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Il giro dei 7 colli passando per il Monte 7 Confini e il Freidour con partenza da Cantalupa.



Bella escursione su percorsi facili e scorrevoli, anche se un po lunga come gita pomeridiana, con uno sviluppo altimetrico di circa 1100 m complessivi che era da un po di tempo che volevo fare partendo direttamente dal centro di Cantalupa.

Dalla piazza del Municipio in breve alla chiesa ove svoltando a destra salgo lungo la strada alla borgata Scrivanda.
Oltre questa borgata inizia la sterrata e si oltrepassa un ponte in pietra, subito dopo la strada si biforca e seguo il ramo di sinistra lungo il quale, in breve, raggiungo la fontana calda.
Oltre la fontana la pista prosegue costeggiando il torrente fino ad una presa dell'acquedotto ove, poco oltre, è presente il bivio per il colle Eremita. Proseguendo a destra si sale a Casa Canada mentre a sinistra si prosegue in direzione del colle Eremita attraversando poco dopo un torrente ed inerpicandosi nel bosco ove sono presenti alcuni ometti in pietra e delle tacche rosse sbiadite ad indicare il percorso.
Il percorso si fa poi più evidente transitando, tra l'altro, in un punto caratteristico ove il sentiero passa in una fenditura di una roccia spaccatasi in epoche molto remote.
Poco prima di giungere al colle Eremita s'incontra un pilone votivo ed una casa in pietra da poco riattata.
Raggiunto il colle Eremita, ove transita una strada sterrata, proseguo salendo lungo il sentiero delle carbonaie nei pressi del bosco dell'Impero raggiungendo il colle Ciardonet.
Oltre il colle Ciardonet proseguo su una muòattiera di recente riapertura che sale in direzione del colle Del Cro. Il percorso, molto bello, deve essere parecchio utilizzato dagli appassionati di MTB in discesa che immagino si divertano molto a percorrere questo single track . Salendo si transita in mezzo ad alcune costruzioni in pietra in notevole stato di abbandono.
( Il sentiero in questione parte dal colle Ciardonet ed è delimitato, all'inizio da un muro in pietra e si trova tra il sentiero proveniente da Dairin e quello che sale alla fontana Torino e al colle Sperina.)
Il percorso sale nel bosco di faggio e confluisce su una strada sterrata poco a monte del Cro.
Seguo la sterrata in direzione del Monte 7 Confini oltrepassando ad un certo punto, una zona ove dalle pietre della scarpata a monte della strada affiora dell'acqua e dove un cartello indica il punto come la sorgente del fiume Lemina che nasce dalle pendici del monte Faie.
La sterrata giunge al colletto dei 7 confini e proseguo su una traccia a destra che transitando vicino ad una croce lignea arriva ad un roccione posto in posizione panoramica e contrassegnato da una croce incisa sulla pietra e colorata di giallo.
Proseguo oltre lungo il sentiero che scende a confluire sula strada sterrata ed in breve arrivo alla vetta, pianeggiante e panoramica, del monte 7 Confini.
Sulla vetta è presente una palina con cartello indicatore del toponimo.
Da questo punto breve discesa fino al colle Sperina dal quale dopo una deviazione per raggiungere la Croce Sperina, salgo al monte Freidour, punto più alto del giro.
Dal Freidour discesa al colle Aragno ovest ( da quì si può scendere a Casa Canada e poi alla borgata Scrivanda ove si poteva lasciare l'auto per accorciare di parecchio il giro).
Dal colle risalita lungo la cresta fino a raggiungere il punto in cui inizia la discesa verso il colle Aragno Est dal quale scendo a raccordarmi alla pista sterrata del Castellar seguendo la quale arrivo a Cantalupa in via 4 novembre 1944 punto ove di solito inizia la salita ai tre denti sul versante della val Noce.
La discesa si conclude percorrendo la via Coassoli e dopo aver oltrepassato il ponte sul torrente Noce ( punto di minor quota del giro) con l'ultima salitella nel paese arrivo in piazza del Municipio.
Bella passeggiata che può essere anche presa in considerazione per un buon allenamento.

Tempistiche molto indicative :
Da Cantalupa al Freidour passando per i colli Eremita, Ciardonet, Cro, Colletto 7, e Sperina confini : ore 3,10
Discesa dal Freidour passando per i colli Aragno ovest ed est e la sterrata del Castellar ore 2,00.

Buone gite

Data: 28/04/2012
Partenza da: Cantalupa ( To)
Dislivello: circa 1100 m complessivi
Zona: Comune di Cantalupa ( To)
Difficoltà: E

18 Immagine(i), Inserita il 01/05/2012

Un anello tra boschi, borgate e storia - colle Vaccera, Castelletto e Rocca Ghiesa.



Partenza da Porte di Pinerolo ove lasciata la SR 23 ed oltrepassato il ponte sul Chisone in breve si sale alla b.ta Turina. Poco oltre la borgata, lungo la strada asfaltata che sale alla b.ta Pralarossa, vi è un parcheggio inghiaiato ove si può parcheggiare l'auto.
Dal parcheggio seguo la strada che sale fino in corrispondenza del vicino tornante ove proseguo su un percorso sterrato che poi si trasforma in un aereo sentiero tracciato lungo il percorso di una canalizzazione idrica, attualmente parzialmente intubata.
Tale percorso e arriva fino in corrispondenza di un torrente oltre il quale incrocio la strada asfaltata che sale alla b.ta Martinat.
Seguo in salita tale strada fino alla b.ta Martinat, ove è presente una bacheca illustrativa recante alcuni cenni storici. Poco oltre la borgata imbocco una mulattiera che si stacca dalla strada sulla sinistra, transita nelle vicinanza di una ex scuola elementare e sale alla borgata Saretto.
A monte di quest' ultima borgata inizia una sterrata che seguo in salita . Talvolta la sterrata è intersecata da un sentiero, segnato con le tacche bianco - rosse che seguo fino in corrispondenza di una costruzione diroccata nei pressi della quale lascio il sentiero con i segnavia, che prosegue sulla sinistra, per seguire, in salita un'evidente percorso segnato con tacche gialle.
Dopo aver superato una zona oggetto di un'intenso taglio boschivo arrivo nella borgata Pragiassaut ( 1235 m) contornata da prati.
Proseguo sul sentiero che sale al colle pra La Mura e poi sempre su sentiero salgo in direzione del Castelletto fino ad intersecare la sterrata che sale da Pramollo che in breve mi porta al colle Vaccera.
Dal colle in breve giungo alla vetta del Castelletto oggi particolarmente panoramica vista la bella giornata.
Dalla vetta scendo lungo il sentiero sulla cresta che divide la valle Angrogna dalla zona di Prarostino. Il sentiero confluisce su una pista sterrata ed arrivo alla Rocca Rognosa di Sea ove è presente una bacheca con pannello illustrativo del sentiero dei partigiani.
Proseguo poi lungo la sterrata fino ad un bivio ove sulla sinistra, sul versante di Prarostino, un sentiero scende ripido nel bosco in direzione della Rocca Ghiesa. Sono presenti al bivio paline e cartelli indicatori in legno.
Lungo il sentiero della Rocca Ghiesa s'incontrano numerose barme che un tempo furono usate come rifugio dai Valdesi .
Il sentiero al termine della discesa confluisce in una sterrata, a destra si sale in direzione del colle Bule e poi si può arrivare alla Colletta di Prarostino facilemnte raggiungibile in auto. Io proseguo svoltando a sinistra e dopo una leggera risalita arrivo alla borgata Godini.
Da quest'ultima borgata seguendo la strada rientro in fondovalle toccando varie borgate tra le quali Pralarossa posta in posizione panoramica in mezzo ai prati. Scendendo in corrispondenza di alcune borgate sono presenti bacheche illustrative.
Tempi :
Da Parcheggio b.ta Turina al colle Vaccera ore 2,15
Dal colle Vaccera al Castelletto 10 minuti.
Dal Castelletto all'inizio del sentiero per la Rocca Ghiesa 40 minuti.
Dall'inizio sentiero per la Rocca fino alla B.ta Godini ore 1,00.
Discesa da Godini fino al parcheggio b.ta Turina 45 minuti ( lungo una stradina asfaltata con traffico automobilistico quasi nullo).
Buone gite.


Data: 21/04/2012
Quota max: 1512
Partenza da: Porte di Pinerolo - B.ta Turina
Quota partenza: 540
Dislivello: 972
Zona: Pinerolese - Bassa val Chisone
Difficoltà: E

32 Immagine(i), Inserita il 24/04/2012

Al monte San Giorgio anche se piove.



Meteo sfavorevole ma una passeggiata si può sempre fare ed in questi casi il Monte San Giorgio è l'ideale.
Partenza da Ca' Dorina e salita lungo la strada facendo una digressione alla chiesetta di San Valeriano .
Proseguendo poi sulla sterrata fino in corrispondenza del punto ove, poco oltre un tavolino in legno, sulla sinistra, inizia il sentiero ' delle Lame ' così chiamato dagli appassionati di Mtb che lo percorrono in discesa . Tale sentiero sale lungo la cresta posta sul lato nord del monte in mezzo ai pini neri ed alle pietre molte delle quali affioranti e taglienti, da quì il nome nel sentiero, si passa vicino ad un traliccio e poco dopo si arriva in cima.
Certo che per percorrere in discesa tale sentiero in Mtb bisogna essere 'bin sviciu' perchè se si sbaglia son dolori.
Raggiunta la vetta foto di rito e tranquilla discesa lungo la strada sterrata fino a Ca Dorina.
Anche sotto la pioggia il San Giorgio è sempre una rilassante passeggiata.
Buone passeggiate a tutti.

Data: 15/04/2012
Quota max: 837
Partenza da: Piossasco (To) loc. Ca Dorina
Quota partenza: 386
Dislivello: 451
Zona: Piossaco ( To)
Difficoltà: T

8 Immagine(i), Inserita il 16/04/2012

L'anello del poggio tre Croci e la batteria monte Gasparre



Partenza dal Melezet, in discesa all'interno della borgata e poi lungo la S.P. 216 fino ad oltrepassare il ponticello sul rio Fosse. Poco più a valle, lungo la provinciale s'incontra una strada che la interseca, a destra si scende a Les Arnauds mentre a sinistra la strada asfaltata sale ad una serie di abitazioni in mezzo ad ampi prati.
Salendo lungo tale strada asfaltata trovo sulla destra una sterrata che si snoda in mezzo ai prati, la percorro salendo fino a quando non incontro un sentiero che taglia il versante della montagna con percorso a mezza costa.
Si tratta del sentiero che porta alla località Paradiso ove è presente un bacino dal quale inizia una condotta forzata che scente a Bardonecchia.
Il percorso è panoramico ed alterna tratti ampi a tratti stretti.
Giunto in corrispondenza del bacino, lo oltrepasso, proseguendo sul sentiero che si mantiene a mezza ed aggirando il costone raggiunge la strada militare che sale alle tre croci.
Prima di raggiungere tale strada il percorso a mezza costa interseca una ripida e marcata traccia che sale lungo la linea di massima pendenza tra prati e boschi.
Seguo tale traccia fino al punto in cui confluisce sulla strada ex militare delle tre croci.
Alternando alla strada alcune scorciatoie giungo fino al pian delle vacche. Poco oltre la strada incomincia ad essere innevata ma la traccia presente è ben battuta con neve compatta che permette di avanzare, semplicemente con gli scarponi, senza sprofondare.
Giunto in prossimità del panoramico poggio tre croci (2115 m) ove alle croci è ben visibile anche un ripetitore, decido di proseguire lungo la sterrata la quale grazie alla favorevole esposizione è quasi priva di neve. Lungo la strada oltrepasso il rudere di una costruzione militare e poi giungo, con un traverso, nei pressi della costruzione di un ex pokveriera, a quota 2260 m, punto più alto del giro. Nei pressi della ex polveriera inizia il sentiero militare che porta alla punta 4 sorelle.
Proseguo lungo il percorso, parzialmente innevato, fino nei pressi della batteria monte Gasparre nei dintorni della quale inizia il bel sentiero che scende a Pian del Colle.
Il sentiero, privo di neve, è ripido presenta il fondo pietroso e smosso a causa del transito di moto i cui segni sono evidenti soprattutto per l'erosione e perchè i motociclisti tendono a tagliare i tornantini per facilitarsi la salita ed evitare cambi di direzione ma così facendo rendono il sentiero maggiormente ripido e più faticoso per gli escusionisti.
Il sentiero termina in corrispondenza della strada sterrata che da Pian del Colle sale in Valle Stretta passando sulla sponda sinistra del torrente.
Proprio ove il sentiero confluisce nella strada è presente una fontana.
Da qui in breve rientro al punto di partenza.
Bel giro distensivo e panoramico.


Data: 02/04/2012
Quota max: 2296
Partenza da: Melezet ( inizio salita Les Arnauds)
Quota partenza: 1360
Dislivello: 936
Zona: Bardonecchia alta val Susa - ( To)
Difficoltà: E

21 Immagine(i), Inserita il 05/04/2012

Da Caprie a Rocca Sella passando per le fontane Ciapè e Barale.



Le due fontane sono la fontana Ciapè e la fontana Barale mentre la rocca è Rocca Sella.
Giro pomeridiano con partenza da Caprie nei pressi del parcheggio vicino alla partenza del sentiero che porta alla ferrata della Rocca Bianca.
La bella mulattiera subito dopo aver lasciato sulla sinistra l'accesso alla ferrata sale in un canalone in direzione di Campambiardo. Si tratta del percorso che si affronta in discesa dopo aver percorso la ferrata.
Ragginto Campambiardo si attraversa il borgo e si ritrova la mulattiera che prosegue in direzione di Camparnaldo. Tale percorso, molto bello, fa parte di un'itinerario per la Mtb - il giro dei tre valloni. La mulattiera sale fino a raggiungere la strada asfaltata proprio quando da Camparnaldo inizia a scendere in direzione Caprie. Rispetto all'ultima volta che avevo percorso tale sentiero l'ultimo tratto è stato ripulito dai rovi e non occorre più attraversare il prato adiacente ma è possibile raggiungere Camparnaldo seguendo la mulattiera.
Attraversata la strada asfaltata la mulattiera riprende a salire in mezzo alle case della borgata e prosegue fino in corrispondenza di una fontana.
A questo punto, sulla sinistra, inizia la strada sterrata che porta alla fontana Ciapè.
Al termine della sterrata una costruzione in muratura ( presa acquedotto) ed un cartello in legno avvisano che siamo arrivati alla fontana.
Oltre la fontana prosegue un sentiero, lo seguo per un breve tratto, fino a quando, in corrispondenza dell'inizio della discesa, in un bosco di faggi, abbandono il sentiero per salire nel bosco alla ricerca del percorso per raggiungere la fontana Barale. Al tratto in salita nel bosco di faggi segue l'attraversamento di una pietraia su tracce lasciate probabilmente da passaggio di animali in quanto poco oltre si perdono . Oltre la pietraia non resta che salire, praticamente lungo la linea di massima pendenza, nel bosco, cercando di guadagnare quota.
Questo tratto di percorso è privo di sentieri ed un pò ripido, comunque salendo arrivo ad agganciare il sentiero che sale in direzione del colle la Bassa proprio a monte dei casolari diroccati della fontana Barale.
Dalla fontana Barale proseguo lungo il sentiero che porta al colle Arponetto. Da quest'ultimo continuo la salita fino alla vetta della Rocca Sella.
Per il rientro scendo lungo il sentiero ' tramontana' e poi scendo a Celle e da qui fino a Camparnaldo ove mi ricollego al percorso fatto all'andata.
Un bel giro su sentieri scorrevoli fatto salvo il tratto tra la fontana Ciapè e la fontana Barale.
Tempistiche indicative:
Caprie - Campambiardo 50 minuti
Campambiardo - Camparnaldo 30 minuti
Camparnaldo - f.te Ciapè 20 minuti
Collegamento fontane ciapè - Barale 45 minuti
F.te Barale - colle Arponetto - 15 minuti
Colle arponetto - rocca Sella - 10 minuti
Discesa da Rocca Sella fino a Caprie 1, 30 ore




Data: 28/03/2012
Quota max: 1508
Partenza da: Caprie parcheggio della ferrata di Rocca Bianca
Quota partenza: 375
Dislivello: 1133
Zona: Bassa Val Susa - Caprie (To)
Difficoltà: E ( EE il collegamento fontane Ciapè e Barale)

15 Immagine(i), Inserita il 02/04/2012

I Giorni Grandi - L' anello del Giusalet -vecchi ricordi di una gita del 2/7/2009



Ci sono giorni che definirei grandi in quanto a ripensarli ti sembra solo ieri ed invece sono passati anni. I ricordi sono nitidi e le sensazioni ancora vive ti riportano indietro ed allora vai a ripescare le vecchie foto per guardarle.
Uno di questi giorni è quello in cui andai a fare il giro, anzi direi l'anello del Giusalet con partenza da Bar Cenisio e salita all'Avanzà. Oltre il rifugio dopo il lago della Vecchia salii nella pietraia fino sulla cima del Giusalet. Dalla cima tanto per non fare la strada dell'andata scesi in direzione della vicina cima di Bar.
Da quest'ultima vetta seguendo il bellissimo percorso lungo la cresta che sovrasta la zona del vallone del lago nero sono poi sceso fino al rifugio P. Vacca. Dal rifugio la discesa finale in fondo valle.
La montagna................... mi sembra ieri ma era il 2 luglio del 2009.
Saluti e buone gite.


Data: 2/7/2009
Partenza da: Bar Cenisio ( To)
Dislivello: 1820
Zona: Val Cenischia
Difficoltà: EE

15 Immagine(i), Inserita il 20/03/2012

Il monte Rognoso e dintorni.



Escursione pomeridiana al monte Rognoso con partenza dal parcheggio nei pressi della b.ta Goglio ove inizia la strada sterrata che sale fino alla b.ta Suppo.
Nella borgata Suppo in corrispondenza della fontana, sulla sinistra, una freccia rossa sbiadita, tracciata su un muro, indica l'inizio del percorso per salire al Rognoso.
Si passa in mezzo alle due ultime case e poco dopo, nei pressi di un pilone votivo, il sentiero inizia attraversando prima una zona a prato, poi un bosco di faggi per giungere a costeggiare il torrente Messa sulla sponda sinistra e sale inoltrandosi nel vallone.
Continuando l' ascesa si abbandona la fascia boschiva per una zona a prato ove sono presenti ruderi di case. Poco oltre una traccia svolta a sinistra e dopo aver guadato il torrente sale ripida sulla sponda opposta in direzione della punta Costafiorita.
Il sentiero per il Rognoso, invece, continua a salire costeggiando sempre il torrente, attravesandolo più a monte.
Tutto il tratto di percorso a partire dalla borgata Suppo fino a qui è segnalato solo da radi ometti di pietra ed occorre fare un pò di attenzione .
Oltre il guado il percorso sale ripido fino ad una fontana posta a circa 1700 m. Oltre la fontana il percorso prosegue lungo una traccia più marcata che conduce fino al colle del Rognoso. Giunti al colle in breve, attraversandotra l'altro, una zona a pietraia, si arriva alla sommità del monte Rognoso quotato 1950 m .
Si tratta di una vetta panoramica che merita di essere raggiunta ed è un peccato che il percorso di salita sia poco battuto e per nulla segnalato.
Dalla vetta del Rognoso si staglia nitida la cresta est della punta della Croce ed allora prima di scendere a valle decido per un'esplorazione della medesima per vedere se è presente un sentiero.
Scendo pertanto al colle del Rognoso ed inizio a risalire la cresta est in direzione della punta della Croce. Il percorso è costituito da una ripida traccia che sale lungo la cresta. Visto il tempo disponibile salgo lungo la cresta fino ad una quota di circa 2100 m . Giunto a tal punto è ora di iniziare a scendere ed abbandono la cresta est facendo un taglio a mezza costa del versante sud- est della punta della Croce fino a raggiungere la cresta sud ove transita un ben segnalato sentiero che parte dal colle la bassa - monte Sapei.
Ben conosco tale sentiero per averlo percorso, più volte, anni fa per salire proprio alla punta della Croce.
Seguo in discesa il sentiero, ancora parzialmente innevato, fino in corrispondenza della punta Costa Fiorita ove piego a sinistra, scendendo lungo pendii ancora parzialmente innevati, fino a raggiungere la traccia che mi riporta al guado del Messa ove ritrovo il sentiero percorso in salita.
Bel giro in un vallone solitario, non lontano dalla città, nel quale sono presenti molti ruderi di case in pietra segni di un passato nel quale probabilmente si sfruttavano i prati per l'allevamento di bestiame e la montagna rappresentava un mondo in cui vivere.

Data: 13/03/2012
Partenza da: Mompellato - Rubiana
Dislivello: Complessivo 1050 m
Zona: Val Messa - Rubiana (To)
Difficoltà: E ( tratti EE)

20 Immagine(i), Inserita il 15/03/2012

La Punta tre Valli e la punta Ceresa



Salita alla Punta tre Valli con partenza direttamente dall'abitato di Pomaretto percorrendo una bella mulattiera che sale in direzione di alcune borgate attraversando una fascia di montagna occupata da terrazzamenti a sostegno dei vigneti dai quali si produce il vino ' Ramiè'.
Partenza da Pomaretto dal parcheggio del piazzale delle Diaconesse, nei pressi dell'ospedale, da cui si segue via Ribet e poi via Balziglia fino in corrispondenza della via Punta Tre Valli che costitiusce l'inizio della mulattiera che sale, intersecando la strada del Podio, fino alle borgate di Cerisieri ( 1047 m) e Faure ( 1208 m) .
Dopo il fontanile di Faure una sterrata sale nel prato fino ad una abitazione a monte della quale riprende la mulattiera che salendo nel bosco raggiunge la borgata abbandonata di Sousse.
IL percorso prosegue poi ripido fino al termine della salita posta poco sotto la punta Tre Valli ove il sentiero piega a destra e prosegue in direzione del monte Muret nel vallone di Bovile / Peirone. Poco oltre si incontrano dei segnavia bianco - rossi incisi sulla corteccia degli abeti che in breve conducono in cima alla Punta Tre Valli ove su un roccione è stato verniciato un segnavia bicolore con il nome della vetta. La punta tre valli è completamente ricoperta dalla vegetazione e poco panoramica in compenso la mulattiera percorsa in salita è molto bella e giustifica ampiamente la gita.
Nella gita odierna ho poi proseguito ancora un poco sul sentiero oltre la punta Tre Valli, segnavia 308, fino in corrispondenza del bivio ove proseguendo diritti si sale verso il monte Muret e scendendo a sinistra ( direzione di salita) si arriva a Peirone.
Ritorno sul percorso di salita fino a metà della discesa tra la Punta Tre Valli e la borgata Sousse ove seguendo un traccia sul filo di cresta si arriva, dopo un po, alla punta Ceresa ( 1267 m ) purtroppo oggetto d'intensi tagli boschivi con addirittura una pista forestale che dal versante della val Chisone ne raggiunge la sommità.
Dopo la punta Ceresa discesa a Faure lungo un tratto di mulattiera che confluisce poi in una sterrata.
Da Faure ripercorrendo la mulattiera fatta in salita rientro a Pomaretto.
Classica gita con partenza da fondovalle valida anche come allenamento o per riscoprire vecchie mulattiere che un tempo costituivano la principale via di comunicazione con le borgate montane e i pascoli in quota.

Data: 4/3/2012
Quota max: 1639
Partenza da: Pomaretto (To)
Quota partenza: 620
Dislivello: 1019
Zona: Valli Chisone e Germanasca.
Difficoltà: E

13 Immagine(i), Inserita il 07/03/2012

Monti Cucetto, Merla e Aquila



Salita da Serre Marchetto al monte Cucetto lungo una sterrata che poi diventa una bella mulattiera che si congiunge con una pista forestale che sale da albarea.
Oltre il Cucetto su tracce di sentiero, segnato comunque con i segnavia convenzionali bianco rossi, salita alla punta della Merla una cima particolarmente panoramica.
Da quest' ultima proseguito lungo la cresta denominata inverso la morte fino in corrispondenza dello spartiacque tra le valli Chisone e Sangone ove è presente una cima che sulle cartine non ha nome.
Tale cima si può salire o aggirare seguendo un sentiero che in breve porta ad un colletto dal quale si sale senza fatica alla punta Aquila.
Gita molto panoramica grazie alla giornata primaverile. La traccia di sentiero oltre la punta della Merla era ricoperta per molti tratti da residui di neve in rapido scioglimento, sfondosa, a causa delle temperature cosa che rendeva la progressione un poco più faticosa.
Un modo alternativo per salire all'Aquila da fare, però, solo in caso di bel tempo per potersi godere il panorama.
Buone gite.

Data: 25/02/2012
Quota max: 2115
Partenza da: SerreMarchetto
Quota partenza: 1109
Dislivello: 1006
Zona: Val Chisone Pinasca (TO)
Difficoltà: E - ( EE oltre la Merla causa residui di neve)

23 Immagine(i), Inserita il 27/02/2012

La punta dell'Aquila



Salita alla punta dell'Aquila partendo da Pra Fieul per fare un po di dislivello in più nell'ottica di mantenere l'allenamento.
Nel tratto iniziale, fino all'Alpe Colombino, seguita la strada leggermente imbiancata dalla lieve nevicata in corso. La strada oggi si presenta con transito veicolare praticamente nullo.
Oltre il parcheggio dell'alpe Colombino seguita la traccia ben battuta, percorsa oggi con semplici scarponcini, fino in cima .
Salendo si alternavano alll'inizio una leggera nevicata e poi nebbia e schiarite. In vetta sereno ma temperatura molto fredda che non invitava a rimanere più di tanto fermi.
Scendendo, a partire da poco sotto la vetta e fino a pian del secco, a causa nuvolosità e nebbia, la visibilità si riduceva praticamente a zero ed unico riferimento per avanzare era quello di seguire la pista percorsa in salita e le tracce su di essa presenti.
Nei pressi del pian del secco pur essendo in atto una leggera nevicata la visibilità aumentava notevolmente.
L'Aquila resta comunque sempre una bella passeggiata in iverno e con la neve ancor più suggestiva.


Data: 10/02/2012
Quota max: 2115
Partenza da: Pra Fieul
Quota partenza: 1000
Dislivello: 1115
Zona: Val Sangone - Giaveno (To)
Difficoltà: E

10 Immagine(i), Inserita il 12/02/2012

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