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Album Foto > Album personali > Beppe46 11450 immagini in 423 albums visti 1101537 volte
Un anello per il monte Pian Real dalla val Susa



Un anello per il monte Pian Real dalla val Susa

Località di partenza: Cortavetto mt. 1259
Dislivello: mt. 1360
Tempo di salita: 5 ore c.ca
Tempo di discesa: 3 ore e 45 minuti c.ca
Difficoltà: E/EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia Fraternali Editore

La Punta del Lago Nord ed il monte Pian Real chiudono il vallone del Ricciavrè in val Sangone. Però la salita a questo ultimo monte normalmente la si fa dal versante opposto, dalla valle di Susa, essendo le altre vie d’accesso piuttosto impegnative.
Il monte Pian Real ha una forma trapezoidale in quanto la cima è una piatta, estesa ed affilata pietraia che si raggiunge faticosamente dal colle delle Vallette seguendo delle segnature ravvicinate che portano in vetta impedendo di sbagliare anche in caso di nebbia molto frequente su questi versanti.
Partendo da Cortavetto, minuscolo abitato a monte di S. Giorio in bassa val di Susa, si percorre per intero l’incantevole vallone dove sorge il rifugio del Gravio, raggiungendo poi l’alpe Mustione e più sopra la radura del lago Rosso. Saliti al colle delle Vallette, di qui parte l’impegnativa traccia che porta in vetta al monte Pian Real che si guadagna arrancando faticosamente su una desolata, ripida pietraia. Scesi poi al colle delle Vallette si può decidere di passare per il colle del Vento percorrendo il pianeggiante sentiero che lo raggiunge aggirando la Punta Costabruna da dove si scende al lago Rosso su un ripido sentiero. Giunti all’alpe Mustione per tornare si prende come alternativa il sentiero che sta sull’opposta sponda del torrente che ugualmente passando per il rifugio del Gravio riporta a Cortavetto stando lungamente su una piacevolissima pianeggiante traccia.
Questo itinerario attraversa ambienti di grande valore paesaggistico, assai panoramici: impagabile la veduta che si ha, dal colle del Vento, sull’immensa pietraia della Cassafrera e sulla serie di monti che la cingono che vanno dal Rocciavrè al Villano passando per la Cristalliera, la Punta Malanotte e la Punta Pian Paris.

35 Immagine(i), Inserita il 06/10/2016

Un anello per il Gran Truc dalla Conca Cialancia



Un anello per il Gran Truc dalla Conca Cialancia

Località di partenza: Borgata Linsard mt. 1160
Dislivello: mt. 1200
Tempo di salita: 4 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 3 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore

Il parco naturale provinciale di Conca Cialancia si sviluppa nella parte alta del rio della Balma, vallone laterale della val Germanasca. Si può raggiungere da fondovalle percorrendo una lunga e geniale strada militare, tuttora in ottimo stato di conservazione, che si stacca poco prima di Perrero, e che in c.ca 14 chilometri guadagna l’alpe ed il lago Lauson. Oltre prosegue ancora per molto sino allo slargo dove termina.
Molto meglio utilizzare l’imperdibile sentiero che partendo dalla borgata Linsard s’addentra lungamente nel vallone terminando al passo di Cialancia, colle che immette nella conca dei tredici laghi.
La valle è stretta e gli ambienti che si attraversano sono aspri e selvaggi, ripidi e scoscesi, mentre la parte alta s’apre a conche verdi pianeggianti punteggiate da piccoli laghi. Poco prima del lago Lauson, in un’incantevole posizione facilmente raggiungibile, sorge un bivacco detto “Formaggino”, per la forma, dotato di ogni comodità, sempre fruibile, punto di partenza per escursioni sulle vette e per le molteplici traversate che si possono effettuare scendendo in val Pellice, nel vallone di Pramollo o nella conca dei tredici laghi sopra Prali.
Questo itinerario in ascesa percorre un piacevole sentiero, il 201, quasi pianeggiante nella parte iniziale, prima del lungo, ripido traverso che passando per le spettacolari cascate guadagna di sopra la conca terminale. Raggiunta l’alpe Cialancia, poi il bivacco ed infine la strada militare nei pressi del lago Lauson, si sale in vetta al Gran Truc, cima assai panoramica. Ritornati al lago si può decidere come tornare a Linsard e le alternative sono due: ripercorre il sentiero praticato in ascesa oppure utilizzare l’interminabile strada militare.

30 Immagine(i), Inserita il 01/10/2016

Un anello per il monte Triplex e la Rocca Nera da Sauze d'Oulx



Un anello per i monti Triplex e Rocca Nera da Sauze d’Oulx

Località di partenza: Borgata Tachier mt. 1671
Dislivello: 860 mt.
Tempo di salita: 2 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta val Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore

In montagna i pendii all’inverso, poco soleggiati e freschi, sono in genere ricoperti da fitte foreste d’abeti e di larici. Come la copertura arborea cessa aprendosi alle praterie, sorgono gli alpeggi dove le mandrie si trasferiscono nella bella stagione. Così è anche in alta val Susa.
In questo itinerario, partendo da una località turistica come Sauze d’Oulx, traversando lungamente, prima per foreste, poi per le alte praterie, raggiunto il col Basset, dove transita la strada dell’Assietta, si sale alle facili vette dei monti Triplex e Rocca Nera, poste sullo spartiacque Susa-Chisone, per poi tornare alla borgata Tachier di Sauze d’Oulx percorrendo i dolci pendii che dalle vette degradano verso valle incontrando e passando sotto innumerevoli impianti di risalita, attraversando piste da sci, che confermano la vocazione turistica di questi luoghi.
Salvo il breve tratto che dal col Basset raggiunge le cime, per tutto l’itinerario si percorrono stradelli, molto amati dai bikers, che d’inverno diventano piste per lo sci da discesa, traversando lungamente per boschi e nelle alte aperte praterie dove la vista s’apre ampissima sui monti e sulle valli.

25 Immagine(i), Inserita il 24/09/2016

Un anello in alta val Chisone. Cime e colli dal col Blègier al colle dell'Assietta



Un anello in alta val Chisone. Cime e colli dal col Blègier al colle dell’Assietta

Località di partenza: Grand Puy mt. 1830
Dislivello complessivo: 970 mt.
Tempo complessivo: 6 ore e 30 minuti c.ca.
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1.25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore

L’estesa dorsale montuosa che va dal colle delle Finestre al colle del Sestriere, separante l’alta valle del Chisone da quella di Susa, sul finire dell’ottocento è stata dotata di una strada d’accesso collegante tra di loro i vari colli, mentre le cime sono state fortificate e dotate di sistemi di difesa atti a scongiurare una possibile invasione proveniente dall’altra parte delle Alpi. Su questi monti, infatti, il 19 luglio del 1747 si svolse un’epica battaglia che mutò le sorti di un nascente stato che s’affacciava sulla ribalta europea negli anni seguenti l’assedio di Torino del 1706: il Piemonte.
Sulla testa dell’Assietta ancora resistono da allora i trinceramenti predisposti alla difesa, mentre un cippo ed il piano della battaglia su lastra di marmo ricordano al passante quegli avvenimenti. Tutti gli anni, la domenica più prossima a quella data, migliaia di persone salgono a questi luoghi perché quell’importante vittoria è diventata di fatto la festa della nostra regione.
Questo itinerario, partendo dal Grand Puy, borgata montana di Pragelato in alta val Chisone, con un percorso fatto di continui saliscendi percorre una lunga parte della dorsale montuosa, dal col Blegier al colle dell’Assietta, toccando tutte le vette che si incontrano per via: il monti Blegier e Gran Costa, la Testa di Mottas e la Testa dell’Assietta. Scesi poi nella parte alta del vallone di Cerogne, si torna al Gran Puy per la piacevole traccia transitante per l’alpe delle Rocce.
Lungo, faticoso per i continui saliscendi, con tratti molto piacevoli, questo percorso è tuttavia assai panoramico aprendosi ampiamente lo sguardo sulle due valli e sull’estesa cerchia di monti che le cingono.

35 Immagine(i), Inserita il 20/09/2016

Un anello da Montgenèvre al col des Trois Frères Mineurs passando per la Tète des Fournèous ed il Pic du Lauzin



Un anello da Montgenèvre al col des Trois Frères Mineurs passando per la Tète des Fournèous ed il Pic du Lauzin

Località di partenza: Montgenèvre mt. 1850
Dislivello complessivo: mt. 1124
Tempo di salita: 4 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta Valle Susa – Alta Val Chisone Fraternali Editore

I soleggiati pendii a monte di Montgenèvre, tra il profondo solco vallivo della valle della Clarèe e l’esteso vallone des Baisses, dominato dallo Chaberton, terminante al colle des Trois Frères Mineurs, presentano cime e colli di facile accesso ed una sempre evidente traccia li congiunge.
Partendo da Montgenèvre si percorre lungamente una piacevole traccia nella pineta che si abbandona poco prima del Pas de la Fanfare poiché presenta un tratto franato decisamente esposto. L’ostacolo si supera salendo sul crinale alla station du Chalvet dove si prosegue per cresta, lungamente, sino al Pic du Lauzin toccando per via cime e colli intermedi. Da questo rilievo si scende al colle des Trois Frères Mineur da dove si torna infine a Montgenèvre per l’interminabile vallone des Baisses avendo di sopra l’incombente mole dello Chaberton.
Questo che si propone è un itinerario semplice, di facile accesso, piacevole, non eccessivamente lungo, molto panoramico sulle valli e sui monti, assolato e praticamente privo d’acqua che si trova soltanto nel tratto terminale.

35 Immagine(i), Inserita il 03/09/2016

Un anello per la Punta Charrà per la Ferrata degli Alpini. Ritorno per il vallone des Acles con alcune varianti per il rientro



Un anello per la Punta Charrà per la Ferrata degli Alpini.
Ritorno per il vallone Des Acles con alcune varianti per il rientro.

Località di partenza: Pian del Colle mt. 1432
Dislivello complessivo: mt. 1420
Tempo di salita: 5 ore c.ca
Tempo di discesa: 3 ore e 30 minuti c.ca
Difficoltà: EE/F
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 1 Alta Valle Susa Fraternali Editore

La dorsale montuosa che prosegue oltre la Punta Colomion sopra Bardonecchia ha come massima elevazione la Punta della Mulattiera. Nei pressi del passo che porta questo nome sorge una grande caserma, la XVI, posta su due piani, ancora in discrete condizioni: edificata alla fine degli anni trenta del secolo scorso poteva ospitare 120 militari. Più sopra parte la Ferrata degli Alpini, un sentiero attrezzato che attraversa il versante nord della Punta Charrà con un sviluppo complessivo che supera il chilometro. Questo impegnativo percorso taglia all’incirca alla metà la parete nord della montagna sfruttando cenge naturali con tratti intagliati direttamente nella roccia abbastanza esposti. Realizzata dagli alpini allo scopo di agevolare lo spostamento di militari e rifornimenti senza sconfinare il territorio francese, più volte ripristinata, presenta tutt’oggi tratti privi di protezione specie i passaggi sui canali nei quali occorre prestare una giusta attenzione. Raggiunto il Passo della Sanità si può salire in vetta alla Punta Charrà seguendo da prima la facile dorsale erbosa e poi la frastagliata cresta rocciosa aggirando una serie di asperità sul versante sud che richiedono qualche precauzione, prudenza e una certa esperienza.
Scesi al Passo della Sanità si ritorna al Col des Acles per l’assolata, interminabile traccia che traversa lungamento in quota il vallone des Acles riportando ai ruderi delle casermette francesi poste nei pressi del colle. Da questo si può ritornare al Pian del Colle per la traccia utilizzata per salire, oppure proseguire salendo all’ampissimo, spettacolare anfiteatro sottostante l’estesa cresta che va dalla Gravina del Mezzodì alla Cima della Seur e da questo scendere a valle passando per Grange Guiaud e Teppa, oppure proseguire oltre il colletto del Gui percorrendo poi la ripida traccia che transitando non lontano dal Mauvais Pas all’inizio del colle della Scala prosegue poi verso valle per il sentiero degli Alpini che scende nella Comba della Gorgia.

40 Immagine(i), Inserita il 02/09/2016

Un panoramico anello in valle Argentera



Un panoramico anello in valle Argentera

Località di partenza: Bessen Haut mt. 1966
Dislivello complessivo: mt. 600
Tempo complessivo: 6 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore

La valle Argentera, impropriamente chiamata così, è la valle dove nasce la Ripa che fondendosi a Oulx con la Dora di Bardonecchia forma la Dora Riparia.
Giunti al fondo della valle, uno dei più estesi pianori delle Alpi Occidentali, questa si divide in due: la valle Lunga che comunica con la valle di Massello per il colle di Rodoretto e la valle del Gran Miol, dominata dal Gran Queyron e dalla Punta Ramiere, dalla quale si scende a Prali per il passo della Longia o per il col Frappier.
Chiusa sulla destra orografica dall’estesa catena montuosa che la separa dalla val Troncea, sulla sinistra dai poderosi contrafforti montuosi che vanno dalla Punta Furgon alla Punta Ramiere che la dividono dalla valle di Thuras, un polveroso stradello in discrete condizioni lungamente la percorre portandosi agli ultimi alpeggi.
Piana, ricca di foreste, radure e pendii pascolativi, di sorgenti e cascate, la valle Argentera detta un tempo “La valle del silenzio” perché lontana da insediamenti abitativi, è oggi assai frequentata in tutte le stagioni per le escursioni e le traversate che si possono effettuare anche perché è permesso il campeggio libero.
Questo itinerario, un “Sentiero Balcone”, assai panoramico, attraversa lungamente nella prima parte i boschi ed i pendii pascolativi in quota sulla destra orografica della valle. Scesi poi a fondovalle, ai ruderi degli alpeggi di Clotes e Argentera che dà il nome alla valle, si percorre, interminabile, un polveroso stradello sino al termine del piano, ritornando alla borgata di Bessen Haut dalla quale si era partiti.

30 Immagine(i), Inserita il 14/08/2016

Un anello per il monte Seguret per il Colletto Pramand salendo la via dei Torrioni. Ritorno al rio Secco per il colle dell'Argentera e la via Rusa.



Un anello per il monte Seguret per il Colletto Pramand salendo la via dei Torrioni.
Ritorno al rio Secco per il colle dell’Argentera e la via Rusa.

Località di partenza: Ponte sul rio Secco mt. 1645
Dislivello: mt. 1280
Tempo di salita: 5 ore c.ca
Tempo di discesa: 3 ore c.ca
Difficoltà: F
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 1 Alta Valle Susa Fraternali Editore

Il monte Seguret è una bella montagna dolomitica che sovrasta con i suoi quasi 3000 mt. di altitudine l’abitato di Oulx in alta valle di Susa. In lingua celtica il termine “segu” significa luogo impervio e inaccessibile e dalla stessa radice “seg” deriva il nome degli antichi abitatori della valle: segusini e segovi. Le pendici meridionali di questo monte sono costellate di spettacolari pinnacoli, guglie calcaree dal caratteristico colore rossastro-ocra, da grotte, anfratti e pareti strapiombanti che fanno questi luoghi tra i più affascinanti di tutta la valle di Susa. Una strada militare ancora in discreto stato di conservazione raggiunge e prosegue oltre il colletto Pramand stando sotto le ultime propaggini di questo monte attraversando nel procedere ambienti unici e irripetibili per quello che si vede in loco e per l’estesa prospettiva panoramica che si apre ampissima in ogni direzione. Purtroppo il tunnel, la galleria dei Saraceni, costruito negli anni venti del secolo scorso in sostituzione alla traccia esterna impercorribile, è stato chiuso dalle autorità militari competenti al traffico e al transito delle persone perché ritenuto pericoloso. Per ovviare a questo inconveniente e per poter sviluppare un ampio anello questo itinerario sale al monte Seguret per la via dei Torrioni, percorso riservato ad escursionisti più che esperti, perché si percorre nella prima parte un canalino su roccette discretamente esposte dove occorre utilizzare tutti e quattro gli arti con semplici tratti d’arrampicata. Fatto poi un attraversamento lineare si risale per i ripidi pendii ciottolosi e a sfasciumi, a tratti erbosi, raggiungendo il crinale che si percorre fedelmente sino alla croce dell’anticima e poi sino in vetta. Scendendo il facile versante nord e raggiunto il colle dell’Argentera si prosegue poi traversando sotto la Cima del Vallonetto e sotto l’esteso crinale che unisce questo monte al Truc Peyrous per la spettacolare via Rusa, la via Rossiccia, un tempo importante arteria militare collegante tra loro tutti i forti in quota, per anni intransitabile, ora resa nuovamente percorribile grazie all’impegno e al lavoro di ripristino di alcuni volontari: da percorrere con molta attenzione perché presenta tratti esposti. Compiuto un lungo tratto in piano sotto le guglie dette “Galilei”, dove numerosissima è la presenza degli stambecchi, si scende poi a svolte alla grande radura del rio Geronda dove si prende il sentiero che riporta al ponte sul rio Secco passando per le Grange Millaures.

40 Immagine(i), Inserita il 12/08/2016

Un anello nel vallone dell'Albergian sino al colle e alla Fea Nera. Eventuale proseguimento sino al Bric Rosso



Un anello nel vallone dell’Albergian sino al colle e alla Fea Nera.
Eventuale proseguimento sino al Bric Rosso.

Località di partenza: Borgata Laux mt. 1360
Dislivello complessivo: mt. 1600
Tempo di salita: 4 ore e 45 minuti per il sentiero 313 passante per la Grande Caserma
Tempo di discesa: 3 ore c.ca per il sentiero 314 GTA
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore

Il vallone dell’Albergian, laterale alla valle del Chisone, è il più esteso e ampio tra tutti incuneandosi in profondità sino al colle posto sul fondo, valico che dà sul vallone di Massello in val Germanasca. E’ racchiuso da una cerchia di monti che vanno dal monte Ciabertas all’Albergian stesso, al Bric Rosso passando per la Fea Nera e per l’esteso crinale che congiunge questi due monti.
Al colle ci si può arrivare per due differenti sentieri: percorrendo il 313 che transita per la grande caserma non lontana dai laghi e più sopra per il ricovero, ex edifici militari oggi entrambi ridotti a rudere, oppure per il 314 GTA. In questo itinerario si utilizzerà il primo per salire, il secondo per scendere. Dal colle un impegnativo sentiero raggiunge il monte Albergian, mentre dalla parte opposta un’esile traccia sale alla Fea Nera (Pecora nera). Da questa cima, volendolo, si può facilmente proseguire, per cresta, sino alla croce di vetta del successivo monte, il Bric Rosso, in genere poco raggiunto dagli escursionisti.
Essendo il vallone dell’Albergian molto esteso e profondo, i tempi per raggiungere il colle e la Fea Nera diventano lunghi, mitigati però dall’ampissimo panorama che si gode dalla cima verso i monti circostanti e sulle valli. Felice infine la scelta di effettuare un anello su antiche mulattiere e sentieri militari, a tratti ancora in discreto stato di conservazione, con la possibilità eventuale di abbreviare il percorso fermandosi ai tre laghi non lontani dalla caserma, percorrendo, sia per scendere che per salire, tracce piacevolissime attraversanti ambienti di grande valore paesaggistico.

35 Immagine(i), Inserita il 04/08/2016

Un anello dal colle del Sestriere al monte Fraitève. Il sentiero Gelindo Bordin



Un anello dal colle del Sestriere al monte Fraitève. Il sentiero “Gelindo Bordin”.

Località di partenza: Piazzale antistante il bar-ristorante monte Rotta mt. 2040
Dislivello: mt. 662
Tempo di salita: 2 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 3 ore e 15 minuti c.ca percorrendo per intero il sentiero “Gelindo Bordin”
Difficoltà: E
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Ata valle Susa – Alta valle Chisone
Fraternali Editore

Le pendici del monte Fraitève sono percorse da numerosi stradelli che d’inverno diventano piste per lo sci da discesa, mentre d’estate permettono di salire facilmente sulla vetta di questo monte che domina l’abitato del Sestriere esteso valico tra l’alta valle del Chisone e quella di Susa. Inizialmente con percorso quasi pianeggiante lungamente si traversa sin sotto il monte Rotta prima di salire sulla cima, oggi deturpata da una selva di antenne, dalla quale, passando per dei diroccati ricoveri e per la modesta cima del monte Platasse, si può scendere rapidamente a valle. Altrimenti, allungando di poco, si può tornare al turistico abitato passando per il col Basset, dove transita la strada militare sterrata che unisce il Sestriere a Fenestrelle passando per l’Assietta e per altri storici colli, scendendo poi al fondo del valloncello dove comincia l’imperdibile sentiero dedicato a Gelindo Bordin, dominatore della maratona alle olimpiadi di Seul, che preparò la vittoria allenandosi su questi monti. Questo sentiero, lungo ma piacevolissimo, traversa lungamente in piano a monte del colle del Sestriere terminando al monte Rotta dopo un percorso di più 8 km. Un progetto, oggi ancora in fase di studio, prevede di allungarne la tratta sino a monte di Sauze d’Oulx da una parte e verso Pracatinat dall’altra.
Per tutta la durata del percorso la vista s’apre ampissima con un panorama a 360° sulle cime dei monti, sulla valle Argentera, sul solco del colle del Monginevro sino ai monti della conca di Bardonecchia e ancora oltre.

30 Immagine(i), Inserita il 30/07/2016

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