Data: 21 luglio 2007 Quota max: 4061 Partenza da: Pont Valsavarenche Quota partenza: 1960 Dislivello: 2101 Zona: Valsavarenche Difficoltà: F+ Tempi impiegato 6 h
Ho scoperto che alla follia della mente umana non c'è limite. Questa gita ne è la conferma. Con Daniele detto 'il Catanese' o anche 'caterpillar' partiamo da casa venerdì sera alle 18, con l'idea di salire il Gran Paradiso in giornata, o meglio in nottata. L'obiettivo era quello di salire fino alla madonnina, dato che già nel 2003 avevo rinunciato a pochi passi a causa della ressa immane. Arrivati a Pont alle 20.30 breve cena, poi Daniele dorme in auto io nel prato, anche se dormire è una parola grossa. All'1 di notte siamo pronti zaino in spalla, ma l'andatura è molto barcollante, simile a quella degli ubriachi. Per fortuna il sentiero verso il Vittorio Emanule è di pendenza moderata e impossibile da perdere, altrimenti chissà in che burrone finivamo. In un paio d'ore, 3 di notte, arriviamo al Rifugio, dove ovviamente sono ancora tutti dentro a fare colazione, attendiamo un po' perché è decisamente presto, nel frattempo altri due pazzi di Mondovì ci raggiungono e condividiamo per un po' l salita. Finalmente i primi francesi partono e noi ci accodiamo non ricordando troppo la via d'accesso al ghiacciaio. Quando però i francesi ci conducono a fare canyoning nel torrente decidiamo di abbandonare la compagnia e seguire gli ometti un po' sparsi ovunque. Calzati i ramponi rimaniamo solo Daniele ed io, nel frattempo albeggia: il nostro obiettivo è arrivare in cima per primi, non dico come fosse una gara..ma ci teniamo.. La stanchezza ma sopratutto le sole 2 ore di sonno si fanno sentire, ma la salita su ghiacciaio è meno lunga di quanto sembra e si sale rapidi, superando una fascia di roccette che immette sulla schiena d'asino. Dietro vediamo una immane fila di cordate (ed è sabato), cerchiamo di salire con andatura costante per mantenere un po' di margine in modo da goderci la vetta. Arrivati alla terminale la superiamo con un passo lungo, anche se guardando dentro non si vede il fondo, sta iniziando ad aprirsi parecchio, meglio non fermarsi. In breve si arriva in cresta, mancano una ventina di metri lineari di roccette e misto, tra cui i 4 metri della cengia esposta, ma noi riusciamo pure a sbagliare mancando la cima, infatti abbiamo seguito delle corde fisse che portano alla selletta oltre la madonnina, quindi rapido dietro front con cautela, e ci riportiamo all'attacco delle roccette finali, qui arrivano due francesi con la guida ( ci facciamo dare un passaggio sfruttando la loro cordata) e nonostante tutto siamo in cima per primi, credo sia un caso davvero raro e irripetibile, che grande sensazione. Ore 8 in punto. Purtroppo la ressa inizia ad accalcarsi e sbuffare, quindi qualche foto di rito e poi iniziamo la discesa, con moooolta cautela nello scendere da un blocco che immette sulla cengia (passaggio di II), dove bisogna anche chiedere la precedenza a chi sale, una volta superate le rocce il critico finisce e si può scendere con una certa rilassatezza. Daniele non sta molto bene, io ho mal di testa, causa sonno e stanchezza, così decidiamo di scendere molto tranquilli, con frequenti soste con la scusa di fare fotografie, anche se il paesaggio è un po' limitato dalle nubi in avvicinamento. Pian piano scendiamo sul ghiacciaio, specie nella parte bassa la neve ha mollato decisamente e di tanto in tanto si sprofonda fino alla coscia. Poi la lunga e scomoda morena fino al Vittorio Emanuele, dove non ci fermiamo perché l'unico desiderio è arrivare all'auto per riposare. La mulattiera dal rifugio, fatta in salita di notte, si rivela davvero eterna, mentre scendiamo contiamo almeno 200 persone che salgono, l'indomani sarà come al centro commerciale. Per la cronaca arriviamo alle 13.30 all'auto, ma in tutto il pomeriggio non si riuscirà a chiudere occhio.
Daniele mette piede su ghiacciaio, è ancora buio
La prima rampa ripida
Il cielo intanto da' i primi segnali di luce
Albeggia verso la Grivola
Primi raggi sul Ciarforon
La Madonnina è lì, ma manca il passaggio critico
Tratto facile di cresta mista
Veduta dalla aerea cima
Verso il Piccolo Paradiso
La vera cima del Gran Paradiso, poco pù in là
Il ghiacciaio della Tribolazione
In vetta! con altri due sconosciuti
Salgono le nubi come previsto
Inizia la discesa con cautela
Aerea cresta ma senza problemi
Discesa
Superato anche l'ostacolo della terminale, che si sta aprendo