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Album Foto > Album personali > roberto55 4056 immagini in 149 albums visti 327273 volte
Monte Antoroto e Rocce di Perabruna 23/05/2010



La settimana scorsa dalla vetta del Mongioie ho potuto ammirare la lunga cresta che unisce il massiccio del Monte Antoroto con la Cima Ciuaiera.
L'attraversata della cresta era un'escursione in programma nel calendario delle gite della mia sezione del CAI, proprio per domenica.
La gita sociale però viene sospesa per cause di forza maggiore,così propongo l'uscita allo Skipper,a noi si uniranno Radu e Salvo.
Da Ormea raggiungiamo la frazione Cascine dove termina la strada asfaltata,qui lasciamo la macchina ed iniziamo a percorrere la strada che in circa un'ora ci porta ad imboccare il sentiero verso l'Antoroto.
Ben presto il sentiero diventa una traccia e con grande fatica raggiungiamo il Colletto dell'Antoroto da dove seguendo l'ampia cresta io e lo Skipper raggiungiamo la vetta.
Tornati sui nostri passi ci portiamo all'inizio della cresta vera e propria delle Rocce di Perabruna,dove Radu e Salvo ci stanno aspettando impazienti d'iniziare l'arrampicata.
La cresta di roccette,facile ma aerea presenta alcuni tratti esposti,le difficoltà sono comunque sempre contenute,ma il tempo è estremamente variabile e ci mette un po' d'apprensione
Scendendo per roccette articolate raggiungiamo una forcellina con un grosso gendarme, dove inizia la cresta vera e propria della Cima Issel, qui iniziano a cadere le prime goccioline di pioggia.
Continuiamo la salita arrampicandoci sul filo dello spigolo con passi di II e un passo di III fin dove la cresta si abbatte di nuovo, in qualche punto è veramente molto sottile e con traversata panoramica raggiungiamo alcuni tratti di corde fisse,anzi,quel che rimane delle corde dal momento che sono tranciate di netto.
A questo punto veniamo letteralmente sferzati da una gragnuola di grandine,chicchi piccoli come il riso.
Sempre più preoccupati per il tempo raggiungiamo la spaziosa vetta di Cima Issel da dove ci dovremmo calare disarrampicando verso il colletto sottostante la Cima Dellepiane,il torrione più bello ed impegnativo della lunga cavalcata.
Mentre facciamo il punto della situazione si mette a tuonare e nuovamente veniamo investiti dalla grandine.
Ormai non c'è più tempo da perdere,dobbiamo scappare.
Mentre gli amici si mettono la giacca a vento mi metto alla ricerca di una via di fuga,provo a calarmi da un prato ripidissimo sul versante della val Tanaro e dopo qualche metro trovo un'ancoraggio attrezzato per fare una doppia.
Uniamo le corde e con una calata di 60 metri ci portiamo sul ripidissimo prato che con non poca fatica ci riporta sulla strada verso la macchina.
Naturalmente come abbiamo iniziato la fuga il cielo si è schiarito e ha smesso di piovere.
Pensare che le previsioni davano bel tempo per tutto il giorno.
Più tardi, ci siamo consolati con panini e bruschette varie ad un bar nella piazza d'Ormea e guardando la lunga cresta abbiamo iniziato la storria dei 'se' e dei 'ma'
'Forse siamo stati troppo precipitosi a scappare'
'Forse se avessimo aspettato……'
'Ma scherzi? Ci è andata più che bene'
' Ma se avessimo……'
Siamo alle solite,quando si è comodamente seduti con un boccale di birra davanti inizia sempre la solita cantilena dei 'se' e dei 'ma'.


Data: 23/0572010
Quota max: 2144
Partenza da: Frazione Cascine
Quota partenza: 1230
Dislivello: 914
Zona: Val Tanaro,Ormea
Difficoltà: PD+

27 Immagine(i), Inserita il 27/05/2010

Diretta Biancardi al Mongioie; FATTA! 21/05/2010



Oggi abbiamo salito la via che non eravamo riusciti a fare ad Aprile.
Le condizioni ottimali che Teo aveva trovato all'inizio di questa settima sono cambiate in questi ultimi due giorni,ieri mattina ha nevischiato fino alla quota del rifugio Mongioie.
Il rigelo notturno é stato sufficiente, ma le condizioni della via sono al limite,ancora una settimana al massimo e poi a mio avviso sarà troppo pericoloso salire su da lì.
Giornata rubata al lavoro,ma che soddisfazione!!!



Data: 21/0572010
Quota max: 2630
Partenza da: Viozene
Quota partenza: 1245
Dislivello: 1385
Zona: Val Tanaro
Difficoltà: AD+

40 Immagine(i), Inserita il 21/05/2010

Nella fornace del Ghiacciaio di Moncorvé 24/04/2010



Partiamo in piena notte da casa con la pioggia però le previsioni sono incoraggianti,in Valsavarenche danno bel tempo con temperature fresche.
Quando raggiungiamo Pont sta smettendo di piovere ma ci sono 7°,troppo caldo.
Infatti la salita al Rifugio Vittorio Emanuele è una sofferenza,causa mancanza di rigelo le ciaspole affondano che è un piacere.
Raggiungiamo alle 7,30 il rifugio quando gli ultimi sci alpinisti partono per il Grampa, ma la temperatura non è quella che ci aspettavamo, infatti dal tetto del rifugio scendono delle gocce d'acqua,la poca neve rimasta si sta sciogliendo rapidamente.
Sebbene abbiamo gli zaini con tutta l'attrezzatura da scalata accantoniamo le nostre velleità alpinistiche,sarà per un'altra volta, e per non rimanere inattivi decidiamo di dirigersi verso il Col di Moncorvè,ma è un supplizio, con le ciaspole affondiamo fino alle cosce.
Oggi è una giornata che da queste parti ci si muove solamente con gli sci.
Arriviamo a quota 2932 m e finalmente ci decidiamo di fermarci su un bel pietrone piatto, veramente, procedere è una fatica immane.
A metà mattinata la temperatura è insopportabile, sembra di essere in una fornace, calziamo nuovamente le ciaspole, e affondando ad ogni passo ci dirigiamo verso valle.
Durante il tragitto abbiamo assistito alla caduta di decine di valanghe nel vallone di Séiva,una cosa impressionante,ogni cinque minuti ne cadeva una.
Era proprio il caso di dire ' La fioca a le mola'


Data: 24/04/2010
Quota max: 2932
Partenza da: Pont Valsavarenche
Quota partenza: 1946
Dislivello: 986
Zona: Valle d'Aosta , Valle di Valsavarenche
Difficoltà: Facile? Un culo!!

30 Immagine(i), Inserita il 26/04/2010

Lillaz Gully 13/03/2010



Fotografie di Radu

Data: 13/03/2010

25 Immagine(i), Inserita il 26/04/2010

Diretta Biancardi al Mongioie. NO Buono! Troppa farina 00!!! 14/04/2010



Roberto55= nato nel lontano 1955
2010 sigh! 55 anni,sigh,sigh!
Come festeggiare questo traguardo?
Era da un po' che ci ravanavo sopra. Cosa fare??
Un turbinio di idee,tutte malsane;
durante l'anno 2010 fare 55 mila metri di dislivello e al traguardo bermi una bottiglia di champagne?
55 mila metri? NO! Sono troppi.
Oppure fare 55 gite e sempre bermi una bottiglia al traguardo?
55 gite? NO! Sono troppe.
Allora mi devo mettere alla ricerca di una bella via aperta nel 1955!
E se non trovo una via alla mia portata?
Tempo sprecato!
Meglio lasciar perdere, il gioco del 55 mi potrebbe fondere i pochi neuroni rimastomi, va bene così !

Sabato scorso quando sono uscito dal Canale dello Scudo e stavo sdraiato a riposarmi un po' mi è venuto in mente che nella bibbia alpinistica degli anni '80, Montagne d'Oc, ci sono delle relazione di vie aperte nel gruppo del Mongioie.
Spremo le meningi e mi ricordo di una via Biancardi propostami in vecchia data da Aldo e che per vari motivi non siamo mai riusciti a fare,però quasi sicuramente avrò evidenziato sul libro con un; 'da fare'.
Ma quasi,quasi! Il 14 è la data fatidica,potrei prendermi un giorno di ferie e venirla a fare. Ma con chi?
Passo in rassegna i nomi dei soliti amici con cui vado in montagna ma mi sembra che non possa proporlo proprio a nessuno.
Chi è impegnato a traslocare,chi si è buttato a capofitto in falesia, chi allo sci alpinismo.
Gli amici della 'fioca ven mola' sono troppo presi a scendere i canali, pensa e ripensa……
In quel momento dal canale esce il 'Gran Mogol' TEO con le sue 'giovani marmotte' e senza pensarci due volte gli chiedo se è del posto e se sa darmi alcune informazioni sulla via Biancardi.
Insomma,in cinque minuti mi sono fatto il regalo di compleanno, ci mettiamo d'accordo su una possibile data e se il meteo lo permetterà sarà proprio il 14,così segnerò sul libro 'fatta' e non dovrò più pensare al gioco del 55.
L'altro ieri sera siamo saliti al rifugio Mongioie con il materiale idoneo per affrontare una via di 'misto',una gran bella via non alla moda,poco conosciuta ma sicuramente di grande soddisfazione.
L'unica perplessità è la leggera nevicata che ha fatto lunedì scorso,fino al giorno prima era in ottime condizioni con qualche colata di ghiaccio da salire in piolet traction,neve assestata e le solite cornici che incombono sul canale d'uscita.
Però il meteo prevede una bella giornata con lo zero termico a 1400-1500 metri.
Dal rifugio partiamo che è ancora buio e in breve ci portiamo in quota per raggiungere il Bocchin dell'Aseo, la porta naturale che ci permetterà d'andare sotto al versante Nord-Est del Mongioie.
Man mano che saliamo ci rendiamo conto che di neve fresca c'è né molta di più che una 'leggera spolverata' e quando raggiungiamo il passo e ci abbassiamo sull'altro versante possiamo notare che ci sono
parecchi accumuli di neve riportata e ogni tanto delle belle placche ghiacciate.
Ma la vista sul Mongioie è spettacolare,grandiosa!
Ci portiamo sempre più vicino alla parete scrutandola per bene e ci rendiamo conto che oggi non è giornata; neve non trasformata e riportata dal vento in quantità industriale in alto sulla via, NO, il rischio è troppo elevato.
No buono!! Troppa farina 00!!!!
La farina 00 sarà un'ottima cosa su cui sciare ma su una via di misto è meglio non averla.
Così facciamo un dietro front e ci riportiamo al passo da dove percorrendo il ripido versante Est arriviamo in vetta al Mongioie.
Vista stupenda sul Monviso,sulla Serra dell'Argentera,sui Gelas, addirittura si poteva vedere la costa ligure con la città di Albenga.
Dopo aver fatto un po' di fotografie al paesaggio mozzafiato e aver risposto agli sms d'auguri ci portiamo sul versante sud-ovest per scendere il canale delle scaglie.
Sono nuovamente qui a percorrere questo canale innevato che porta giù nelle vicinanze del rifugio Mongioie, ma questa volta non sono da solo come sabato scorso,sono in compagnia di un ragazzo veramente speciale il quale ha fatto della sua passione la sua professione.
Sono convinto più che mai che abbiamo fatto bene a rinunciare alla salita che ci eravamo prefissati, forse non sarebbe successo nulla ma se non SENTI le condizioni è meglio lasciar perdere.
La rinuncia non è sinonimo di sconfitta e non mi ha pesato affatto e poi…..la Diretta Biancardi sul Mongioie è sempre lì,basta aspettare le condizioni ideali!
Ah già?
Il gioco del 55! Obiettivo mancato…mi devo rimettere a pensare cosa fare con il 55….
Sapete cosa ho fatto per il momento ?
Ieri tornando a casa ho acquistato la famosa bottiglia e ho festeggiato con la moglie e le figlie,ho fatto la cosa migliore che potessi fare…….o no!
Però la Diretta Biancardi è sempre lì che mi frulla per la testa e stà diventando un'ossessione!!!
14/04/2010 giorno del mio compleanno passato in ottima compagnia di Matteo (Teo) Canova G.A. Alpi Liguri.


Quota max: 2630
Partenza da: Viozene
Quota partenza: 1245
Dislivello: 1385
Zona: Val Tanaro
Difficoltà: EE / F

38 Immagine(i), Inserita il 15/04/2010

Canalino SUD-EST allo Scudo di Cima delle Colme 2372 m 10/04/2010



Messe via le picche da cascata ho rispolverato le picche da neve e misto,le mie gloriose picche anni '80; la 'Chacal' e il 'Barracuda'.
Hanno sempre fatto il loro dovere prima sulle cascate di ghiaccio, nei freddi colatoi o sulle glaciali pareti nord.
Poi,ad un certo punto, sono state messe in pensione su uno scaffale del garage a riempirsi di polvere, inattività del sottoscritto e poi surclassate da altri attrezzi con forme strane e si dice; più affidabili.
Però quando ci sono da risalire facili canalini o percorrere terreno misto i due 'gioielli' fanno sempre il loro 'sporco lavoro'.
Così ieri i miei due 'animali' hanno provato la neve e il ghiaccio della valle Tanaro,al confine con la Liguria: loro non erano mai state così al sud.
L'idea di bazzicare nel gruppo del Mongioie era da un po' di anni che mi frullava per la testa, poi all'inizio di Marzo il 'Gruppo Selvaggio' dello Ski và a pennellare i canali della Cima delle Colme ed inserisce un po' di foto sul sito.
Così guardo e riguardo le foto, mi documento su qualche possibile salita primaverile su neve e ghiaccio ed infine decido per la risalita del 'canale dello scudo' e grazie ad un mio errore di orientamento ho anche salito,tanto per scaldarmi un po',un altro canalino con varianti varie.
La cronaca della salita?
Iniziamo dal momento più brutto della giornata; quando suona la sveglia alle 3,20!
Momento tragico in camera da letto, in un nano secondo devo abbassare il pulsante e schizzare fuori dal letto per non correre il rischio di;
'ma no!!! Oggi dormo un po',mi giro dall'altra parte'
Altro motivo e che se non spengo al primo TIC si sveglia la moglie e sai che casini!!!
In pochi minuti mi preparo e guido ancora assonnato con la compagnia di qualche CD verso Viozene dove parcheggio davanti alla chiesetta e ad un bar.
Mentre mi metto gli scarponi il gestore del bar trattoria esce e mi fa presente che la macchina del caffè e già in funzione, mi sembra che l'invito ad entrare nel locale sia solamente un pretesto per attaccare bottone,ha voglia di parlare un po' con qualcuno.
Boh, soffrirà di solitudine.
Strana cosa è la vita, chi abita in pianura e in città vuole andare in montagna alla ricerca di ampi spazi,silenzi e solitudine.
Chi abita in montagna,almeno questo signore,sente il bisogno di parlare con uno sconosciuto alle 5,30 del mattino.
Così,tra vestizione,mettere gli scarponi,bere stò benedetto caffè e parlare del più e del meno parto che le campane della chiesa suonano le sei.
Ci salutiamo e il tipo mi dice che al mio ritorno mi farà una buona pastasciutta.
Risalgo le vie di questa frazione di montagna quasi abbandonata e salendo un po' a casaccio cerco di uscire dal paese per poi andare a ravanare nella faggeta.
Ho chiaramente sbagliato uscita dal paese e tutte le indicazioni lette sulle relazioni non coincidono con quello che mi circonda.
Ad un certo punto sono costretto a fermarmi;il caffè mi sta devastando gli intestini!
Poi con calma raggiungo il rifugio Mongioie e ormai con la luce del giorno si intravedono le montagne ancora parzialmente innevate.
Ecco finalmente il campanile, lo scudo, dove alla sua destra c'è il canalino di neve e ghiaccio, ma fin quando non sarò vicinissimo non potrò vederlo,almeno,così dicono tutte le relazioni.
Così dai pressi del rifugio risalgo i prati e proseguendo mi porto dentro ad un canalone ancora innevato dove ci sono delle tracce che mirano alla destra del torrione roccioso.
Man mano che salgo mi vengono dei dubbi, è vero che fino che non si è sotto il canale non si vede, maaa,c'è qualche cosa che non cuba.
Proseguo fin che il canale non si perde contro una fascia rocciosa,la risalgo su difficoltà II° e riprendo un altro canalino che gira a sinistra dietro alla torre.
Minkia?? Ho sbagliato via!! Non è la prima volta ma questa è veramente grossa??
O torno indietro o vado avanti!
Essendo da solo non posso fare Bin-Bun-Bam cos' decido di proseguire.
Neve,ghiaccio,terriccio,rocce,un bel masso incastrato da aggirare con passi di misto ed infine prendo una diramazione su ghiaccio colato, sei o sette metri ed infine esco ad una selletta nevosa da dove posso vedere il mio canale.
Devo trovare il largo canale delle colme per poterlo scendere fino all'attacco del canale dello scudo.
Dalla selletta salgo,attraverso,scendo,risalgo,non trovo lo sbocco del classico canale delle Colme.
Ridiscendo da un nevaio e vedo delle tracce di sci, forse qualcuno è sceso di recente,non penso che siano quelle dei nostri 'Selvaggi',ma una cosa è quasi certa, queste sono tracce di qualcuno che è sceso dal canale di destra,quello della foto di Enrico Web-Master.
Allora decido di scendere verso destra e faticando a cercare i passaggi più sicuri finisco in un colatoio che mi dovrebbe portare sull'ampio canale delle colme ai piedi dell'attacco dello scudo.
E qui le mie picche fanno il loro 'sporco lavoro', infisse nella neve, piantate su croste di ghiaccio e piantate più volte nella terra ghiacciata mi aiutano a scendere fino al nevaio:
Altra brutta sorpresa; stanno arrivando due cordate da tre che puntano decisamente al MIO canale.
Cacchio, non vale, ci sono prima io!!!!
Attraverso quasi di corsa il nevaio,inserisco il turbo e senza pietà li sorpasso all'imbocco dello scivolo nevoso.
Dopo quaranta minuti sono fuori a godermi il sole ormai caldo,aspetto i sei concorrenti e dopo aver socializzato risaliamo sull'altopiano delle Colme.
Essendo abituali frequentati della zona mi descrivono e mi indicano le varie montagne, poi ci scambiamo i numeri telefonici, magari si potrà combinare una salita in zona.
Scendo dal canale delle scaglie e mi dirigo verso la macchina dove fuori dal bar,solo soletto c'è nuovamente il gestore che attacca bottone.
'Allora,ti faccio un piatto di pasta'
'No,grazie devo correre a casa'


Data: 10/0472010
Quota max: 2401
Partenza da: Viozene (Ormea)
Quota partenza: 1245
Zona: Val Tanaro


Canale SUD-EST alla Forcella del Cimonasso 2270 m circa
45°, passi di II e uscita su diramazione di ghiaccio colato a 60°.
Difficoltà; PD+
Dislivello/Sviluppo;250 m circa

Canalino SUD-EST allo Scudo di Cima delle Colme 2372 m
Difficoltà; AD- (II/2)
Dislivello;300 m circa

36 Immagine(i), Inserita il 11/04/2010

Pasquetta al rifugio Willy Jervis ...pelandronite acuta 05/04/2010



Solitamente dopo un pranzo pasquale,oserei dire' pantagruelico', bisognerebbe fare un bel gitone per smaltire gli eccessi di grassi e alcol;invece NO!
Ho continuato a rimpilzarmi, non a casa con i parenti, ma al rifugio Willy Jervis alla conca del Prà.
Bellissima giornata con vento che in alcuni momenti era anche di grossa intensità.
Quando abbiamo tolto le gambe da sotto il tavolo la voglia d'andare fino alla fine della conca era svanita così abbiamo fatto i merendeiros sulla terrazza da dove si gode un'ottimo panorama…..per le gite serie sarà per un'altra volta.
Speruma bin!


Data: 04/04/2010
Quota max: 1732
Partenza da: Villanova
Quota partenza: 1223
Dislivello: 509
Zona: Valle Pellice
Difficoltà: Da pelandroni

12 Immagine(i), Inserita il 07/04/2010

Lillaz Gully : ultima o penultima della stagione? 13/03/2010



Sono impegnato negli ultimi metri dell'ultimo tiro e sto soffiando come un mantice, sarà l'adrenalina che pompa al massimo ma questi ultimi due tiri di misto non sono per nulla banali, almeno per me.

Appena esco Radu mi accoglie con una stretta di mano e mi ringrazia per aver proposto questa salita.
'No,no, dobbiamo ringraziare il sergente hartman di Gulliver che giovedì scorso ha relazionato la sua salita'.

Come al solito per programmare una salita mi avvalgo anche delle informazioni dei vari siti e per questo fine settimana mi sono avvalso oltre del sergente hartman anche del blog di Enrico Bonino, così siamo andati a colpo sicuro.

Dal parcheggio bisogna salire circa 300 metri di dislivello nel conoide per arrivare alla base del primo tiro, da qui un susseguirsi di tiri su ghiaccio scalinato e pendii nevosi fino ad arrivare al penultimo tiro, tiro di misto che porta sotto ad uno strapiombo.

Sarà che non sono più atletico, sarà che quando ti trovi con un chiodo parecchi metri sotto ai piedi, con le gambe in spaccata, i ramponi di piatto che grattano la roccia e le picche piantate in un fazzoletto di ghiaccio, l'adrenalina spara ai 1000 all'ora.

'Terranno?'

Continuo a chiedermi se le due picche accoppiate in un rivolo di ghiaccio largo due spanne terranno, DEVONO tenere!

E dopo diversi tentennamenti mi do lo slancio decisivo e sono fuori.

Recuperato Salvo mi butto sull'ultimo tiro di neve,ghiaccio,erba,radici e roccia marcia e alla fine,dopo tre ore di salita mi posso contemplare sua maestà il 'Bianco'.

Gran bella salita con Radu e il 'Gadan' Cesare che aprivano a tiri alternati, io con Salvo che recuperavamo le protezioni.

Forse l'ULTIMA salita della stagione, però ho già lavorato di lima ad affilare l'attrezzatura, non si sa mai….freddo permettendo.



Data: 13/03/2010
Partenza da: Lillaz
Quota partenza: 1950 m
Dislivello: 300 metri di avvicinamento + 200 metri di cascata
Zona: Cogne
Difficoltà: III/4/M4+

29 Immagine(i), Inserita il 16/03/2010

Ciaspolata a Valloire 06/03/2010



Sabato scorso mi sono unito alla gita organizzata dal mio amico Don Giuseppe a Valloire.
Eravamo una ventina di arzilli vecchietti e baldi giovani con sci,tavole da neve e ciaspole.
Veramente con le ciaspole eravamo in due, io e il Dongiu il quale arrivati a destinazione ha trovato la più banale delle scuse per non far nulla;'non me la sento,ho mal di stomaco'
Cosa volete che abbia pensato, il classico 'scherzo da prete', prima mi invita a fare la ciaspolata e poi mi fa il bidone.
Non mi perdo d'animo, saluto la consorte che con gli amici si dirigono all'ovovia, mi procuro una cartina della zona e mi porto sui sentieri segnalati degli'itinéraires en raquettes'.
Nei boschi del vallone alla sinistra degli impianti ci sono diversi itinerari segnalati con cartelli, percorsi corti per chi vuol fare poca fatica e percorsi con lunghi spostamenti e qui scopro la novità, si può addirittura arrivare ad altre borgate e tornare indietro con un servizio di navetta.
Ottimo servizio, cugini!
Così da Valloire sono andato su strada asfaltata alla frazione 'Les Charbonnieres' dove,calzate le diaspore ho percorso una traccia in direzione della frazione 'Poingt Rogereuil'.
Questo percorso costeggia una pista da sci,chiusa per scarsità di neve, così ho fatto diverse scorciatoie percorrendo il largo pistone su lastroni di ghiaccio.
Normalmente qui a Valloire c'è sempre abbondanza di neve,invece questo è un anno di magra.
Arrivo velocemente a questa piccola frazione e punto decisamente all'arrivo dell'ovovia 'Crèt de la Brive'.
Dal momento che non sta scendendo nessuno tralascio il percorso delle 'maquette' e salgo la 'Martagon', la pista blù.
Quando arrivo nelle vicinanze degli impianti, il tempo cambia, il cielo lattiginoso diventa più grigio e qualche fiocco di neve inizia a scendere e si alza pure il vento.
Accidenti, abbiamo fatto tanti chilometri per trovare una brutta giornata,pensare che in Italia c'era un bel
sole.
Da la 'Brive' seguendo vari cartelli mi sono portato nel vallone dell'Archaz e con un lungo percorso ho raggiunto la località 'Les 3 Croix' ed infine il paesino 'Le Col' dove,dopo pochi minuti è passata la navette per tornare a Valloire.
Tutto sommato una gradevole giornata; il tempo, a parte qualche fiocco di neve qua e là ha tenuto,
ho fatto una lunga ciaspolata su un percorso segnalato,la prima volta in vita mia, dove ho incontrato solamente due persone,
veloce rientro al punto di partenza.
Però,c'è sempre un però!
Il rientro è stato trrroppo veloce, mancano ancora tre ore per rientrare a casa,è meglio che mi organizzi.
Chiamo Dongiu.

'Pronto,mi senti? Dove sei, hai già mangiato? Potremmo farci una raclette'
'Ok,arrivo subito, conosco un'ottima brasserie dove oltre la raclette hanno anche una buona birra'

'Cin,Cin'…….Dongiu,hai ancora male allo stomaco??????


Data: 06/03/2010
Quota max: 2060
Partenza da: Valloire Place
Quota partenza: 1430
Dislivello: 630
Zona: Valloire Crey du Quart
Difficoltà: 'MOYEN'

19 Immagine(i), Inserita il 11/03/2010

Lo Skipper e il bugiardo all'anfiteatro di Pineta Nord 28/02/2010



'Ciao Beppe,domani cosa fai?'
'Ma non dovevi essere in Val Varaita?'
'Lascia perdere, poi ti spiego'
'Vengo solo se andiamo a fare la Ciucchinel'
Ho mentito! Volutamente,sfacciatamente.
Con il vento di venerdì e con tutta la neve che starà facendo come si può fare la ciucchinel?
Sarebbe troppo rischioso.
Ma non glielo posso dire altrimenti lo Skipper non verrebbe.
'Va bene, portati le ciaspole'
Così domenica mattina partiamo sotto una leggera pioggerellina e lungo il viaggio in macchina inizio a lavorarlo ai fianchi, meglio prepararlo.
Così, piano piano, diplomaticamente faccio presente al pericolo degli accumuli, alle slavine, ai tiri coperti dalla neve……
'Beppe, mal che vada ci facciamo una ciaspolata e poi andiamo o alla falesia o a pineta nord'
Così,come avevo previsto, dopo aver fatto un giro sotto alla ciucchinel e dopo un gran mazzo con le ciaspole siamo andati ad arrampicare all'anfiteatro di pineta nord, posto sicuro anche quando nevica.
'Dai Beppe stai tranquillo,sono tiri facili e il ghiaccio è ancora buono'
Così lo Skipper ha provato il ghiaccio sicuro di 'Pineta Nord',il velo quasi trasparente di 'Fiammetta Ice' e l'uscita su terra di 'Bella d'estate e stupenda d'inverno'.
'Roby,sei proprio uno stronzo!
E la festa continua!!!!!!!
Ci siamo veramente divertiti, oltre a noi c'erano dei ragazzi di Viareggio, degli Inglesi e dei Romani,poi all'improvviso spunta l'amico Radu con il suo socio e …..dai andiamo a farci una birra tutti insieme!

Anfiteatro di Pineta Nord dietro alle sciovie di Pontechianale.
Due facili tiri a 70° nella goulotte portano all'anfiteatro, da qui;
'Bella d'estate e stupenda d'inverno'
Difficoltà: I - 3
Sviluppo cascata;55 metri

'Fiammetta Ice'
Difficoltà: I - 3+
Sviluppo cascata;50 metri

17 Immagine(i), Inserita il 01/03/2010

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