Nel 1986 Rinaldo Rovere compiva la prima discesa della parete nord ovest dell'Uia,il suo racconto narra di un panettone di neve,simbolo di inverni dove la neve scendeva al momento giusto e nelle quantità giuste. 29 aprile 2007,certo non è stato questo un inverno di grandi nevicate,ma stranamente in valle dell'Orco alcune nevicate tardive hanno portato in condizione parecchie discese,tenuto conto che molte sono ancora le 'prime' da portarsi a casa è comprensibile lo scatenarsi di interesse soprattutto di un quasi local come Andrea Bormida detto bum bum.In un breve arco di tempo,con perseveranza porta a casa alcune discese di gran classe come il colle delle Levanne. Ma è la cima dell'Uia che catalizza le sue aspirazioni.Sabato 28 aprile unisce la sue forze con quelle di Federico Negri e Diego Margiotta per un tentativo che viene fermato dal maltempo ad un centinaio di metri dalla vetta,impossibile vederci qualcosa,si ridiscende a piedi. Il giovane e scalpitante Andrea non si da per vinto,e reclutato l'amico transalpino Jerome e ancora con Diego sferra l'attacco decisivo,il racconto che ne segue è vago,parla di condizioni di neve dura,itinerario ricercato ecc. Ore 3,45 di domenica 29 aprile,l'appuntamento è alla periferia di Torino,io ed il genovese Giorgio Bavastrello,mitico snowboarder del ripido,ci troviamo con Federico Negri. Alcune simpatiche signorine,vestite succintamente,ci osservano con curiosità scaricare sci ,snow,attrezzature varie,invitandoci a trascorrere in modo più piacevole il resto della notte. Ma noi impassibili non ci facciamo distrarre e imbocchiamo la strada per Cuorgnè,dove puntuale (lui) ad attenderci c'è nientemeno che il guru Enzo Ala. Trasloco veloce sulla sua auto,anche perché Federico è infastidito dal mio alito all'aglio,merito dello splendido pesto genovese che Giorgio ha portato con se e che la sera prima abbiamo abbondantemente assaggiato.Ben più infastidito sarà il guru che, vittima di altri più pesanti effetti,mi avrà davanti per tutta la salita della parete. Alla sbarra di Chiapili troviamo il Singer che ha dormito in macchina e Mario 'Marioulo'Monaco che ha dormito in macchina. Ricompattato il gruppo partiamo di buona lena ed in poco più di due ore raggiungiamo la base della parete e ci sciroppiamo i primi 1100 metri di dislivello,che scorrono veloci tra una chiacchiera e una scorreggia. Armati di picche e ramponi si parte e si affronta il primo pendio canale tra le roccette per giungere ad un bel triangolo nevoso che ricorda un altro triangolo di pelvica memoria. Superatolo si giunge ad un ripiano che dolcemente porta alla parte finale della parete,circa 300 metri ripidi e con molte rocce affioranti. Saliamo lentamente,la neve dura ,a tratti ghiacciata superficialmente dalle colate di acqua provenienti dalle rocce,ci fanno prevedere una lunga attesa in attesa che il sole ne lavori la superficie. Il guru dietro di me subisce gli effetti collaterali del pesto alla genovese,anche lui in breve assume una colorazione verdastra. L'ultima rampa ci porta sotto il dado roccioso di vetta,neve crostosa,non portante e pietre sotto la coltre ci scoraggiano,non riusciremo a sciare i primi 30 metri. In cima il sole ci scalda,si sta bene,Mario dichiara che aspetterà molto a scendere,ha gli sci nuovi,non conosce la loro tenuta sul duro e spera che la fiocca venga mola. Singer ha già gli sci ai piedi,Fede ha lo scazzo,il guru mangia abbondantemente,io ho lo stomaco chiuso. Si decide di partire alle 11,scaglionati,visto che il pendio è ripidissimo e brutto,prima il Singer e Fede,poi il surfer Giorgio,che lentamente scendono i primi brutti metri e si portano sul traverso dove possono curvare,il rumore delle loro lamine è inquietante. Tocca a me,in queste situazioni sono imbranato,preferisco curvare che non scalettare,ma per 30 metri sarò anch'io obbligato a farlo,troppo rischioso tentare una curva,le pietre sono lì,già così raspi sotto. L'esposizione è fortissima,se sbagli non chiameranno il soccorso alpino,ma i sommozzatori per recuperarti nel lago di Ceresole. Il guru e Mario non aspettano e cominciano a scendermi in testa,vola di tutto,mi incazzo un poco,ma mi rendo conto che sono lento,ogni tanto mi devo tirare dietro il ginocchio operato,perché la iperestensione mi fa male. Finalmente sono fuori,tiro il fiato e curvo,magnifico,le lamine tengono il grip è buono,vedo Singer,Fede e Giorgio al riparo alla fine della parte alta. Sono dei puntini sotto di me,davanti a me il guru,dietro Mario,seguo il ritmo delle curve e sono tranquillo seppur teso come la corda di un violino,si scia sempre tra i 45° ed i 50° su neve dura dura. Finalmente dopo 350 metri di curve saltate,con le gambe che fanno male arrivo al termine della prima parte. I complimenti degli amici fanno piacere,dopo l'incidente del Perotti mi ero smarrito,oggi ho ritrovato la voglia e la grinta dei giorni migliori. Arriva anche Mario,riposino e si riparte verso la parte bassa della parete. Qui la neve è ancora più dura,per fortuna la pendenza diminuisce:40° e 45° inoltre è lavorata dalle antiche slavinate.Le lamine cominciano a limarsi,e le gambe a stancarsi,ma alcuni tratti di ottima neve dura ma liscia permettono di sciare un poco di più in scioltezza. Traverso finale, conoide di bella neve trasformata e poi via…singerate esagerate su neve appena appena trasformata .Arrivati a quota 2000 via gli sci e tranquillo rientro alla macchina,qui Mario suggella la pace con il guru dopo lo smacco del Giusalet,con una torta e una bottiglia di spumante. Dopo il brindisi appuntamento al rifugio Muzio per mangiata e bevuta di rito,dove ci raggiunge Andrea bum bum,che dopo essere stato severamente redarguito viene perdonato della sua giovane incoscienza. Probabilmente in due giorni in 8 sciatori ed un surfer abbiamo colmato un divario che durava 21 anni,dalla prima discesa di Rovere. Certo che le condizioni sono ben diverse,speriamo che il clima permetta in futuro di rivedere un bel panettone innevato e di scendere con meno tensione. Giornata piena e lunga,ma il tempo e gli amici la hanno resa piacevole da ricordare,anche se da oggi ho qualche capello bianco in più. Oggi la squadra era composta da: Mario 'mariuolo'Monaco di punta, Danilo 'the singer'Giraudo ala destra Federico'Mito'Negri ala destra Enzo 'guru' Ala a centrocampo Il sottoscritto libero Giorgio 'surfer' Bavastrello in porta.
Data: 29/04/2007 Quota max: 3384 Partenza da: Chiapili di sopra Quota partenza: 1780 Dislivello: 1604 Zona: Valle dell'Orco Difficoltà: 5.1/E4