Il cammino di Sant'Anna...Santurio di Vicoforte - Santuario diSant'Anna di Vinadio
Data: 17/18 agosto 2011 Quota max: 2010 Partenza da: Vicoforte Quota partenza: 573 Dislivello: circa 2000 Zona: Provincia di Cuneo Difficoltà: Ci vuole buon allenamento
0 Immagine(i)
Pazza estate...Tenibres 3.031 mt
E' mezzanotte quando finalmente decido la meta per il giorno dopo...
Tante, troppe le idee...vorrei andare a trovare Aladar e da lì proseguire per il Clapier, ma l'idea di essere lassù solo soletto non mi fa impazzire...soprattutto ne arrivo da una settimana dove il ginocchio ha fatto un po' di bizze e mi ha dato qualche problema...vorrei evitare quindi un percorso che preveda troppo dislivello e troppo avvicinamento... Ho un conto in sospeso con il Tenibres e quindi mi lascio sedurre dall'idea di un tremila non molto impegnativo dal punto di vista alpinistico, ma un po' più dal punto di vista fisico (preferisco sempre evitare ulteriori preoccupazioni per chi è a casa ad aspettare)...
Sono le 5:30 del mattino quando lascio l'auto al pian della regina... Sono solo..ho appena visto due stelle cadenti meravigliose..i presupposti per una bella giornata ci sono tutti, quindi inizio a risalire il vallone su ottima strada in direzione della mia meta... Fa veramente freddo e questo mi spinge a tenere un passo decisamente sostenuto...
Quanti bei ricordi affiorano...mi pare di sentire ancora le risate dei ferragosti di qualche anno fa'...con gli amici 'prendevamo' possesso dello Zanotti per qualche giorno e ci godevamo la pace assoluta...senza fare nulla, ma avendo tutto a disposizione...tempo, spensieratezza, gioventù...
Essendo venerdì non incontro anima viva lungo la via di salita, ed anche il rifugio è chiuso... E' strano come la cosa mi metta tristezza, ma allo stesso tempo mi dia una gioia infinita...sapere di esserci solo io, in un ambiente così immenso e straordinario mi piace un sacco...
Quando arrivo di fronte al canale nord di rocca rossa mi lascio rapire dalla sua linea...era una possibile meta di questa primavera/inizio estate, ma poi per tutta una serie di motivi è stata accantonata... Ed a proposito di estate...ma dove diavolo è finita??? La superficie del lago Mongioie è completamente ghiacciata...pure i rari corsi d'acqua che attraversano il sentiero sono così...sembra impossibile trovarsi a fine luglio!!! Addirittura verso quota 3000, si versanti nord c'è il residuo di nevicate recenti... dove andremo a finire!!!
Finalmente arrivo alla casermetta dove ho la possibilità di scegliere se salire direttamente per facili roccette, oppure calzare i ramponi per risalire il passo del tenibres (presenza di un nevaio)... Sono contento di essermi portato picca e ramponi (è sempre bello portarli a prendere aria buona), ma opto per salire sulle roccette...sicuramente la cosa porta meno snbattimento... Non appena arrivo sullo spartiacque un vento gelido mi sferza il viso...cavoli spero tanto che la foschia che sta salendo non arrivi prima di me sulla cima... Accelero quindi il passo anche perchè la croce di vetta è oramai ben visibile... Attraverso un breve nevaio e poi per roccette e facile sentiero arrivo finalemnte in vetta... Sono le 8:15...e sono solo... Non ho nemmeno il tempo di godere della vista dei laghi sottostanti che la foschia e le nebbie mi avvolgono... Quanto sono felice di avere lo zaino bello pieno...la sera prima avevo avuto anche il pensiero di viaggiare leggero, poi fortunatamente il buon senso ha prevalso e quindi ho caricato maglie di ricambio, pile, giacca invernale e tutto l'occorrente per poter stare almeno un'ora in attesa di scattare la prima foto... Tanto infatti è stato il tempo che ho atteso il sole... Ma quando finalmente la foschia mi ha abbandonato ciò che si è presentato ai miei occhi è stato da brividi (e non solo epr il freddo patito!!)... Vista a 360°...dalle vicine vette (Corborant, Ischiator, Rocca Rossa, Piz) a quelle più lontane (Ecrins, Brec, Aiguille, Oronaye, Monviso)... Posso finalmente godermi la cima...è davvero unica la sensazione che si prova nell'essere lassù...essere soli di fronte a tanta grandezza, ti fa sentire davvero piccolo... Credo che non ci sia cosa più bella che poter condividere le proprie gioie con gli altri, ma in certe occasioni l'essere soli è così straordinariamente magico che ne rimani affascinato irrimediabilemnte...e chi scenderebbe più da lassù???
Il sole caldo, il silenzio assordante e le poche ore di sonno alle spalle, producono una ninna nanna irresistibile... ... Sono le 11:30 quando 3 francesi appensa saliti dal lago di Rabouns sottostante giungono in cima e mi riportano alla realtà... E' ora di scendere...è giusto che anche loro si godano la cima tutta per loro...
Non mi resta che percorrere a ritroso il lungo sentiero fatto al mattino...è lungo, eterno...ma a cuor leggero si viaggia sempre spediti...
e buone gite a tutti
Data: 22/07/2011 Quota max: 3031 Partenza da: Pian della Regina Quota partenza: 1450 Dislivello: 1581 Zona: Alpi Marittime - Valle Stura Difficoltà: EE/F
16 Immagine(i), Inserita il 25/07/2011
Brocan 3.054 mt
In un momento particolare, nessuna frase sciocca, nessuna risata, solo poche immagini a testimoniare qualcosa che mi rimarrà nel cuore per molto tempo...
Data: 25/06/2011 Quota max: 3054 Partenza da: Pian della Casa del Re Quota partenza: 1743 Dislivello: 1311 Zona: Alpi Marittime Difficoltà: PD
20 Immagine(i), Inserita il 28/06/2011
Finalmente l' Oronaye (3.100 mt)
Già...finalmente... E' da l'anno scorso che la salita lassù ci frullava nella testa...doveva essere l'uscita conclusiva del corso d'alpinismo fatto con la guida alpina Matteo Canova...poi per tutta una serie di motivi (meteo, condizioni, etc etc) non se ne era fatto nulla...
La cosa aveva lasciato un po' di amaro in bocca a tutti, anche perchè l' Oronaye è un'altra di quelle cime che spiccano da lontano e che ti attraggono come poche , proprio per questo loro essere speciali...
Dopo aver fatto i genovesi due settimane or sono, l'idea di tentare la salita ha preso sempre più corpo... Volendolo salire in giornata, l'ideale era di farlo dalla via normale estiva, sfruttando il suo bel canale sud...il problema è stato reperire una relazione recente che ne descrivesse le condizioni, il più attendibili possibili... Nulla...sembra impossibile, ma da nessuna parte siamo risuciti a trovare una relazione che ci aiutasse nel sciogliere alcuni dubbi legati alle condizioni del couloir, della cresta e quant'altro... Bhè, non ci siamo persi d'animo, la fortuna della scelta sull'itinerario estivo ha fatto si che qualora le condizioni non lo avessero permesso, i ramponi sarebbero rimasti comodamente nello zaino sino in cima...
Siamo partiti così nel cuore della notte alla volta del colle della Maddelena... Quattro di noi freschi e riposati da almeno un paio d'ore di sonno, Giacomo recuperato al volo dal turno di notte alla Valeo...
La strada sembra eterna, fortunatamente lungo il tragitto non incontriamo nessuno e procediamo piuttosto spediti, salvo alcuni tratti nei quali dobbiamo inchiodare per evitare la collisione con caprioli e camosci...
Lasciamo la macchina in uno spiazzo nei pressi del ponte sopra il fiume Oronaye, poco altre il colle della Maddalena, che sta albeggiando...c'è un po' di foschia alta, e qualche nuvola, ma sembrano assolutamente innoque...
Risaliamo piuttosto rapidamente il sentiero che porta al lago dell'Oronaye, da dove dovrebbe intravedersi la nostra via di salita...fa piuttosto freddo e le prime lingue di neve attraversate lascino presagire la salita su neve dura...Ottimo!!! Giunti in prossimità del lago puntiamo decisamente verso il colle di Feuillas e ci portiamo a ridosso della nostra via oramai evidente.
Bene, da un primo veloce sguardo pare che il canale sia ancora pieno di neve, tutto sta nel trovarlo in condizione.. Claziamo i ramponi alla base dell' evidente masso, alla base del couloir sud e cominciamo, divisi in due cordate, a risalire il canale. La neve all'inizio non sembra particolarmente dura , durante l'avvicinamento il sole caldo deve aver già iniziato il suo lavoro, ma man mano che si sale la condizione muta decisamente e riusciamo a salire più spedititamente. Superiamo un breve tratto scoperto e su detriti (facilmente aggirabile però) e, dopo una strozzatura, procediamo nell'ultimo tratto, più ripido, del canale. Finalmente giungiamo a quota 3050 circa, alla forcella che divide i due canali, quello sud, appena salito, e quello nord, prospicente Chiappera, Rocca Castello e la Provenzale...Che spettacolo!!!
Lo sguardo corre lungo la linea del canale nord...un'aria gelida ci investe...che fascino irresistibile...chissà...
Da questo punto in poi dovrebbero iniziare le difficoltà alpinistiche vere e proprie...considerando la presenza di neve lungo il tratto da percorrere optiamo per percorrere l'intero tratto in sicurezza, fecendo alcuni tiri.. Superiamo un primo canalino piuttosto stretto ed incassato con passaggi di II, poi spostandoci in piena parete nord, un tratto piuttosto esposto dove, la presenza di neve rende il tutto più emozionante.. Da qui in avanti inizia la cresta vera e propria, attrezzata con alcuni cordi e fettucce nei punti più ostici. Quando arriviamo in vista della croce, abbiamo solamente da superare un lungo traverso innevato, ma fortunatamente non ci sono cornici pericolose...
Finalmente dopo un anno di attesa siamo sulla vetta dell' Oronaye... C'è grande soddisfazione in tutti, ma anche un pochino di preoccupazione per la discesa ancora da affrontare. Restiamo quindi giusto il tempo delle foto di rito e di un ristoro dalle energie spese sin qui e poi veloci ci apprestiamo alla discesa. Disarrampichiamo nei tratti più facili e con alcune doppie ci depositiamo finalmente alla forcella...da qui, su neve piuttosto molle, abbiamo solo più da ridiscendere il canale sud...
Una volta alla base abbiamo ancora il sentiero per tornare sino all'auto, ma oramai le difficoltà sono finite e si viaggia veramente spensierati...è strano però, abbiamo tutti uno strano sorriso ebete stampato sul volto...
Bhè, che dire...sicuramente non mi sarei aspettato una salita così impegnativa. Forse lo è stata perchè abbiamo voluto fare le cose ben fatte, procedendo in tutta sicurezza, forse lo è stata perchè era più di un anno che non mettevo in pratica tutte queste attività, fatto sta che a livello di energie, sono giunto alla fine spremuto al 100%... Per carità, non c'è mai stato un momento di difficolà o di titubanza, ma facendo il paragone con le difficoltà affrontate nei Genovesi, le due cose non stanno assolutamente vicine.
Di contro però c'è la consapevolezza che tutto cosa è stato fatto, è stato fatto bene, in tranquillità, ed in sicurezza...e poi resta la gioia di essere arrivato lassù, sulla cima del monte, l'anno scorso tanto sognato.
Un saluto quindi ai soci di gita: Stefano, Fabrizio, Giacomo e Diego, che hanno condiviso con me questa giornata memorabile.
e buone gite a tutti
Data: 21/05/2011 Quota max: 3100 Partenza da: Colle della Maddalena Quota partenza: 1965 Dislivello: 1135 Zona: Alpi Alta Provenza Difficoltà: PD
19 Immagine(i), Inserita il 24/05/2011
Ora posso sostituire lo sfondo sul cellulare: Canale dei Genovesi 08/05/2011
Una scena che mi ha sempre colpito... Ricordo ancora la prima volta, ero un ragazzino, che vidi il film Rocky IV...Per esorcizzare la paura del 'nemico' Rochy aveva piazzato la foto dell'avversario allo specchio, quasi a ricordargli ogni volta la faccia di chi avrebbe dovuto incontrare sul ring...
Ebbene, il giorno dell'operazione al ginocchio avevo deciso di mettere come sfondo del cellulare la foto di un canale, la cui linea mi ha sempre affascianto... Come se potesse, ogni qual volta lo vedevo, incentivarmi a non mollare, a stringere i denti e ricordarmi tutte le sensazioni che si provano nell'essere lassù...
Ebbene, sapendo da tempo di essere 'solo' per il week end del 7/8 maggio, avevo, nei mesi scorsi, fatto mille progetti sul come poterlo trascorrere... Serei arrivato a posto all'appuntamento? Avrei avuto la gamba pronta per poter affrontare un giro tra i monti? ed il ginocchio, a distanza di 5 mesi dall'operazione, come avrebbe risposto?
Ogni volta che terminavo la fisioterapia sbloccavo il cellulare e la foto dei Genovesi mi appariva in tutto il suo splendore... Anche Enrica aveva capito ed aveva accettato l'idea che la foto della nostra uscita di chiesa il giorno delle nozze fosse stata sostituita...
L'inverno è passato, è iniziata la primavera e nel frattempo le mie condizioni sono via via migliorate...prime uscite in montagna, primo canalino...il week end del 7/8 maggio sempre più vicino...
Venerdì al mio appello, lanciato mesi prima, rispondono in 3, gli altri hanno tutti impegni: Fabry , lui è sempre un boiler, basta parlare di monti che ha già lo zaino pronto...Stefano, anche lui reduce da un piccolo intervento e che vede questo week end come il rientro ufficiale ai monti...Serena , sua morosa, che è la più in forma di noi, anzi, che va frenata altrimenti la vedresti solo in rifugio!!!
Il meteo sembra ok, anche se per la domenica (giorno in cui è prevista la salita alla regina delle liguri) è previsto un rialzo termico... E così sabato pomeriggio (visti gli impegni lavorativi di Steu e Sere) ci incamminiamo, carichi come muli, in direzione del Rifugio Garelli... complici le prime noiose mosche optiamo per la deviazione che porta al laghetto del Marguareis, così da poter anche dare un occhiata più da vicino alla meta del giorno successivo...la salita è veramente faticosa, oltre allo zaino pesante, con il caldo, la neve è piuttosto molle, ma poco importa la meta è vicina e non importa l'ora di arrvio...
Purtroppo, una volta giunti sotto l'imponente parete nord del Marguareis la vista del suo meraviglioso canale ci è interdetta da una fitta coltre di nebbia e foschia che sta invadendo tutto il vallone...non ci resta quindi che ripiegare verso il Garelli per il meritato riposo.
Ci sono molte immagini fisse nella mia mente che sono in grado di risvegliare sensazioni davvero uniche...un alba vista salendo verso una cima, un tramonto vissuto dalla vetta di un monte, una notte stellata immersi nel buoi più assoluto, l'arrivo in rifugio verso sera, quando la luce si sta lentamente spegnendo ... Certo, è ancora presto, il sole è ancora alto, ma vedere l'accogliente rifugio circondato da neve, quindi ancora in una veste tipicamente invernale, ti fa sentire protetto...quasi come fossi a casa... Siamo solo in 7, 4 noi, 2 ragazzi di Rapallo (padre e figlio) ed il gestore... Al caldo della stufa ci gustiamo un'ottima cena...fuori è buio...ogni tanto il mio sguardo esce dalla finestra e va a posarsi sul conoide finalmente visibile... Chissà se domani riuscirò a salirlo? Con questi dubbi che mi assillano andiamo a dormire piuttosto presto, al momento c'è tutto stellato, il che lascia presagire un buon rigelo notturno... Come spesso mi accade l'agitazione per ciò che devo fare il giorno dopo prevale sulla stanchezza e sul sonno...in pratica non chiudo occhio, cerco di focalizzare il mio pensiero su altre cose, ma torna sempre lì, insistentemente lì...
Al suono della sveglia non credo di aver dormito per più di un'oretta max...guardo fuori dalla finestra e...tutto coperto, non c'è nemmeno una stella che brilla a darci il buongiorno... Il gestore conferma le mie preoccupazioni, sono le 5:30 e ci sono 6 gradi!! zero rigelo notturno, ci sarà da faticare... Partiamo poco dopo le 6:00 alla volta del canale, l'avvicinamento è breve, ma dovendo superare il traverso, ancora inevato, che porta al laghetto del Marguareis decidiamo di attrezzarci già di tutto punto... Non appena sotto al conoide di deiezione ci rendiamo conto che ci sarà veramente da lavorare...dei passaggi del giorno precedente nemmeno l'ombra ed in alcuni tratti si sprofonda sino al ginocchio... La speranza è che più in su, la situazione migliori decisamente... Ci leghiamo ed iniziamo a zig-zagare in direzione della parete nord della nostra meta...nel frattempo le condizioni non cambiano di molto, sprofondiamo sempre almeno di 20/30 cm...la neve però è piuttosto stabile e si decide quindi di proseguire... Nel frattempo riesco ad individuare le tracce di chi è salito ieri, sprofondo comunque, ma il 'mazzo' da farsi è decisamente meno...
Una volta piegato verso destra le cose diventano sicuramente più interessanti...l'ambiente è davvero meraviglioso...ci siamo solo noi...la parete nord alla nostra sinistra è davvero maestosa...lo sguardo corre in alto, verso l'uscita, il salto di roccia è ancora coperto e la neve lassù sembra più compatta...ogni tanto vengo colpito da qualche chicco di ghiaccio caduto da chissà dove... La salita diventa più diretta, ma anche grazie a qualche scalino esistente in breve siamo nel tratto più ripido... Uno sguardo indietro mi fa apprezzare la ripidità del tratto, ma anche la grandiosità di ciò che ci circonda...la neve nell'ultimo tratto è finalmente dura e permette un'avanzata amcora più veloce e sicura...picca e ramponi fanno finalmente il loro sporco lavoro... Sbuchiamo così al colle dei genovesi dove un'aria gelida ci investe in pieno... Un paio di foto a padre e figlio ancora all'interno del canale e poi pieghiamo verso la cima della nostra meta. Anche qui, in pieno nord, la neve è piuttosto sfondosa...sono esausto, non ce la faccio più...ricordo che manca veramente poco, ma mi pare sia veramente un'eternità...Stefano opta per una inversione di posizioni (tanto oramai siamo fuori dai pericoli) per alleviare questo mio senso di 'sconforto'... Neanche il tempo di trovarmi in ultima posizione che la neve diventa portante ed appare la croce di vetta!!!! Finalmente...mi sembra di vivere un sogno...quante volte ho visto nella mia mente questo momento...sono felice... Penso ad Enrica, in ansia per me e fiduciosa che ce l'avrei fatta bene... Penso a mia mamma, oggi giorno della loro festa, anche lei sicuramente in attesa di buone notizie...
Arrivano anche i nostri soci di giornata, una stretta di mano, qualche foto di rito, ma soprattutto un po' di meritato ristoro...
Consci del fatto che ci attende ancora un ulteriore piccolo sforzo, ma che prevede ancora molta concentrazione, scendiamo in direzione del colle dei torinesi per la discesa nell'omonimo canale... In questo tratto il sole caldo ha già fatto il suo gran lavoro e la neve è polenta allo stato puro...la speranza è che nel canale, come sempre, sia decisamente più dura... Infatti le condizioni che troviamo sono le migliori dalla mattina e in un attimo siamo in fondo al canale...oramai le preoccupazioni sono tutte alle spalle... Ci fermiamo, ci sleghiamo e subito veniamo raggiunti da due skialp...quando sono vicini capiamo che non sono skialp qualunque, ma due addetti del soccorso alpino che, informati dal gestore, sono venuti a monitorare le nostre discese. Non sapevo di questa cosa, ma a noi si sono proprio presentati come addetti al soccorso nei canali...chissà se è una monitorizzazione fatta solo per i genovesi/torinesi o verrà per altri canali rinomati?
Oramai c'è solo più un lungo avvicinamento sino al rifugio dove finalmente possiamo festeggiare degnamente questa giornata così radiosa... Purtroppo abbiamo ancora l'utlima fatica di giornata ad attenderci, ma soprattutto nuovamente lo zaino carico, ma a differenza di ieri, almeno per me, è l'animo ad essere più leggero... Sono passati 5 mesi dall'operazione e sono tornato 'veramente' sui monti...il peggio sembra essere passato, giorni come questi ti restano dentro...per sempre...
...e soprattutto, posso cambiare lo sfondo al cellulare.
Un doveroso saluto e ringraziamento va d'obbligo ai miei compagni... A Fabry che ha condiviso questo mio progetto da tempo, con il quale oramai la sintonia è molto grande...e che, da perfetto sconosciuto l'anno scorso, si è rivelato, in poco tempo, un ottimo amico!! Ed a Stefano e Serena , che sono davvero fenomenali ..amici così ti fanno sentire davvero a tuo agio, sempre...e sono in grado di farti superare ogni momento no... Un plauso particolare va fatto comunque a Serena che era al suo secondo canale, ma che non ha dato a nessuno l'impressione che fosse così, anzi!!!
Poi vorrei salure padre e figlio conosciuti in rifugio e che hanno condviso con noi questa due giorni sulla regina delle liguri. E' stato per me molto emozionante vederli insieme...forse perchè anche a me piacerebbe poter condividere con il mio, la gioia di una salita insieme...ma chissà, adesso che mi sento a posto..................vedremo....
Ed in ultimo un saluto a chi non ha potuto essere dei nostri, con la speranza che presto sia tutto risolto
Come sempre
e buone gite a tutti
Data: 7-8 maggio 2011 Quota max: 2651 Partenza da: Pian delle Gorre Quota partenza: 1032 Dislivello: 938+681 Zona: Alpi Liguri Difficoltà: PD
29 Immagine(i), Inserita il 09/05/2011
...e quindi uscimmo a riveder le stelle...(Inferno XXXIV,139)
265 giorni... Sembra ieri... Stavo scendendo dal rifugio Pagarì dopo aver trascorso un week end starodinario...e già il pensiero volava alla prossima uscita e si programmavano salite, gite, e chi più ne ha più ne metta... Non avevo però fatto i conti con il normale svolgimento della vita di ogni uomo...ci sono momenti felici e spensierati, che vanno vissuti in maniera tale che quando si presentano i giorni più tristi e cupi, il loro ricordo ci faccia andare avanti...ci spinga a guardare oltre... Sono un ottimista per natura, difficilmente mi faccio abbattere dalle avversità ed ho sempre ritenuto di essere un ragazzo fortunato... Certo, stare lontano dagli adorati monti per tutto questo tempo è stato davvero duro...ma ho sempre pensato che ci sia sempre di peggio... Per fortuna ho avuto chi mi ha incoraggiato, chi mi è stato vicino e chi mi ha aiutato a recuperare dal danno che uno stupido pallone mi ha creato...
E così ieri, a distanza di quasi 4 mesi dall'operazione al crociato, confortato dalle parole di chi mi ha seguito in tutta la fase di riabilitazione, decido che è giunto il momento di tentare il ritorno graduale ai monti.. La scelta dell'itenerario si rivela più ardua del previsto... Ho una possibilità infinita di itinerari, ma nessuno mi convice più di altri... Troppo breve, troppo arduo, troppo lungo, troppo dislivello, ma ce la farò???, ma...ma...ma... Alla fine prevale il cuore...personalmente ho un debole per le Marittime, le ritengo montagne davvero straordinarie...un ottimo parco giochi per chiunque... dall'escursionista all'alpinista più esperto...e poi lassù, in un angolo straordinario di queste Alpi, c'è un amico che non vedo da molto tempo e di cui non leggo più racconti da troppo... Sul sito del rifugio vengo ulteriormente incoraggiato dalla notizia dell'apertura per il week end... E' deciso, il mio rientro avverà tentando di salire al Livio Bianco... E' incredibile come una salita che sino ad un anno fa' non mi avrebbe minimamente preoccupato, quasi non mi lascia dormire...sono agitato...ed ho paura... Si aggregano a me ed Enrica, anche Emy ed Andrea (gli è saltata l'uscita sull'Oronaye)... Non mi dilungherò nel descrivere la salita, ma ci tengo a raccontarvi della mia gioia, della mia soddisfazione una volta giunto al rifugio...è andato tutto oltre ogni previsione, nessuna difficoltà, nessun problema...gambe abbastanza in palla e ginocchio che non ha dato il benchè minimo segno di cedimento... Livio esce e si congratula per la mia salita...mi sento come avessi scalato la nord del viso...vorrei piangere, ma perchè farlo quando posso sorridere...e di gusto...respiro a pieni poloni quell'aria che tanto mi è mancata...mi getto sulla neve e guardo verso il cielo...è di un blu intenso...non lo ricordavo così bello...
Abbraccio Enrica...lei forse è più felice di me...(credo che abbia ancora vivo il ricordo di quanto fossi noioso i primi giorni post operatori)... Una birra sancise il tutto...
Livio mi informa che abbiamo poi la fortuna di assistere alla ripetizione della discesa, fatta la scorsa settimana dal grande Mario Monaco del canale Sandra. Prima assoluta però in Snowbord. Infatti Alessio (lo conoscerò poi sulla terrazza del rifugio), è quasi giunto al termine della risalita del canale...tavola sulle spalle e picche ben salde nelle mani sale di passo deciso verso l'uscita del canale... Nel frattempo mi perdo un po' in chiacchiere con Livio, è davvero un piacere poter scambiare due parole con lui...cosicchè quando torno fuori Alessio ha già cominciato la discesa... Che spettacolo!!!! I ripidisti credo che abbiano una marcia in più...magari per chi si ferma alle apparenze possono sembrare senza qualche rotella, pazzi scatenati che rischiano ad ogni curva (che sia con gli sci o con la tavola), ma credo che ciò che sentono in cuor loro ad ogni virata sia molto più che semplice linfa vitale...e poi non dimentichiamo che non sono sicuramente degli improvvisati...difficilmente scendono laddove non sono saliti!!! Ma la giornata regala ancora qualche soddisfazione... Innanzitutto la polenta...essere in montagna, in compagnia di amici, al cospetto di monti davvero meravigliosi, a 'casa' di un amico...e con un piatto di polenta fumante davanti agli occhi non ha prezzo...ti ripaga di tutte le volte che dovevi salire e scendere dalla tavoletta a fisioterapia...se poi ci abbini una bottiglia di Nebbiolo offerta da Andrea per festeggiare il mio rientro all'attività...bhè...che volete di più dalla vita????
Ed ora eccomi qui, a trarre le conclusioni di un week end che ricorderò a lungo... innanzitutto mi piacerebbe ribadire un concetto che ancora una volta mi è molto caro...SONO UN RAGAZZO FORTUNATO!!!
Poi mi piacerebbe molto ringraziere e salutare le persone che in un modo o nell'altro hanno condiviso con me questa domenica: - mia moglie, che mi è stata vicina e di conforto quando le cose non sembravano essere così rosee, che si è dannata l'anima per aiutarmi e che soprattutto mi HA SOPPORTATO!!!!! ; - Gabriele, il fisioterapista che mi ha seguito per oltre 2 mesi ; - Marco, il preparatore atletico della palestra che frequento, che è mancato poco tempo fa ; - Andrea, Emy, Fabrizio, Giacomo e tutti gli amici che in allegria mi hanno fatto pesare poco il mio essere 'zoppo'... ; - Stefano (in convalescenza post operatoria pure lui) e Serena (ieri a sant' Anna di Vinadio) che mi hanno sempre incoraggiato ; - Livio per la sua cordialità e simpatia; - il ragazzo di Carmagnola conosciuto salendo; - Alessio il ripidista e la sua fidanzata;
e come mi piaceva tanto scrivere una volta...
e buone gite a tutti...
Data: 03/04/2011 Quota max: 1910 Partenza da: Sant' Anna di Valdieri Quota partenza: 978 Dislivello: 932 Zona: Alpi Marittime - Valle del Meris - Difficoltà: MR
24 Immagine(i), Inserita il 04/04/2011
Sulle tracce di Mosè: Monte Sinai 2.285 mt
Bhè che dire... tornare a scrivere di montagna a più di tre mesi dall'ultima volta è davvero emozionante...e piuttosto strano... Ma proprio per restare in tema di emozioni, voglio raccontarvi questa mia salita....
Purtroppo, o per fortuna, l'operazione al ginocchio è prevista per l'inizio di dicembre e, anche su consiglio del dottore che mi opererà, devo cercare di rinforzare e tonificare al massimo la muscolatura della gamba... Certo, le attività che posso eseguire non sono propriamente le mie preferite, ma facendo buon viso a cattivo gioco, mi sono dedicato anima e corpo al recupero di questa benedetta tonicità...Quindi gran bici (che ho sempre odiato), palestra (che non ho mai amato), camminate su terreno non impervio o disconnesso (due palle!!)... In montagna più nulla...troppo alto il rischio di peggiorare la situazione...
Anche le ferie, programmate ad inizio stagione devono essere riviste e così, anziché andare alla scoperta delle dolomiti, con Enrica optiamo per un po' di relax al mare (che entrambi non abbiamo mai preso in considerazione)...le destinazioni sono tante e piuttosto varie, ma l'agenzia ci consiglia l'unico posto dove c'è la certezza al 100% del sole e del caldo...Sharm in Egitto... L'idea non ci affascina particolarmente, ma un po' di riposo e di relax non guasta, soprattutto in previsione dei tempi che verranno...l'agenzia ci informa anche di tutta una serie di attività e gite programmabili in loco...tra tutte, però, una sola pare degna di nota: la salita sul monte Sinai. Cerco qualche relazione dettagliata...più leggo e più vorrei già esserci... L'idea è davvero entusiasmante...solitamente si parte la sera da Sharm, si viaggia per circa 3 ore in direzione della contea di santa Caterina e poi si ci incammina a piedi per poter arrivare in tempo in cima per veder sorgere il sole...
E così sabato 25 settembre partiamo, sotto il diluvio, da Malpensa alla volta della nostra destinazione..all'arrivo ci accolgono 35° ed un umidità pazzesca...ma non doveva esserci il caldo secco???!! Anche per il sottoscritto, che non ha mai amato più di tanto il mare, immergersi nelle acque del mar Rosso è davvero da sballo...la trasparenza dell'acqua, la presenza di pesci dai colori più sfavillanti, la pace e la tranquillità del luogo, la cortesia degli egiziani, mi fanno sentire come in paradiso... Ma è inutile negarlo...il mio cuore palpita per ciò che è programmato per martedì 28...è una strana sensazione...ho una voglia pazzesca di andare, di esserci, ma al tempo stesso ho paura...paura di non farcela, paura di farmi nuovamente male, paura di gravare su Enrica...Cerco di mascherare più che posso la tensione...
Alle 22 partiamo su un piccolo pullmino, siamo in 10...una coppia di Gorgonzola, appartenenti alla sede locale del CAI, ed una famiglia di fiorentini, padre, madre e 4 figli. Il viaggio è davvero lungo e scomodo, ma alquanto affascinante...si percorrono strade deserte, tra montagne non molto alte, ma dal profilo severo...una mezza luna dona all'ambiente un aspetto ancora più surreale... Dopo una breve sosta ristoratrice nei pressi di Dahab e circa 3 ore arriviamo alle pendici della nostra meta, nei pressi del Monastero di Santa Caterina..Qui ci incontriamo con un beduino locale che ha il compito di accompagnarci in vetta...ha 46 anni scopriremo poi, ma pare mio nonno...
E' impressionante il quantitativo di gente che c'è...i beduini locali aspettano infatti i turisti per poter offrire i servigi dei loro cammelli..per pochi euro si ha la possibilità di evitarsi buona parte della salita a piedi e di compierla a dorso di cammello... Polvere, puzza di escrementi, lingue di ogni parte del mondo, versi di cammelli irrequieti...quanto è diversa la nostra montagna!!!
Pian piano iniziamo la salita...la strada è larga, molto battuta e, grazie alla frontale, riesco a salire sicuro evitando i tratti più dissestati...certo, con la presenza della luna risulterebbe molto più suggestivo salire, come molti, senza luci artificiali, ma il rischio di compromettere tutto è troppo alto. Enrica è comunque sempre al mio fianco pronta a cogliere ogni mia minima difficoltà... Riesco fortunatamente a salire bene, non avrei nemmeno bisogno di fermarmi, ma non siamo soli e quindi approfittiamo di piccole baracche costruite e disseminate lungo tutto il percorso dove altri beduini offrono (dietro piccoli compensi) thè, snack, acqua...sono proprio organizzati!!
In cuor mio sento che sto per realizzare qualcosa di molto piccolo agli occhi di molti, ma molto grande per me...ho solo un unico timore ancora: l'ultimo tratto di salita e poi la discesa. Ci aspettano infatti ancora gli ultimi 700 gradini. Qui nemmeno i cammelli possono accedere e ci ritrova tutti per l'ultimo tratto del pellegrinaggio...fortunatamente i gradini sono piuttosto grandi, ben costruiti e permettono una facile risalita e così dopo poco più di due ore dalla partenza siamo in cima. E' strano come ci sia solo il solito vociare dei beduini intendi a vendere coperte e materassi...a detta loro manca ancora più di un'ora all'alba e dovrebbe fare piuttostopiuttosto freddo...ripensando al caldo patito nei giorni precedenti pare di essere in paradiso e poi noi dovremmo essere più abituati al freddo.. Ci cerchiamo un posticino comodo e ci sistemiamo per l'attesa...
Siamo entrambi felici...fa impressione come man mano che arrivi gente, c'è sempre più silenzio...è un controsenso, ma tutto è dovuto al fatto che si sta avvicinando il momento della nascita del nuovo giorno...tutti gli sguardi sono rivolti ad est, le parole lasciano il posto all'ammirazione... E finalmente ecco avverarsi, come ogni mattina, la magia della nascita di un nuovo giorno... Per chi è credente l'essere quassù ha un sapore tutto particolare e mistico, per chi no lo è, lo spettacolo che la natura ti offre è in grado di lasciarti senza parole... Parte qualche sporadico applauso, quasi come si trattasse di uno spettacolo teatrale...qualcuno inizia una preghiera...io mi stringo ad Enrica... A distanza di 3 mesi sono di nuovo sui monti, sono con la persona che amo, su un monte tra i più famosi al mondo...e sono sereno...
Quando il sole ha ormai bucato la foschia all'orizzonte, capiamo che è ora di scendere...con un briciolo di attenzione in più compiamo a ritroso il percorso della notte...con la luce del giorno l'ambiente è davvero surreale, pare di essere su un altro pianeta...
Che dire quindi.. E' stata un' esperienza davvero meravigliosa...alba e tramonto vissuti in montagna hanno sempre un sapore davvero unico, ma credo che lo spettacolo al quale abbiamo assistito quassù, rimarrà nei nostri cuori per molto molto tempo...
Un saluto poi a quanti hanno condiviso con noi questi momenti unici.
e buone gite a tutti
Quota max: 2285 Partenza da: Monastero S. Caterina Quota partenza: 1570 Dislivello: 715 Zona: Penisola meridionale del Sinai Difficoltà: E
28 Immagine(i), Inserita il 06/10/2010
Un gruppo di amici, parecchie birre, neve e roccia: paradiso? No week end al Pagarì...
E' passato un anno esatto da quando siamo stati per la prima volta al Rifugio Pagarì... Quante volte, in tutto questo tempo, con Enrica abbiamo sognato di poter essere lassù a sorseggiare una birra avvolti dal silenzio, in questo piccolo angolo di paradiso... Sarà stata la compagnia ed i due giorni passati meravigliosamente, sarà stata la conquista della Maledia, questa fantastica cima che da lontano pare davvero inaccessibile, sarà stata la proverbiale ospitalità del mitico Aladar, ma per tutto un anno ho sognato di poterci tornare.. .. Riesco a coinvolgere un buon gruppo di amici ed ognuno con le proprie motivazioni, sabato mattina ci diamo appuntamento al parcheggio di San Giacomo d'Entracque... Le temperature previste per il week end sono l'ulteriore stimolo a spingerci verso l'alto, la speranza di trovare un po' di refrigerio è davvero tanta.. Chiecchierando, scherzando e ridendo, il lungo sentiero che porta sino al rifugio pare davvero troppo breve...oddio, il peso dello zaino, il caldo e la stanchezza si fanno sentire, ma non avendo particolare fretta possiamo prenderci tutto il tempo che vogliamo e così tra una pausa e l'altra in quattro ore siamo al rifugio... Enrica è entusiasta (ed io con lei), temeva di patire la salita ed invece, anche grazie a Serena, sono le prime ad arrivare...
Il sorriso solare di Aladar ci accoglie, ed anche chi di noi non lo ha mai conosciuto, si sente subito a casa...neanche il tempo di toglierci di dosso gli zaini che siamo già tutti con un boccale di Pagarina in mano... Quale delizia...sarà l'ambiente, sarà la fatica di arrivare sin lassù, sarà il caldo (ma non doveva fare più fresco in quota??), sarà l'idea del gustare in se una birra prodotta direttamente in loco, ma tant'è che in un attimo siamo già al bis.. Dopo esserci rifocillati per benino optiamo per fare un giretto nei dintorni..l'idea iniziale è quella di salire sulla vicina cima Pagarì e da qui proseguire per cresta in direzione del Peirabroc... Calziamo i ramponi (la neve infatti è continua dal rifugio in su) e risaliamo il pendio subito a fianco del rifugio, evitando di risalire in direzione del passo di Pagarì... Non c'è alcun tipo di difficoltà e la vista dell'imponente parete nord-est della Maledia e del canalino omonimo ci accompagna...in breve giuingiamo in cima, dove però abbiamo la spiacevole sorpresa di essere avvolti dalle nuvole che veloci risalgono dal versante francese...il vicino Clapier gioca a nascondino con noi e solo in alcuni istanti riusciamo a vederne la cima...c'è ancora parecchia neve sul versante di salita, occorrerebbero sicuramente i ramponi... Anche il Peirabroc non vuole concedersi troppo a noi e solo raramente appare la sua cresta affilata...decidiamo di non perdere tempo e di provare ad avventurarci ugualmente, ma le fitte nuvole ci fanno desistere...nessuno di noi l'ha mai fatta e l'idea di trovarsi avvolti dalla nebbia senza sapere dove andare non è il massimo. Rientriamo quindi al rifugio dove attendiamo l'arrivo del resto della combriccola e proseguiamo nell'attività di degustazione della Pagarina... Il relax è totale, si chiacchiera del più e del meno, si scherza, si fa un po' di ripasso sulle manovre di corda e si attende con ansia l'ora della cena... L'attesa viene ripagata con un pasto degno di un re, è proverbiale la mancanza di carne nei menù del Pagarì, ma, detta da un carnivoro doc come il sottoscritto, non se ne sente assolutamente la mancanza!!!! ...l'atmosfera che si respira in un rifugio, la sera, con amici è davvero unica...hai la possibilità di staccare realmente la spina da tutto quanto hai lasciato a valle... Sono sempre rimasto affascinato dall'immagine di un rifugio, avvolto dal silezio e dalla notte, dalle cui luci interne giunge la vita che sta pulsando al suo interno...fuori solo acqua che scorre in lontananza, qualche fischio di marmotta o al massimo qualche pietra che rotola...dentro risate...spensieratezza...allegria... Poi passa un po' di tempo, le risate diminuiscono e per alcuni istanti anche l'interno del rifugio piomba nel silenzio della notte... ...per alcuni istanti!!!... Poi inizia il concerto di chi allegramente pare fare scorta di legna per l'inverno...
Sono le 5 quando suona la sveglia...ci alziamo tutti...
10 di noi per salire la Maledia, ma tutti per gustarsi il sorgere del sole su questa nuova giornata... Ho ancora vivo dentro il riscordo dello spettacolo che la natura ci ha offerto un anno fa...vedere colorarsi la parete della Maledia con le luci dell'alba è stato forse uno degli spettacoli più belli al quale ho mai assistito... Purtroppo quest'anno non siamo fortunati come il precedente, ma vedere il nuovo giorno nascere e sentirne il calore è comunque una cosa che lascia il segno dentro... Dopo un ottima colazione siamo pronti a partire...ci dividiamo in tre cordate e proseguiamo verso la nostra meta: canale della Maledia e cima omonima... La neve è continua da dietro il rifugio, solo in un punto, già sul conoide, dobbiamo fare qualche scintilla su roccia, ma niente di che... Purtroppo il caldo di questi giorni si fa sentire e, pur essendo presto, la neve sta iniziando a mollare un pochino e si muore di caldo... Comunque risaliamo velocementente il conoide e ci portiamo in prossimità del canale vero e proprio, qui la pendenza aumenta deciamente (siamo intorno ai 45°), ma per nostra fortuna una parte del canale è ancora in ombra e la neve dura ci permette una salita sicura e piuttosto rapida. Solo l'ultimo tratto, dove la pendenza è decisamente minore, è privo di neve...risaliamo quindi su pietre instabili e giungiamo così al colletto... Ad attenderci una gradita soprpresa...il laghetto della Maledia è già in formazione...l'anno scorso l'innevamento era tale, che ci fosse ancora solo ed esclusivamente neve...oggi invece è spettacolare il blu intenso delle acque.. Qualche foto all'Argentera e al Gelas vicini, poi ci dirigiamo verso la meravigliosa pala della nostra destinazione... Vista da qui è davvero particolare e la neve alla base del canale di salita le conferisce un' aspetto affascinante...i possibili canali di salita sono 3, il primo, quello più verso il profilo di cresta di sinistra è forse il più facile, ma sicuramente il peggiore per il fondo...si deve salire infatti, già da subito, su pietre più instabili...quello sul profilo di destra è quello più tecnico, con qualche passaggio più complicato...optiamo quindi per la giusta via di mezzo , un canale con qualche passaggio di facile arrampica su roccia (II+ max) decisamente migliore... Uno per volta, stando vicini per non tirarci addosso troppe pietre, arriviamo in vista della croce di vetta, che viene giustamente conquistata per prima da Serena, unica donna del gruppo... Come sempre il panorama è davvero mozzafiato...lontano le liguri sono avvolte da grandi nuvole di calore che dalla pianura salgono veloci verso il cielo...Argentera e Gelas risplendono alla luce del primo sole del mattino, lontano il Viso lotta per spuntare dalla foschia... Un piccolo spuntino, mille foto di rito e l' immancabile lascito al libro di vetta fanno da contorno alla gioia di esserci...siamo tutti soddisfatti...solo io ed Andrea avevamo avuto la fortuna di esserci già stati...per tutti gli altri è una prima assoluta.. E chi scenderebbe più? Fortunatamente prevale il buonsenso, ed avendo ancora un pochino di strada da percorrere sino ad arrivare al rifugio, ci avviamo sulla via del ritorno... Ripercorriamo la strada sino al lagheto della Maledia e qui ci dirigiamo verso il passo omonimo...il lungo traverso sopra il Lac Long (ancora ghiacciato!) risulta più complicato del previsto, è poca le neve ancora presente ed i numerosi detriti ostacolano e non poco la traversata..quando giungiamo al successivo Pas du Lac Long, sappiamo che oramai è fatta, siamo in vista del sentiero che dal Refuge Nizza conduce al passo di Pagarì e da qui alla nostra meta... Purtroppo quando giungiamo, i primi tuoni in lontanaza ci inducono alla fretta...siamo già quasi completamente avvolti dalle nuvole e l'idea del lungo rientro ci impone una veloce ritirata... Non prima però di una piccola scorta di Pagarina per le calde serate a casa...
Un saluto va quindi agli amici che anno reso speciale questo week end: Andrea, Daniele, Fabrizio, Giacomo, Omar e Sara, Serena e Stefano, Simone, Romano. Una menzione particolare la voglio fare come sempre alle donne presenti... A mia moglie, perchè riesce ad infodermi assoluta tranquillità e mi rende felice per la possibilità che ho di condividere con lei la mia gioa dello stare tra i monti...: A Sara, che grazie (la ritengo una grossa furtuna ) alla sua piccola Annagiulia, pur essendo parecchio che non faceva una lunga camminata in montagna se l'è cavata egregiamente.. Ed a Serena alla sua prima in un canale, che ha sempre vissuto col sorriso sulle labbra l'intera salita...
E poi come non ringraziare Aladar che ci ha fatto sentire davvero come a casa... Un angolo di paradiso con un custode d'eccezione...
e buone gite a tutti...
Data: 10-11 luglio Quota max: 3061 Partenza da: San Giacomo Entracque Quota partenza: 1210 Dislivello: 1851 Zona: Alpi Marittime Difficoltà: PD+
44 Immagine(i), Inserita il 14/07/2010
Rocca la Meja_Canale N_cresta NO
Sono poche le montagne che non mi piacciano... Ad esse è sicuramente associato qualche brutto ricordo, legato magari alle difficoltà riscontrate nel raggiungere la cima, a condizioni meteo avverse, a malesseri personali che nemmeno la gioia di essere tra i monti è stata in grado di dissolvere... Molte, per fortuna , sono invece quelle che hanno lasciato il loro segno dentro...il cui solo nominarle ti riporterà sempre, su quella roccia, ad un passo da quella croce, nell'attimo stesso in cui stai stringendo la mano al tuo socio o mentre stai sorridendo per la foto di rito...
Tra queste sicuramente, Rocca la Meja occupa uno tra i posti d'onore... Come non innamorarsi della sua linea...come non rimanere estasiati la prima volta che ne percorri con lo sguardo i suoi bordi frastagliati a sud est...come non rimanere a bocca aperta nello scoprirla a poco a poco, una volta superato il colle d'Ancoccia... Inoltre, un po' come solo certe grandi Montagne, anch'essa permette, dalla sua cima, una visuale a 360°...niente di più alto nei dintorni e sguardo che può correre lontano...
Sabato con Andrea, Diego, Fabrizio, Kevin e Teo optiamo per una degna chiusura del corso iniziato a gennaio... Ci piacerebbe chiudere con il botto, avendo la possibilità di mettere in pratica tutti i preziosi insegnamenti di Teo e la scelta della meta cade su un qualcosa di nuovo anche per la nostra guida... Un paio di giorni fa, su quotazero leggo e rimango particolarmente colpito dalla relazione di Alessandro (Ramingo n.d.r.) su questa via per Rocca la Meja, a me sconosciuta...Canale Nord + cresta Nord Ovest...
Le foto sono ottime, rendono davvero giustizia all' ambiente selvaggio..una via non troppo difficile, ma mai banale, dove ci sarebbe la possibilità di mettere in pratica tutto quanto nelle mie e nelle nostre conoscenze...ritengo però il tutto un po' al di fuori della mia portata e considero questo, come uno dei tanti sogni... A tal proposito, ricordo anche un album fotografico del web master, che mi aveva particolarmente colpito: Agguanta la Meja (le montagne nella loro veste invernale assumono un Agguanta ancor più particolare, e l'idea di salire sulla Meja in quelle condizioni mi ha sempre entusiasmato...), si parlava proprio di canale nord-ovest...ma un conto è fatto dai professionisti del ripido, un conto e doverlo fare da principianti dell'alpinismo ... Venerdì sento Teo per accordarci sulla meta e non appena lui nomina la Meja (avrebbe voluto fare la cresta sud-est), me ne esco con Non so perchè l'ho proposta, e non so nemmeno perchè Teo mi abbia dato retta (), ma ciò che ne è scaturito è stata una delle più belle salite fatte in tutti questi anni...
Partiamo sabato mattina alle 4:00 da casa. La via verso la valle Maira è come sempre lunga ed oltretutto, quando iniziamo i tratti tortuosi nei pressi di Macra, scopriamo di non essere i soli ad essere in giro all'alba ...è iniziata la stagione dei pastori d'alta quota e lungo la strada carovane di camion trasportano le mucche per il loro soggiorno estivo!!!! Siamo fortunati però, è ancora buio e nessuno si è ancora incamminato verso l'alto. Giungiamo così al colle del Preit che sta albeggiando e scesi dall'auto con piacere scopriamo che la temperatura è dalla nostra..fa infatti veramente discretamente freddo, 4, 5 gradi non di più...Ottimo, i presupposti per le condizioni ci sono, ora basta solo trovare la via...
Ci dirigiamo verso il lago della Meja su ottimo, sentiero ben tracciato e senza fare troppo dislivello finalmente, proprio nei pressi del lago, si apre davanti a noi e la via di salita e la poderosa parete nord!!!! Che spettacolo...non l'avevo mai vista da questo versante... Il conoide di deiezione è oramai quasi sgombro da neve e tramite lingue giungiamo all'imbocco del canale...calziamo i ramponi e ci attrezziamo di tutto punto. La prima parte del canale è piuttosto ampia e soprattutto in ambiente decisamente selvaggio...giusto il tempo di evitare una scarica dall'alto (un camoscio ha deciso di farci vedere come si sale da un IV come se niente fosse)... Si sale agevolmente, la neve è dura, anche se viste le temperature me la sarei aspettata ancora più dura...prima curva a sinistra e davanti a noi ecco la deviazione da prendere... Sulla sinistra si apre infatti un canalino molto stretto ed incassato, la cui pendenza si aggira tutta sui 40°...è incredibile, sembra il canale di salita della normale, ma in miniatura... Mentre saliamo mi immagino Enrico (web Master) e Co. all'interno di quest'ambiente!!! Superato questo tratto ci portiamo in parete, dove il canale prosegue, ma in contropendenza, la risalita risulta quindi un po' meno agevole, ma la neve più dura , permette un ottimo lavoro e picca e ramponi...qua l'esposizione è maggiore e la vista è davvero da mozzare il fiato..... Le condizioni sono ancora ideali, ma non credo durino ancora per tanto, ogni tanto infat
Data: 26/06/2010 Quota max: 2831 Partenza da: Colle del Preit Quota partenza: 2083 Dislivello: 748 Zona: Valle Maira Difficoltà: PD+
36 Immagine(i), Inserita il 28/06/2010
Prima dell'arrivo dell'inverno!!!! Cima di Nasta_canale Sud
Guardi il calendario ed aspetti con ansia il 21 giugno... L'inizio dell'estate, dopo il lungo inverno e questa 'maledetta' primavera, dovrebbe portare sole, caldo e finalmente le tanto sospirate belle giornate... Ma dove???? Metti il naso fuori di casa e ti accorgi che, non fosse per il verde smeraldo dei prati e degli alberi, se ti dicessero che sei al 30 di ottobre, non ti accorgeresti della differenza...anzi saresti contento per vedere già le prime più basse cime imbiancate di fresco!!!!!! I metereologici lo avevano detto, ma chi si sarebbe aspettato uno spettacolo simile? Ieri mattina, dalla finestra, era impressionante vedere come dai 1500 in su tutto fosse bianco...ma tanto alla tv parlano solo del Trentino e delle Dolomiti!!!!!!
Tutto questo preambolo per dire quanto siamo stati fortunati sabato nell'approfittare e nel cogliere la finestra di tempo discreto prevista in mattinata.. Venerdì infatti, consultando i vari siti, abbiamo intravisto la possibilità di una gita mattutina, da chiudersi al massimo entro il primissimo pomeriggio..... Bhè, mete ce ne sarebbero a bizzeffe, ma le due ultime relazione inserite da beppevalpaniscia e dal webmaster stuzzicano la voglia di valle gesso, zona Argentera... Purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista ), non mi sento assolutamente in grado di seguire le loro imprese, e giustamente opto per proporre una meta a me cara, ma per una via mai percorsa (da me ovvimente! ): la cima di Nasta, ma dal canale Sud... E' una via prettamente estiva, ma che, visto l'innevamento abbondante potrebbe essere divertente anche in questa stagione...tutto sta nel vedere coi miei occhi le condizioni una volta giunto alla base... Coinvolgo Andrea (basta sempre molto poco per farlo, solitamente l'sms per l'ora del ritrovo ), con il quale l'abbiamo salita già l'anno scorso (ma per la via normale), e Fabrizio che, non è mai stato in questa zona di Marittime ()... Optiamo per una partenza piuttosto sul 'fresco' e così alle 5:45 ci incamminiamo lungo il sentiero che dal Pian della Casa porta verso il rifugio Remondino... Come ogni volta il primo approccio a questo sentiero è un po' traumatico..diciamo che non ci sono molti posti dove spiani un pochino per farti rifiatare, ma ha il vantaggio di permetterti una salita molto rapida... Una volta giunti al Rifugio smettiamo i panni degli escursionisti (io sono in pantaloni corti!!) e calziamo i ramponi...la neve infatti è dura e l'innevamento è tale da permetterci di risalire verso il lago di Nasta senza toccare roccia...In breve giungiamo nella conca, alla base della parete sud della Nasta.
E' impressionante l'innevamento...l'anno scorso era stato fuori dalla norma, lo sappiamo, ma anche quest'anno la quantità presente è davvero tanta... Alziamo gli occhi in direzione della nostra via di salita...il canale è continuo e sembra, dal basso, molto ben innevato...tra l'altro permette di eventualmente optare e deviare su ottima roccia... A questo punto sono le condizioni meteo a preoccuparmi, mi sento un paranoico, lo so, ma l'idea di trovarmi in un canale ed essere colto dal maltempo non mi piace affatto... Andrea consiglia di salire almeno sino all'imbocco e poi, valutati meglio condizioni di salita e meteo, decidere il da farsi...risaliamo il conoide e, una volta giunti nei pressi del masso incastrato indicatore della via, optiamo per proseguire come da nostre intenzioni.
Superiamo un breve passaggio su roccia (II) ed iniziamo a pestare la prima neve...è uno spettacolo!!, picca e ramponi fanno il loro dovere alla grande...la salita si presenta piuttosto facile sino a metà, l'inclinazione è sicuramente tutta sui 40/45°...da metà canale in su, la spruzzata di neve caduta nella notte rende la progressione leggermente più complicata, ma oramai siamo in vista della croce di vetta.. L'ultimo tratto sembra più diretto se affrontato su roccia e così, attrezzata una sosta e recuperati i soci, ci togliamo i ramponi e preseguiamo gli ultimi metri con facile e divertente arrampicata..e finalmente siamo dalla prima delle due croci di vetta...sono da poco passate le 9:00 Dalla cima la vista è sempre uno spettacolo e la fortuna è dalla nostra. Riusciamo infatti a scorgere la strepitosa linea del canale dell'Agnel, ancora ottimamente innevato, il sottano bacino del Chiotas e la sud dell'Argentera..proprio poco prima che le dense nebbie avvolgano tutto...dalla via di salita invece pare che il tempo tenga ancora, ma è meglio non perdere tempo... Un paio di foto, una colazione ristoratrice e siamo pronti per scendere lungo la via normale..non prima però di aver lasciato un pensiero al libro di vetta...con grande sorpresa, pare siamo i primi a lasciare un segno del nostro passaggio in questo 2010..ma è anche vero che non tutti firmano il libro di vetta... La cengia/camino che porta al colle della forchetta è bella pulita, non c'è traccia della spruzzata di neve incontrata durante la salita dal versante opposto, e così in breve siamo al colle, dove si ricalzano i ramponi e si affronta l'ultima difficoltà del giorno... Infatti il canale da scendere risulta più insidioso e scivoloso di quanto immaginato..fortunatamente la pendenza (comunque sempre intorno ai 35°) non è così elevata e, con un po' di attenzione, e con qualche divertente scivolata siamo alla conca del lago di Nasta.. La finestra di bel tempo ha deciso che è ora di chiudersi ed in men che non si dica si abbatte su di noi una fastidiosa pioggia ghiacciata... Oramai però siamo in vista del rifugio e, pur avendo ancora parecchia strada da fare per arrivare all' auto, siamo tranquilli, tanto più che la pioggia dura veramente 5 minuti, giusto il tempo di farmi sudare 7 camicie sotto il poncho!!!!!
Bhè, a questo punto tanto vale fare una sosta al rifugio e brindare alla 'prima' di Fabrizio di questo meraviglioso angolo di Marittime... Tanto più che al mattino, salendo, avevo visto il gestore del Remondino osservarci...visto il meteo avverso mi pareva logico passare ad informarlo che i 3 ragazzi visti al mattino erano oramai al sicuro...
Io amo le Marittime, ed amo profondamente la Valle Gesso...fosse per me organizzarei solo gite in quest'angolo di paradiso .. Ogni anno, non appena la strada per le Terme viene liberata dalla neve, non vedo l'ora di poter andare a mettere il naso lassù...riuscire poi a coinvolgere amici in questo, rende alla gita un sapore ancor più speciale...se poi ci aggiungi un pizzico di orgoglio per aver raggiunto una così bella cima per una via nuova, bhè che si vuole di più?
Un ringraziamento quindi agli amici oggi con me: Andrea e Fabrizio con i quali è bello condividere l'amore verso la montagna sotto ogni sua sfaccettatura... Un saluto anche chi è rimasto a casa a dormire non credendo alle previsioni meteo , ed uno in particolare a mia moglie, come sempre a casa in attesa di un sms o una chiamata che tutto sia andato per il meglio...
e buone gite a tutti
Data: 19/06/2010 Quota max: 3108 Partenza da: Pian della Casa del Re Quota partenza: 1743 Dislivello: 1365 Zona: Valle Gesso Difficoltà: PD