Cascata di BramafaN oppure di BramafaM?? 11/12/2010
ENNE oppure EMME? Gian Carlo Grassi salì questa cascata nel lontano gennaio del 1979 (prima cascata ghiacciata ad essere scalata in valle di Susa) e la relazionò nel suo libro '100 scalate su cascate di ghiaccio' chiamandola 'Cascata di BramafaM'. Sempre in questa prima raccolta di salite su cascate si trova anche la relazione inerente alle cascate del Rio BramafaM in Val Grande di Lanzo. Omonimia o errore ortografico? Nella seconda raccolta di salite di cascate,'Ghiaccio dell'Ovest', il 'MAESTRO' Gian Carlo (o chi per esso) cambiò la M in N e così troviamo la Cascata di BramafaN. Sarà stato un errore di battituta nel primo o nel secondo libro? Dopo la scomparsa di Grassi un altro appassionato di questa disciplina alpinistica,Aldo Cambiolo,aggiorna 'Ghiaccio dell'Ovest' e ora possiamo leggere in questa seconda edizione il nome BramafaN. Ma é stato solamente un copia e incolla perciò il dilemma rimane. Ma io nelle notizie cosa devo scrivere? BramafaN oppure BramafaM? Faccio un giro nel WEB dove c'è di tutto di più! Si parla di un Forte di BramafaN e di un Forte di BramafaM. Ma tutti quanti parlano della stessa fortificazione nelle vicinanze di Bardonecchia e di questa cascata in oggetto. Sul sito di Altox la cascata viene chiamata BramafaN;mi rimane il dubbio. Vado su Gulliver e …..gran confusione!! Bene,ultima spiaggia,chiedo conforto alle 'Guide dei Monti d?Italia'. Nel tomo Alpi Cozie Settentrionali si parla della Cascata BramafàM nelle vicinanze del Forte di Bramafàm. Nel tomo Alpi Graie Meridionali si parla di Bramafam e Grassi chiamò la cascata con il nome del rio Bramafam. Conclusione; la ENNE non centra un fico secco e non c'è omonimia in quanto la differenza stà sull'accento della a. Cascata di Bramafàm vicino alla fortificazione di Bardonecchia e Cascate di Bramafam in Valle Grande di Lanzo. Perciò errori,errori,errori!
Scusatemi……ENNE,EMME e alla fine era un'accento…………non sapevo cosa fare e così mi son fuso ancor di più.
Ah,dimenticavo. La cascata l'ho salita ieri mattina con una temperatura primaverile in compagnia di Salvatore,Mario e Riccardo. Dopo aver ravanato nella boschina arriviamo all'attacco del muro ghiacciato,ci prepariamo per la salita e in quel momento a pochissimi metri da noi passano correndo due camosci che non ci degnano neanche di uno sguardo. A ben donde!!! Parto assicurato da Salvatore,l'eroe del gruppo, per l'ennesima volta si fa una gita direttamente smontando dal turno notturno e senza addormentasi durante le soste. Beata gioventù. Salgo la cascata sul lato destro per una trentina di metri e non vedo la prima sosta così tiro dritto fino alla seconda. Un bel tiro di 60 metri su un ghiaccio discreto,viste le temperature. Il mio socio mi raggiunge e mentre scendiamo in doppia Mario e Riccardo salgono schiodando. Mah,mentre siamo qui…. Mi sposto qualche metro più a sinistra e la risalgo nuovamente fino alla sua uscita. Ridiscendo guardando bene le rocce dove ci dovrebbero essere gli spit della prima sosta ma non ne vedo traccia. Forse quest'anno il ghiaccio li ha ricoperti,perciò okkio!! Piacevole mattinata sulla cascata che tutti chiamano ERRONEAMENTE Bramafan già da me salita nei primi anni '80. Mi ricordo che all'uscita della cascata fummo attratti da un gran baccano, sul viadotto dell'autostrada in costruzione gli addetti al lavoro per farci capire che ci avevano visto si misero a strombazzare con i clacson dei camion. Penso che ci presero per dei pazzi. In quei tempi si era all'inizio di questa attività e vedere delle persone 'attaccate' a del ghiaccio………. Oggi bene o male si sa che in giro ci sono strani individui……..
Data: 11/12/2010 Partenza da: Ponte sulla Dora nelle vicinanze discarica di Bardonecchia Quota partenza: 1250m Zona: Alta Val di Susa Difficoltà: D+ sost. I:3
9 Immagine(i), Inserita il 12/12/2010
La Goulotte del Martinet 04/12/2010
Quando Radu mi ha proposto la salita della Goulotte del Martinet ero un po' scettico,ora mi sono ricreduto. Anzi,più che una salita di ghiaccio è stata una salita di misto,ora chiamato dry-tooling; il giusto per spuntare le picche appena affilate: Arrivati a Chianale alle 9,00 il parcheggio è già pieno di macchine e gente che si sta preparando a salire all'anfiteatro del Martinet. Tutto nella norma;come tutti gli anni il gran freddo ha gelato l'acqua e noi amanti delle salite su ghiaccio ci muoviamo tutti insieme. Ma il gran affollamento oggi non ci ha preoccupato più di tanto,la Goulotte non è una salita blasonata come le altre di questo spettacolare anfiteatro,sicuramente non faremo code per iniziare a spiccozzare. Spiccozzare? A parte la salita nel canale di avvicinamento la nostra scalata è consistita in una delicata ascesa su pochi centimetri di ghiaccio appiccicati in questo 'gully' stile scozzeze. Come prima salita per 'rompere il ghiaccio' non è stata male,ci siamo divertiti ma ora devo nuovamente affilare le lame delle picche per la prossima salita…………..ghiaccio dipendente!!!!!!!
Data: 04/1272010 Partenza da: Chianale Quota partenza: 1797 mt Zona: Valle Varaita
La Goulotte del Martinet Avvicinamento per canale con tiro finale di 50 mt a 65°-70°,sosta a spit sulla destra.
La goulotte si sale su pendenze a 70° con impennata finale a 85°-90° per pochi metri.
Forse si può spezzare in due tiri,noi abbiamo fatto un unico tiro di 60 metri Difficoltà; II::2+ in condizioni normali
Oggi;salita di misto poco proteggibile II::3
20 Immagine(i), Inserita il 04/12/2010
Rocca Barale. Capitan Uncino e Peter Pan e......un freddo becco. 27/11/2010
L'anno scorso Nanni mi aveva portato al 'muro di Chieri' le relazioni aggiornate delle vie d'arrampicata alla Rocca Barale dove lui aveva concorso all'apertura di una nuova via e aiutato alla richiodatura di tutta la falesia.
Così,ieri mattina ho preso le relazioni dal'cassetto delle cose da fare' e con Mario siamo andati per la prima volta in questa falesia ad arrampicare su due vie tra le più ripetute; Capitan uncino e Peter Pan.
Lasciata la macchina con il termometro che segnava -3° ci siamo diretti sotto le placconate della parete dove si potevano vedere dei piccoli candelotti di ghiaccio che pendevano da alcune rocce ancora in ombra.
Ecchissenefrega!!
Ma quando ho appoggiato le mani sulla roccia del primo tiro di C.U. mi sono reso conto che sarebbe stata una bella gadanata e ……..poveri piedi senza calze stretti nelle scarpette! Così con una mezza bollita alle mani mi faccio i primi tre tiri della via sulla bella placco nata d'accesso alla parte verticale della Rocca e qui entra in azione Mario sui due tiri centrali dove le difficoltà sono sostenute e aumentate dalla insensibilità delle nostre povere estremità. Mario sale in libera e con destrezza il quarto tiro dove l'uscita dallo strapiombo mi impegna al massimo,anzi,mi spompa talmente tanto che anche i movimenti meno difficili mi sembrano insuperabili. Oltre al gran freddo anche un venticello 'freddissimo' si è messo di mezzo a complicare le cose così per uscire dal tiro,senza un minimo di pudore,mi attacco al rinvio e arrivo ad una fettuccia che il mio compare provvidenzialmente attacca alla catena della sosta. Cazzarola!!! Sarà stato questo il tiro con difficoltà di A0 ? Per nulla riscaldato dalla fatica,assicuro Mario che si butta sul tiro successivo dove i passi obbligatori tra gli spit sono duri,tosti,su micro tacche,dove ho cercato in tutti i modi di non attaccarmi ai rinvii ma poi……..che mungitura!!!!! Una volta arrivato in sosta,deluso dalla mia performance assai deludente,contrastante all'etica di Mario dove NON bisogna attaccarsi (ormai la mia etica è andata a farsi friggere) mi riscatto passando davanti e facendo gli ultimi tre tiri sulle placconate finali. Uno sguardo all'orologio e decidiamo di fare un'altra via;la 'Peter Pan'. Parte Mario e con un tiro un po' in obliquo verso sinistra arriviamo alla prima sosta dove passo in avanti e così alternandoci al comando della cordata ci ritroviamo in cima alla falesia. Visto che abbiamo immagazzinato un freddo becco,di unanime accordo decidiamo di tornare a casa in attesa della neve che,come da previsioni, puntualmente è arrivata in pianura per ricordarci che è ora di mettere le scarpette a riposo. PS. Nanni! Ottimo lavoro,complimenti e un grazie a te e ai tuoi amici di Pianezza. Sapendo che stai attraversando un 'momentaccio' …….non ci sono parole,'curagi'
Rocca Barale Capitan Uncino Sviluppo 170 m circa 8 lunghezze (max A0, 6a e 6b+ ) L1,L2,L3 - lunghezze di 4C max 5a L4,L5 Lunghezze impegnative L6,L7,L8 - 5a e 5b
Peter Pan Sviluppo 170 m circa. 6 lunghezze (max 6a) L1 5c L2 5c L3 6a. L4 5c L5 5c L6 5a
25 Immagine(i), Inserita il 28/11/2010
Rocca Penna , mattinata ben spesa nei 'DIEDRI' 13/11/2010
Alle 10 siamo alla base di questa bella falesia conosciuta anche con il nome di 'Borgone alto' oppure 'Parete di Gneiss'. Siamo i primi ad iniziare ad arrampicare e non abbiamo problemi di scelta,tutte le vie sono libere e a disposizione. Non c'è che l'imbarazzo della scelta,però i gradi fanno già una bella selezione delle vie alla mia portata. Mario si lega con Salvatore,io con Lorenzo e decido subito di fare il 'Diedro della Dulfer'. Da sotto è visibile solamente il primo tiro,spettacolare,salirlo è stata veramente un'arrampicata 'plasir', nessun problema,basta avere 14 rinvii e arrivi alla sosta dopo circa 50 metri sopra una piantina. Esaltato dall'arrampicata chiedo a Lorenzo di farmi fare da primo anche sugli altri tiri,così con una piacevole arrampicata di placca arrivo alla fessura 'Galante' che porta direttamente alla sommità della parete. Oggi la falesia di 'Rocca Penna' è un sito veramente piacevole e sicuro per gli arrampicatori,ma quando era conosciuta solamente come 'Parete di Gneiss di Borgone', prima del recente e ottimo restyling,le vie erano piene di rovi e con pochissimi chiodi malsicuri. Pensate che Gian Carlo Grassi nella sua guida scriveva;'La via è disturbata soprattutto nella parte superiore da rovi e ciuffi erbosi. Sconsigliabile!'. Stava parlando del 'Secondo Diedro',oggi una tra le più belle vie della falesia,peccato che alcuni apritori di queste vie non ci siano più, parlo di Gian Carlo Grassi,di Danilo Galante e Isidoro Meneghin,sarebbe stata per loro una bella soddisfazione vedere che le vie da loro scalate con attrezzature 'arcaiche' e poi un po' snobbate oggi sono salite da centinaia di cordate con molta soddisfazione. Scesi dalla via della Dulfer abbiamo salito il 'Primo Diedro',una via piacevolissima e con ottime prese che con due titi di 5/5+ ci hanno portato ad un punto di calata per le doppie. Durante la nostra salita sentivamo imprecazioni e smadonnamenti vari,era Salvo che ravanava sul secondo Diedro mentre Mario alla sosta se la rideva e ci consigliava di farla per la bellezza del secondo tiro. Così poco dopo,sempre con Lorenzo mi butto su questo Diedro ben più impegnativo di quello appena salito ma grazie al 'preriscaldamento' appena effettuato riesco a salire il 6A+ abbastanza decentemente però arrivato alla sosta chiedo a Lorenzo di passare davanti a fare l'ultimo tiro,ormai i miei poveri piedi chiedevano pietà. Bellissimo tiro di placca che ho fatto in pieno 'relax' pensando già alla prossima volta che verrò per divertirmi sugli altri diedri e sulle bellissime placche. Un grazie alle guide che hanno fatto il 'restyling'. PS. Lorenzo!!! Mi devi pagare una birra,non ho messo le foto dove 'mungevi e azzeravi' alla grande!!!!!!!
Vie salite con Lorenzo Diedro della Dulfer: 5 / 5+ / 6A / uscita fessura di 5+ Primo Diedro: 5+ / 5 Secondo Diedro; 4 / 6A+ / 5+
31 Immagine(i), Inserita il 14/11/2010
Valle dell'Orco.La Piramide 30/10/2010
IERI Anzi, quasi trent'anni fa……. Nella primavera del 1982 alcuni amici mi avevano parlato della fessura P.A. come una bella salita di iniziazione alle scalate in valle dell'Orco,così con Franco A. andai subito a sbucciarmi le mani sulla via del 'Principe'. Proteggendomi con un grosso 'eccentico' in alluminio,iniziai la scalata con un po' di timore,infatti,il passo più duro,si rivelò proprio l'inizio della fessura,poi fu una bella arrampicata,non difficile,fino alla fine della 'Piramide' OGGI Dopo quasi trent'anni ritorno alla Piramide in valle dell'Orco,questa volta sono con Salvatore,per ripetere questa famosa via di Gian Piero Motti,ormai diventata una classica 'via da attrezzare'. Non m i ricordo se nell'ottantadue ci fossero stati tanti chiodi di protezione,sicuramente uno o due per tiro,non di più,poi con l'aggiunta dei blocchetti e degli eccentrici,ci si proteggeva egregiamente. Però le cose sono un pò cambiate. Tre decenni,una vita. Generazioni diverse di arrampicatori hanno arrampicato e filosofeggiato sui vari 'stili' di arrampicata. Sono stati tolti i chiodi sostituendoli con i primi spit da otto. Poi hanno tolto le vecchie piastrine e hanno infisso gli spit dell'ultima generazione. Ora si stà togliendo tutto……si riscrive la 'storia'.
Ieri mattina alle dieci,con una temperatura di 7°,inizio l'arrampicata mettendo lo stesso eccentrico di protezione che avevo posizionato nel 1982. Fatto il primo passo,un po' ostico,il resto della via è stato un susseguirsi di bei passi di incastro in fessura e passi di aderenza sul bellissimo granito della valle. Sulla via,sin dall'inizio,si possono vedere a testimonianza del passato,spit senza piastrine,spit tagliati a fil di roccia,spit martellati. Qualcuno ha voluto 'pulire'la via dalle protezioni fisse. Boh! Ma che bruttura c'è adesso con quei pezzi di acciaio che non servono a nulla……..
Scesi dalla Piramide con tre doppie,abbiamo fatto la seconda via tracciata sulla placconata, la 'Legolas…Humm,tutta libera' dove, anche qui,hanno tolto qualche protezione lasciando a testimonianza del passato alcuni moncherini metallici. Ho passato una bella mattinata,un po' freddina, immerso nella 'storia' della Piramide e contento di aver accompagnato Salvatore per la prima volta sul granito della valle dell'Orco.
La Piramide Fessura per P.A. Prima ascensione: Gian Piero Motti,da solo,12 giugno 1974 3 tiri,120 m, 4b
Legolas….Humm tutta libera! Prima ascensione: Roberto Bonelli e Massimo Demichela,estate 1979 5 tiri,130 m,5a con uscita di 5c (evitabile)
da Rock Story di Alessandro Gogna Memorabile fu la polemica della 'Fissure Brown'. Scusa,ma ne devo proprio parlare. Un giorno tu e Lanfranchi,il Pumela,andaste per ripetere la via Brown sulla parete W dell'Aiguille de la Blaitière:avevi già superato la celebre Fissure Brown,pare utilizzando i numerosi cunei infissi e poi,non si sa bene perché,ritornasti indietro. Destino volle che alcuni giorni dopo tre amici torinesi andassero per ripetere la stessa via alla Blaitière:gente forte,allenata,eppure,prova e riprova,nessuno di loro riuscì a superare la fessura. In tutta la spaccatura non si vedeva un solo cuneo,eppure avevano detto che c'erano! I tre tornarono piuttosto avviliti al campeggio e tu,qui,desti inizio al tuo show insinuando con arti assai sottili che i tre non erano passati perché,è chiaro…non erano in grado di passare!.... Furono persino scritte poesie,furono composte canzoncine,sempre sul tema 'Fissure Brown'! Qualcuno insinu0 persino che i cunei li avevi tolti tu,scendendo e forse non si poteva dargli torto,data la tua fama di inesorabile schiodature in palestra e in montagna…… Ad un amico,Paolo Armando Rivista Mensile del Cai,1971 Gian Piero Motti
Data: 30/10/2010 Zona: Valle dell'Orco
22 Immagine(i), Inserita il 01/11/2010
Falesia di Alpicella ...ottimo grip 23/10/2010
Ieri siamo andati all'avanscoperta della falesia di Alpicella nell'entroterra di Varazze. Il gruppo alpinismo del CAI di Chieri ha messo in calendario per il prossimo anno un uscita d'arrampicata in questa nuova falesia e ieri Giacomo ha organizzato una toccata e fuga per scoprire se ha azzeccato la sua proposta per il 2011. Anche se è un po' lontana direi che ne vale la pena,la roccia ha un bel grip e la chiodatura è più che sufficiente. I settori dove gli apritori hanno fatto un bel lavoro di disgaggio e di chiodatura sono parecchi e non c'è pericolo di fare code. La roccia assomiglia molto a quella della falesia di Anti Caprie ed essendo ancora poco 'sfruttata' ha una tenuta eccezionale. Dopo aver salito tutte le vie del settore 'ME SCAMPU' ,anche se il viaggio è un po' lunghetto, il giudizio è stato unanime;'OTTIMA PROPOSTA'
Alpicella,entroterra di Varazze (SV) Gruppo del Monte Castellaro 520 mt 'ME SCAMPU' ,avancorpo EST, versante S-SE Le vie salite da sinistra verso destra: Quotazero.com 4- Marcondino…. 4- ..NDirondello 5 L'infame 4+ Focaccia e Genepy 5- Barbatrucco 5+ I Templari della Farinata 5 Florilegio 6a
15 Immagine(i), Inserita il 24/10/2010
Sperone Cinquetti alla Sbarua 16/10/2010
Di meglio ieri mattina alla Sbarua non si poteva fare. Nebbia e aria gelida ci hanno tenuto compagnia durante la salita della Cinquetti allo sperone omonimo,poi per riscaldarsi un po' e per rompere la monotonia dell'arrampicata sono andato fuori via in quel ginepraio di vie e mi sono imbelinato sul penultimo tiro in una fessura nei paraggi degli spit della Michelin. Come uscire dalla fessura di 6C? Blocchetto+fettuccia e un bel passo in A0 e all'improvviso non ho più sentito freddo. Mattinata ben spesa con Salvo.
Data: 16/10/2010 Difficoltà: Via Cinquetti Burdino 5b
8 Immagine(i), Inserita il 17/10/2010
Bucce d'Arancia al Paretone....con un pò di nostalgia 19/09/2010
Anche ieri siamo partiti da casa con un tempo uggioso,anzi,per tutto il viaggio verso la valle d'Aosta una leggera pioggerellina ci ha alquanto preoccupato ma appena lasciato il Piemonte a Quincinetto un bellissimo sole iniziava a scaldare le rocce della bassa valle. Sembra impossibile,ma in pochi chilometri di viaggio si è passati dalla pioggia ad una giornata solare. Meno male che la coda della perturbazione aveva già lasciato la v.a. così ben rincuorati siamo andati al Paretone a fare una delle vie più facili del sito. Con lo Skipper arriviamo all'attacco dove una cordata ha appena iniziato ad arrampicare e quando inizio il primo tiro arrivano altri 'climbers'. Oggi sarà una giornata di 'code' su quasi tutte le vie,ad occhio e croce ci saranno più di 100 persone distribuite sul paretone. Nonostante tutto sulla nostra via non abbiamo fatto grandi attese alle soste,anzi,è stato piacevolissimo socializzare con chi apriva la fila (gente di Courgné) e con chi ci seguiva,ragazzi che arrivavano da Biella. Oggi lo Skipper era in forma smagliante e ha tirato i tiri pari,io come al solito i tiri dispari dal momento che 'lui' si deve 'scaldare'. Percorro questa classicissima via super protetta con un po' di nostalgia, l'avevo già salita più o meno trent'anni fa. Chiaramente la nostalgia è per il tempo passato. Invece la chiodatura è stata sostituita,tranne un vecchio chiodo sotto ad un tettino, è tutto nuovo a prova di bomba. Commento a fine giornata seduti in piola circondati da alcuni giovani: 'Beppe,noi due siamo sempre i più vecchi!' Lo Skipper di rimando: 'Siamo spremuti come dei limoni,anzi,come delle arance,sono rimaste le 'Bucce d'Arancia'
Paretone di Machaby Via Bucce d'Arancia 9 Tiri,280 metri 5C obb.
21 Immagine(i), Inserita il 20/09/2010
Falesia Isola Felice a Foresto.....inseguiti dalla pioggia 18/09/2010
Quando questa mattina siamo partiti da casa avevamo il morale veramente a terra,la pioggia prevista per il primo pomeriggio era già sulle nostre teste a confonderci le idee. 'Allora,andiamo in Sbarua? Al limite ci facciamo dei monotiri al Crò.' Massimo sconforto,indecisi,demotivati,incacchiati. 'Inutile fare chilometri,proviamo ad andare in qualche falesia in val di Susa' Entriamo in tangenziale e continua a piovere,passiamo nei paraggi della cava di Avigliana e pioviggina,arriviamo a Borgone e continua a piovigginare. Non ci rimane che rintanarci nel solito bar a fare colazione e fare il punto della situazione. Pensa e ripensa e mi viene in mente l'orrido di Foresto,anche se pioviggina potremmo provare e fare dei monotiri,mal che vada faremo la ferrata sotto la pioggia. Così,con uno sguardo al cielo e con le dita incrociate siamo andati nell'orrido dove siamo riusciti a salire i primi tiri di tre vie. Poi,la nostra caparbietà è stata premiata in quanto siamo riusciti a fare 4 vie nel settore 'Isola Felice' prima di tornare a casa per pranzo. Beh,ci è andata bene, mentre a casa è piovuto per tutta la mattina noi ci divertivamo all'asciutto nella nostra 'Isola Felice'.
ORRIDO DI FORESTO Arcobaleno Controculturale; I° Tiro 5+ Rantolino; 5 Tetti tra le due vie;6° ISOLA FELICE Terima Kashi;4 ABCiximab;4 Sama Sasma;4+ Rach 3; 6a
23 Immagine(i), Inserita il 18/09/2010
Passeggiata al rifugio del Lago Verde,Severino Bessone
Nulla di rilevante per questa facile gita adatta anche ai bambini. Il primo tratto del percorso si svolge in una fresca pineta e successivamente su una larga mulattiera. Ottima accoglienza da parte della padrona di casa ed ottima polenta formaggio. Aggiungo questa notizia per consigliarvi una puntatina da quelle parti……
Data: 04/09/2010 Quota max: 2583 Partenza da: Bout du Col (Prali) Quota partenza: 1740 Dislivello: 843 Zona: Val Germanasca Difficoltà: E