E' meglio che mi dia da fare, devo ancora smaltire i vari banchetti di fine anno che ricevo un SMS; 'Organizzerei per Venerdì una cena a base di cotechini,lenticchie,formaggi vari,bruschette ecc.ecc.vieni?'
E come si fa a dir di no? L'unica è di fare un po' di movimento, così, tanto da fare un piccolo spazio per aggiungere altro colesterolo.
Meta di questa mattina, mattinata veramente uggiosa, è stata la super classica gita al Musinè.
Sempre le stesse cose al Musinè, escursionisti iper abbigliati, corridori iper sudati, anziani con iper fiatone e poi in questa stagione c'è sempre il solito albero addobbato ed infine sempre l'ultimo pezzo di sentiero ghiacciato ( roba da ramponi !).
Insomma, sempre bello il Musinè, sempre le stesse cose…….
Data: 05/01/2010
15 Immagine(i), Inserita il 05/01/2010
Nevischio sulla città 04/01/2010
Le previsioni del tempo erano; 'Nevischio sulla Città', e non hanno sbagliato!
'Porto Baloo a fare i bisogni, ci vediamo a pranzo'
Ma anziché fare il solito giro vicino a casa prendo la macchina e vado a Pino Torinese dove inizia la 'Panoramica', parcheggio la macchina e mi incammino ai bordi di questa strada che porta fino al Colle di Superga. Ogni tanto prendo delle scorciatoie che si inoltrano nel bosco per poi risbucare sulla strada asfaltata, così, piano piano arrivo alla Basilica. Il tempo è passato velocemente, faccio qualche fotografia, rendo omaggio al 'Toro' e riprendo la via del ritorno, sempre sotto una leggera nevicata.
Portare il cane a fare un giro è sempre meglio che stare a casa a poltrire……
'Ma in casa non fai mai gnente!!'
Data: 04/01/2010 Quota max: Superga Partenza da: Inizio 'Panoramica' Zona: Torino alta Difficoltà: da aspirante pensionato
14 Immagine(i), Inserita il 05/01/2010
Cascata del Rio Giaset ....per quest'anno basta così 29/12/2009
Mezza giornata rubata al lavoro. Questa mattina con lo Skipper siamo andati al Rio Giaset in Val Soana.
Oggi è stata la seconda volta che ho scalato questa cascata, la prima volta è stato mooolto tempo fa, all'inizio degli anni '80.
Mi ricordo che era bella grossa, forse quell'anno lì aveva piovuto molto, oggi al contrario ho trovato una cascata completamente diversa, abbastanza magra, insomma poco ghiaccio.
Quando ci presentiamo davanti al primo saltino ristretto fra pareti rocciose Beppe inizia a preoccuparsi, non è un salto aggirabile e si fa prendere dallo sconforto. Ma quando mi vede salire e lo rincuoro dicendogli che non è più difficile rispetto a quello che ha già fatto nei giorni scorsi cambia completamente umore.
Il secondo salto cola acqua da tutte le parti, lo saliamo su una colata abbastanza ripida sul lato sinistro.
Il terzo salto, forse il più continuo, è un bel tiro a 80° che ci porta ad una biforcazione, il lato sinistro non è ben formato così ci accontentiamo di salire il lato destro, più facile e più sicuro.
L'ultimo salto, tutto gobboso, spruzza acqua come una doccia, ma ormai siamo alla fine della salita e non ci preoccupiamo più di tanto.
Grazie alla traccia che abbiamo trovato abbiamo potuto risparmiare una grossa fatica, la neve non manca da queste parti.
Prima di ripartire faccio notare a Beppe la cascata del Santanel e gli chiedo quando sarà libero e ……..
'No,no, per quest'anno basta così'
Data: 29/12/2009 Partenza da: Piamprato Soana Quota partenza: 1551 m Dislivello: 4 salti per un totale di 150 Zona: Val Soana Difficoltà: D seguendo i muri più ripidi II/2+
13 Immagine(i), Inserita il 29/12/2009
Cascata Bellagarda / Rio Pian Pesse ......che domenica, che figurone! 27/12/2009
Santo Stefano.
Mi sento pieno come un uovo. Pranzi, cene, brindisi, e meno male che dovrei seguire una dieta. Sono indeciso per l'indomani, se restare a casa oppure fare un giretto con le ciaspole, quando all'improvviso mi arriva un SMS dallo Skipper;
'Ciao Roberto, hai levato le gambe da sotto il tavolo? Hai deciso qualche cosa per domani?'
Ecco Beppe che mi toglie dall'indecisione!
'Cascata? Passo a prenderti alle 7,30? Dammi conferma'
'OK'
Non ci sono dubbi dove andare, domenica scorsa salendo a Chiapili ho potuto vedere che anche la cascata Bellagarda è in condizioni, così mi ritrovo nuovamente in valle dell'Orco esattamente dopo una settimana.
In bassa valle ci sono 6°, quando ci fermiamo a Noasca al solito bar il termometro della macchina segna 0°, un netto miglioramento.
Parcheggiata la macchina in pochi minuti siamo all'attacco della cascata dove la temperatura è leggermente sotto lo zero, ma il gelo continua a tenere nella sua morsa la poca acqua della cascata.
L'attacco è in una stretta canalizzazione che ricorda vagamente una goulotte, salgo il primo tiro sulla destra del muro iniziale fino ad una pianta, poi recupero Beppe.
Beppe é appena arrivato in sosta quando ci raggiunge uno scalatore solitario il quale prosegue sul tiro più verticale, aspetto che esca sul facile ( non si sa mai ) e seguo il suo passaggio sfruttando dove posso i buchi lascati dalle sue picche.
Su questo tiro lo Skipper si è riscattato, rispetto a domenica scorsa si trova a suo agio e sale velocemente. Altri due brevi saltini ci conducono alla fine del flusso ghiacciato e seguendo delle tracce nel bosco innevato scendiamo alla macchina.
Sono le 11,15, di comune accordo avvisiamo le mogli di aspettarci, oggi pranzeremo insieme.
Per non perdere il vizio rimettiamo le gambe sotto al tavolo dopo aver preso l'aperitivo Bellagarda però la cosa migliore è……. che le mogli oggi non potranno dire;' Di nuovo in montagna? Un'altra domenica da sola'
Oggi possiamo dire; CHE DOMENICA, CHE FIGURONE!!
Data: 27/12/2009 Partenza da: Prese di Ceresole Reale Quota partenza: 1501 Dislivello: 100 metri circa Zona: Valle dell'rco Difficoltà: II/3+ sul fianco destro
11 Immagine(i), Inserita il 27/12/2009
Cascata di Chiapili di Sopra ...con l'armatura da antico Samurai 20/12/2009
E si! E' proprio il caso di dire, BUONA LA PRIMA! Reduce da un doppio intervento chirurgico, ho dovuto combattere prima con i medici, poi con moglie e figlie ed infine con gli amici. Ma andiamo con ordine a raccontare questa storiella,punto per punto. 1) Medici - Dopo svariate telefonate di sollecito, falsi allarmi, la conferma della data degli interventi chirurgici,EVVIVA! I medici che mi accolgono in ospedale sono stupiti, dicono che è strano vedere un paziente che è contento di farsi operare. 'Veramente Dottore ho un po' di premura, vorrei guarire al più presto possibile,avrei alcune cose da fare!' Dopo aver spiegato che ho intenzione di rimettermi in sesto nel giro di due settimane mi dicono che è impensabile di rimettersi completamente in forma prima dell'anno nuovo,anzi, la Capo Sala aggiunge; ' Ma alla sua età dovrebbe pensare di smetterla di fare queste uscite in montagna' Ma guarda questa! L'ho fulminata con lo sguardo. Mercoledì 2 Dicembre mi ritrovo sul lettino della sala operatoria con l'anestesista che mi dice;' Pensi ad una cosa bellissima così quando si sveglierà dall'enestesia le sembrerà di aver sognato' Bene, allora mi concentro su……….buio assoluto. 'Roberto, Roberto, ben tornato tra noi!' 'Allora ha funzionato?' 'Ma che ca… stanno dicendo, ho un male bestia e non mi hanno dato neanche il tempo di concentrarmi su un bel panorama alpino'. Pochi giorni di degenza e mi fissano l'appuntamento per togliere i punti esterni. 'Veramente ho un po' di fretta, si potrebbe anticipare?' 'Ma lei vuole proprio cercarsi dei guai!!' 2) Quando in casa dico che andrò in montagna vengo attaccato verbalmente dal reparto femminile,ragazzi, che CIADEL, l'unico che forse mi appoggia è Baloo. Prometto che andrò solamente a VEDERE gli amici e che se farà tanto freddo mi chiuderò in un bar. 3) Sabato sera a casa mia c'è il ritrovo degli amici di sempre per i classici scambi di auguri di buon Natale e quando vengono a saper che il giorno successivo andrò in montagna vergo reguardito a dovere. E così, finalmente, è arrivato il momento tanto atteso, l'uscita programmata da tempo in valle dell'Orco. Mi alzo un po' prima del previsto per fare la giusta protezione alla pancia dove i punti interni tirano ancora un po'. Pancera aderente, cintura da motociclista di mia figlia, ed una bella benda che mi tenga ferma la trippa. Sembra la vestizione di un antico samurai! Percorriamo la glaciale valle dell'Orco fermandoci sotto la falesia di X-Ice, un rapido sguardo per constatare che le colate sono troppo magre e decidiamo di spostarci a Chiapili. Dal parcheggio sottostante la cascata ci sembra in ottime condizioni, così ci mettiamo in marcia. Pian pianino arrivo tra gli ultimi giusto in tempo per vedere Davide che assatanato come al solito stava già piccozzando alla grande. Sollecito lo Skipper a darsi una mossa dal momento che gli amici stavano occupando tutte le possibili linee di salita, almeno quelle facili. Proprio in quel momento arrivano Lurens ed Enrico,si, il nostro Web Master. Scambio di saluti e parto a fare il primo tiro assicurato dallo Skipper. Finalmente è cominciata la stagione delle cascate! Facili mammelloni e brevi muretti mi portano sotto ad una bello zampillo dove l'acqua immediatamente si ghiaccia sui vestiti. Quando finito di attrezzare la sosta di calata scendo, sono un pupazzo di ghiaccio. Assicuro Beppe che con qualche difficoltà arriva in sosta, scende e ci facciamo altri due tiri a moulinet. 'Ma avete visto i miei amici?' 'Si, ma non te ne sei accorto? Per non fare la coda hanno salito il pendio lì a destra e sono andati al salto di sopra' 'Dai Beppe, andiamo anche noi! Così arriviamo al pianoro tra il primo e il secondo salto giusto in tempo per vedere Enrico che sta finendo il tiro. Lo seguo a ruota fino all'uscita dove i due fiocamolisti stanno per iniziare la discesa. Oggi lo Skipper è giù di tono, nonostante il freddo polare mi raggiunge cotto e decotto, ora possiamo scendere nuovamente alla base. Enrico e Lurens stanno finendo la loro salita ANOMALA, così poco dopo ci ritroviamo tutti quanti riuniti alla base della cascata pronti per scendere verso un posto al caldo, chi al bar, chi in piola. I nostri due fiocaroli partono decisi alla ricerca della piola, noi di Chieri invece ci fermiamo al bar di Ceresole Reale dove incontriamo il guardia parco Valerio Bertoglio, vero maratoneta della montagna , i meno giovani ricorderanno i suoi exploit. Così la prima uscita sulle cascate ghiacciate del gruppone chierese è finita, abbiamo salvato la giornata tutti soddisfatti, specialmente chi era alla prima esperienza sui flussi pietrificati dal gelo. Ah già dimenticavo? L'armatura da antico samurai ha funzionato alla perfezione, tutto fermo, tutto ok. Così a 18 giorni dalle operazioni mi sono permesso il lusso di salire, PER IL VERSO GIUSTO, la cascata di Chiapili di sopra.
PS: Vorrei ringraziare tutti gli amici che con il loro affetto hanno contribuito alla mia rapida ripresa. Grazie da uno che ha un neurone fuori posto. O no? Boh!
Data: 20/12/2009 Partenza da: Chiapili di Sopra Dislivello: 2 TIRI per 100 metri circa Zona: Valle dell'Orco Difficoltà: I/3
29 Immagine(i), Inserita il 25/12/2009
Una via dalle parti dei Tre Denti di Meano 28/11/2009
E adesso come faccio? Se dico che sono andato a fare la 'Via Lunga' mi dicono che sono un copione!
Allora dirò che sono andato a fare una via dalle parti dei 'Tre Denti di Meano' e che il posto è bellissimo, ottima esposizione ed ottima chiodatura, l'unica cosa negativa in questa stagione e la parte d'avvicinamento e la discesa; 'un mare di foglie' anzi, un oceano di foglie, che 'nuotata'!
Ad un certo punto della via, bisogna fare una doppia per raggiungere la seconda parte della 'lunga' via e vediamo laggiù in fondo due cani che giocherellano, io e Salvatore ci auguriamo che non siano 'incazzati' come quel piccolo cagnaccio incazzatissimo che ci ha pinzato nelle caviglie alla partenza.
Anzi ha fatto uno strappo nei nuovissimi pantaloni di Salvo, sapete, quei pantaloni neri che costano parecchio. Non facciamo pubblicità, guardate la foto dei 'Mitici 1' e capirete!
Invece i due cani, di grosse dimensioni sono bravi e sembra che non siano cani randagi, guardano sempre verso le pareti come se stessero cercando il padrone.
Continuiamo sulla seconda parte della via fino alla croce di vetta da dove vediamo una coppia di arrampicatori che stanno scendendo in doppia dal dentino centrale. Saranno loro i padroni dei due pargoli?
Durante la discesa dal canalone li incontriamo in allegra compagnia dei loro due cani (si,erano loro), comodamente seduti sulla spiaggia rocciosa prima del 'mare di foglie'. Scambiamo opinioni sul posto, sulla via, e parla parla alla fine vedendo che 'lui' sa tutto e di più gli chiedo; ma scusa, come ti chiami? 'Beppe Canepa' 'Ah, capisco, per questo che sai tutto, sei socio di Michelin!!'
Simpatica coppia i Canepa, così continuando a fare salotto anche durante la 'nuotata' mi suggeriscono di fare un paio di belle vie, 'veramente belle', fatte da lui con Fiorenzo.
Una di queste due è già in programma per la prossima estate, per l'altra prendo nota e l'aggiungo nel 'cassetto dei sogni, dei desideri e delle cose incompiute'.
E' il famoso cassetto che cerchi di svuotare ma si riempie sempre di più, è il cassetto che abbiamo tutti, amanti della montagna o no, il cassetto dove poni le tue speranze, le tue aspettative per il futuro.
Il cassetto che ti aiuta ad andare avanti; nulla di nuovo,è la vita.
La prossima settimana, finalmente, andrò in ospedale per fare un 'paio' di interventi chirurgici e durante la degenza e la convalescenza cercherò in questo 'cassetto' la forza di uscire.
' Voglio,fermamente VOGLIO, guarire al più presto possibile!!! '
Beh,ragazzi, buone gite a tutti quanti e se volete andare ai Denti di Meano aspettate che si ritirino le acque.
Ciao.
4 Immagine(i), Inserita il 29/11/2009
Palestra di Dry Tooling al MURO di Chieri
Anche quest'anno siamo riusciti ad allestire il nostro 'MURO' con le prese in legno per fare 'Dry Tooling', giusto in tempo per l'apertura ufficiale di Mercoledì 18 Novembre.
Sembra ieri che abbiamo smontato la versione invernale del muro per poter montare le prese in resina della versione estiva, invece è già passata un'altra stagione.
Ora, dopo qualche serata a smontare e montare prese siamo pronti ad allenarci con le picche in attesa che le cascate in montagna si ghiaccino.
Siete tutti invitati a provare questa disciplina, soci CAI e non soci.
Come al solito la nostra sezione di Chieri mette a disposizione, per chi ne è sprovvisto, imbragature, caschi e picche.
Vi aspettiamo e buon divertimento. Provare per credere!
15 Immagine(i), Inserita il 14/11/2009
Sperone Rivero e.....il furto delle placchette. 07/11/209
In questi ultimi tempi nel piccolo mondo dei climbers piemontesi c'è un argomento che tiene banco; arrampicata 'trad' oppure super protetta?
Basta fare un giro sul web per rendersi conto che gli animi si stanno scaldando.
Provocazioni a più non posso,insulti, minacce, siamo addirittura arrivati a lanciare il classico guanto di sfida per un possibile duello a martellate. Roba da neurodeliri !
Qualcuno ha spaccato dei resinati, altri si sono appropriati delle placchette dei chiodi ad espansione; non c'è limite alla stupidaggine umana.
In questi ultimi giorni in Sbarua, oltre ad aver rovinato le protezioni su qualche via facile tipo la Torinesi e la Pinerolesi, hanno danneggiato 'le soste' sulla normale !
Ma cosa vogliono dimostrare? Boh ?
Ieri, con Walter, Lorenzo e Salvatore siamo andato in Sbarua. Salvo, da un paio di mesi, ha iniziato ad arrampicare ed io, sapendo di tutti questi problemi nel settore della 'Normale' propongo d'andare a fare la classica 'Rivero' sullo sperone omonimo.
A casa do uno sguardo alla vecchia guida di Gian Piero Motti ( edita nel lontano 1969 ) per rinfrescarmi la memoria sul percorso della via e sapendo che hanno tracciato altre vie nei paraggi, per maggior sicurezza mi studio il percorso segnalato sull'ultima guida ( il CD ) stampando la pagina relativa a questo settore.
In pochi minuti dalla Borgata Dairin raggiungiamo il colletto da dove si vede in tutta la sua imponenza la 'Rocca' e Salvo rimane veramente impressionato da questa vista, del resto, tutti quanti quando per la prima volta siamo andati in Sbarua è stata veramente una grande emozione vedere questo paesaggio.
Alle 10 siamo all'attacco del Rivero, Walter si lega con Lorenzo e io, il più 'datato' mi lego con Salvo, il più giovane. Cacchio, trent'anni di differenza!! E si vedono tutti !
Questa è la terza volta in vita mia che mi trovo ad arrampicare sulla Rivero. Sulla bellissima guida scritta dal 'Principe',vicino alla relazione della via ci sono le date di quando ho scalato su questo percorso. La prima volta l'otto dicembre del 1979 e la seconda il tre aprile del 1982. Una vita !!!!
Arrivo alla prima sosta dove mi raggiunge il mio secondo,raggiante dalla felicità di trovarsi in questo posto. Sono felice vedere la sua contentezza, poi il fatto che sono legato con un ragazzo più giovane di una delle mie figlie mi emoziona.
Dopo aver controllato che Salvo si sia messo in sicura e che faccia le giuste manovre riparto per fare il secondo tiro e ……sbaglio via. Mi viene in mente di aver letto da qualche parte che una miriade di vie sono state tracciate e si intersecano diverse volte. Infatti, anziché spostarmi leggermente a sinistra dove ci dovrebbe essere una fessura mi trovo ad arrampicare su una bella placca, super protetta, ma ben più difficile dei gradi del percorso classico. Il povero Salvo, aiutato dal basso da Walter e Lorenzo riesce a partire dalla sosta e in qualche maniera arrampica per raggiungermi. Da sotto Walter mi urla che ho sbagliato tiro ( come se non lo sapessi ! ) e mi dice che sono sulla Bon Ton. Ma è possibile? Ma le nuove vie sono così vicine l'una con l'altra?
Da veri coniglietti Walter e Lorenzo si spostano sullo spigolo dello sperone per fare la via giusta, più facile e mi dicono che sono matto a far salire il povero Salvo sul 6a.
Manco lo avessi fatto apposta a trovarmi da quelle parti lì !!
Nel frattempo il primo della cordata che seguiva il mio giovane amico, sulla Bon Ton, mi raggiunge sull'ampio terrazzino e facciamo salotto. Mi indica il giusto percorso confermandomi che ormai dopo l'apertura delle nuove vie è quasi normale sbagliare e mi mette in guardia sul fatto che sopra è più facile ad incasinarsi.
Saliamo un altro tiro e da sotto vedo arrivare, anziché Walter e Lorenzo, il primo di un'altra cordata ( si sono fatti superare, i conigli! ) che al tiro successivo mi raggiunge.
Da come arrampica, velocissimo, sembra che abbia fatto la via svariate volte, infatti mi conferma che non si ricorda quante volte abbia già arrampicato sul Rivero come del resto su quasi tutte le vie della Sbarua.
Ha iniziato ad arrampicare da bambino quando suo padre lo ha 'iniziato'alla montagna. Prima su vie facili e poi su vie sempre più difficili, ha ripetuto anche diverse volte le vie in montagna che il padre aveva aperto qualche anno prima.
'Ma come si chiama tuo padre?' 'E' morto quest'anno a 91 anni, Burdino' 'Felice Burdino?' 'Si'
Felice Burdino, anzi, il Professore Burdino, oltre che aver aperto decine di vie di stampo alpinistico, ha anche redatto con Severino Bessone, la prima guida con le relazioni alpinistiche del gruppo del Monviso.
Per gli amanti dell'alpinismo questa guida, per anni, è stato un punto di riferimento per pianificare le possibili salite nell'intero massiccio del Viso.
Così arrampicando e facendo 'salotto' siamo arrivati in punta al Torrione Rivero dove in attesa di recuperare i nostri secondi abbiamo ancora avuto tempo di farci uno scambio d'opinione su un paio di vie 'Burdino' percorse da tutti e due
Ci stringiamo amichevolmente la mano e i pinerolesi iniziano a scendere il canalone.
Io e il mio socio aspettiamo al freddo che ci raggiungano i nostri amici. Dopo qualche minuto li vediamo arrivare e li sfottiamo a più non posso per la loro lentezza.
'Roberto, cosa sono queste viti piantate nella roccia?' 'Cazzo, anche qui!'
' Dovrebbe essere una sosta, hanno rubato le placchette!!!'
07/11/2009, previsioni del tempo ciccate,mattinata glaciale.
Sperone Rivero Spigolo sinistro - Via Rivero 150 metri, 6 lunghezze
5c con….qualcosa di più.
Vaghi ricordi di un tempo passato con uno sguardo al futuro!!!!
11 Immagine(i), Inserita il 08/11/2009
Rocca Sbarua, Mandibola ....e il conto in sospeso con il Rabdomante 24/10/2009
Venerdì sera cena di 'fine stagione' organizzata dal Gruppo Alpinistico CAI di Chieri. Cena deliziosa annaffiata da 'qualche' bicchiere di vino con gran finale del famoso pusa café.
Tra i fumi dell'alcol ci si chiedeva; 'Ma cosa stiamo festeggiando? 'Non abbiamo fatto nessun corso, allora?' 'Poi, fine stagione, ma quale stagione sarebbe terminata?
Con le menti sempre più annebbiate si è concluso che sarebbe stato meglio prolungare a piacimento la stagione ' arrampicatoria '. ' E allora?' 'Allora domani andiamo ad arrampicare!' Alla fine, chi per un motivo chi per un altro, nessuno era disponibile, tranne Mario.
'Passo a prenderti alle 7,30, così almeno 'questa volta' non sali su a Chieri'
Puntuale, come promesso lo trovo sotto casa ma come apre il baule della macchina per posare il mio zaino ha il dubbio di aver dimenticato le scarpette a casa. Rapido controllo e con lo sguardo di un cane bastonato mi dice: ' Scusami, ma le ho proprio dimenticate. Devo tornare a casa a prenderle'
'Mario, non ti preoccupare, ormai sono abituato, tutte le volte che vado in montagna, devo passare sempre da Chieri, Non è possibile!'
Così, con un po' di ritardo partiamo alla volta della Rocca Sbarua, fermata a Pinerolo per la colazione, breve percorso sull'ottimo sentiero e ci ritroviamo al cospetto della 'Palestra'.
Come da 'programma' andiamo sulla via 'La Mandibola', una bella via di 7 tiri che porta in punta allo Sperone Cinquetti. Una bella arrampicata su diedrini, fessure, lame e placche,con i primi due tiri per niente banali.
Il nostro 'programma', stabilito tra i fumi dell'alcool durante la cena prevedeva anche o una via nella parte superiore della Sbarua o altre vie al Cinquetti o al Rivero.
Ma, si sa, quando sei seduto con le gambe sotto al tavolo, la fantasia vola e se hai pure bevuto un po' più del solito…………
Infatti, finita la via ci possiamo ritenere appagati e soddisfatti, tenendo conto che siamo andati a dormire al mattino all'una e sembra che tutti e due alle cinque fossimo già svegli perché lo stomaco e l'intestino facevano a botte!
Ma, forse forse, potremmo fare almeno un paio di tiri sulla 'Rabdomanti!
Così, ci spostiamo all'attacco della via, superiamo il primo tiro senza problemi, poi, tocca a Mario fare il secondo,lo sale sbofacchiando un po'. ('cacchio, se si lamenta lui!!'). Poi tocca a me, risalire la bellissima fessura di 6b, ma mi areno al primo rinvio, non vedo il passo, le pedule pattinano, le dita si aprono, le braccia sono di budino…..
E' il momento di mettere da parte l'etica, è arrivato il momento del 'ciapa e tira' ma non sulla roccia, sui rinvii!!
Così supero la prima parte della fessura in A0 (chissenefrega), per poi ricompormi nella parte finale del tiro. Arrivo in sosta, dove Mario ( GRANDE AMICO ) dice;' Boh, che dici, scendiamo a farci una birra?'
Rapida discesa e puntiamo alla 'sosta del Talucco'.
Siamo tutti e due soddisfatti, tenendo conto dei vari disturbi notturni, è andata bene così.
Colpo di coda vacanziero in Turchia, Cappadocia 21/09 al 28/09
Colpo di coda…vacanziero.
Il lunedì alle 3 del mattino, mi presento all'appuntamento dove mi stanno aspettandogli amici e dei conoscenti. Ma questa non è la solita levataccia per andare a fare una gita, è una levataccia che mi ricorderò per parecchio. Perché? Ho passato il giovedì e il venerdì con una febbre da cavallo. Il sabato e la domenica concentrato, anzi, concentratissimo nel voler guarire ad ogni costo. Non potevo rinunciare al viaggio programmato e PAGATO da parecchio tempo.
Viaggio in pulman fino a Malpensa, viaggio aereo fino a Istambul e dopo una rinfrescata in Hotel subito a vedere il Palazzo Topkapi. Che carogne! Mi hanno isolato, mi girano alla larga! Tutti quanti hanno paura che gli attacchi l'influenza.
Il martedì inizia con la visita della Basilica di San Salvatore in Chora, adesso viene chiamato Museo Kariye. Si prosegue con la visita della Basilica di Santa Sofia, anche qui hanno cambiato il nome, ora si chiama Ayasofya Museum, è un vero gioiello dell'architettura bizantina. Quando usciamo dalla Basilica facciamo una puntata alla Cisterna Yerebatan Sarnici e via di corsa alla Moschea Azzurra, chiamata anche Moschea Blu. Per finire la giornata, non del tutto riposante, un bel giretto con la barca sul Bosforo a vedere da vicino sia la costa Europea, sia la costa Asiatica di questa città di 14 milioni di abitanti. Città lunga 150 km con 2.400 moschee e 150 tra chiese Ortodosse e Sinagoghe. La nostra guida dice che la Turchia è uno stato laico e multi confessionale. Gli ho detto che non ci credevo; 'con i dati che ci hai appena dato come facciamo a credere a questo?',si è messo a ridere…….
Il mercoledì inizia con la visita del Gran Bazar,enorme mercato al coperto dove ci sono centinaia di negozi che vendono oggetti tipici turchi, fatti in Cina, abbigliamento, gioielli,ecc.ecc. Un posto per turisti dove se non sei più che accorto rischi di prendere dei bei bidoni. Qui vige la norma della contrattazione, per ogni cosa ti chiedono più del doppio del valore, sembra quasi che faccia parte della loro cultura il contrattare i prezzi. Qualcuno ha comperato i tipici cappellini turchi a un euro dopo estenuante trattativa, il prezzo base era di 5 euro. Dopo due ore passiamo al mercato coperto delle spezie, questo è un antichissimo posto dove già i turchi vendevano le spezie ai Genovesi e ai Veneziani. Anche qui bisogna stare all'occhio a non pagare più del dovuto eventuali acquisti. Dopo mezzogiorno prendiamo l'aereo che ci porta ad Adana dove ci aspetta un pulmino che ci porta a Tarso, città natale di San Paolo. Visita alla Porta di Cleopatra, al pozzo di San Paolo nella parte giudaica della città. Ultima visita della giornata alla Chiesa di San Paolo.
La salute dei nostri compagni di viaggio inizia a vacillare.
Il giovedì, finalmente, ci portiamo in Cappadocia. Arriviamo a metà giornata nella valle dei piccioni vicino al paese di Urgup. Paesaggio tipico della regione, esattamente come abbiamo visto nei libri di scuola o in qualche rivista. Adesso ci troviamo sull'altopiano Anatolico e riusciamo vedere delle montagne innevate che raggiungono i 4000 metri, Hassan ci dice che siamo fortunati perché solitamente è difficile riuscire a spaziare con lo sguardo fino a quei monti, ma il giorno prima il vento ha dissolto la nebbia che stagnava nella valle. Alla sera vediamo un tipico spettacolo danzante dei famosi Dervisci.
Il venerdì lo passiamo interamente a visitare il centro della Cappadocia, centro di grande spiritualità monastica: la valle di Göreme con le famose chiese rupestri interamente scavate nel tufo; Ortahisar e Uchisar con le abitazioni troglodite; Zelve e i famosi ''camini delle fate''. Nevsehir Kaymakli, una delle città sotterranee utilizzate come rifugio dai cristiani durante le persecuzioni.
Per il giorno di sabato è previsto il lungo spostamento verso Pamukkale, viaggio in pulman di circa 600 km. con varie soste intermedie per visitare altri luoghi tipici della regione. Attraversiamo la catena dei monti Tauri e dei Pre Tauri facendo sosta lungo il percorso al caravanserraglio di Sultanhani (sec XII). Ripresa del viaggio verso Konya , l'antica Iconio della predicazione Paolina. Visita al mausoleo di Mevlana , grande figura della spiritualità mussulmana. Arrivo a Pamukkale in tarda serata.
La giornata della domenica inizia con la visita delle famose cascate pietrificate di Pammukale e ai resti dell'antica Gerapoli con la grande necropoli. Poi ci spostiamo a Efeso per la visita agli splendidi monumenti della città antica :la Biblioteca di Celso, il Teatro, l'Odeon , il Tempio di Adriano. Nel pomeriggio visita al Santuario di Meryemana (Casa della Madonna ). In serata ci spostiamo nella Kusadasi Area, esattamente sul mare a Selcuk.
E così siamo arrivati al lunedì, ultimo giorno di questa settimana in terra turca. Iniziamo con la visita di Mileto per poi spostarci nuovamente ad Efeso per vedere la Basilica di San Giovanni con la sua tomba. Nel pomeriggio ci spostiamo ad Izmir per prendere l'aereo che ci porta ad Istambul. Da qui, con un altro volo atterriamo a Milano Malpensa per proseguire con una navetta verso casa.
Aspetti positivi del viaggio; è la prima volta in vita mia che faccio un viaggio organizzato, sono sempre stato un fai da te, ma tutto sommato senza una guida locale e l'organizzazione del tour operator non saremmo riusciti a vedere il tutto in una settimana. Io e mia moglie ci possiamo ritenere soddisfatti in quanto eravamo con amici e non ci sono mai stati dei momenti di tensione. Tutto OK.
Aspetti negativi; sono partito febbricitante ma mi sono subito ripreso. In compenso i microbi hanno cambiato abitat e a metà settimana si sono visti gli effetti. Insomma, ho contagiato quasi tutto il gruppo e qualcuno è ancora arrabbiato con me…………….
Data: 21/09/2009 al 28/09/2009 Zona: Turchia, Cappadocia Difficoltà: Tutistico