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Album Foto > Album personali > Beppe46 11451 immagini in 423 albums visti 1090068 volte
I posti del cuore



I posti del cuore

Vi sono dei posti in montagna nei quali uno ci va più sovente perché sente chi lì sta bene come a casa; magari sono legati a ricordi di un’infanzia felice o ad altri aspetti incisi profondamente nei ricordi della nostra vita. Questi luoghi non necessariamente sono delle cime: sono piuttosto degli angoli speciali che di per sé magari non hanno nulla di particolare, ma che per noi rappresentano molto e tuttora molte cose ancora ci dicono. Io li chiamo “I posti del cuore”. Altri, in quel posto, non sentono le cose che sentiamo noi perché quei posti sono speciali solo per noi.
Per me, uno di quei posti, è la zona che ho sempre chiamato, sin da ragazzo, “Pian Cervetto”, sopra Bussoleno; parte dalla cappella a valle, spazia in lungo ed in largo, per terminare dalle parti del rifugio Toesca, con in mezzo il rifugio Amprimo. Lì ho imparato a conoscere la montagna e ho fatto le mie prime gite. Sempre lì portavo i miei scouts, in genere a fine ottobre, quando il bianco della prima neve si sommava al giallo dei larici, al rosso dei faggi, all’azzurro del cielo, come oggi; quando si partiva a piedi con lo zaino dalla stazione ferroviaria di Bussoleno e quanta strada e quanta fatica per arrivarci. Ci vado ancora adesso ogni anno, a stagione inoltrata, prima che nevichi. Sulla dorsale, appena sopra il rifugio Amprimo, dove lo sguardo spazia in lontananza in tutte le direzioni, mi siedo sul solito sasso e ascolto.
Questa passeggiata è fatta per le famiglie, soprattutto per i bambini, per far loro provare quanto sia piacevole camminare e quanto sia bello andare in montagna.

Una passeggiata a Pian Cervetto per il rifugio Amprimo e Toesca
Località di partenza: Cortavetto mt. 1250
Dislivello: 460 mt.
Tempo di salita sino al rifugio Toesca: 1 ora e 45 minuti c.ca
Tempo di discesa: 1 ora e 15 minuti c.ca
Difficoltà: T/E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n°3 Val di Susa – Val Cenischia –
Rocciamelone – Val Chisone Fraternali Editore

22 Immagine(i), Inserita il 29/11/2011

Da Pavaglione all'alpe Colone passando per l'alpe Gardinera



Da Pavaglione all’alpe Colone passando per l’alpe Gardinera

Località di partenza: Pavaglione mt. 1016
Dislivello: 840 mt
Tempo di salita: 2 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 1 ora e 45 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia - Rocciamelone - Val Chisone Fraternali Editore

Questo itinerario si sviluppa sopra Pavaglione, borgata montana di Chianocco in bassa val di Susa. Lasciato l’abitato, un tempo popolato, oggi quasi privo di residenti fissi, entrati nel bosco si percorre una piacevole traccia che lungamente corre parallela ad una canaletta, oramai da tempo asciutta e dismessa che prelevata l’acqua dal torrente Prebec la portava ai prati e ai coltivi della borgata.
Si sale poi all’alpe Gardinera, stando sull’ampia traccia che la raggiunge, dove ancora si prosegue sino alla superiore alpe Colone traversando ambienti normalmente poco frequentati posti alla base dei pendii sottostanti la Grand Uia: luoghi che possiedono tuttora un fascino particolare.

17 Immagine(i), Inserita il 25/11/2011

Un anello per il Castellus e Bars d'la Taiola da Sea di Torre



Un anello per il Castellus e Bars d’la Taiola da Sea di Torre

Località di partenza: Sea di Torre mt. 1255
Dislivello: mt. 350 c.ca. Tutto l’itinerario però è un continuo saliscendi.
Tempo complessivo: 4 ore c.ca
Difficoltà: E La discesa al Bars d’la Taiola EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 7 Val Pellice Fraternali Editore

Questo anello per il Castellus e Bars d’la Taiola non parte da fondovalle, ma da Sea di Torre località già in quota sulla dorsale che separa le soleggiate borgate di Torre Pellice da quelle della valle di Angrogna. Alternando tratti in piano ad altri dove si sale e si scende per superare barriere rocciose, una piacevole traccia si porta in cima al Castellus, storica località e punto roccioso assai panoramico sui monti e sulla valle Pellice. Poi, con un ampio aggiramento si raggiunge la sottostante Bars d’la Taiola, nascosta cengia che si raggiunge tramite un tratto attrezzato, dove, secondo tradizione, si rifugiavano i valdesi per sfuggire alle continue persecuzioni. Per altro sentiero si raggiungono poi i prati della Ruà e da questa si ritorna a Sea di Torre. Gli ambienti che si attraversano, posti alle pendici del monte Vandalino, sono aspri e selvaggi e la percorrenza di questo anello, in alcuni tratti, come la discesa al Bars d’la Taiola, richiede una certa esperienza.

29 Immagine(i), Inserita il 18/11/2011

Un anello per la Vaccera e il monte Castelletto da Pramollo



Un anello per il colle della Vaccera e il monte Castelletto da Pramollo

Località di partenza: Slargo poco prima del tornante presso le case Mulino mt. 672
Dislivello: mt. 800
Tempo di salita: 3 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone
Fraternali Editore

Il vallone di Pramollo, laterale della val Chisone, parte da S. Germano Chisone inoltrandosi lungamente sino alle pendici del Gran Truc che è il monte che domina questa valle. Le numerose borgate presenti sono mute testimoni di un passato quando la montagna era densamente popolata: infatti numerosi sentieri solcano questi luoghi collegandole tra loro anche se oggi molti sono poco percorsi e in abbandono perché oramai la strada arriva dappertutto anche al colle della Vaccera che mette in comunicazione questa valle con quella di Angrogna. Questo itinerario, assai panoramico sulle borgate, partendo da fondovalle Chisone raggiunge appunto il colle della Vaccera e poi il vicino monte Castelletto utilizzando sentieri, oggi poco percorsi, che si inoltrano in ambienti selvaggi ed incontaminati. Dal colle, punto eccezionalmente panoramico sui monti, sulle valli e sulla pianura, si scende poi a valle per altro sentiero così da poter sviluppare un anello.

26 Immagine(i), Inserita il 14/05/2014

Un anello per il col Bione da S. Antonino di Susa



Un anello per il col Bione da S. Antonino di Susa

Località di partenza: Borgata Vignassa di Sant’Antonino di Susa mt. 400
Dislivello: mt. 1030
Tempo di salita: 3 ore e 15 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta Turistica 1:25.000 del Parco Orsiera Rocciavrè e Riseve degli Orridi di Chianocco e Foresto - Ed. Piemonte Parchi

Partendo da fondovalle, dalla borgata Vignassa, posta al confine tra i comuni di S. Antonino e Villar Focchiardo, si percorre la bella mulattiera che ripida porta a Bigliano da dove, con un lungo traverso, si raggiunge la modesta insellatura del col Bione dove spicca la caratteristica chiesetta con accanto l’area di sosta attrezzata. Si scende poi a valle lungo il sentiero 505, non sempre identificabile da quando è stata tracciata la strada forestale che più volte lo incrocia.
La mulattiera per Bigliano, ampia, evidente, sempre in faticosa ascesa, ora dedicata al beato Piergiorgio Frassati, è in via di allestimento e probabilmente sarà segnata posizionando anche delle bacheche illustrative; giunti alla borgata, appena poco oltre le case, vi è un punto roccioso assai panoramico, detto Ballo delle Masche, che domina estesamente la sottostante vallata.

24 Immagine(i), Inserita il 08/11/2011

Il Sangone in piena



Il Sangone in piena

Avendo casa sopra Trana, molto preoccupato per la situazione, ho voluto verificare oggi domenica come stanno andando le cose per predisporre interventi immediati.
La scorsa settimana, con l’aiuto di mio figlio Gabriele, allertati dalle previsioni di ilmeteo.it abbiamo pulito tutti gli attraversamenti lungo la strada che porta alla borgata; oggi, giunto sul posto, con l’aiuto della stessa acqua, si sono puliti tutti i fossi scolmatori a lato della strada dalle fogli e dai rami accumulatisi da un anno a questa parte. Alle ore 11 di questa mattina il mio rudimentale pluviometro mi segnalava, da quando ha preso a piovere, una precipitazione complessiva di 250 mm. Vuole dire 250 litri di acqua per metro quadro.
Poi ha continuato a piovere, a tratti deciso. Penso che possiamo calcolare che sino alle ore 18 di domenica 6 novembre, siano caduti complessivamente, in val Sangone, circa 300-320 mm. di pioggia. E non è ancora finito.

5 Immagine(i), Inserita il 06/11/2011

Un breve anello nel vallone del Prebec



Un breve anello nel vallone del Prebec

Località di Partenza: Strobietti mt. 1153
Dislivello: mt. 150 oppure 200, a seconda delle opzioni
Tempo complessivo: 3 ore c.ca
Difficoltà: T/E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n°3 Val di Susa – Val Cenischia – Rocciamelone – Val Chisone Fraternali Editore

Altro bel percorso, anzi passeggiata sui monti della bassa val di Susa, ideale da farsi con bambini, per far loro provare la bellezza e la piacevolezza di camminare in montagna perché l’itinerario si svolge quasi per intero in piano, o scendendo di poco, lungamente stando ai bordi di un’asciutta canaletta che si inoltra nel bosco incantato di faggi e larici che porta a Pavaglione. Da qui si prosegue percorrendo, ora in senso inverso, un tratto in piano del “Sentiero Balcone o delle Borgate” che conduce alla borgata Margrit a monte della quale emerge un caratteristico Chouquè o Ciouchè, da vedere. Ideale da farsi quando gli alberi sono spogli e non c’è neve, perché più panoramico, questo itinerario ha il solo limite che l’ultimo tratto, che riporta a Strobietti, è da fare in salita, su asfalto e non è breve. Al fondo si suggerisce un’alternativa; se no, raggiunta la strada asfaltata superata la borgata Margrit, occorre che qualcuno risalga a Strobietti a recuperare l’auto.

15 Immagine(i), Inserita il 03/11/2011

Bacheche e altro lungo il sentiero Arturo Genre



Bacheche e altro lungo il sentiero “Arturo Genre”

Considerazione a parte meritano le numerose bacheche che si incontrano percorrendo il sentiero “Arturo Genre” che si snoda tra la zona di Maniglia, nel comune di Perrero e le borgate del comune di Massello.
Ci ricordano i tempi passati e testimoniano il duro lavoro dei montanari per la sopravvivenza su questi monti dove al lavoro agricolo tradizionale si aggiungevano altre attività, soprattutto quella estrattiva legata alla miniere di talco, che garantivano un reddito supplementare.
Bene ha fatto chi si è speso per lasciare alla memoria questi ricordi perché non si estinguano, come pure merita un plauso chi ha impegnato il suo tempo nell’allestimento del percorso, con segnature ed altri interventi di riqualificazione che ora permettono di affrontare il sentiero “Arturo Genre” con una certa tranquillità: senza le segnature giallo-rosse che lo caratterizzano, il sentiero sarebbe quasi impossibile percorrerlo. Un’ultima considerazione: purtroppo la prima parte è stata toccata dal fuoco; sarebbero necessari alcuni interventi di manutenzione perché alcuni tratti, specie quelli più impegnativi, sono ora ingombri di tronchi rinsecchiti caduti che ostacolano notevolmente il cammino e rendono poco agevole l’attraversamento.

13 Immagine(i), Inserita il 26/10/2011

Un anello lungo il sentiero Arturo Genre con una variante impegnativa



Un anello lungo il sentiero Arturo Genre con una variante impegnativa

Località di partenza: Serre di Maniglia mt 1138
Dislivello: mt. 680
Tempo di salita: 4 ore c.ca
Tempo di discesa: 1 ora e 30 minuti c.ca
Difficoltà: E Variante VS1a: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore

Questo anello percorre, in senso inverso a quanto suggerito, il sentiero “Arturo Genre” con qualche variante; la più significativa è la VS1a, impegnativa, pertanto messa all’inizio del percorso e riservata solo ad escursionisti con una certa esperienza. Nel tratto iniziale si raggiunge da prima una miniera di talco, oggi abbandonata, oltre la quale si attraversa un’impegnativa zona chiamata Lou Ba Jouann. Il sentiero che la percorre, sempre ben segnato da continue provvidenziali tacche giallorosse, transita per zone accidentate e dirupate affrontando continui saliscendi, roccette, cenge e ripidi canalini attrezzati con funi d’acciaio predispose per facilitare il transito dove occorre prestare un minimo di attenzione; si aggiunga che i tratti così configurati sono numerosi e l’attraversamento dell’intera zona, tra l’altro percorsa dal fuoco nel 2003, con molti alberi abbattuti non rimossi, comporta tempi non brevi. Raggiunte poi le borgate della zona di Massello, la prospettiva s’apre verso il suo vallone, su quello di Salza, sulla cascata del Pis e sull’ampio colle posto all’orizzonte. Si risale poi verso borghi montani di Massello raggiungendo infine una caratteristica sella detta “La Fracho” oltre la quale si scende a valle per tornare alla borgata Serre. Vario, impegnativo solo nella prima parte, assai panoramico, questo anello percorre ambienti poco conosciuti, poco frequentati, selvaggi, tuttora incontaminati.

27 Immagine(i), Inserita il 26/10/2011

Il presagio:



Il presagio: la “Cantina dei Calzolai”

C’è un paese della valle di Susa, arroccato su di un ripido pendio, che, durante i miei giri alla ricerca di posti insoliti, ha destato in me, più di altri, un senso di desolazione e sconforto: questo paese è Maffiotto posto al temine della strada che da Condove sale alla borgate montane. Tutti si fermano alla chiesa di Prarotto, punto di partenza per la Patanua e la Lunella; nessuno va oltre non essendoci veramente alcuna ragione per proseguire.
Accanto ad alcune case ristrutturate ve ne sono altre in completo stato di abbandono, persino crollate: la maggioranza. Lo sviluppo abitativo e la grande chiesa, insolita per un borgo montano, persino un ampio, abbandonato cimitero, testimoniano un passato diverso fatto dalla presenza di tanta gente che viveva di duro lavoro; montanari che con grandi sacrifici restavano legati alla loro terra che pur sempre dava loro qualcosa per sopravvivere. Una cosa, tra tante, ha destato la mia curiosità: una scritta su di una casa, tuttora ben conservata, che recita: “ Cantina dei Calzolai”.
Questa storia vera è ambientata a Maffiotto e la trama si dipana tra la fine dell’800 e l’inizio del 900.

5 Immagine(i), Inserita il 23/10/2011

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