poi per fortuna migliora. Si risale una ampissima cresta lavica, la vegetazione è ormai ridotta ai minimi termini, solo qualche fiorellino e qualche ciuffo d'erba di tanto in tanto. Il cielo sereno lascia presto spazio ad una fitta e fredda nebbia, tanto che ci mettiamo addosso tutti gli indumenti che avevamo nel nostro zainetto. Arrivati ad un bivio a 4300 m, i portatori scendono seguendo la via diretta per il Barranco Camp, mentre noi per favorire l'acclimatamento, proseguiamo in salita, raggiungendo un altopiano molto vasto, al termine del quale c'è il Lava Tower Camp, posto proprio sotto la parete della Lava Tower. Dato che siamo lì vorremmo salire la torre, ma le nostre guide sembrano un po' perplesse, non capiscono come mai volessimo salirci; la fame di cime è una brutta malattia Dopo qualche minuto di contrattazione finalmente riusciamo a convincere la guida Alex e in 8 (su 9) saliamo la Lava Tower 4630 m., si impiega circa una ventina di minuti (a quelle quote la fatica si inizia a sentire). La salita non è difficile ma richiede qualche passaggio di arrampicata, su roccia vulcanica ma molto solida e divertente. Giunti in cima veniamo premiati anche dal sole e dalla vista della parete sud del Kibo che emerge dalle nebbie. Per molti, me compreso, è la cima più alta raggiunta in carriera, motivo giù di grande soddisfazione. Ridiscesi alla base della torre, ci aspetta una lunga discesa nel vallone del Barranco, dove scorrono diversi torrenti dando la possibilità alla vegetazione, in particolari seneci giganti, di crescere rigogliosi. In prossimità del Barranco Camp si ricollega il sentiero seguito dai portatori. Giunti al Barranco, proprio sotto la sud-est del Kibo, lo spettacolo è maestoso, è sicuramente il campo più panoramico del percorso. I portatori ci accolgono con la solita merenda e un po' di acqua calda per lavarci di dosso la polvere del sentiero, poi cena e a dormire. Si inizia a sentire un freddo intenso la sera e la notte, meglio non uscire dalla tenda. Nonostante la quota prendiamo sonno con estrema facilità, molto meglio che la notte precedente, sintomo che ci stiamo acclimatando abbastanza bene.
Data: 05 agosto 2007 Quota max: 4630 Partenza da: Shira Camp Quota partenza: 3890 Dislivello: 740 Zona: Africa Centrale Difficoltà: E (F salita alla Lava Tower)
Sorge il sole a Shira Camp
L'immenso altopiano di Shira
Matteo Federica e Grazie pronti alla partenza
In marcia, anche se è difficile marciare con un panorama del genere
Salita costante tra massi lavici
La solita lunga processione di trekker e portatori
L''oceano di lava'
Le nebbie ci stanno per avvolgere
Alex Daniel e Antonio chiudono il gruppo
Passerotto a 4500 metri
In vista del colle della Lava Tower
La Lava Tower
La parete ovest della Lava Tower, non si salie di qua
Silvia in facile arrampicata
Matteo
Foto di gruppo sulla Lava Tower, nuovo record di altitutine, 4650 m.!!
