Un anello in alta val Chisone. Cime e colli dal col delle Finestre al colle delle Vallette
Un anello in alta val Chisone. Cime e colli dal colle delle Finestre al colle delle Vallette
Località di partenza: Bivio a Pian dell’Alpe dove inizia la strada dell’Assietta mt. 1911 Dislivello complessivo: mt. 1158 Tempo complessivo: 6 ore e 45 minuti c.ca salendo a tutte le cime Difficoltà: E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore
La strada dell’Assietta parte da pian dell’Alpe, sopra Usseaux il alta val Chisone, per terminare al col Basset nei pressi del Sestriere. Molto amata dai bikers e dai motociclisti, traversando lungamente incontra per via numeroso colli e cime. Vi è però un’altra strada, di più antica origine, che transita ancora più a monte di questa. A suo tempo genialmente realizzata, da tempo abbandonata e lasciata all’incuria, partendo dal colle delle Finestre termina sulla prima al colle dell’Assietta passando di poco sotto la Cima Ciantiplagna, il colle delle Vallette ed il Gran Serin. Questo itinerario ne percorre un tratto: dal colle delle Finestre al colle delle Vallette. Partendo dal Pian dell’Alpe, raggiunto il forte al colle delle Finestre, ci s’immette su questo stradello che lungamente traversando si porta al colle della Vecchia transitando nello splendido vallon Barbier dove si sale ad alcune cime laterali e poi su quella più significativa, la Cima Ciantiplagna. Si scende poi da questa al colle delle Vallette dove ci si abbassa nel sottostante vallone terminando sulla strada dell’Assietta che percorsa lungamente riporta al Piano dell’Alpe. A suo tempo magistralmente realizzato, sempre in discrete condizioni, giunti al colle della Vecchia lo stradello percorre l’alto crinale che divide la valle del Chisone da quella di Susa, attraversando ambienti di alta qualità paesaggistica incuneandosi con svolte e diagonali tra colli e cime tra le quali spicca la Cima Ciantiplagna la più alta del lungo crinale che dal colle delle Finestre va al colle del Sestriere. Da questa cima, come dalla altre raggiunte da questo itinerario, la visuale s’apre ampissima sulle due valli e sulle cime che le attorniano.
40 Immagine(i), Inserita il 30/07/2017
Un anello per la Punta d'Almiane dal vallone di Rochemolles rientrando per la Valfredda
Un anello per la Punta d’Almiane dal vallone di Rochemolles rientrando per la Valfredda
Località di partenza: Slargo nel punto in cui la decauville incrocia la strada per il rifugio Scarfiotti ed il colle Sommeiller mt. 1927 Dislivello: mt. 1092 Tempo di salita: 3 ore c.ca Tempo di discesa: 3 ore e 30 minuti c.ca tornando dalla Valfredda Difficoltà: E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 1 Alta valle Susa Fraternali Editore
Il vallone d’Almiane, laterale a quello principale di Rochemolles a monte di Bardonecchia in alta valle Susa, si stacca sulla destra, poco prima della grande diga, terminando al fondo con la punta che porta il nome della valle. Isolato, solitario, poco frequentato dagli escursionisti, la salita alla vetta di questo monte non presenta particolari difficoltà. Poco dopo aver attraversato il rio della valle, una traccia, evidente e segnalata alla partenza, s’inoltra all’interno del vallone toccando in successione tre alpeggi da tempo abbandonati, anche se i pascoli sono tutt’ora utilizzati, superati i quali sparisce. Seguendo prima lungamente il corso del rio, risalendo poi i ripidi ed estesi pendii fatti di rocce rotte e instabili sfasciumi, si raggiungono al termine di una faticosa salita i ruderi del piccolo ricovero in vetta alla Punta d’Almiane assai panoramica sui monti della valle di Rochemolles e su quelli che attorniano la Valfredda. Percorso un tratto del crinale e individuato il canalino di discesa, ripido, ma percorribile, si scende poi dalla parte opposta in Valfredda che lungamente si percorre passando per il grande piano dove sorgono le Grange. Continuando a scendere sull’interminabile stradello di valle si finisce sulla decauville, sulla quale ci s’immette, che si percorre per un buon tratto così tornando allo slargo sulla strada per il colle Sommellier dal quale si era partiti. Dalla cima di questo solitario monte, la Punta d’Almiane, vista ampissima sui monti delle due valli: dalla spettacolare Rognosa d’Etiache, al Sommellier, alla Cima del Vallonetto che domina la Valfredda, e su molte altre cime ancora perdendosi lo sguardo sino ai lontani quattromila francesi.
35 Immagine(i), Inserita il 27/07/2017
Un anello per la Grand Hoche e la Guglia d'Arbour con aggiramento della Punta Clotesse
Un anello per la Grand Hoche e la Guglia d’Arbour con aggiramento della Punta Clotesse
Località di partenza: Chateau Beaulard mt. 1400 Dislivello complessivo: mt. 1700 Tempo complessivo: 8 ore e 30 minuti c.ca Difficoltà: E/EE Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore
La dolomitica catena montuosa che contraddistingue la destra orografica della valle della Dora, dalla Punta Charrà alla Punta Clotesse, presenta una serie di cime e colli intermedi tra cui la Grand Hoche e la Guglia d’Arbour raggiunte in questo itinerario. Spettacolari viste da fondovalle, apparentemente inaccessibili dalla parte italiana per le ripide pareti nord strapiombanti, la salita a queste vette risulta impegnativa per alcuni tratti esposti che avrebbero bisogno di essere messi in sicurezza così come è stato fatto per la ferrata degli alpini della vicina Punta Charrà. Ci si riferisce alle svolte e al traverso terminale sotto la Punta Clotesse che permettono di accedere al passo dell’Orso dove sorge il bivacco Blanchetti. Questo itinerario, partendo da Chateau Beaulard e passando per il rifugio Rey, superato il Rocher de la Garde con ripetute svolte ascendenti si porta al punto in cui inizia il traverso di cui s’è detto, da affrontare con la dovuta attenzione, che consente di raggiungere un colletto dal quale si scende al Passo dell’Orso. La salita alla Grand Hoche e alla vicina guglia d’Arbour a questo punto non presentano alcuna difficoltà se non data dall’erta e faticosa dorsale che occorre percorrere per raggiungere queste cime vicine tra loro. Volendo sviluppare un anello, tornati al Passo dell’Orso si scende nel vallone francese Des Acles per poi risalirlo sino al Passo di Desertes che riporta in territorio italiano. Appresso si percorrono le diagonali discendenti ricolme di detriti che portano la traccia sin sotto la croce di S. Giuseppe dove inizia il lungo traverso che si conclude al colletto Pourachet. Lasciato lo stradello che scende a Oulx passando per Vazon e Pierremenaud, rasentata la cappella della Madonna della Cotolivier, per sentiero traversante gli ameni pendii che danno sul versante della Dora si torna a Chateau Beaulard. Lungo, impegnativo, stancante per la risalita che porta al Passo du Desertes, questo anello percorre ambienti di rara bellezza paesaggistica aprendosi la vista dalle cime conquistate, sulle catene di monti, sulle valli sino ai quattromila francesi che spiccano di lontano.
45 Immagine(i), Inserita il 20/07/2017
Un anello in val Troncea. Dal monte Morefreddo al monte Ruetas sul Sentiero degli Alpini
Un anello in val Troncea. Dal monte Morefreddo al monte Ruetas sul sentiero degli Alpini
Località di partenza: Bivio per Seytes mt. 1692 Dislivello complessivo: mt. 1300 Tempo complessivo: 7 ore e 30 minuti c.ca Difficoltà: E/EE Riferimenti. Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore.
Oltre lo storico colle del Pis una lunga serie di colli e cime separano la valle Troncea, entro cui nasce il Chisone, dalle valli del Germanasca di Massello, Salza e Rodoretto. Partendo da questa valle, al bivio per Seytes, raggiunti i ruderi di questa borgata disabitata da tempo e bruciata per rappresaglia dai nazifascisti nella primavera del 1944, proseguendo su un poco evidente ma sempre segnalato e segnato ripido sentiero, oltre il modesto Bric del Cucuc si raggiunge alla sommità il tondeggiante monte Morefreddo sulla cui cima sono presenti dei ruderi militari. Scesi al colle che porta questo nome si intraprende l’imperdibile “Sentiero degli Alpini” che aggirato da prima il versante nord del monte Ruetas ne percorre lungamente il versante orientale portandosi in progressione verso il colle dell’Arcano che lo separa dal Bric di Mezzogiorno. Percorso per intero l’impegnativo crinale che porta in vetta a questo monte, senza particolari difficoltà si scende tornando sul “Sentiero degli Alpini” che si percorre una seconda volta sino al colle dell’Arcano. Raggiunto che si ha questo colle si rientra passando per il vallone che scende ai Forni di S. Martino per poi, poco prima di Troncea, prendere la quasi pianeggiante traccia che ripassando per Seytes riporta a valle. Il “sentiero degli Alpini” del monte Ruetas fu realizzato alla fine dell’ottocento al fine di raccordare le caserme del Morefreddo con i successivi colli senza dover perdere quota essendo le pendici orientali del monte Ruetas ripide e strapiombanti. Di facile percorrenza, ampio, recentemente ripulito, brevi tratti sono stati attrezzati con alcuni artifici che facilitano il transito dando sicurezza. Si può anche salire su questo monte per una labile traccia che si stacca poco prima della targa che ricorda ai posteri che questo manufatto è stato realizzato da 7° Reggimento Alpini nel lontano 1896. Nebbia permettendo, assai diffusa su questi versanti nei mesi estivi, vista ampissima sulle valli e sui monti che fanno da corona.
30 Immagine(i), Inserita il 14/07/2017
Un anello in alta val Chisone. Dal col Basset al col Bourget
Un anello in alta val Chisone. Cime e colli dal col Basset al col Bourget.
Località di partenza: Villardamond mt. 1786 Dislivello complessivo: 912 metri essendo il tragitto dal col Basset a Pitre de l’Aigle, al col Bourget un continuo saliscendi Tempo complessivo: 5 ore e 30 minuti c.ca Difficoltà: E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore
L’estesa dorsale montuosa che oltre il colle delle Finestre divide l’alta valle del Chisone da quella di Susa presenta un lunga serie di cime separate da numerosi colli per i quali transita la “Strada dell’Assietta”, arteria stradale provinciale avente un’origine militare che dal Piano dell’Alpe sopra Usseaux termina al colle del Sestriere. Salendo da fondovalle e passando per le borgate montane numerosi sentieri collegano tra loro cime e colli come altrettanti numerosi sono gli stradelli di servizio che portano agli alpeggi in quota in entrambe le valli. Partendo da Villardamond, borgata montana sopra Pragelato, in alta val Chisone, traversando per boschi e praterie uno stradello raggiunge l’alpeggio più elevato trasformandosi poi nel sentiero che addentrandosi sino al fondo della valletta termina al col Basset dove transita la “Strada dell’Assietta”. Con una deviazione aggiuntiva, data la brevità del percorso, volendolo facilmente si raggiunge la cima del Pitre de l’Aigle, promontorio montuoso a picco sulla valle del Chisone. Tornati al col Basset si percorre poi con alcuni saliscendi l’intera dorsale montuosa congiungente questo colle al col Bourget passando per il monte Triplex, la Rocca Nera e altri modesti rilievi e colli. Dal col Bourget una traccia scende ad una bergeria per concludersi sullo stradello fatto in ascesa che lungamente percorso riporta a Villardamond. Poiché si percorre una dorsale raggiungendo quasi il punto in cui si conclude alle antenne del monte Fraitève, salendo la visuale s’apre ampissima sulle due valli, in particolare sulla parte alta di quella del Chisone, sulla val Troncea, con i monti Banchetta e la Rognosa, e su tutta una serie di cime che contraddistinguono la parte terminale delle valli del Chisone, della Ripa e della Dora.
30 Immagine(i), Inserita il 12/07/2017
Un anello per il lago Blu e la Punta Costabruna dalla valle del Sangonetto
Un anello per il lago Blu e la Punta Costabruna dal vallone del Sangonetto
Località di partenza: Bivio poco prima della borgata Rosseria mt.1063 Dislivello: mt. 1343 Tempo di salita: 4 ore e 30 minuti c.ca Tempo di discesa: 3 ore c.ca Riferimenti: Carta dei Sentieri e Stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore
La valle del Sangonetto si stacca di poco a monte di Coazze da quella principale del Sangone. Addentrandosi s’incunea profondamente chiusa alla sommità dalla Punta Costabruna, cima raggiunta da questo itinerario, separante il colle delle Vallette da quello del Vento, di lato al lungo crinale che la divide dalla valle di Susa. Partendo dalla strada di servizio alle borgate della valle del Sangonetto, raggiunta l’incantevole alpe Palè e superati più su gli alpeggi di Giaveno, passando per il lago Blu si raggiunge il colle delle Vallette da cui si sale sulla Punta Costabruna. Scesi dalla parte opposta al colle del Vento si percorre appresso l’interminabile quasi pianeggiante traccia che, stando di poco sotto il crinale che divide questa valle da quella di Susa, rasentando la Rocca del Montone e passando per il Piano dell’Orso ed il colle Bè Mulè, scende a valle raggiungendo le borgate del Sangonetto dove questo lungo anello si chiude. Lungo, assai vario, incantevole per gli ambienti che si attraversano nella parte alta del rio Palè dove spicca il lago Blu nel quale si specchia l’ammasso roccioso del monte Pian Real, raggiunto il colle delle Vallette, la Punta Costabruna ed il colle del Vento, la visuale s’apre ampissima sulla parte alta del vallone del Gravio, sul lago Rosso e l’immensa pietraia della Cassafrera con le cime che vanno dal Rocciavrè al Villano passando per la Cristalliera, il Malanotte ed il Pian Paris.
38 Immagine(i), Inserita il 27/06/2017
Un anello da Fenestrelle al colle delle Finestre con salita al monte Pintas
Un anello da Fenestrelle al colle delle Finestre con salita al monte Pintas
Località di partenza: Fenestrelle mt. 1180 Dislivello: mt. 1366 Tempo di salita: 5 ore c.ca Tempo di discesa: 3 ore e 30 minuti c.ca Difficoltà: E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 3 Val Susa – Val Cenischia – Rocciamelone – Val Chisone Fraternali Editore
Giunti a Depot, in alta valle del Chisone, lasciata la statale si prende a destra la strada che subito salendo ripida con ripetuti tornanti rasenta da prima il Centro Soggiorno di Pra Catinat, poi l’estrema propaggine del forte di Fenestrelle al Forte delle Valli. Oltre il bivio per Puy a Pra Catinat una deviazione permette di raggiungere il Rifugio Selleries. Detta strada più avanti attraversa l’estesa conca sotto i monti che vanno dalle Orsiere al Pelvo incontrando per via il bivio che consente di scendere alla borgata di Pequerel. Con percorso lungamente pianeggiante, aggirata una dorsale al Forte di Serre Marie, raggiunge poi l’altrettanta ampia conca del Piano dell’Alpe dove da una parte prosegue diventando quella “Del colle dell’Assietta” terminando, con un lunghissimo percorso a saliscendi per monti, al colle del Sestriere, dall’altra sale in direzione del colle delle Finestre da dove scende con ripetuti tornanti a Meana di Susa. Partendo da fondovalle Chisone, da Fenestrelle, per sentiero questo itinerario sale alla borgata Puy dove ci s’immette su detta strada che lungamente si percorre raggiungendo il colle delle Finestre dal quale si sale al superiore monte Pintas. Scendendo, con percorso alternativo una traccia parallela, ma sottostante a quella percorsa in ascesa, passando per le Montagne di Usseaux e per Pequerel, scende poi per altro sentiero a Fenestrelle. Lungo, vario, con cambi continui di prospettiva, con tratti piani assai piacevoli, questo itinerario passando per Puy salendo, per Pequerel scendendo, consente di scoprire queste borgate montane di Fenestrelle un tempo abitate, oggi prive di residenti fissi. Si percorrono lungamente stradelli e sentieri dove la visuale s’apre sui monti dell’alta valle del Chisone con lo splendido vallone dell’Albergian che per tutto il percorso domina la scena, guadagnando la vetta del monte Pintas, la prima di una lunga serie di cime oltre il colle delle Finestre sul crinale separante la valle del Chisone da quella di Susa.
40 Immagine(i), Inserita il 20/06/2017
Un anello dalla val Sangone per il monte Bocciarda. Ritorno passando per la Fontana Mura e la Palazzina Sertorio
Un anello dalla val Sangone per il monte Bocciarda. Ritorno passando dalla fontana Mura e la Palazzina Sertorio
Località di partenza: Slargo presso l’area dei Pianas mt. 1060 Dislivello complessivo: mt. 1050 Tempo di salita: 4 ore e 45 minuti c.ca passando per il Forte di S. Maurizio Tempo di discesa: 3 ore c.ca Difficoltà: E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 6 Pinerolese – Val Sangone Fraternali Editore
Partendo di poco a monte del Santuario della Madonna di Lourdes a Forno di Coazze si percorre per intero la parte terminale della valle del Sangone passando per gli alpeggi del Sellery ed i resti del Forte di S. Maurizio. Giunti al colle della Roussa si prosegue lungamente sul crinale che separa la valle del Sangone da quella del Chisone, fatto di colli e vette, raggiungendo le prime due che si incontrano, cioè i monti La Courbasiri e Bocciarda. Scesi poi ai grandi piani che separano le due cime si ritorna per l’impegnativo sentiero che transitando per la Fontana Mura, sorgente del Sangone, riporta all’alpeggio di Sellery Superiore. Lasciata la strada fatta in ascesa, ritornando si passa dalla palazzina Sertorio percorrendo appresso un tratto del sentiero “Val Sangone Quota 1000” che lungamente e assai piacevolmente traversa i pendii della valle opposti a quelli fatti salendo prima si scendere al guado sul torrente Sangone che riporta al punto di partenza. Dal monte Bocciarda una traccia prosegue per cresta sino alla Punta dell’Aquila e ancora oltre. La visuale da questo monte è ampissima aprendosi la vista sulle vette della cerchia alpina e sulle valli del Sangone, del Chisone e del Germanasca.
35 Immagine(i), Inserita il 14/06/2017
Un anello alla scoperta della valle del rio Claretto con salita sul monte Gardetta
Un anello alla scoperta della valle del rio Claretto con salita sul monte Gardetta
Località di partenza: Borgata Trussan mt. 1031 Dislivello: mt. 950 Tempo di salita: 3 ore e 15 minuti c.ca Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca Difficoltà: E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 5 Val Germanasca – Val Chisone Fraternali Editore
L’estesa dorsale montuosa che da fondovalle Germanasca sale al Gran Truc, separando la valle del rio Claretto da quella del rio della Conca Cialancia, presenta un primo modesto rilievo detto monte Gardetta. Più che una cima vera e propria questo monte è un poggio, uno sperone boscoso assai panoramico sulle valli del Germanasca. Questa zona della valle è definita comunemente di “Riclaretto” dal nome del rio che la bagna. Mentre la sinistra orografica presenta versanti aspri e dirupati, quella opposta s’apre a pendii dolci e ameni costellati da numerosi insediamenti in basso, alpeggi più in alto e poi fitte foreste anche se la presenza umana nelle borgate non ha più i numeri di un tempo. Una strada partendo da fondovalle tutte le raggiunge con numerose diramazioni che salgono gli alpeggi. Guadagnato il crinale allo storico colle Laz Arà scende poi nel vallone di Pramollo in val Chisone. Di più diverse piste forestali finalizzate all’esbosco solcano i pendii della valle così come numerosi sono i sentieri che li attraversano. Partendo dalla borgata Trussan poco prima di Combagarino, la più importante della valle, traversando lungamente per sentieri che più nessuno percorre perché le strade oggi arrivano dappertutto, toccati per via insediamenti abbandonati e alpeggi tutt’ora in uso, questo itinerario raggiunge alla sommità il crinale che dal colle Laz Arà sale al Gran Truc dove ci si immette sulla traccia che conduce sul monte Gardetta. Scendendo si può passare per la borgata di Combagarino sviluppando così un anello. Dalla cima di questo modesto ma panoramico rilievo la vista s’apre ampissima sulla valle Germanasca, sui colli e sulle cime che le fanno da corona.
25 Immagine(i), Inserita il 09/06/2017
Un anello per il col Bione da Vaie
Un anello per il col Bione da Vaie
Località di partenza: Vaie mt. 380 Dislivello: mt. 1110 Tempo di salita: 4 ore c.ca Tempo di discesa: 3 ore c.ca Difficoltà: E Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° Bassa val di Susa – Musinè – Val Sangone- Collina di Rivoli Fraternali Editore
Il col Bione è una modesta sella sul crinale che divide la bassa valle di Susa da quella del Sangone. Per esso transitano numerosi sentieri che salgono dalle due valli mentre un altro, giungendo dal colle Braida, prosegue oltre lungamente verso il colle del Vento. Al colle, dove sorge un’incantevole chiesetta dedicata alla Madonna della Neve, è presente un’estesa area attrezzata ed un cippo ricorda al passante l’epopea partigiana. Questo itinerario, partendo da fondovalle Susa, da Vaie, raggiunge il crinale ai Tre Roc e poi il col Bione passando per la borgata Folatone per il sentiero che un tempo consentiva di salire alle borgate montane e agli alpeggi. Si torna poi a valle per altro sentiero, gemello di quello percorso in ascesa, incontrando per via numerose volte la strada per le borgate montane e alcuni insediamenti. Quasi a fondovalle si raggiunge l’incantevole chiesetta di S. Pancrazio posta in un’amena posizione. Alla partenza una piccola deviazione consente di vedere il “Riparo Rumiano” interessante sito preistorico transitando su un breve percorso didattico opportunamente attrezzato, mentre si rimane ammirati dall’ingegnoso lavoro che probabilmente ha impegnato la stessa mano nella geniale lastricatura dei sentieri di salita e discesa. Sul crinale separante le valli la vista s’apre ampissima sui monti della bassa e media valle di Susa e su quelli della valle del Sangone da una parte, sulla piana di Giaveno sino ai laghi d’Avigliana e sulla pianura, dall’altra.