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Album Foto > Album personali > mgrau 2194 immagini in 78 albums visti 78921 volte
Pizzi di Parlasco



Percorso molto panoramico fra Grigna e lago di Como. Partenza da Bellano, sentiero inizialmente sgradevole, rosicchiato da case, strade, cantieri, segnalato nel ben noto modo irritante (bolli a profusione dove il percorso è ovvio, assenti nei bivi critici), più il alto, dopo un lunghissimo traverso in perfetta curva di livello per arrivare a Pegnino, che fa fortemente dubitare di aver sbagliato strada, il sentiero diventa più sicuro. Belle fontane intorno a Pegnino, e un sacco di castagne da Bellano a qui. Poco prima del passo di Agueglio un paio di passaggi esposti, traversando dei canaloni, con catene e gradini. Al passo si incrocia la strada carrozzabile. Da lì parte un sentiero nel prato, evidente ma non segnalato che risale a sx la costa, poi si perde, si trova qualche bollo ma il sentiero in sostanza non c'è, se non a tratti. Si raggiunge la cima (ce n'è una serie, più o meno alla stessa quota) per un po' di roccette. Dalla vetta in sentiero riappare sicuro e segnato, andando verso il passo di Cainallo. Io sono arrivato alla bocca di Parlasco e da qui, a vista, a Esino

Data: 5 ottobre 2008
Quota max: 1500
Partenza da: Bellano
Quota partenza: 200
Zona: Lario orientale
Difficoltà: E

23 Immagine(i), Inserita il 06/10/2008

Breve gita da Brumano al crinale del Resegone



da Brumano, chiesa, si sale a sx verso la cascina Zucchero, poi si segue il sentiero 589 che porta al crinale 1626 in circa 1 ora e mezza. Si segue il crinale a dx per pochi minuti, arrivando ad una seconda sella poco più alta (su qualche carta indicata come passo della civetta; da qui c'è la possibilità di scendere sul versante opposto verso il rif Alpinisti Monzesi). Noi da qui torniamo a Brumano per il sentiero 590

Data: 28 settembre 2008
Quota max: 1650
Partenza da: Brumano
Quota partenza: 900
Zona: Valle Imagna
Difficoltà: T

10 Immagine(i), Inserita il 01/10/2008

Passo di Avero, pizzo Alto



Si parte da Fraciscio (ma era meglio da Gualdera), per circa un'ora si segue uno stradone di cemento, non è ben chiaro se vietato al traffico privato o no, fino ad una spalla nel punto in cui la strada si immette nella val d'Avero.
Qui si prosegue su sentiero, con saliscendi, fino al bellissimo villaggio di Avero, una cinquantina di baite ben messe e abitate (come seconde case).
Saliamo verso il passo, su sentiero poco evidente, segnato in modo un po' casuale con bolli e ometti, ma senza problemi dato che non ci si può sbagliare sulla direzione da tenere.
Un paio d'ore per il passo (2332m) , da dove si potrebbe proseguire per i laghi dell'Acqua Fraggia, un po' in discesa, o per il bivacco Chiara e Walter, per una cresta che si presenta bella ripida. Per entrambe le mete, sarà per un'altra volta. Verso i laghi non vediamo niente per la nebbia.
K, non pago, propone di raggiungere il cucuzzolo sulla destra (pizzo Alto, 2479) , doe arriviamo in una mezz'ora, superando qualche traverso esposto. Vediamo un bel branco di camosci in fuga.
Discesa in circa 2 ore e mezza. Tempo sempre piuttosto grigio e nebbioso.

Data: 21 settembre 2008
Quota max: 2479
Partenza da: Fraciscio (Campodolcino)
Quota partenza: 1300
Zona: val Chiavenna
Difficoltà: E

26 Immagine(i), Inserita il 22/09/2008

Cieli milanesi - 2



Mi sarebbe piaciuto riuscire ad aggiungere queste foto all'album già presente con questo nome, ma non c'è stato nulla da fare...

Data: Varie
Zona: Milano

12 Immagine(i), Inserita il 24/11/2008

Rifugio 'il Biondo' in val Schiesone



Tranquilla camminata ai piedi dell'imponente parete N del pizzo di Prata.
Si sale da Prata Camportaccio verso Lotteno, fermando la macchina dove la strada è chiusa da una sbarra. Il sentiero sale intrecciandosi in vari punti con la strada, raggiunge il bellissimo alpeggio di Belvedere, ora traformato il luogo di villeggiatura per i fortunati proprietari delle baite, poi si addentra in val Schiesone, passando per Curlegia, dopo di che il sentiero (qui abbastanza aereo sui precipizi sottostanti) raggiunge una grossa frana che ha cancellato il sentiero per un centinaio di metri.
Ignorando i divieti, si traversa la frana in piano/leggera salita, senza difficoltà, si ritrova il sentiero e poco dopo si raggiunge la radura dove sorge il rifugio 'il biondo'. Da qui il sentiero si divide, si può proseguire in valle verso la forcella di Beleniga che porta in val Codera (non dev'essere proprio uno scherzo), o traversare il torrente e ridiscendere la valle verso l'alpe Pratella. Noi siamo banalmente ritornati dalla stessa parte.

Data: 29 giugno 2008
Partenza da: Lotteno
Zona: val Chiavenna
Difficoltà: E

13 Immagine(i), Inserita il 10/09/2008

Cieli milanesi



Album un po' fuori argomento... sono tutte foto prese dalla mia finestra di Milano

Data: Varie
Zona: Milano

25 Immagine(i), Inserita il 24/11/2008

Corno Bianco



via normale da Riva Valdobbia - Cà di Janzo (1300) (da qui si parte a camminare) rif. Carestia (2200) (pernottamento), salita nel primo pomeriggio con un caldo e umido dell'accidente, mattina dopo ci troviamo nella nebbia, alpe Rissuolo (dove c'è il vecchio 'punto di appoggio CAI, ora in rovina), lago Bianco (2360), lago Nero (2672), passo dell'Artemisia (non è un passo, ma una fascia di roccia che si supera con catene). Qui mi rendo conto che la paretina finale è troppo rischiosa perchè ci passi il nipote Niki, e propongo di riportarlo giù, i due figli Leone e Kekko proseguono, arrivano in vetta (3300) alle 11 nella nebbia, non vedono un tubo, ci ritroviamo al lago Nero alle 12,30, e alla macchina alle 16.
Le foto le ho fatte io, quindi arrivano solo al passo di Artemisia.

Data: 30,31 agosto 2008
Quota max: 3300
Partenza da: Cà di Janzo (Riva Valdobbia)
Quota partenza: 1300
Zona: Valsesia
Difficoltà: E,EE

24 Immagine(i), Inserita il 03/09/2008

giro di due giorni fra val maira e francia



1 - saretto , sorgenti del maira, lago visaisa, lago apzoi, colle della cavalla, colle delle munie, larche. Pernottamento al posto tappa di larche, molto accogliente e con pregevole cucina.
2 - risalita per la stessa strada per circa 400m, poi a dx per il colle di gippiera dell'oronaye, poi colle di roburent, con laghi relativi e un bel po' di gente, poi passo della scaletta, discesa verso il vallone di chialvetta / unerzio, passo dell'escalon (che in realtà è un 'passaggio' e non un passo) ancora giù fino a prato ciorliero, risalita (400m ) al colle ciarbonet su strada militare, e finalmente discesa a saretto (tappa bella lunga, circa 11 ore, saremo anche andati piano, ma insomma...)
Sentieri sempre ottimi e ben segnalati, nessuna difficoltà tecnica o pericolo.

Data: 20-21 agosto 2008
Partenza da: saretto
Zona: val maira, valle ubayette
Difficoltà: E

38 Immagine(i), Inserita il 25/08/2008

trekking fra valle Stura e valle della Tinée



1° giorno - dal rif Talarico (si raggiunge in macchina da pontebernardo) per colle di sstau discesa verso ferriere e risalita al colle del ferro e rif. vens; un altro gruppo da ferriere; un terzo gruppo dal talarico al passo panieris e al col de blanches.
2° giorno si costeggiano i laghi di vens sulla dx, fra il penultimo e l'ultimo lago piegare a sx (non segnalato, o non abbiamo visto) salita al lago di babarottes e ad un successivo colletto, discesa verso il cosiddetto 'chemin de l'energie', comoda (ma lunga) mulattiera quasi in piano (2400m) che scende a S lungo la valle della tinée fino a salire alla fine al lago e al rifugio di rabuons (2500)
3° giorno si costeggia il lago a sx fino in fondo, si arriva ad un pluviometro (un traliccio in ferro con attrezzi in cima) qui si svolta decisamente a sx abbandonando il lago (seguire le tacche gialle) e piegando leggermente a dx si risale prima un larga pietraia, poi un ripido canalino franoso fino a raggiungere il colle dell'ischiator (2860) . Da qui, con sentiero più evidente, si scende, con tre balze successive, e tre corrispondenti laghetti, fino al rifugio migliorero, bellissima costruzione in cima ad una formazione di roccia al centro della valle.
Avvertenza a chi volesse utilizzarlo: il gestore è un tipo incazzoso, che per programma dà da mangiare solo a chi si è prenotato; agli altri, se è di luna buona, può vendere della pasta, purchè se la cucinino in proprio. ai soci cai non riconosce sconti sulla mezza pensione, ma solo sul pernottamento (si noti che si tratta di un rifugio cai) Il tariffario esposto riporta solo i prezzi del pernottamento, e non dei pasti. Comunque il comportamento del tipo sarà segnalato a chi di dovere. Fine dell'inciso.
Una alternativa al colle dell'ischiator è probabilmente il colle di rabuons, dal fondo del lago verso sx, segnalato anche meglio, il sentiero è ben visibile da lontano e il colle pare più agevole. Da lì si dovrebbe poter scendere allo zanotti.
4° giorno - dai 2100 del migliorero salita al colle di rostagno (2550), su ottimo tracciato probabilmente militare, discesa nella conca dove sta il rifugio Zanotti fino a 2100 circa e risalita su strada militare al passo di scolettas 2223, e da qui discesa al talarico per sentiero sempre buono .
Tempo incredibilmente favorevole, nenche una nuvola per i primi tre giorni, ha iniziato a coprirsi il quarto, le prime gocce del temporale sono arrivate mentre nei pressi del rifugio talarico (da padre john per la precisione) ci stavamo scolando una birra finale prima del rientro (a milano, genova, savona e guastalla - compagnia molto eterogenea)

Data: 8-11 agosto 2008
Partenza da: rif Talarico (Pontebernardo)
Quota partenza: 1700
Zona: valle stura - valle tinée
Difficoltà: E - (EE la salita all'ischiator)

75 Immagine(i), Inserita il 12/08/2008

Da Olmo al passo di Lendine



gita su sentieri ben segnati ma molto ripidi e faticosi, anche a causa di un caldo micidiale. Da Olmo si sale per 700m lungo una rampa che non fa sconti, fino all'alpe Laguzzola, un po' riparati dal bosco di larici. Alpe grande, molto abitata. Poi in traverso, con noiosi saliscendi e su sentiero segnato (non molto) e poco battuto, fino all'alpe di Lendine, in bellissimo bosco di larici (ci sono solo larici lì) Si arriva all'alpe di Lendine dall'alto, poi si risale un po' a sx su un vasto prato, e, tenendosi a dx del greto di un torrente risalire una ripida costa con bosco rado; ometti, inizialmente traccia poco chiara; più avanti la segnalazione e la traccia migliorano, ma il tutto è ripissimo per circa 400m, poi si traversa a sx sopra un roccione, si sale ancora fino ad arrivare in vista di un grande canalone franoso che si traversa in piano, e finalmente si arriva in vista del lago Caprara, incassato in basso fra le rocce, e poco sopra al passo (confine svizzero) che dà accesso alla valle della Forcola, dominato a sx dal Pizzaccio (200m sopra, probabilmente si può arrivare in cima con poca difficoltà)

Data: 3 agosto 2008
Quota max: 2324
Partenza da: Olmo
Quota partenza: 1050
Dislivello: 1274
Zona: val Chiavenna
Difficoltà: E

31 Immagine(i), Inserita il 04/08/2008

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