Home | Foto | Video | Notizie | Agenda | GPS | Articoli | Meteo | WebCams | Contattaci | Aiuto

Menu principale

Album foto

Foto a caso

Album Foto > Album personali > Beppe46 11451 immagini in 423 albums visti 1095109 volte
Un anello sui monti tra le valli del Lemina e del Chisone. Salita sul monte Roccia Cotello



Un anello sui monti tra le valli del Lemina e del Chisone. Salita sul monte Roccia Cotello

Località di partenza: Tornante sulla strada che da S. Pietro Val Lemina sale al colle di Pra Martino mt. 750
Dislivello complessivo: mt. 413
Tempo di salita: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 1 ora c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Tra le valli del Lemina e del Chisone scende alla pianura un esteso promontorio montuoso attraversato da una fitta rete di piste forestali finalizzate all’esbosco, unica ricchezza di questi versanti. Dove il pendio s’addolcisce sorgono i ruderi di piccoli insediamenti, spesso case isolate al centro di minuscole praterie, oggi nell’abbandono più totale. Alcune piste forestali partono dalla strada collegante S. Pietro nella valle del Lemina a Villar Perosa spesso sovrapponendosi agli antichi sentieri non più in uso, altre si intersecano con lo stradello che percorre lungamente il crinale che da fondovalle, da Malanaggio s’alza verso monte toccando per via colli e cime sempre più elevati.
Partendo già in quota, ad un tornante della strada congiungente le due valli, si percorrono lunghi tratti di questi stradelli, sia salendo che attraversando, raggiungendo al termine dell’ascesa la modesta vetta del monte Roccia Cotello. Passando poi per il poggio, dove su un cippo si staglia una marmorea testa femminile, si torna al punto di partenza utilizzando ancora una pista forestale.
Salvo un tratto intermedio dove si guadagna quota, pertanto un poco faticoso, e quello terminale dove si scende, per tutto il resto dell’itinerario si percorrono lunghi tratti in falsopiano nel bosco, assai piacevoli, anche se l’invadenza della vegetazione limita in parte la visuale aprendosi liberamente la vista occasionalmente solo sulla pianura.
Data la presenza sul posto di numerose piste forestali e stradelli che s’intersecano, è bene in questo caso seguire le indicazioni date e avere con sé l’affidabile carta n° 6 della Fraternali.

23 Immagine(i), Inserita il 31/03/2018

Un anello per il Truc le Creste dalla val Sangone



Un anello per il Truc le Creste dalla val Sangone

Località di partenza: Borgata S. Giovanni di Trana mt. 460
Dislivello: mt. 367
Tempo di salita: 2 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 30 minuti c.ca passando dalla borgata Berga
Difficoltà: T/E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Il promontorio di monti che si protende verso la pianura separando la valle del Sangone da quella della Chisola presenta una serie di modeste cime intermedie e colli alcuni toccati in questo itinerario. Partendo dalla val Sangone, dalla borgata S. Giovanni di Trana, uno stradello – pista forestale sale al crinale separante le valli dove ci si immette sul sentiero D.B. David Bertrand che si percorre sino al colle della Colletta dove transita la strada che collega Giaveno con Cumiana. Da qui su sentiero si sale in vetta al Truc le Creste per poi scendere sul versante della Chisola toccando una borgata montana di Cumiana. Un lungo traverso quasi pianeggiante riporta sul crinale ritornando sul David Bertrand che con una serie di saliscendi raggiunge il punto più basso dello stesso, il colle del Teit, da dove si torna a S. Giovanni di Trana percorrendo ancora una pista forestale.
Per i modesti dislivelli che si affrontano, per l’esposizione, per i lunghi tratti in piano che lo caratterizzano, questo itinerario ben si presta ad essere effettuato in ogni stagione. Lo si può ben definire una piacevole passeggiata nei boschi.

25 Immagine(i), Inserita il 18/03/2018

Un anello per il monte Pietraborga dalla borgata Campetto di Piossasco



Un anello per il monte Pietraborga dalla borgata Campetto di Piossasco

Località di partenza: Borgata Campetto mt. 420
Dislivello: mt. 506
Tempo di salita: 3 ore c.ca
Tempo di discesa: 1 ora e 45 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Quando nei tempi passati la legna rappresentava per gli abitanti delle borgate montane una fonte di reddito aggiuntiva, nel periodo che andava dalla festività dei Santi a Pasqua non era difficile trovare nei boschi gente che “faceva legna”. Oggi non è più così anche se molte persone che vivono in località rurali, avendone la possibilità, scaldano la propria abitazione integrando con caldaie, stufe, soprattutto caminetti che utilizzano questa fonte energetica. Pertanto i boschi intorno alle borgate, un tempo ingentemente sfruttati, oggi sono tornati rigogliosi e nei posti più inaccessibili, dove non giunge una pista forestale, più nessuno li taglia. Numerosi sentieri solcano i pendii delle nostre valli tracciati esclusivamente a suo tempo al fine di permettere l’esbosco, come quelli che attraversano i versanti montani dal monte Pietraborga al monte S. Giorgio tra le valli del Sangone e della Chisola.
Poco più su della chiesetta di Campetto, borgata del comune di Piossasco, una pista forestale incrociato più avanti il sentiero Chiantore si fa sentiero e inoltrandosi interminabile sul versante che guarda Cumiana si porta in progressione verso l’alveo del rio Monfalcone perdendosi più avanti per via. Senza difficoltà di sorta, salendo nel bosco si raggiunge il colle di Damone da dove si prosegue in ascesa facilmente sino al monte Pietraborga passando per il sito dei Celti con i menhir. Percorrendo poi fedelmente il lungo crinale, poi quello sotto la Montagnassa, sul sentiero “Chiantore” molto frequentato dai bikers, si ritorna alla borgata Campetto di Piossasco.
Dalla cima-balcone del monte Pietraborga, sulla quale merita assolutamente salire in una tersa giornata, vista ampissima sui monti, dalle Marittime al Rosa e ancora oltre.

30 Immagine(i), Inserita il 14/02/2018

Un anello alla scoperta della Comba di Ciampiano



Un anello alla scoperta della Comba di Ciampiano

Località di partenza: Ciampiano mt. 780
Dislivello complessivo: mt. 350
Tempo complessivo: 2 ore e 15 minuti c.ca il percorso breve a cui occorre aggiungere 1 ora e 15
minuti qualora si volesse raggiungere l’alveo del rio Albona
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Dall’esteso crinale che congiunge il colle del Besso al colle della Roussa separando la valle del Chisone da quella del Sangone, scendono incassati valloni, detti Combe, tutti duramenti colpiti dall’evento alluvionale del novembre 2016.
Dalle soleggiate borgate di fondovalle Chisone partono i sentieri per gli alpeggi montani passando per le minuscole praterie intermedie che sorgono dove il pendio s’addolcisce e il bosco s’apre a radure pianeggianti. Pure numerose sono le piste forestali che attraversano questi boscosi versanti oggi finalizzate esclusivamente all’esbosco.
Partendo da Ciampiano, borgata montana di Perosa Argentina in bassa val Chisone, questo itinerario s’addentra all’interno di un profondo vallone, la Comba di Ciampiano dove scorre il rio Albona, percorrendo lungamente uno stradello-pista forestale che al fondo raggiunge l’alveo del corso d’acqua dove termina. Guadato il rio dalla parte opposta una traccia si porta verso monte portandosi di sotto la Rocca Nalais, mentre un’altra, quasi impercorribile per via di un incendio boschivo che a suo tempo ha attraversato questi pendii lasciando molti alberi caduti, scende a valle. Volendo sviluppare un anello si torna poi alla borgata di Ciampiano passando per le estese praterie che attorniano l’insediamento abbandonato delle Prese dove i ruderi di numerose abitazioni testimoniano un diverso passato.
Per via dei modesti dislivelli che si superano, per la brevità e per l’esposizione, questo itinerario ben si presta ad essere effettuato dall’autunno alla primavera fermandosi poco la neve sui soleggiati pendii che si percorrono.

25 Immagine(i), Inserita il 31/01/2018

Un anello sui monti di Villar Perosa. Dal colle di Pra Martino al monte Parpaiola



Un anello sui monti di Villar Perosa. Dal colle di Pra Martino al monte Parpaiola

Località di partenza: Colle di Pra Martino mt. 917
Dislivello: 370 mt.
Tempo di salita: 2 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 1 ora e 15 minuti c.ca
Difficoltà: T/E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore

Lo sviluppo industriale iniziato nel dopoguerra, con la ricerca di migliori condizioni di vita, ha determinato lo spopolamento e l’abbandono dei piccoli insediamenti e delle borgate più montane di Villar Perosa grosso centro all’inizio della valle del Chisone. Non più sottoposto ai periodici tagli il bosco misto di latifoglie e pini silvestri s’è sviluppato a dismisura al punto che i numerosi stradelli che percorrono questi soleggiati versanti sono oggi finalizzati quasi esclusivamente all’esbosco. Ammantati di fitti boschi, così si presentano i pendii degradanti dal crinale che separa la valle del Lemina da quella del Chisone dove cime intermedie e colli sono toccati da uno stradello che partendo dalla chiesetta di S. Benedetto termina al colle di Cro.
Il percorso inizia dal colle di Pra Martino, dove transita la strada che collega le due valli. Si qui uno stradello traversando per i boschi sul versante della val Chisone raggiunge per via il rifugio Fraita e poi l’ampia depressione di Pian Granetta dalla quale si sale in vetta al modesto, chiuso monte Parpaiola, uno dei rilievi più significativi della lunga dorsale che separa le due valli. Stando poi sullo stradello che lungamente la percorre, portandosi alternativamente su entrambi i versanti, si torna al colle di Pra Martino passando per gli estesi piani di S. Giuliardo.
Salvo il breve tratto che dal colletto sul crinale a Pian Granetta conduce in cima al monte Parpaiola, questo itinerario è interamente ciclabile trovando gli appassionati le più diverse alternative che consentono di scendere a fondo nelle valli del Lemina o del Chisone. Altrimenti, per i tempi e per i modesti dislivelli che si affrontano, questo itinerario si può considerare a tutti gli effetti una piacevole passeggiata nei boschi.

24 Immagine(i), Inserita il 28/01/2018

Un anello per il Musinè da Milanere



Un anello per il Musinè da Milanere

Località di partenza: Parcheggio nei pressi delle ville a schiera dei “Pioppi” mt. 376
Dislivello: mt. 770
Tempo di salita: 2 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta del sentieri e stradale 1:25.000 n° 4 Bassa valle Susa – Musinè – Val Sangone – Collina di Rivoli Fraternali Editore

Il monte Musinè è primo rilievo significativo che s’incontra entrando in valle di Susa. Lo si raggiunge facilmente da Caselette per la frequentatissima dorsale di sudest oppure da Morsino traversando lungamente sul crinale occidentale del monte.
L’esteso versante meridionale è anche percorso da altri sentieri in linea di massima poco conosciuti e frequentati, alcuni proposti in questo itinerario. Partendo molto in basso, da Milanere borgata di Almese, si sale quasi direttamente in vetta al monte su sentieri poco segnalati e segnati comunque sempre evidenti e percorribili. Nel ritorno, presa la traccia che scende a Caselette, a c.ca metà del percorso la si abbandona utilizzando un altro sentiero alternativo che lungamente traversando alle pendici meridionali del monte raggiunge la tagliafuoco dalla quale si rientra a Milanere, sviluppando così un anello. L’esteso versante meridionale del monte, presentando pendii aspri e rocciosi, soleggiati con lunghi tratti aperti quasi privi di copertura arborea, ben si presta ad escursioni da effettuarsi dall’autunno inoltrato alla primavera perché la neve poco si ferma sugli assolati pendii che si attraversano.
Dalla cima di questo monte, di non rilevante altezza ma di facile accesso, vista ampissima sui monti, sulla bassa e media valle di Susa da una parte, verso la pianura e sulla collina torinese dall’altra.

25 Immagine(i), Inserita il 01/01/2018

Un anello sui soleggiati pendii tra Foresto e Susa



Un anello sui soleggiati pendii tra Foresto e Susa

Località di partenza: Borgata Braide mt. 468
Dislivello complessivo: mt. 580
Tempo complessivo: 4 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia – Rocciamelone – Val Chisone Fraternali Editore

Gli incendi che hanno devastato nello scorso autunno i boschi della nostra regione hanno duramente colpito i versanti all’Indiritto della bassa valle di Susa. Il fuoco ha avuto vita facile ad incunearsi tra le pareti rocciose, i dirupi, gli anfratti e le gole spesso inaccessibili che contraddistinguono questi soleggiati, aridi versanti. Anche i pendii attraversati da questo itinerario, tra Foresto e Susa, sono stati ampiamente colpiti e devastati. In particolar modo il fuoco ha danneggiato irrimediabilmente gli arbusti bassi e le conifere come i pini propri di questi luoghi.
Partendo da una minuscola borgata poco prima di Susa, traversando per coltivi e boschi oggi lasciati al completo abbandono, raggiunto l’acquedotto romano in frazione Urbiano si sale alla chiesetta della Madonna dell’Ecova da questa alla borgata Braida dove inizia il lungo, interminabile assai piacevole attraversamento in moderata ascesa sopra l’assolata e arida Rocca del Chiodo sotto il monte Molaras che porta al vallone dove scorre il rio Rocciamelone sulla montagna di Foresto. Giunti agli abbandonati insediamenti montani, una lunga diagonale ancora piacevolmente traversando sempre scendendo moderatamente riporta al punto dal quale si era partiti.
Sugli assolati, aridi pendii che lungamente si attraversano, a tratti quasi privi di vegetazione arborea se si escludono arbusti spinosi, rare roverelle e pini, molti ginepri coccoloni, terrazzati a fatica nel corso dei secoli, prosperavano un tempo non molto lontano coltivi, spesso la vite e veniva praticata la pastorizia. Oggi di quel mondo non esiste più nulla.

30 Immagine(i), Inserita il 25/12/2017

Un anello da Caselette al Truc Randulera traversando alle pendici del Musinè



Un anello da Caselette al Truc Randolera traversando alle pendici del Musinè

Località di partenza: Parcheggio presso il campo sportivo di Caselette mt. 380 o nei pressi.
Dislivello complessivo: mt. 300
Tempo complessivo: 3 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: T/E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 4 Bassa val di Susa – Musinè – Val Sangone - Collina di Rivoli Fraternali Editore

Al parcheggio presso il campo sportivo di Caselette, dove parte la normale per il Musinè, inizia la pista tagliafuoco che tagliando le pendici meridionali del monte, con lunghi tratti pianeggianti alternati ad altri dove si sale o si scende, ma sempre di poco, raggiunge al termine l’area di sosta di Pra Saboe di poco sotto l’ammasso roccioso del Truc Randolera.
Percorso inizialmente un primo tratto della tagliafuoco, giunti alle rovine della Torre della Vigna la si lascia per il sentiero che sempre traversando in moderata ascesa le pendici meridionali del Musinè sale in direzione del punto panoramico dove transita il sentiero per questa cima che parte da Morsino borgata di Almese. Lasciata ad un bivio questa traccia, si scende alla tagliafuoco percorrendola tutta sino all’area di sosta di Pra Saboe di poco sotto il rilievo roccioso del Truc Randolera. Volendo effettuare un anello, tornando si può prendere il sentiero sottostante questa pista passante di poco a monte della borgata Milanere, poco conosciuto e dal suo stato poco frequentato, che riporta sulla tagliafuoco raggiungendola nel punto in cui su di essa termina il sentiero percorso nella prima parte dell’itinerario. Stando fedelmente su di essa, piacevolmente di poco scendendo e sempre lungamente traversando, si torna al punto dal quale si era partiti.
Per i modesti dislivelli che si affrontano, per l’assolata esposizione dell’intero percorso, per gli
accettabili tempi che comporta, questa piacevole passeggiata ben si presta ad essere effettuata dall’autunno alla primavera fermandosi poco la neve sui soleggiati pendii che si percorrono.

30 Immagine(i), Inserita il 11/12/2017

Un anello per Pian Gorai e i colli Bè Mulè e Bione nel vallone del Sangonetto



Un anello per Pian Gorai e i colli Bè Mulè e Bione nel vallone del Sangonetto

Località di partenza: Tornante sulla strada che da Tonda sale a Merlo mt. 1150
Dislivello: mt. 507
Tempo complessivo: 4 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: T/E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 4 Bassa valle Susa – Musinè – Val Sangone - Collina di Rivoli Fraternali Editore

L’incantevole vallone del Sangonetto è il primo che s’incontra salendo da Giaveno in direzione dei monti. Chiuso da una parte da cime non elevate, dall’altra dall’esteso crinale che lo separa dalla valle di Susa, ricco di borgate un tempo assai popolate perché poste sull’assolato Indiritto, oggi ha pochi residenti animandosi queste solo nei fine settimana o durante il periodo estivo.
Data la vicinanza alla città di Torino vi si arriva rapidamente prestandosi ad escursioni da effettuarsi per lo più ad inizio stagione, oppure in autunno o in inverno perché la neve poco si ferma sui soleggiati pendii che si percorrono.
Partendo già in quota, poco oltre la borgata Tonda, con percorso quasi pianeggiante ci si spinge verso il fondo del vallone raggiungendo l’incantevole Pian Gorai, dove a margine sorge l’alpe Palè sotto i Picchi del Pagliaio, la Rocca Rossa, la nascosta mole del monte Pian Real e l’elegante piramide della Punta Costabruna. Saliti sul crinale separante le valli, al colle Bè Mulè, si percorre molto piacevolmente il lungo traverso tutto nella valle del Sangonetto che moderatamente scende alla chiesetta del col Bione, piccola sella che immette in val di Susa, dal quale si torna alla borgata Tonda.
Questo itinerario, per via dei modesti dislivelli che si affrontano, per i lunghi tratti pianeggianti e per la sua durata, si può considerare a tutti gli effetti, più che un’escursione, una piacevole passeggiata in questa incantevole valle a due passi dalla città.

25 Immagine(i), Inserita il 02/12/2017

Un anello sul Sentiero delle Borgate montane tra Oulx e Desertes



Un anello sul Sentiero delle Borgate montane tra Oulx e Desertes

Località di partenza: Borgata Pierremenaud mt.1474
Dislivello complessivo: mt. 500
Tempo complessivo: 4 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta Val Chisone Fraternali Editore

A Oulx la valle di Susa si divide in due rami: in quello di sinistra scorre la Ripa che scende da Cesana, in quello di destra la Dora di Bardonecchia. Questi corsi d’acqua unendosi danno vita alla Dora Riparia. Nella prima valle, sui soleggiati pendii tra Oulx e Desertes sono presenti alcune incantevoli borgate che meritano essere viste e conosciute: oggi praticamente prive di residenti fissi, un tempo non molto lontano densamente popolate al punto che Desertes era un comune autonomo. La felice posizione, l’esposizione, i dolci declivi consentivano agli abitanti un’economia di sussistenza legata alla coltivazione dei cereali e della patata non che all’allevamento del bestiame.
Partendo da Pierremenaud, poche case sulla strada per la cappella della Cotolivier, con percorso ad anello questo itinerario detto “Sentiero delle Borgate” le incontra quasi tutte prima di raggiungere l’ultima, Vazon, dov’è presente un piccolo rifugio. Percorrendo piacevolmente lunghi tratti pianeggianti su stradelli e sentieri, lungamente traversando si incontrano per via nella prima parte quelle più a valle. Giunti a Desertes si sale a quelle più a monte dove per alcune, come Lauzet e Autagnas, l’abbandono è più evidente. Accanto a tanta rovina alcune baite sono state già ristrutturate, mentre per altre è stato avviata una procedura di recupero nel pieno rispetto della tradizione facendo così rinascere un pezzo di montagna per molto tempo dimenticato.
Sviluppandosi, l’itinerario consente alla vista di aprirsi sull’alta valle della Ripa, sui boscosi versanti dell’Inverso, sui monti dove spicca in lontananza il Pic de Rochebrune, mentre su tutto incombe la possente mole dello Chaberton.

30 Immagine(i), Inserita il 26/11/2017

423 albums in 43 pagina(e) 1 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 43

Accesso
Nome utente:

Password:


Registrati

Hai perso la password?

Condividi

Cerca
Google


Ricerca avanzata


Installa motore di ricerca

Utenti connessi
166 utenti sono connessi

Iscritti: 0
Visitatori: 166

altri...

A quanto siamo...
Siamo a:



pagine visitate

Pubblicità

   


Google
LaFiocaVenMola.it - info@lafiocavenmola.it