Un anello dal rifugio Levi – Molinari alle Casses Blanches passando per il monte Chabrière
Località di partenza: Parcheggio prima del ponte sul rio di Galambra mt. 1770 Dislivello complessivo: mt. 1000 Tempo di salita: 3 ore e 30 minuti c.ca Tempo di discesa: 2 ore e 45 minuti c.ca Difficoltà: E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 1 Alta Valle Susa Fraternali Editore
Sul finire dell’ottocento, per esigenze militari, furono realizzati diversi percorsi per monti fatti di sentieri, mulattiere e strade che intersecandosi tra loro univano Giaglione ai forti in quota sino alla zona di Bardonecchia. Detta “Sentiero dei 2000” una di queste vie transita per il ricovero delle Casses Blanches (Bianche rotture) dove sul frontale dell’edificio, oggi ridotto a rudere, la data 1899 testimonia gli anni di costruzione della struttura. La cima delle Casses Blanches s’erge di poco a monte del ricovero. Giunti per strada nell’ampio vallone di Galambra, dove sorge il rifugio Levi- Molinari, per sentiero si sale sul monte Chabrière, anch’esso fortificato, per poi intraprendere il lungo attraversamento su quella che doveva essere un’ampia mulattiera di servizio ai forti che transitando per l’esteso vallone detto Clot Cheval porta al ricovero delle Casses Blanches. La singolare traccia poi prosegue ardita portandosi nel vallone del rio Geronda e salendo a svolte raggiunge il colle dell’Argentera. Questo tratto, spettacolare e impegnativo, da percorrere con attenzione, è detto “Via Rusa”. Per voler fare un anello e non ripercorrere per intero l’itinerario di salita, ritornando si può utilizzare l’interessante sentiero che aggirando il monte Chabrière con un lungo attraversamento nella parte meridionale del monte riporta al punto di partenza. Dalla cime delle Casses Blanches vista ampissima sui monti e sull’intera valle di Susa, da fondovalle allo Chaberton.
Una traccia sale a svolte nel vallone del rio Geronda
Il monte Seguret ed il colle dell'Argentera
Il piatto crinale tra la Cima del Vallonetto ed il Truc Peyrous